Infotdgeova -LiberaMente- Lo scopo di questo forum è principalmente quello di analizzare gli insegnamenti dei Testimoni di Geova in chiave critica, onde evidenziare gli errori e le contraddizioni presenti nelle dottrine e nella prassi del gruppo

MARIA: VERA MADRE DI DIO

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    peraskov
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    00 13/12/2004 08:56
    “Non hai risposto alla mia domanda; anzi, mi rispondi facendo appello al "pudore" che io (naturalmente) dovrei avere. La domanda, comunque era: "Quando è iniziata l'adorazione che TUTTI oggi vediamo che i cattolici tributano a Maria?"

    A questa domanda avevo già risposto da diversi post; cristianamente ripeto: la CC non ha mai sostenuto che Maria debba essere adorata; l’adorazione, secondo la CC spetta solo a Dio.

    “Un forum è fatto per uno scambio d'opinioni. Per te gli errori di Agostino d'Ippona sono "pochi", mentre per me, quanti ne siano, sono "gravi" perché antibiblici, cioè contrari alla rivelazione di Dio.

    Vedo che come sempre ti fermi alla forma e non vedi la sostanza: dalla tua affermazione, indipendentemente dal numero degli errori di Agostino, ne deriva che la salvezza dipende dalla umana bravura.
    Il santo, secondo te, è chi “non fa errori”. Nessun essere umano è esente da errori.
    Tra l’altro stiamo parlando di errori intellettuali e, mentre dici che ha trascinato nell’errore molti altri, stai anche negando a questi altri la tua tanto decantata “libertà di coscienza”, perché anche questi “altri” hanno la stessa libertà di fare le loro scelte, indipendentemente da ciò che dice Agostino.

    La scorrettezza della tua citazione su Bernardo di Chiaravalle, senza entrare nel merito del resto, era sulla frase “si divertiva”, che dimostra l’approssimazione e la prevenzione con cui affronti certi argomenti. Da qui deriva l’affermazione di lasciare il giudizio del cuore a Dio, che non mi sembra affatto offensiva.
    Allo stesso modo, se dico “un’affermazione meschina”, sto offendendo l’affermazione, non te: anche uomini straordinari possono a volte fare affermazioni meschine.
    Sandro

    ------------------
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia (Matteo 5,11)
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    Agabo
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    00 13/12/2004 21:47
    Re:

    Scritto da: peraskov 13/12/2004 8.56
    “Non hai risposto alla mia domanda; anzi, mi rispondi facendo appello al "pudore" che io (naturalmente) dovrei avere. La domanda, comunque era: "Quando è iniziata l'adorazione che TUTTI oggi vediamo che i cattolici tributano a Maria?"

    A questa domanda avevo già risposto da diversi post; cristianamente ripeto: la CC non ha mai sostenuto che Maria debba essere adorata; l’adorazione, secondo la CC spetta solo a Dio.

    R. Allora semo tutti cecati quando vediamo er papa inginocchiarsi davanti alla STATUA della madonna in una piazza romana e pregare (8 dicembre ecc.). E semo cecati quando vediamo tutti quegli atti di culto: processioni, litanie, rosari, pellegrinaggi, festeggiamenti ... in onore di Maria. Va Bè che non sono cattolico, ma nemmeno sono 'mbriaco.


    Vedo che come sempre ti fermi alla forma e non vedi la sostanza: dalla tua affermazione, indipendentemente dal numero degli errori di Agostino, ne deriva che la salvezza dipende dalla umana bravura.

    R. Hai imparato a memoria 'sta frase e pensi di dire chissà che cosa ... Il fatto è che un errore lo si vede dalla forma, più che dalla sostanza. Non ci girare attorno.

    Il santo, secondo te, è chi “non fa errori”. Nessun essere umano è esente da errori.

    R Il "santo", biblico è il semplice credente. E da nessuna parte è scritto che debba ricevere gli "onori dell'altare".

    Tra l’altro stiamo parlando di errori intellettuali e, mentre dici che ha trascinato nell’errore molti altri, stai anche negando a questi altri la tua tanto decantata “libertà di coscienza”, perché anche questi “altri” hanno la stessa libertà di fare le loro scelte, indipendentemente da ciò che dice Agostino.

