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Mia email a Maria Rosaria La Morgia

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    Severino MIngroni
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    00 26/10/2005 16:10

    ----- Original Message -----
    From: Severino Mingroni
    To: Maria Rosaria La Morgia
    Cc: lunione
    Sent: Wednesday, October 26, 2005 2:24 PM
    Subject: liberta' di scegliere tra i due metodi abortivi


    Gentilissima Maria Rosaria,

    nella sua qualità di Consigliere della Regione Abruzzo, la pregherei di farsi promotrice della seguente interpellanza (Grazie da Severino):

    I sottoscritti consiglieri, considerato che: 1) la legge 194/78, che disciplina le interruzioni volontarie di gravidanza (IVG), non distingue né discrimina in alcun modo i metodi chirurgiche da quelli medici, o farmacologici, poiché non prescrive alcuna modalità privilegiata per procedere all’interruzione volontaria della gravidanza; 2) l’aborto medico (farmacologico) è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un metodo più sicuro di quello chirurgico, la Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO), la Associazione Ospedaliera dei Ginecologhi Ostetrici Italiani (AOGOI) e la Associazione dei Ginecologi Universitari Italiani (AGUI) hanno assunto una posizione comune a favore dell’introduzione dell’aborto medico; 3) il farmaco è già autorizzato in molti paesi dell’Unione Europea

    Ritenendo che sia necessario rendere disponibile anche in Italia il metodo medico, in alternativa al metodo chirurgico, per le donne che, espletate le procedure previste dalla legge n. 194 del 1978, siano nelle condizioni cliniche previste dai protocolli internazionali;

    Interpellano l’Assessore per sapere: 1)quali iniziative intende prendere affinché anche nella nostra Regione sia possibile attivare dei protocolli per l’aborto medico; 2) se ritenga possibile che alcune Aziende Sanitarie Locali o Aziende Sanitarie Ospedaliere possano adottare il protocollo di studio che è stato approvato dal Comitato Etico della Regione Piemonte e che ha superato due ispezioni ministeriali; 3) se la Regione intende chiedere che siano estese le indicazioni previste per l’importazione del mifepristone, ai sensi della legge 23 dicembre 1996, n. 648, per l’induzione del travaglio abortivo e per l’espulsione del materiale abortivo nei casi di Aborto Interno, Uovo Anembrionato e IVG.

    (notizia odierna: www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=126501 )
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    Severino MIngroni
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    00 14/11/2005 13:21
    l'Abruzzo come il Lazio, o no?
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    Comunicato stampa

    14 Novembre 2005


    PILLOLA ABORTIVA RU486. L'ADUC SOLLECITA L'ASSESSORE BATTAGLIA DELLA REGIONE LAZIO

    Roma, 14 Novembre 2005. L'Aduc sollecita l'assessore alla Salute della regione Lazio, Augusto Battaglia, ad assumere iniziative per l'adozione della pillola RU486 nelle strutture sanitarie pubbliche. In una nota inviata all'assessore, il 28 ottobre scorso, il segretario dell'Aduc, Primo Mastrantoni, scriveva:
    "Nell'intento di proporre iniziative volte alla tutela della salute e, contestualmente, al risparmio della spesa sanitaria desideriamo sollecitare la Vostra attenzione sulla pillola abortiva RU486.
    Lo stato della sanita' nella nostra Regione non e' particolarmente brillante. Molti ritardi, oltre a pesare gravemente sulla salute riproduttiva delle donne, incidono sull'alto costo di prestazioni poco soddisfacenti. L'uso, ormai non più sperimentale (più che ventennale in Europa), della pillola abortiva RU486 stenta ad essere introdotto nelle nostre strutture ospedaliere. Naturalmente ci aspettiamo che nella nostra Regione, sull'esempio dell'avvio operato da altre, il farmaco sia reso disponibile alle cittadine che si rivolgono ai centri preposti al servizio di interruzione volontaria della gravidanza.
    L'attuazione dell'art. 15 della legge 194 del 1978, prevede:
    * l'aggiornamento delle tecniche e l'acquisizione di metodi sempre meno invasivi;
    * la possibilità di ridurre il rischio comunque comportato dal ricorso alla chirurgia;
    * la riduzione della persistente quota di aborti clandestini, ancora purtroppo praticati nel nostro paese;
    * la riduzione drastica dei costi in caso di aborto farmacologico;
    * la restituzione del percorso abortivo, a chi lo richiede, favorendo un'elaborazione e una presenza più forti della donna all'evento stesso, concorrendo così alla prevenzione delle recidive.
    L'introduzione dell'uso della pillola RU486 negli ospedali laziali, e' un punto molto qualificante dell'avvio del confronto tra la Regione e i cittadini perche' introduce un principio irrinunciabile di umanizzazione della prestazione sanitaria che, a una migliore qualita', accompagna una riduzione dei costi."

