Gli ambientalisti non vogliono in alcun modo che i luoghi vengano intatti (nemmeno con interventi mirati e restrittivi in termini di impatto ambientale). Nel documento dei docenti universitari si pone inoltre un interessante veto al terzo polo in quanto questo lederebbe (anche se non si specifica come) l'unico lembo etneo rimasto intatto e si invoca il diritto fondamentale dell'uomo a ritemprare anima e corpo nel silenzio offerto dalla natura. (“Va compreso infine che l'esistenza di luoghi dove sia possibile camminare per alcune ore senza sentire rumore di motori, respirare gas di scarico e incontrare strade asfaltate è un'esigenza di primaria importanza per la mente e per lo spirito dell'uomo”) MI CHIEDO IO:MA QUESTO DIRITTO È RISERVATO A POCHI UOMINI O A TUTTI? FORSE È RISERVATO SOLO AGLI AMBIENTALISTI? Non sono uno sciatore, ma un appassionato di montagna ed è ovvio che non si considera il fattore che gli impianti di risalita possono essere utilizzati 360 giorni l’anno anche come mezzo di trasporto (per esempio in Francia – Les deux alpes). Una eventuale seggiovia o cabinovia sul versante nord ovest etneo (adottando tutte le cautele del caso) permetterebbe dunque di poter visitare quelle bellissime zone, oggi raggiungibili solo a piedi, necessarie per il benessere umano (come affermano i docenti ed ambientalisti). Mi rivolgo agli ambientalisti: portatori di handicap e anziani forse non hanno lo stesso vostro diritto di poter visitare queste bellissime zone? Ho l’impressione che non si sia tenuto conto di ciò, nella strenua opposizione ai propositivi “distruttori”.