    Ma certo, "errori intellettuali"! Questa dovevo ancora sentirla. Sta di fatto che questi "errori intellettuali" sono antibiblici.

    La scorrettezza della tua citazione su Bernardo di Chiaravalle, senza entrare nel merito del resto, era sulla frase “si divertiva”, che dimostra l’approssimazione e la prevenzione con cui affronti certi argomenti. Da qui deriva l’affermazione di lasciare il giudizio del cuore a Dio, che non mi sembra affatto offensiva.

    R.Va bé, sorvoliamo sul fatto (battuta o non battuta) che gli eretici li voleva sul rogo! Bel cristianesimo!


    Allo stesso modo, se dico “un’affermazione meschina”, sto offendendo l’affermazione, non te: anche uomini straordinari possono a volte fare affermazioni meschine.



    R. Dimentichi che hai detto che mi metto al posto di Dio (addirittura!)
    Ma, allora, hai studiato o no con i tdG?

    Saluti, Agabo.
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    "MA COME UN'AQUILA PUO' DIVENTARE AQUILONE? CHE SIA LEGATA OPPURE NO, NON SARA' MAI DI CARTONE " -Mogol
    "Non spetta alla chiesa decidere se la Scrittura sia veridica, ma spetta alla Scrittura di testimoniare se la chiesa è ancora cristiana" A.M. Bertrand
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    peraskov
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    00 14/12/2004 08:16

    Ma, allora, hai studiato o no con i tdG?



    No, non ho mai studiato con i tdg.
    Sandro

    ------------------
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    peraskov
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    00 14/12/2004 10:23

    Caro Agabo,

    stai dimostrando che non c’è in te alcun reale desiderio di discutere e confrontarti, stai facendo solo comizi, senza prenderti alcuna responsabilità e senza rispondere mai ad alcun argomento.

    Ti dimostro il tuo modo di “confrontarti”.

    Su S.Agostino hai cominciato dicendo: “Di errori ne ha fatti molti, però, se hanno fatto santo lui che ha indotti nell'errore tante persone, posso sperare che un giorno mi facciano almeno "beato"!

    Stai legando chiaramente la “santità” all’aver fatto errori di interpretazione (e credo che tu non abbia mai letto gli scritti di Agostino o lo abbia fatto molto superficialmente, ma non voglio darti altre occasioni per scantonare).

    Te l’ho fatto presente dicendo:” Vedo che tu misuri la santità dal fatto che si siano fatti oppure no degli errori: un concetto veramente “evangelico” e profondamente scritturale!
    E comunque di errori ne ha fatti molto pochi, mentre ha avuto straordinarie intuizioni”.

    E tu, ignorando totalmente la frase principale, hai “sfruttato” quella secondaria per non rispondere.
    Questa è la tua “non risposta”:
    ""Un forum è fatto per uno scambio d'opinioni. Per te gli errori di Agostino d'Ippona sono "pochi", mentre per me, quanti ne siano, sono "gravi" perché antibiblici, cioè contrari alla rivelazione di Dio.""

    Quando io ti ho richiamato alla frase principale:
    “Vedo che come sempre ti fermi alla forma e non vedi la sostanza: dalla tua affermazione, indipendentemente dal numero degli errori di Agostino, ne deriva che la salvezza dipende dalla umana bravura.
    Il santo, secondo te, è chi “non fa errori”. Nessun essere umano è esente da errori.”

    Mi hai “non risposto” in maniera quasi stizzita:
    “Hai imparato a memoria 'sta frase e pensi di dire chissà che cosa ... Il fatto è che un errore lo si vede dalla forma, più che dalla sostanza. Non ci girare attorno.”

    Non solo non rispondi, non solo fai affermazioni curiose che mi piacerebbe che mi spiegassi (“un errore lo si vede dalla forma, più che dalla sostanza” [SM=g27833] ), ma addirittura dici a me di non girarci attorno! Dalle mie parti si direbbe “l’asino mio m’ ha detto recchiò” [SM=g27823] .