    Stiamo ancora aspettando una risposta. Speriamo che l'esempio della confinante Toscana stimoli il nostro assessore.
    Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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    Severino MIngroni
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    00 15/11/2005 10:06
    il silenzio della Sinistra?
    RU486, Capezzone: Storace si comporta da capomanipolo e non da Ministro, ma il vero problema è il silenzio della sinistra...
    ...su un dato di fatto: in Italia esiste ancora l'aborto clandestino.


    Roma, 14 novembre 2005

    Alle donne, che già affrontano il trauma di una decisione dolorosa, e ai medici impegnati in questa lotta (con in testa Viale a Torino, e poi i medici toscani che in modo così serio stanno a loro volta cercando di onorare la loro missione civile e professionale), va non solo la mia solidarietà, ma la volontà di collaborare perché si chiuda una pagina di intolleranza.


    Dichiarazione di Daniele Capezzone (segretario di Radicali Italiani):

    Non passa giorno senza che il ministro Storace ci propini battute degne di un capomanipolo e non di un rappresentante delle istituzioni; ma è necessario, qui ed ora, riflettere sui dati forniti alla chetichella da Storace, più che sulle sue esternazioni.

    La Relazione sull'attuazione della legge 194 - che il ministro ha presentato in Parlamento con otto mesi di ritardo - contiene cifre impressionanti: in Basilicata, l'83,3% dei ginecologi è obiettore (in Veneto l'80,5 - nelle Marche il 78, 4 - in Puglia il 76,8); ciò significa che, a 37 anni dalla legalizzazione dell'aborto, per milioni di donne italiane la possibilità di scegliere liberamente l'interruzione di gravidanza è puramente teorica.

    La "corsa barbara all'aborto" denunciata da Storace è in realtà la corsa disperata delle donne più ricche negli ospedali del Nord e di quelle più povere nelle braccia delle mammane e di chi obietta solo in ospedale; l'aborto clandestino e di classe è ancora realtà nell'Italia del 2005.

    Di fronte a tutto questo, sperare che Storace se ne occupi è una pia illusione; chiediamo, invece, alle donne, ai compagni della sinistra di riaprire il "Dossier aborto" e di iniziare nuovamente a parlare di contraccezione, educazione sessuale, dopo un silenzio durato vent'anni.

    L'estendersi ormai inarrestabile dell'utilizzo della RU486 - dovuto, ricordiamolo, alla cocciutaggine radicale - deve servire allo schieramento che si candida a sostituire Storace per acquisire la consapevolezza che la lotta per il diritto della donna ad una maternità responsabile deve essere continuamente alimentata.

    Alle donne, che già affrontano il trauma di una decisione dolorosa, e ai medici impegnati in questa lotta (con in testa Viale a Torino, e poi i medici toscani che in modo così serio stanno a loro volta cercando di onorare la loro missione civile e professionale), va non solo la mia solidarietà, ma la volontà di collaborare perché si chiuda una pagina di intolleranza.



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    Severino MIngroni
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    00 15/11/2005 13:39
    Storace non sa o non vuol sapere!
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    Comunicato stampa

    15 Novembre 2005


    RU486. RACCOLTE 70MILA ADESIONI. STORACE NON SA O NON VUOL SAPERE

    Roma, 15 Novembre 2005. Gia' raccolte 70mila adesioni per la petizione sulla legalizzazione della pillola abortiva RU486, nel portale della nostra associazione, all'indirizzo: www.aduc.it/dyn/ru486.
    La pillola RU486 e' commercializzata in quasi tutta Europa. In Francia e' commercializzata dal 1988, in Gran Bretagna dal 1990 e in Svezia dal 1991. Sempre in Europa, lo scorso anno sono state somministrati 1,5 milioni di dosi di Ru486, che ha coinvolto il 35% delle donne che sono ricorse all'interruzione volontaria della gravidanza. Cosa ci sia ancora da sperimentare non e' chiaro, o meglio e' chiarissimo: la Chiesa cattolica si oppone, tant'e' che il cardinale Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, dichiara che la pillola "tende a non far percepire la natura reale dell'aborto". Meglio quello chirurgico, allora, cosi' la donna "percepira'", assumendo i rischi della anestesia, delle complicazioni post-operatorie, delle possibili infezioni e lacerazioni dell'utero. Sembra che il ministro alla Salute, Francesco Storace, non sa o non vuol sapere che la legge 194 del 1978, articolo 15, prevede "l'uso delle tecniche piu' moderne, piu' rispettose dell'integrita' fisica e psichica della donna e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza." Se il ministro vuole promuovere il ricorso alla "procreazione cosciente e responsabile" si dia da fare, avviando una campagna sulla prevenzione e sulla contraccezione, proponendo un pacchetto famiglia piu' organico, che comprenda interventi sugli assegni familiari, i congedi parentali e i servizi. I bonus da mille euro per i nuovi nati sono cifre modeste, nemmeno in grado di sostenere in modo simbolico i sacrifici che le famiglie italiane affrontano quando decidono di avere un figlio in piu'. E' la prosecuzione di una politica sociale che finora non ha ridotto la poverta' ne' migliorato le tendenze demografiche.
    Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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    00 21/11/2005 18:21
    Ru486, 194 e prevenzione
    21 Novembre 2005
    ABORTO. INFORMAZIONE SESSUALE PER EVITARE IL RIDICOLO E FARE MURO ANCHE CONTRO L'AIDS

