00 20/02/2005 17:44
L'annuncio alla conferenza annuale dell'AAAS di Washington
I laboratori americani hanno messo a punto speciali detector che utilizzano la tecnica definita «radiografia con i muoni»

La Piramide del Sole, a Teotihuacan (archivio Corriere)
WASHINGTON – Un contrabbandiere di armi nucleari. Un vulcano che si prepara silenziosamente all’eruzione. La Piramide del Sole, a Teotihuacan, vicino a Città del Messico, vecchia di Duemila anni, ma ancora un mistero per gli archeologi. I loro segreti potrebbero essere presto rivelati da una nuova tecnologia che permette di fotografare l’invisibile. I laboratori americani di Los Alamos, nel New Mexico, hanno appena annunciato alla conferenza annuale dell’American Association for Advancement of Science, in corso a Washington, di avere messo a punto prototipi di detector capaci di identificare un container che trasporta materiale nucleare. Altri gruppi, dal Messico al Giappone, stanno lavorando a questa tecnologia, che si può definire radiografia con i muoni, con obiettivi diversi.
RAGGI COSMICI - «La terra è continuamente bombardata da raggi cosmici che al contatto con l’atmosfera creano particelle chiamate muoni – ha spiegato Rick Chartrand, che lavora nei laboratori di Los Alamos che dipendono dal Ministero dell’Energia americano e hanno il compito di assicurare la sicurezza del Paese. - Ogni minuto un muone passa attraverso ogni singolo centimetro quadrato di tutte le cose che esistono sulla faccia della Terra, siano esse animate o inanimate, con un flusso costante che può essere quindi misurato». I muoni passano, con grande facilità, attraverso rocce e metalli e possono essere facilmente identificati.
ALLE FRONTIERE - «Noi misuriamo - ha commentato Chris Morris, fisico a Los Alamos - l’angolo con cui il muone colpisce un certo oggetto e l’angolo con cui se ne va. Siccome plutonio e uranio, materiali che servono per fabbricare bombe nucleari, sono densi e hanno un nucleo ricco di protoni, deviano più facilmente i muoni rispetto ad altri materiali come l’alluminio o la plastica. Misurando i muoni possiamo facilmente identificare la presenza di questi materiali. Molto più facilmente che con i mezzi oggi a disposizione, come i raggi X. E senza pericolo di assorbire radiazioni nocive, per il personale. Bastano sessanta secondi per esaminare un camion a una frontiera».
NELLE VISCERE DEI VULCANI - Kanetaka Nagamine del Muon Science Laboratory dell’Università di Tokyo, invece, usa questa tecnologia per scandagliare l’interno dei vulcani e cogliere segnali premonitori di una potenziale eruzione. «Alcuni muoni ad alta energia - spiega Nagamine - quando raggiungono la superficie della Terra viaggiano orizzontalmente. Se mettiamo una serie di detector attorno a un vulcano, possiamo identificare i movimenti del magma presente al suo interno: se quest’ultimo sale, abbiamo un indizio di una probabile eruzione».
LA PIRAMIDE DEL SOLE - La Piramide del Sole a Teotihuacan, cinquanta chilometri da Città del Messico, è un mausoleo o un monumento cerimoniale? Ancora non è chiaro. Così i ricercatori, guidati dal fisico messicano Arturo Menchaca-Rocha, hanno installato, in un antico tunnel sotto la piramide, un rilevatore capace di registrare il flusso di muoni in arrivo attraverso la superficie. Dal momento che i muoni passano con difficoltà attraverso un oggetto denso, un flusso maggiore di muoni, in certi punti, potrebbe essere indicativo della presenza di spazi vuoti, cioè di camere di sepoltura sotto la piramide. I messicani stanno rispolverando, con strumenti molto più sofisticati, una tecnica già proposta quarant’anni fa dal premio Nobel per la Fisica Luis Alvarez per esplorare la grande piramide di Chefren in Egitto. Allora non aveva scoperto alcuna tomba.[SM=g27960]