    La stessa cosa su Bernardo di Chiaravalle: io ti avevo obiettato “come fai a dire che “si divertiva” ad uccidere gli eretici? Sei capace di leggere il cuore degli uomini al posto di Dio?
    Ti avevo messo ben virgolettato il “si divertiva”, era molto chiaro cosa stavo dicendo.
    Ma, pur di scantonare ancora, nonostante tu stesso avessi detto di non voler entrare nel merito, se non ci fossi stato tirato dentro (quasi una minaccia!), te ne esci con le frasi ad effetto “bruciare gli eretici! Bel Cristianesimo!”.
    Vuoi l’applauso della platea?

    Come stai facendo tu si può discutere nei caffè, su Juventus-Milan.
    Io credo che tu sia una persona intelligente, per lo meno vedendo con quale intelligenza sai scantonare, ma non hai la minima intenzione di metterti in discussione.
    Continuando così riempiresti pagine e pagine di niente.
    Non ho più intenzione di seguirti.


    Sandro

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    Agabo
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    Utente Junior
    00 15/12/2004 21:53

    Scritto da: peraskov 14/12/2004 10.23

    Caro Agabo,

    stai dimostrando che non c’è in te alcun reale desiderio di discutere e confrontarti, stai facendo solo comizi, senza prenderti alcuna responsabilità e senza rispondere mai ad alcun argomento.

    R: Ciao Sandro, non mi piace fare "comizi".
    Partendo dalla tua ultima affermazione, che è anche un complimento, vorrei che mi comprendessi: l'intelligenza sta proprio nel cercare di evitare polemiche inutili e di ferire ancora più inutilmente la fede altrui. In tal caso il silenzio è davvero d'oro.

    Ti dimostro il tuo modo di “confrontarti”.

    Su S.Agostino hai cominciato dicendo: “Di errori ne ha fatti molti, però, se hanno fatto santo lui che ha indotti nell'errore tante persone, posso sperare che un giorno mi facciano almeno "beato"!

    Stai legando chiaramente la “santità” all’aver fatto errori di interpretazione (e credo che tu non abbia mai letto gli scritti di Agostino o lo abbia fatto molto superficialmente, ma non voglio darti altre occasioni per scantonare).

    R. Hai ragione, ho scantonato per non fare una lista di "errori teologici" che partono proprio da S. Agostino. Nel caso ti rispondessi minuziosamente, ogni mia affermazione rischierebbe di far aprire un nuovo e lunghissimo argomento. Per esempio: il pedobattesimo è stato incoraggiato da Agostino ed è una dottrina contraria allinsegnamento biblico. Ed è una! Se vada avanti così, ti immagini in che vespaio ci infiliamo?

    Te l’ho fatto presente dicendo:” Vedo che tu misuri la santità dal fatto che si siano fatti oppure no degli errori: un concetto veramente “evangelico” e profondamente scritturale!
    E comunque di errori ne ha fatti molto pochi, mentre ha avuto straordinarie intuizioni”.

    R. Non ho mai detto (battute a parte) che la santità equivale ad assenza di errori. La santità biblica è quella che infonde lo Spirito Santo a tutti i credenti in Gesù Cristo. Leggi il NT e vedrai che quasi ogni epistola di Paolo è indirizzata ai "santi" di ... (Corinto, di Filippi ecc.)



    E tu, ignorando totalmente la frase principale, hai “sfruttato” quella secondaria per non rispondere.

    R. Per me la risposta principale è quella di cui sopra: i santi sono i fedeli a Cristo.


    Questa è la tua “non risposta”:
    ""Un forum è fatto per uno scambio d'opinioni. Per te gli errori di Agostino d'Ippona sono "pochi", mentre per me, quanti ne siano, sono "gravi" perché antibiblici, cioè contrari alla rivelazione di Dio.""

    R. Dovresti apprezzare questo mio modo di considerare gli errori che si commettono, umanamente parlando; infatti non giudico, in Agostino gli errori "umani" o "personali" che tutti commettiamo, ma gli errori dottrinari. La chiesa cattolica non fa lo stesso?