    Firenze, 21 Novembre 2005. La tenacia del dottor Guido Viale dell'ospedale Sant'Anna di Torino per la introduzione della pillola abortiva RU486, e tutti gli altri che a ruota sono seguiti nelle varie regioni, e' stata un'ottima occasione perche' la questione aborto, sessualita' e prevenzione delle nascite tornasse all'ordine del giorno del dibattito e delle proposte. Ovviamente ognuno con le proprie sfaccettature, ma crediamo, a parte alcuni politici volutamente ignoranti e profittatori che hanno colto l'occasione per tirare acqua al proprio mulino partitico (sia nello schieramento di destra come in quello di sinistra), la buona volonta' civica e' la caratteristica diffusa.
    Aborto non significa solo interruzione della gravidanza, ma anche prevenzione (quindi informazione sessuale) e risposta dello Stato ai drammi e alle difficolta' create dalla propria incapacita' di aver informato a sufficienza.
    Che la situazione sia drammatica e' dimostrata dai dati diffusi oggi dall'Unaids, in merito all'aumento della diffusione delle infezioni da Hiv nel mondo occidentale. Questo significa che le elementari nozioni per la prevenzione nei rapporti sessuali, li' dove l'informazione dovrebbe essere piu' diffusa e abbordabile (l'occidente), non stanno dando i risultati sperati, non solo, ma la situazione peggiora.
    L'aborto, cosi' come la prevenzione dell'Aids, sono figli della stessa politica sconfitta. E per entrambi l'errore piu' grande sarebbe quello di proporre sempre gli stessi metodi fallimentari, senza prendere in considerazione che il problema e' alla base: cioe' l'informazione sessuale. Ed e' li che si dovrebbe operare.
    Nel contempo stiamo assistendo ad un po' di proposte ridicole, da una parte e dall'altra: la difesa della legge 194 cosi' com'e', l'introduzione dei dissuasori anti-aborto nei consultori, e il sostanziale immobilismo in materia di prevenzione (Aids o aborto che sia).
    Noi, che siamo sempre stati fautori di sistemi piu' dolci per l'aborto, come la pillola RU486 ( www.aduc.it/dyn/ru486 ), non intendiamo criminalizzare nessuno, a maggior ragione chi ha colto l'occasione del confronto sulla pillola abortiva per cercare di impedire il ricorso all'aborto. Diciamo solo che ognuno faccia cio' che crede, ma nei luoghi opportuni, per cercar di portare alle proprie ragioni gli esseri umani. Saremmo ben lieti di vedere un fiorire di iniziative pro e contro l'aborto, ma non nei consultori, che invece dovrebbero solo svolgere la funzione di rendere meno problematica la decisione di chi ha deciso di rivolgervisi.
    Per cui rivolgiamo un triplice appello:
    - agli anti-abortisti a non imporre le loro convinzioni per nome e per conto di uno Stato che invece dovrebbe garantire solo la fruizione dei servizi per ognuno che, libero e informato, decide per proprio conto.
    - ai cosiddetti abortisti perche' non si limitino a difendere una legge (la 194) che, ha si' evitato la piaga dell'aborto clandestino, ma per come e' articolata, coi limiti al suo accesso (certificato medico e ospedalizzazione pubblica obbligatoria), sta continuando a favorire la presenza dell'aborto clandestino, non a caso negli attuali strati piu' deboli delle donne, le immigrate e le giovanissime.
    - ai legislatori, perche' facciano proposte per una informazione sessuale sin dai primi anni della scuola, si' da avere giovani responsabili e consapevoli di fronte al pericolo Aids e aborto. In quest'ultimo caso, in particolare, con una maggiore e piu' semplice (senza ricetta medica) diffusione della pillola del giorno dopo.

    Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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    21 Novembre 2005
    LEGGE 194. L'UDC NON CONOSCE LA LEGGE

    Roma, 21 Novembre 2005. "Entro il mese di febbraio, a partire dall'anno successivo a quello dell'entrata in vigore della Presente legge, il Ministro della sanita' presenta al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione. Le regioni sono tenute a fornire le informazioni necessarie entro il mese di gennaio di ciascun anno, sulla base di questionari predisposti dal Ministro. Analoga relazione presenta il Ministro di grazia e giustizia per quanto riguarda le questioni di specifica competenza del suo Dicastero."
    Questo e' l'articolo 16 della legge 194/1978. Il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, vuole un'inchiesta parlamentare sull'attuazione della 194. Basterebbe chiedere copia della relazione al (suo) ministro alla salute, Francesco Storace, o agli uffici parlamentari. Sarebbe tutto piu' semplice e oltretutto non si spenderebbero i soldi del pubblico contribuente con commissioni parlamentari inutili.
    Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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    00 24/11/2005 09:32
    la pillola del giorno dopo non è la Ru486!
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    Comunicato stampa

    23 Novembre 2005


    PILLOLA DEL GIORNO DOPO. DENUNCIARE CHI NEL SERVIZIO PUBBLICO NEGA LA RICETTA

    Firenze, 23 Novembre 2005. Da quando e' cominciata la sperimentazione della pillola abortiva RU486 per rendere meno traumatica l'interruzione di gravidanza, si e' acceso un clima incandescente che, piu' o meno e al di la' delle affermazioni di facciata di chi –contrario- sostiene di non voler comunque toccare la legge sull'aborto, tende ad imporre la sessualita' solo come riproduzione, o comunque affidando quest'ultima al caso e non alla scelta.
    E' evidente che la questione aborto non e' sopita e scalda gli animi, ma passare dall'affermazione dei propri valori all'imposizione degli stessi, a nostro avviso significa violare la legge. Ognuno e' libero di indicare l'aborto come estremo rimedio ad un errore o come il peggiore dei delitti in base ad una propria coscienza che individua nello zigote un essere umano al pari di quelli la cui liberta' e' disciplinata dai codici... ma imporre e' un altro discorso. Su cui non ci dovrebbe essere clemenza, ma fermezza; quella fermezza che lo Stato dovrebbe dimostrare in ogni ambito e che, tutte le volte che non lo fa, crea disaffezione, lassismo, illegalita' e relative culture di accettazione e giustificazione.
    Uno dei motivi per cui si abortisce e' perche' manca un'informazione di base su come la propria sessualita' possa essere gestita al di la' del momento procreativo. Informazione che il nostro sistema scolastico continua ad ignorare. E i frutti sono quello che sono, soprattutto l'aborto nei soggetti piu' deboli perche' meno informati, giovanissime ed extracomunitarie del Terzo Mondo.
    L'informazione sulla contraccezione oggi e' in due direzioni: standard e d'urgenza. La prima significa pillole, preservativi e altri meccanismi che impediscono il momento fecondativo. La seconda e' la pillola del giorno dopo, che gli ignoranti (consapevoli o meno poco importa) confondono con la pillola abortiva, ma che e' solo, per l'appunto, una contraccezione d'urgenza, in quanto non interviene sull'ovulo fecondato come fa l'aborto ma, entro 72 ore dal rapporto a rischio, impedisce chimicamente l'incontro fecondo tra sperma maschile e ovulo femminile (meccanismo chimico previsto anche dalla spirale e che nessuno mai ha contestato con tanta passione equiparandolo all'aborto).
    Ci giungono sempre piu' numerose segnalazioni di luoghi e persone del servizio pubblico in cui la pillola del giorno dopo viene boicottata, rifiutando la ricetta per l'acquisto in farmacia. Questo rifiuto e' un illecito, gia' chiarito a suo tempo dal ministero della Salute: l'eventuale obiezione di coscienza la legge la prevede per l'aborto, non per la ricetta e l'acquisto di farmaci e metodi contraccettivi.
    Pertanto invitiamo tutti coloro che dovessero incappare in questi rifiuti, a segnalarli tempestivamente all'autorita' sanitaria, ai media e alla nostra associazione, perche' gli venga dato il massimo risalto. Libero ognuno di pensarla come crede in materia, ma fintato che viene pagato dal servizio pubblico o autorizzato a svolgere altrettanto servizio pubblico (ospedali, farmacie, etc.), si deve attenere alle norme dello stesso e non piegarle alla propria convenienza ideologica.
    Noi auspichiamo che la pillola del giorno dopo sia acquistabile senza ricetta medica e senza dover dimostrare di avere la maggiore eta' (cosi' come avviene per l'acquisto di un preservativo, anche nelle apposite macchinette che si trovano un po' dovunque), ma fintanto che sussiste questa assurda limitazione, non deve essere tollerata alcuna limitazione al proprio diritto per la fruizione di un prodotto che e' legale a tutti gli effetti.
    Vincenzo Donvito, presidente Aduc
  • john9
    00 07/11/2015 10:56
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  • Gaia1956
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