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Napoleone

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    Dale Cooper
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    00 24/10/2004 23:49
    Parigi, Francia
    Sulla tomba di Napoleone Bonaparte a Les Invalides

    Ogni anno circa un milione di persone viene da tutto il mondo a visitare questa tomba perché sono convinta che qui sia sepolto il corpo di Napoleone.
    Ma forse, ogni anno, questi turisti vengono a visitare qualcuno che in realtà non c’è…
    Poco più di un mese prima di morire Napoleone temeva solo una cosa: che gli inglesi non assecondassero il suo ultimo desiderio. Quello di essere sepolto a Parigi, in Francia, sulla rive della Senna.
    Oggi, apparentemente, sembra che l’Imperatore sia stato accontentato. Da 164 anni le sue spoglie mortali riposano a Parigi, a Les Invalides.

    Ma c’è chi pensa che tutte queste persone stiano visitando il posto sbagliato. Ci sono davvero dei buoni motivi per sostenere che Napoleone non è sepolto a Parigi, che le sue paure avevano un fondamento e che il suo cadavere ha avuto un destino diverso da quello che racconta la Storia?

    Stasera cercheremo di fare luce su un enigma che dura da oltre 150 anni: chi è stato sepolto davvero a Les Invalides?

    E’ una storia affascinante e misteriosa, iniziata il 5 maggio 1821, il giorno in cui è morto Napoleone Bonaparte, a Sant’Elena, una sperduta isola nell’Oceano Atlantico. Là dove gli inglesi, i suoi mortali nemici, l’avevano recluso dopo la sconfitta di Waterloo, in Belgio, nel giugno 1815.

    Per molti anni si è pensato che Napoleone sia morto, a soli 51 anni, per un cancro allo stomaco. Poi, negli anni Sessanta, sono sorti i primi dubbi: mettendo insieme le testimonianze di molti membri della piccola corte che aveva seguito l’Imperatore in esilio con l’esame di alcune ciocche di capelli, prelevate in tempi diversi, alcuni ricercatori hanno avanzato la tesi che Napoleone sia stato in realtà avvelenato. Infatti i sintomi erano quelli dell’avvelenamento e i capelli ancora oggi rivelano forti quantità di arsenico. Non solo: più si avvicinava la data della morte più la presenza di arsenico aumentava, arrivando a dosi superiori 40 volte la norma.

    Ma l’enigma non è di quelli che si lasciano sciogliere facilmente. Infatti, l’arsenico all’epoca era presente in molte sostanze e in molti ambienti. Al punto che la tesi dell’incidente vanta numerosi sostenitori: dalle medicine alla tappezzeria tutto quello che circondava Napoleone sembrava essere intriso di veleno. Ma come mai solo l’Imperatore ne morì? Ecco quindi che la tesi dell’omicidio riprende quota. Ci sarebbe anche un colpevole perfetto e insospettabile: dopo che per molti anni il primo indiziato è stato il governatore inglese dell’isola, l’arcigno Hudson Lowe, accusato dallo stesso Napoleone di avere l’ordine di ucciderlo, più recentemente i sospetti maggiori si sono concentrati sul fedelissimo Conte Charles Tristan de Montholon. Che, a detta di molti, aveva tante ragioni per voler morto l’Imperatore…

    1) la gelosia, visto che sua moglie era tra quelle che avevano cercato di rendere meno pesante l’esilio a Napoleone;
    2) un ordine ricevuto dai Borbone, tornati sul trono in Francia e timorosi di veder tornare il terribile corso;
    3) incassare il prima possibile la quota di eredità che Napoleone aveva destinato a quanti avevano voluto seguirlo fino a Sant’Elena;
    oppure la semplice e comprensibile voglia di porre fine ad un lungo e scomodo esilio

    Ad ogni modo, chissà come mai, è proprio il ritratto di Montholon a troneggiare accanto alla ricostruzione della camera da letto dove morì Napoleone. Ma il luogo dove finisce il mistero è anche quello dove ne inizia un altro. Quello che a noi interessa oggi: cosa è accaduto al corpo di Napoleone dopo la sua morte?