    Quando io ti ho richiamato alla frase principale:
    “Vedo che come sempre ti fermi alla forma e non vedi la sostanza: dalla tua affermazione, indipendentemente dal numero degli errori di Agostino, ne deriva che la salvezza dipende dalla umana bravura.
    Il santo, secondo te, è chi “non fa errori”. Nessun essere umano è esente da errori.”

    R. Ti ho risposto sopra.

    Mi hai “non risposto” in maniera quasi stizzita:
    “Hai imparato a memoria 'sta frase e pensi di dire chissà che cosa ... Il fatto è che un errore lo si vede dalla forma, più che dalla sostanza. Non ci girare attorno.”

    R. E' presuntuoso attribuirmi la "stizza". Al contrario sono quasi sempre sereno e tranquillo. Talvolta un po ironico, lo ammetto.

    Non solo non rispondi, non solo fai affermazioni curiose che mi piacerebbe che mi spiegassi (“un errore lo si vede dalla forma, più che dalla sostanza” [SM=g27833] ), ma addirittura dici a me di non girarci attorno! Dalle mie parti si direbbe “l’asino mio m’ ha detto recchiò” [SM=g27823] .

    R. Perché, non è forse vero che le intenzioni è impossibile giudicarle? Si può giudica la "forma", ciò è visibile, appariscente, esteriore ...

    La stessa cosa su Bernardo di Chiaravalle: io ti avevo obiettato “come fai a dire che “si divertiva” ad uccidere gli eretici? Sei capace di leggere il cuore degli uomini al posto di Dio?
    Ti avevo messo ben virgolettato il “si divertiva”, era molto chiaro cosa stavo dicendo.
    Ma, pur di scantonare ancora, nonostante tu stesso avessi detto di non voler entrare nel merito, se non ci fossi stato tirato dentro (quasi una minaccia!), te ne esci con le frasi ad effetto “bruciare gli eretici! Bel Cristianesimo!”.
    Vuoi l’applauso della platea?

    R. Non posso aprire cento argomenti contemporaneamente. Evito di continuare a parlare di Bernardo anche per un senso di carità, che tu lo comprenda o meno.Non cerco applausi, anche se parlo molto spesso a delle plateee e non è nella mia indole minacciare chicchessia.

    Come stai facendo tu si può discutere nei caffè, su Juventus-Milan.

    R. Non ho mai frequentato bar e non sono mai stato tifoso di calcio. Tale "scuola" non mi appartiene.

    Io credo che tu sia una persona intelligente, per lo meno vedendo con quale intelligenza sai scantonare, ma non hai la minima intenzione di metterti in discussione.
    Continuando così riempiresti pagine e pagine di niente.
    Non ho più intenzione di seguirti.

    Ciao, Sandro.
    Agabo.
    Visita:

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    Reietto74
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    00 28/07/2009 09:10
    Mark Shea spiega i fraintendimenti su Maria

    Un ex protestante dedica un libro alla devozione mariana

    di Annamarie Adkins

    WASHINGTON, lunedì, 27 luglio 2009 (ZENIT.org).- In ambienti cattolici e soprattutto non cattolici ci sono troppi fraintendimenti su Maria che ora vengono affrontati in un libro pubblicato di recente negli Stati Uniti da uno scrittore convertitosi dal protestantesimo al cattolicesimo.

    Quando il famoso autore Mark Shea stava pensando di entrare nella Chiesa, non trovò libri che potessero aiutarlo a dipanare i suoi dubbi di protestante evangelico sulla dottrina e la devozione cattolica mariana.

    Vent'anni dopo, un'opera come questa ancora mancava, motivo per il quale Shea ha deciso di scriverla.

    Il risultato è “Maria, Madre del Figlio” ("Mary, Mother of the Son"), uno strumento per illustrare la fede in tre volumi pubblicato su Catholic Answers.

    Shea, responsabile di contenuti per il Catholic Exchange e articolista sia per l'Inside Catholic che per il National Catholic Register, spiega a ZENIT come ha scritto questo libro.

    Perché ha scritto un libro sulla Madre di Dio? Dove si colloca la sua trilogia visto che gli scaffali sono già pieni di libri e trattati su Maria?

    Mark Shea: Ho scritto questo libro perché quando sono entrato nella Chiesa avrei voluto che qualcun altro lo avesse già scritto.

