Scritto da: gcdm 25/01/2007 23.55
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Il nocciolo è questo, la dicotomia tra il volere e il riuscire fare. L'ordine iniziale (conservativo) parte da un presupposto strategico che non sempre è attuabile. Al momento che ci si rende conto che questa strategia non è più applicabile, per qualsiasi motivo (contromossa del nemico, ritardi, problemi, accidenti vari...) ne deve essere creata un'altra. Questo richiede tempo e non sempre è detto che si riesca ad essere compresi.
C'est la guerre!
A mio avviso questo è il problema essenziale, simulare queste difficoltà pratiche di una linea di comando che un wargamer, non ha. I piccoli aggiustamenti (cambio di fronte, tiro di opportunità e così via) sono, per così dire, degli incidenti di percorso che si generano e si risolvono automaticamente. Magari in modo totalmente inaspettato o insperato dall'uno o dall'altro contendente.
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Penso che prima di passare alla fase successiva ossia quella da te descritta, tanto importante quanto quella della definizione degli ordini, che in realtà non abbiamo ancora fatto, era comunque necessario capire cosa fosse un ordine e i limiti dello stesso (Bravo Graziano
).
Dopo aver chiarito quindi il primo punto, la domanda sorge spontanea, come cambiare un ordine
. Intanto definirei le condizioni che possono mutare un ordine e poi come farlo. Le condizioni che mi vengono più spontanee, sono due, la volontarietà, ossia il generale (giocatore) in una fase ben precisa del turno può scegliere di "tentare" di modificare l'ordine, oppure per reazione ad un avvenimento inaspettato, la cavalleria carica e il reggimento prova a porsi in quadrato (ovviamente questo è un esempio). Possono esistere anche altre condizioni, ma secondo me queste coprono già il 99,999% dei casi (scusate ma io sono per le cose semplici
). Ora i metodi con i quali effettuare questo cambio d'ordine possono essere molteplici. Nel lungo pensare di mia testa (citazione di Madagascar
), si sono susseguiti metodi complessi che ho piano piano reso più semplici, anche se meno collegati direttamente alla realtà, portando il tutto ad una forma di estrazione superiore. La prima cosa che mi era venuto in mente era il mentodo applicato in Fantasy Warriors, in cui una miniatura fisica, veniva posta sul campo di battaglia, con sotto il nuovo ordine. Doveva partire dal generale e finire all'unità oggetto del mutamento. Penso che anche se molto simile alla realtà avrebbe generto grosso scompiglio e vari casi particolari difficili da gestire e spiegare. La mia ricerca si è evoluta (ometto di elencare tutti i passagi e nuove idee, perchè altrimenti non la finisco più
), sino a giungere ad un semplice ed immediato test fatto con il dado, dove si tengono conto di distanze, situazioni delle truppe, qualità del generale e delle truppe, ecc..
Ehi, cavoli, ma vi sto praticamente svelando la sorpresa che vi stavo preparando
Però è molto più bello discutere di queste cose con voi e faccio sempre molta fatica a fare sorprese
Scritto da: gcdm 25/01/2007 23.55
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Poi, sul limitare le possibilità di "trucchetti" insiti nelle pieghe del regolamento, la colpa non è di chi li sfrutta (buon per lui che ha studiato!) ma, se questi mezzi si ripetono con frequenza e sono decisivi per il risultato di una partita, evidentemente, c'è un baco all'origine della stesura.
Pienamente d'accordo
Fabio Giovanni Farneti
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