L'INTERVISTA
30/11/2005
Severini
, l'esegeta del calcio: "Solo in pochi giocano bene, gli altri solo cross, mischie..."
di Laura Cutini
Campionato duro quello di Serie D, come ammette anche Maurizio Severini (foto), tornato sulla panchina della Cagliese dopo due anni di esodo, prima a Grottammare, poi a Sansepolcro sempre in Interregionale. "La mia è una squadra che cerca di giocare a calcio, a differenza di altre, nel nostro girone (F, ndr). Oggi il calcio è molto difficile anche a questi livelli". Con questa frase traspare chiaramente l'indole dell'allenatore della Cagliese, concreto e realista nell'analizzare il gioco del calcio, a cui è legatissimo. "Fare l'allenatore è il mestiere più bello del mondo, per cui, sì, mi arrabbio dal martedì alla domenica, ma senza il quale non potrei stare." La sua squadra è in serie positiva, a 19 punti piazzata nella zona alta di classifica, e ritiene, che nelle prossime gare, per il finale del girone d'andata che lo aspetta, francamente non facile, verrà fuori la verve e le qualità migliori dei suoi ragazzi.
Mister, solo fortuna quella di domenica?
"Solo fortuna, no, chiaramente. Direi molta bravura da parte dei miei ragazzi, abbiamo meritato di vincere due a zero, anzi abbiamo anche sfiorato il terzo gol, per ben due volte, noi non facciamo solo cross, mischie, calci e pugni come si è visto da diverse squadre in questo campionato."
Ora vi aspetta l'Urbino, che è in fase di crescita, cosa ne pensa di quella squadra?
"L'Urbino la conosco abbastanza bene, è una squadra giovane, che ha avuto dei problemi all'inizio, ma che poi ha fatto dei buoni innesti col mercato di riparazione e ha preso tre o quattro giocatori di categoria, perciò una squadra assolutamente da non sottovalutare."
Per la fine del girone d'andata, vi aspetta un tour de force con Tolentino-Celano-Val Di Sangro-Penne, come prepara la squadra?
"Ne preparo una alla volta, sappiamo che è un tour de force, non facile, ma che ci servirà anche per misurarci con squadre che hanno dimostrato di essere di un certo spessore, e per dimostrare le nostre qualità. Io credo che abbiamo raccolto molto e bene finora, anche più di quello che meritavamo probabilmente, ma sono soddisfatto comunque, ora vedremo di che pasta siamo fatti e a cosa possiamo puntare."
Qual è la migliore qualità della sua squadra e quella che invece manca?
"Quella migliore, che la mia è una delle poche squadre che cerca di giocare a calcio, o almeno ci prova. Il difetto, che non è una squadra scaltra, non mette in atto dei mezzucci per vincere le partite. Purtroppo poi capita che ci si dimentichi delle belle cose che si creano, delle vittorie, tutti si ricordano soltanto delle sconfitte."
Obiettivo? Ormai sembra si punti in alto a Cagli…
"Quest'anno sono cambiate diverse cose, la società ha voluto rifondare la squadra, lasciando soltanto quattro elementi della scorsa stagione, spendendo molto meno, puntando sui giovani del posto, costruendo un buon gruppo, basandosi sulle mie indicazioni. L'obiettivo è salvarci prima possibile, ci vorranno più di 40 punti, cercheremo di raccoglierne il più possibile, se poi dimostreremo, di essere all'altezza di altre squadre, ben venga la salvezza anticipata e sono convinto che noi ci salveremo prima possibile, non è un campionato facile questo."
Secondo lei, qual è la squadra più forte, con più potenziale escluso il Val Di Sangro, ovviamente?
"Credo che le stiamo per incontrare quelle più attrezzate. Credo che il Fano sia una squadra che gioca a calcio, con giovani d'esperienza con trascorsi fra i professionisti, con più caratteristiche, cosa che a quasi tutti i giovani manca.
Ben messe anche Celano e Penne, per quel che ho visto in tv, oltre a Renato Curi Angolana, hanno molti elementi di spessore e vogliono sicuramente arrivare più in alto possibile."
Di chi non farebbe mai a meno, del suo team? Qual è l'uomo essenziale per far quadrare il gioco?
"Sono convinto che nella squadra più c'è gruppo, più si è compatti, più emergono le qualità migliori dei singoli elementi. Non voglio fare ovviamente figli e figliastri, come si dice, ma come sanno tutti che fra loro ci sono tre giocatori di cui non si può fare a meno, che sono importantissimi per la squadra, cioè Cappelli, Fenucci e Bellagamba."_______________________________________ O SCEMO VIENI A VEDERE IL Tole! mi dispiace x Fenucci ma tocchera' anche a voi...SOLO TOLE