    Ho aspettato quasi 20 anni che qualcuno lo facesse, ma visto che nessuno se ne occupava ho deciso di imbarcarmi in questo progetto (il che è giusto perché sono l'unica persona che sa davvero quali domande e quali dubbi avessi e quale potrebbe essere una risposta soddisfacente ad essi).

    Quanto a dove collocare questa trilogia, suppongo che la risposta sia “ovunque”.

    Ciò significa che parte della ragione per cui l'ho scritta è perché semplicemente non c'era alcun libro di questo tipo. Ad esempio, i testi sul dogma mariano non trattano la questione delle apparizioni. La letteratura devozionale non risponde alle questioni relative a dove la Chiesa tragga tutta la questione di Maria. I libri che tracciano lo sviluppo della dottrina non parlano del rosario. La letteratura esisteva, ma la maggior parte della gente non ha il tempo di localizzare tutte le fonti per rispondere alle domande che ha su Maria. Per questo è nato “Maria, Madre del Figlio”, perché fosse una specie di “centro commerciale”, per affrontare teoricamente qualunque tema un non cattolico (o un cattolico senza base catechetica) possa immaginare sulla dottrina e la devozione mariane.

    Parla di tutto, dalle fonti del credo e della pratica mariana (un tema importante visto che moltissimi non cattolici pensano che si tratti solo di qualcosa preso dal paganesimo) fino all'avvicinamento cattolico alle Scritture, passando per i quattro dogmi mariani, l'ampio spettro della devozione mariana, le rivelazioni e le apparizioni private, le vie possibili per procedere nel dialogo tra cattolici ed evangelici sulla Santissima Vergine.

    Quando si parla dei dolori della Madonna, ho basato tutto sulla mia vita e ho affrontato le difficoltà e i problemi con Maria che ha un non cattolico, per cui questo libro nasce dal mio cuore (e dalle mie viscere) così come dalla mia testa.

    Nel testo niente è nuovo (volontà di Dio) e tutto è in ultima istanza una nuova esposizione della Tradizione, ma è una nuova esposizione che cerca di percorrere tutta la serie degli insegnamenti cattolici su Maria, senza centrarsi su un tema in modo specializzato. Ed è scritto per essere compreso da chi non è un esperto.

    Nei suoi libri lei spiega perché la maggior parte di ciò che la gente pensa di sapere sia su Maria che sulla Chiesa cattolica è una pseudoconoscenza. Può descriverci questo fenomeno e perché c'è tanta pseudoconoscenza della Chiesa nel mondo della cultura?

    Mark Shea:
    La pseudoconoscenza è ciò che “tutti sanno”, non perché sia la verità, ma perché qualcuno con una “carica importante” lo ha detto in televisione, o perché lo afferma la rivista preferita, o perché un personaggio attraente in un film lo ha stabilito come un fatto e moltissime altre persone lo hanno ripetuto milioni di volte.

    La pseudoconoscenza è ciò che spiega che “tutti sanno” che Humphrey Bogart ha detto “Suonalo ancora, Sam” (tranne lui). E' ciò che spiega che “tutti sanno” che la Costituzione degli Stati Uniti parla di un “muro di separazione” tra la Chiesa e lo Stato (non la Costituzione). E spiega perché “tutti sanno” che tutti gli europei del Medioevo credevano che il mondo fosse piatto (tranne loro).

    La pseudoconoscenza fa sì che la gente parli come se fosse sicura di aver letto una volta di documenti federali, o di aver analizzato a fondo i dati meteorologici del riscaldamento globale, o conservato nella memoria i documenti del Concilio di Trento quando, di fatto, non può citare neanche cinque parole di nessuna di queste cose.

    Ciò che sa in realtà è quello che la voce sonora e ben modulata della televisione o del proprio circolo di amici (o di entrambi) ha detto che era una “conoscenza comune” sul Governo, sulla scienza o la Chiesa cattolica.

    E, ovviamente, spiega perché “tutti sanno” che “la Maria cattolica” non è che una dea pagana riscaldata. E' un mito moderno circolato per tanto tempo che nessuno pensa di metterlo in discussione. E quando lo si fa si scoprirà che non c'è niente. Niente. Neanche un briciolo di autentico sostegno storico.