    Sappiamo molte cose delle ore successive alla morte di Napoleone: testimoni hanno lasciato lunghe memorie e hanno redatto documenti ufficiali tra cui una autopsia. Sappiamo come venne vestito l’Imperatore e con quali decorazioni, in che condizioni era il suo corpo, cosa c’era nella sua bara. E, particolare importante, quanti sarcofagi vennero usati per proteggere il suo sonno eterno.

    Le pratiche per l’inumazione di Napoleone subirono un’improvvisa accelerazione per il rapido deterioramento del cadavere. Il clima caldo e umido di Sant’Elena non consentiva infatti di conservare a lungo un corpo. Addirittura, si dovettero spalancare le finestre della camera ardente per attutire il cattivo odore.
    L’Imperatore era stato completamente rasato sul volto e sul cranio, vestito con un uniforme da parata, gli erano state appuntate sul petto le decorazioni più importanti. Il celebre cappello, con coccarda tricolore, era adagiato sulle gambe. Ai piedi, calze di seta e stivali con speroni d’argento. Nella bara, nei due angoli inferiori, vennero anche messi due vasi d’argento: in uno il cuore e nell’altro lo stomaco dell’Imperatore. Una volta chiusa, la bara di metallo venne inserita in una seconda bara di piombo e quest’ultima in una cassa di legno. In tutto tre bare. E da questo dato, molti anni dopo, nascerà il primo sospetto…

    Napoleone venne sepolto con tutti gli onori in una piccola valle – la valle dei Gerani - che lui stesso aveva indicato. E lì rimase, almeno ufficialmente, per 19 anni. Fino a quando cioè si decise di riportare in Francia le spoglie dell’imperatore.

    Nel 1840 ormai i Borbone non erano più i re di Francia. Al loro posto c’era, da dieci anni, Luigi Filippo d’Orleans. L’ambasciatore a Londra del governo francese aveva avuto notizia dei contatti tra i fratelli di Napoleone e il governo inglese per la restituzione delle spoglie del sovrano alla famiglia.

    La cosa rischiava di diventare pericolosa perché un Napoleone sepolto fuori dal controllo della monarchia, magari all’estero, rischiava di rinfocolare l’opposizione bonapartista che era ancora forte.
    Da qui la decisione di gestire in pompa magna e alla svelta il rientro della salma da Sant’Elena.

    Nell’ottobre 1840 una delegazione francese è a Sant’Elena per prendere in consegna le spoglie mortali di Napoleone. Tra i francesi anche alcuni superstiti della piccola corte che si era sciolta, alla morte dell’Imperatore, quasi vent’anni prima. Davanti a loro, la notte del 15 ottobre 1840, sotto una pioggia battente, la bara viene disseppellita e riaperta. Quello che i testimoni vedono è molto diverso da quello che si aspettavano…

    - le sorprese del 1840.
    - Perfetto stato di conservazione del corpo
    - posizione diversa; stivali rotti, senza speroni e niente calze;
    - Medaglie e decorazioni discordanti;
    - d) i vasi non sono più agli angoli inferiori della cassa ma tra le gambe di Napoleone;
    - Sul volto e sul cranio barba e capelli;
    - le gambe del cadavere sono leggermente piegate, come se la bara fosse troppo corta, mentre originariamente, nel 1821, le gambe di Napoleone erano perfettamente distese;
    - e soprattutto, si contano non tre casse ma quattro!!!

    Curiosamente nessuno dei presenti, nemmeno quelli che avevano assistito all’inumazione del 1821, mostrarono apertamente di essere sorpresi.
    Apparentemente tutto filava liscio e tutti mostrarono di riconoscere l’Imperatore.
    Ma anche in questo caso le memorie e i documenti ufficiali sono concordi tra loro ma divergono nettamente dalle relazioni di 19 anni prima.
    Come era possibile?
    Ma, prima di continuare nella nostra indagine, fermiamoci a riflettere su un fatto: e cioè quanto spesso,
    le tombe di grandi personaggi storici, siano avvolte da misteri ed enigmi

    I misteri delle tombe dei grandi personaggi Ai grandi, spesso, capita anche di subire, da morti, piccole manomissioni o addirittura amputazioni.