    Come molti miti sulla Chiesa cattolica, nasce da una conoscenza superficiale della Chiesa (è difficile che questa riesca ad evitarla completamente e la gente in genere giudica da impressioni frammentarie) e dal fatto che molti non cattolici ascoltano solo non cattolici che fanno circolare spazzatura priva di fondamento come se si trattasse di “fatti”.

    Qual è il ruolo più importante che Maria ha svolto nella storia della Chiesa e nella sua missione di evangelizzare le Nazioni?

    Mark Shea: Essendo quello che è, Maria è il “tipo della Chiesa”, come ha affermato Sant'Ambrogio. La sua missione è la stessa da quando Gesù ce l'ha affidata con queste parole: “Ecco tua madre”. Come modello di discepolo, la Madre di Dio, la Sempre Vergine, l'Immacolata e Assunta in Cielo, intercede costantemente per noi e, a volte, si è anche manifestata con necessari appelli al pentimento e alla grazia (come a Fatima e in altri luoghi).

    Perché, a suo avviso, Maria appare a persone di tutto il mondo? C'è un tema comune nelle varie apparizioni della Vergine?

    Mark Shea: La sua missione, essenzialmente, è sempre stata la stessa: dire al mondo “Fate quello che Gesù vi dirà”.

    Come ho sottolineato in “Maria, Madre del Figlio”, quella di Maria è la vita di più profondo riferimento che un mortale abbia vissuto. Tutte le vere rivelazioni private hanno una cosa in comune: non rimandano direttamente alla rivelazione pubblica di Gesù Cristo e alla tradizione apostolica della Chiesa. Il messaggio di Maria non è radicalmente nuovo: sii buono. Vai a Messa. Confida in Gesù. I bambini dovrebbero dire la verità. Questo tipo di cose.

    Se si vive una vita cattolica con una vera fiducia in Gesù, in obbedienza alla Santa Chiesa, nella pratica della virtù e nella frequentazione dei sacramenti, si sta facendo tutto ciò per cui queste visioni, guarigioni miracolose e soli brillanti sono stati permessi da Dio per parlare alla razza umana.

    Perché tanti documenti importanti della Chiesa – dalle narrazioni conciliari (Lumen Gentium) alle Encicliche papali (Caritas in Veritate) – sembrano concludersi sempre con un canto di giubilo e un'esortazione a cercare l'intercessione della Santa Madre?

    Mark Shea: Perché è bene e anche elegante farlo.

    Dio le ha dato il primato tra tutte le creature e siamo d'accordo sul suo culto: il più alto onore dovuto a una creatura. Ma “creatura” è una parola fredda, vero? Come qualcosa che esce da un film di fantascienza. Il giorno della festa della mamma non regaleremmo alla nostra un biglietto con scritto “Cara creatura esaltata”, ma scriveremmo “Cara mamma, ti voglio bene e apprezzo tutto ciò che hai fatto e che tu ti sia sacrificata per me”. La Chiesa dice lo stesso a nostra Madre.

    Alcuni si lamentano del fatto che parlare dei “sacrifici” di Maria voglia dire limitare l'onore dovuto solo a Gesù. Io rispondo: immaginate una cerimonia in una chiesa per i genitori di un ragazzo morto in Iraq in cui il pastore dica ai genitori afflitti: “Dio ha dato a questi genitori il figlio ed è stato colui che ha inviato questo figlio a morire per la libertà del popolo iracheno. Essi non sacrificano nulla. Semplicemente hanno dato il loro consenso per far parte del piano di Dio”.

    Nessuno parla mai in questo modo del sacrificio compiuto da una persona. Tutto il resto del tempo possiamo capire che, visto che Dio è l'autore di tutte le cose, anche i nostri sacrifici e le nostre scelte contano davvero – per la grazia di Dio.

    L'unica volte in cui la gente parla così è quando gli evangelici mettono incredibilmente da parte Maria disumanizzandola e sminuendo la spada che le ha trafitto il cuore, così da poterne parlare come se fosse del tutto irrilevante nell'Incarnazione e nella Passione di Cristo, anziché la persona che, di fatto, è stata più di chiunque altro intimamente legata a Lui. Nessun mortale ha sofferto di più e ha perso di più nella Passione di Nostra Signora. Se possiamo dedicare parole di ringraziamento ai genitori di un soldato caduto, dovremmo essere tanto più grati a chi ci ha dato, come Dio, il suo unico Figlio.

    Per questo è più che idoneo che la Chiesa onori la Santissima Vergine e ne chieda l'intercessione. Dio non l'ha perfezionata in santità, amore e potere per poi lasciarla da parte. Per 2000 anni è stata per lei una gioia intercedere per i suoi figli – perché assomiglia a Cristo più di qualunque altra persona che abbia vissuto e la sua gioia è fare esattamente lo stesso.

    Perché Maria è un problema per l'unità cristiana? I cristiani saranno capaci di unirsi intorno alla loro Madre?

    Mark Shea: Dovrebbero, ma è stata dura per 400 anni. In questi numeri c'è tuttavia una speranza, perché l'ostilità e la paura di Maria sono, storicamente parlando, un fenomeno molto recente e in realtà sono nati dopo l'inizio della Riforma.

    Molti dei riformatori avevano una profonda devozione per Maria e, di fatto, hanno accettato molto dell'insegnamento cattolico su di lei. Ad ogni modo, quando il protestantesimo si è allontanato dall'insegnamento cattolico (e quando, nei Paesi di lingua inglese, Elisabetta I ha pensato che sarebbe stato conveniente soppiantare il culto della Vergine con quello politico alla regina vergine), questo legame ha finito per spezzarsi.

    Accanto a questo si è perso anche il senso del sacramentale, il senso della Scrittura, e l'apprezzamento per il femminile nella vita della Chiesa. Si è arrivati a vedere Maria quasi esclusivamente come una specie di dea pagana e una minaccia reale all'autentica devozione cristiana: una percezione del tutto estranea al pensiero di qualsiasi cristiano dei primi 16 secoli della Chiesa.

    Lei sostiene che gli attacchi alla mariologia della Chiesa sono in realtà attacchi alla sua cristologia. Come e perché accade questo?

    Mark Shea: Quando si parla di Maria non si tratta mai solo di lei.

    Ad esempio, la nascita verginale. Uno di primi insulti pronunciati contro Gesù fu quello di essere un bastardo, il prodotto di un'unione tra Maria e un soldato romano chiamato Pantera (probabilmente una corruzione di “parthenos”, che in greco significa “vergine”).

    L'obiettivo dell'insulto era attaccare Maria? Ovviamente no. L'obiettivo era attaccare Gesù come un semplice bastardo e negare che fosse il Figlio di Dio o che avesse un'origine divina.

    Allo stesso modo, quando l'eretico Nestorio chiese che i cristiani non acclamassero più Maria come “Theotokos” o “Madre di Dio”, il suo attacco si dirigeva non contro Maria, ma contro la nozione che Gesù Uomo e la Seconda Persona della Trinità fossero una cosa sola.

    La domanda: “Dove si trova l'assunzione di Maria nella Bibbia?” non si riferisce realmente a Maria. E' una domanda sulla validità della Sacra Tradizione di Cristo e dell'autorità della Chiesa di Cristo.

    Anche “Perché devo pregare Maria?” non è una domanda su Maria, ma sul rapporto dei vivi e dei morti in Cristo. “I cattolici venerano Maria?” non è una domanda su di lei, ma sull'ipotesi che i cattolici adorino realmente Cristo.

    Le inquietudini degli evangelici su Maria rendono infine omaggio e allo stesso tempo sorvolano sulla verità su Maria che la Chiesa cattolica vuole che vediamo: che la vita di Maria, nella sua totalità, è una vita di riferimento.