    Dal corpo di Napoleone, ad esempio, fu asportato, tra le altre cose, un piccolo pezzo di pelle dal viso. Un reperto che oggi potrebbe aiutare a sciogliere l’enigma di cui stiamo parlando e che è conservato qui, al museo des Invalides. Ma, purtroppo, fino ad oggi non è stata mai concessa l’autorizzazione per poterlo esaminare.

    Ma torniamo a Napoleone. E vediamo brevemente cosa accadde al momento della sua riesumazione, nel 1840…

    Il corpo di Napoleone venne trasportato su una nave francese, la “Belle Poule” e riportato in Francia con tutti gli onori. Durante la navigazione però qualcuno non riuscì a resistere alla tentazione di prendere un ricordo. In particolare il chirurgo Guillard prese un pezzo di pelle dal viso dell’Imperatore – un reperto oggi conservato a Les Invalides, nel Museo dell’Armée – mentre un ufficiale della “Belle Poule”, Edmond de Bovis, prese una ciocca di capelli oggi conservata nella biblioteca municipale di Besançon, una cittadina a 400 km a sud-est di Parigi.

    Ma, prima di occuparci di questi reperti dobbiamo fare attenzione ad un altro particolare. Anzi a numerosi altri particolari. Infatti sono moltissime le maschere mortuarie di Napoleone esistenti. E proprio dalla loro osservazione sono emersi altri, importanti dubbi…

    Il problema delle maschere funerarie:

    Quelle più note si rifanno a quella detta di Antommarchi (l’ultimo medico di N. a Sant’Elena), una maschera che mostra un uomo ben differente da quello che sappiamo. Napoleone prima di morire era molto grasso, col viso provato e segnato, mostrava molti più anni di quelli che aveva. Le maschere come quella di Antommarchi invece mostrano un uomo sicuramente più giovane e magro…
    Quindi c’è stata una manomissione anche delle maschere mortuarie… forse alcune prese dall’uomo sepolto al posto di Napoleone

    Una maschera mortuaria diversa dalle altre è conservata, guarda caso, a Londra. E’ una maschera che rivela tratti del viso più vicini a quelli che dovevano essere i tratti dell’ultimo Napoleone. Questa circostanza ci consente di introdurre un ulteriore elemento. Anzi, un nuovo personaggio. Si chiamava George Retif de la Bretonne, era un giornalista e scrittore e nel 1969 pubblicò un libro che fece scandalo: si intitolava

    «Inglesi, restituiteci Napoleone».

    «Ho desiderato più volte la morte. Non la temo. Per me morire entro 15 giorni sarebbe una fortuna (…) La sola cosa da temere è che gli inglesi vogliano conservare il mio cadavere e seppellirlo a Westminster»

    Napoleone, 27 marzo 1821

    Retif de la Bretonne era convinto che i responsabili della sostituzione fossero gli inglesi e che l’ordine di portare in Gran Bretagna il cadavere di Napoleone non fosse mai stato revocato. Infatti, sembra che tra il 1815 (inizio dell’esilio) e il 1820 (un anno prima della morte) il governo di Londra avesse dato ordini in tal senso. Poi, pochi mesi prima del 5 maggio 1821 quell’ordine era stato sostituito con la decisione di seppellire, magari per sempre, Napoleone a Sant’Elena.

    Ma perché – se mai è accaduta - fare una cosa simile? Ci sono varie ipotesi. Vediamo…

    Retif de la Bretonne e le varie ipotesi sul perché della sostituzione e di chi può essere il corpo sepolto a Les Invalides.
    Ipotesi Cipriani: un servitore corso, compagno d’infanzia di Napoleone, suicida a Sant’Elena nel 1818 dopo essere stato smascherato come spia con grande sdegno di Napoleone.
    A c’è ancora una cosa: guardate le tombe dei due fratelli di Napoleone presenti qui a Les Invalides e quella del figlio. Ci sono fregi e nomi, come naturale. E ora osservate bene il sarcofago dell’Imperatore… Non c’è niente….