    Gli attacchi contro Cristo e il suo Vangelo vengono sempre fatti attraverso il suo Corpo, la Chiesa. Lo vediamo, ad esempio, nel Codice da Vinci. Il messaggio, come sempre, è stato “Ho il massimo rispetto per Gesù, è che la Chiesa ha pervertito totalmente ciò che ha detto realmente (che è, per una strana coincidenza, quello che dico io)”. E visto che Maria è il tipo della Chiesa, è per questo che rappresenta una sorta di “palizzata” e difesa intorno alla verità della fede.
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    ClintEastwood82
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    Registrato il: 11/02/2005
    Utente Veteran
    00 30/07/2009 18:14
    Ho avuto modo di leggere alcuni testi di Shea come di Scott Hahn; costoro essendo passati ad un'altra sponda sono convinti che l'apologetica che scrivono sia oro colato, in realtà per chi ha una conoscenza superficiale dei fatti possono andar bene, per chi ha approfondito un pò di più la questione si fà diversa, e se ne escono appunto con frasi come queste:


    "Mark Shea: La pseudoconoscenza è ciò che “tutti sanno”, non perché sia la verità, ma perché qualcuno con una “carica importante” lo ha detto in televisione, o perché lo afferma la rivista preferita, o perché un personaggio attraente in un film lo ha stabilito come un fatto e moltissime altre persone lo hanno ripetuto milioni di volte. "


    Esistono anche le accademie e i libri di testo, quindi non necessariamente tutti sono documentati dalla tv.


    "E, ovviamente, spiega perché “tutti sanno” che “la Maria cattolica” non è che una dea pagana riscaldata. E' un mito moderno circolato per tanto tempo che nessuno pensa di metterlo in discussione. E quando lo si fa si scoprirà che non c'è niente. Niente. Neanche un briciolo di autentico sostegno storico. "


    Che parole grosse, nemmeno un briciolo.. come detto sopra appunto costoro fanno leva sull'ignoranza che tanto condannano, ma per chi sà qualcosina di antropologia e di storia del cristianesimo sà bene che nel culto mariano sono stati annessi diversi elementi pagani, la stessa figura di Maria che porta in braccio Gesù è una figura ricorrente ancora prima del cristianesimo con Iside che tiene in braccio Horus, o Yashoda che tiene in braccio Krishna. Non sto quì a dire se ciò sia giusto o sbagliato, se sono d'accordo oppure no, sto solo dicendo agnosticamente che dire che il culto mariano non abbia niente a che vedere con il paganesimo o comunque con altri culti anche preesistenti (per a che evdere intendo qualsiasi cosa, dipinti, forme cultuali, preghiere, etc) dice una castronaggine.


    "Come molti miti sulla Chiesa cattolica, nasce da una conoscenza superficiale della Chiesa (è difficile che questa riesca ad evitarla completamente e la gente in genere giudica da impressioni frammentarie) e dal fatto che molti non cattolici ascoltano solo non cattolici che fanno circolare spazzatura priva di fondamento come se si trattasse di “fatti”. "


    Il caro P.Shea che non si sà nemmeno che titolo abbia, vorrebbe mandare in pensione quindi storici come Filoramo, Lupieri, e molti altri accademici anche cattolici che in realtà non hanno peli sulla lingua se si tratta di evidenziare controversie e scheletri del cattolicesimo.




    "Dio le ha dato il primato tra tutte le creature e siamo d'accordo sul suo culto:"


    Eh si giusto, molto accademico e anche molto biblico, non c'è che dire.



    "Molti dei riformatori avevano una profonda devozione per Maria e, di fatto, hanno accettato molto dell'insegnamento cattolico su di lei. Ad ogni modo, quando il protestantesimo si è allontanato dall'insegnamento cattolico (e quando, nei Paesi di lingua inglese, Elisabetta I ha pensato che sarebbe stato conveniente soppiantare il culto della Vergine con quello politico alla regina vergine), questo legame ha finito per spezzarsi. "


    Il caro Shea però scorda la precedente regina d'Inghilterra, Maria Tudor, che in difesa del cattolicesimo e quindi anche del culto che tanto Shea ama, fece spargere così tanto sangue da appunto guadagnarsi il titolo di "Bloody Mary", una delle regine più spietate della storia; ciò che fece Elisabetta fu solo una diretta conseguenza di tutta la repressione violenta esercitata dalla sorellastra.


    Direi che posso fermarmi quì dal rispondere a un non-storico che si spaccia per illustre illuminato.


    Stay tuned on the future.
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