    Il segreto di Stato sulla faccenda fin da Luigi Filippo e Napoleone III…

    Ad ogni modo, qualunque siano stati i tempi e le ragioni per una eventuale sostituzione del cadavere di Napoleone, quello che è certo è che le discordanze tra le testimonianze del 1821 e quelle di 19 anni dopo attendono una spiegazione.
    Anche se ancora non ci sono certezze sul movente questo non vuol dire che il mistero non esista. Anzi.
    E per capire come mettere un punto fermo lasciamo Parigi e la tomba de Les Invalides e prendiamo la strada per Besançon...

    Edmond de Bovis, ufficiale di bordo della nave “Belle Poule” su cui Napoleone compì il suo ultimo viaggio, riuscì a prendere una ciocca di capelli dall’illustre cadavere. Dopo vari passaggi quei capelli sono da tempo conservati in una piccola sala della Biblioteca municipale di Besançon, a oltre 400 km da Parigi.

    Si tratta di una ciocca di quasi 8 cm. di lunghezza ma, ricordiamo, secondo varie testimonianze, Napoleone era stato rasato al momento della morte. Difficile quindi immaginare che un cadavere possa avere una ricrescita dei capelli di svariati centimetri. Eppure il corpo riesumato nel 1840 ne aveva in abbondanza.

    Secondo alcuni questi capelli sarebbero, anche ad occhio nudo, molto diversi dai capelli di Napoleone tagliati mentre era ancora in vita. Come mai tutti questi capelli? Era un usanza di quei tempi. Infatti, non essendoci ancora le fotografie ed essendo complicato realizzare ritratti e miniature, le persone si mandavano ciocche di capelli in segno di ammirazione o di affetto.

    Ma che siano appartenuti o meno a Napoleone, questi capelli hanno una grande importanza comunque. Infatti, basterebbe fare un esame incrociato tra questi capelli e altri la cui origine è certa per stabilire se i dubbi di Retif de la Bretonne erano fondati o meno

    Pochi mesi fa, il DNA ha ufficialmente messo fine ad un altro mistero francese che durava da due secoli. A Parigi, nella cattedrale di Sain Denis, lo scorso giugno, è stato collocato tra i re di Francia tutto quello che resta di Luigi XVII, il re bambino, il figlio di Luigi XVI e Maria Antonietta, fatto prigioniero dai repubblicani durante la Rivoluzione francese e morto ufficialmente all’età di 10 anni, nel 1795. Dopo polemiche infinite e una piccola folla di pretendenti che hanno cercato di accreditarsi come i veri Luigi XVII, ora la storia ha una certezza: quel piccolo cuore è stato riconosciuto come quello di un discendente della Regina Maria Antonietta. Il piccolo Luigi non è sopravvissuto alla rivoluzione...

    Ora, senza aprire il grande sarcofago a Les Invalides, basterebbe sfruttare le possibilità offerte dalla scienza per capire se l’uomo sepolto a Parigi è davvero Napoleone Bonaparte o no. Certo è che, se l’esame dovesse dire – come è possibile - che i capelli sono di due persone diverse, il mistero si farebbe ancora più fitto. Perché se da un lato la tomba de Les Invalides perderebbe ogni significato, dall’altro diventerebbe fondamentale trovare una risposta alla domanda:

    Dove è finito Napoleone?

    Truth is out there...

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    00 26/10/2004 14:00
    ecco un altro celebre mistero...
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    00 30/10/2004 17:56
    Grande Dale!!! Qst mi piace!!![SM=g27811]
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    00 25/11/2004 20:18
    Ma dopotutto è così importante sapere dove sia un cadavere?[SM=x546153]
    Lui la sua immortalità l'ha lasciata nelle gesta che ha compiuto![SM=x546165]
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    00 26/11/2004 14:52
    e qui ci vorrebbe De Luigi!
    Paura eh?[SM=x546154]
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