00 29/06/2006 19:10
Stato di Minas Gerais, Brasile, 29 aprile 1996. Quattro uomini si presentano alla casa di Liliana de Fatima e Valquiria Aparecida Silva, di 16 e 14 anni che vivevano con la madre, Luiza. Ben presto, si capisce che la loro visita è tutt'altro che amichevole o disinteressata.

I quattro misteriosi individui, infatti, invitano esplicitamente le due ragazze a fare una... "ritrattazione particolare" in cambio di una imprecisata ricompensa, principalmente economica.
Ma la signora Luisa si arrabbia e caccia in malo modo i quattro individui. Per di più, non contenta, denuncia, poco dopo, il fatto alla stampa.
Ma cosa avrebbero dovuto ritrattare, le sorelle Silva?
Facciamo un passo indietro.

Tutto iniziò nel gennaio di quell'anno, il 1996, quando, a Varginha, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, si cominciarono a registrare le segnalazioni di molteplici testimoni che riferirono qualcosa di semplicemente assurdo: la presenza di strani, inquietanti "esseri" nei terreni, fattorie, campagne circostanti la cittadina. Si trattava di testimoni civili, sempre molto coerenti nelle loro descrizioni. Che quanto hanno riferito non possa essere facilmente liquidato come una serie di fantasie o di facezie lo dimostra tutta l'importanza con cui le autorità civili e militari affrontarono ben presto la cosa. In specifico, sarebbe opportuno parlare di "tempestività di intervento", qualora volessimo soffermarci sul comportamento dei militari brasiliani.
Effettivamente, forse per puro caso o, forse, per coordinazione sapientemente diretta, gli ufologi brasiliani parlano di tempestiva "cattura" dei misteriosi esseri.

Ecco i fatti:
il 20 gennaio 1996, verso l'1,00 antimeridiana, alcuni agricoltori di una fattoria poco distante da Varginha, i coniugi Oralina Augusta ed Enrico Defreitas, vengono svegliati di soprassalto dal trambusto incredibile prodotto dal loro bestiame che, come impazzito, corre a perdifiato nel recinto. I due coniugi, poco dopo, guardando dalla finestra, scorgono nel cielo un grande oggetto a forma di sigaro che sorvola a lenta velocità la loro fattoria. Nelle descrizioni si parla di un oggetto grande come un "minibus" il quale procedeva a scatti ed emetteva del fumo di colore bianco. Tale oggetto, comunque, sarebbe stato avvistato quello stesso giorno anche da altri abitanti della zona.
Quella stessa giornata, verso le 10,00, alcuni bambini, che stanno giocando alla periferia della città, vedono quella che definirono come una "strana bestia" e che non esitarono a prendere a sassate. I pompieri, giunti in loco nel volgere di breve tempo grazie a precedenti segnalazioni di altri cittadini sempre in merito ad un misterioso "animale", iniziarono, allora, a "catturare" l'essere svolgendo le loro operazioni sotto gli occhi di alcuni testimoni, fra cui l'operaio Josè Henrique Desouza. Conosciamo anche il punto esatto in cui l'"essere" fu catturato: zona della Rua Suecia, vicino alla casa contrassegnata con il numero civico 3, situata nel parco "Andere".
Si procedette alla cattura dell'"essere" mediante l'utilizzo di una rete e lo si rinchiuse, immediatamente, in una sorta di contenitore caricato in tutta fretta su un automezzo militare che si diresse subito verso la scuola sottufficiali dell'Esercito Brasiliano.
L'ordine tassativo, rivolto a tutti coloro che erano coinvolti in queste operazioni, fu di osservare un assoluto silenzio in merito.
Non sappiamo se l'"essere" fosse stato rinchiuso nel contenitore quando era ancora vivo o se fosse già morto, ad ogni modo, non era solo.
Qui entrano in gioco le ragazzine di cui parlavo prima, oltre alla loro amica Katia de Andrade Xavier:
alle 15,30 circa, un altro essere viene da loro avvistato in una zona desolata vicino alla Rua Benvenuto Bras Vieira, in prossimità del numero civico 76. La reazione naturale ed immediata delle tre ragazze fu quella di fuggire urlando richiamando a sé la signora Luiza, di cui ho parlato all'inizio, ed alcuni abitanti della zona.
La polizia arrivò di lì a poco e trovò uno "strano essere" all'apparenza sofferente, forse ferito. Se ne stava immobile e venne catturato attorno alle 20,00 per essere trasferito in un ospedale civile, nel quale gli fu rifiutata l'assistenza. Portato, allora, all'ospedale regionale, fu sottoposto ad una serie di esami fino alle 2,00 del mattino, quando venne nuovamente trasferito all'Ospedale Humanitas dove gli fu assegnata una scorta armata e dove, purtroppo, trovò la morte.
La sua odissea prosegue con il trasferimento del "cadavere" all'ESA, nella località di Tres Coracoes, dove venne portato anche il primo "essere".
Il giorno seguente, 23 gennaio, nuovo trasferimento, questa volta a Campinhas, città situata a circa 250 km a sud di Varginha e sempre presso una struttura militare per allievi ufficiali. Si tratta dell'ultimo trasferimento.
Il giorno successivo, 24 gennaio, il dr. Fortunato Badan Palhares procede all'autopsia del "cadavere". Un'autopsia avvolta tuttora nel mistero...

Cosa abbiamo in mano di concreto, a questo punto, riguardante questo inquietante caso?
In primo luogo, gli ufologi sottolineano l'esistenza di numerose testimonianze registrate da parte di persone che videro, senza ombra di dubbio, quelle due creature di fattezze umanoidi. Tali testimonianze oculari hanno permesso la compilazione di questo elenco di caratteristiche fisiche le quali, se non permettono un vero e proprio identikit poliziesco, danno comunque modo di farsi un'idea alquanto precisa ed inquietante di tali "esseri":

- Testa molto grossa, calva, con tre piccole "corna", ovvero protuberanze superiori;
- Occhi privi di pupille di color rosso intenso;
- Volto solcato da vene rosse, in rilievo;
- Bocca e naso quasi inesistenti;
- Pelle scura, forse marrone, unta da una sconosciuta sostanza oleosa;
- Vene in rilievo anche nelle spalle e nelle braccia;
- Mani con tre dita;
- Piedi grandi con due dita prive di unghie;
- Statura non superiore al metro e sessanta;
- Voce simile ad un "ronzio".

Trascorrono alcuni mesi e Varginha e le zone limitrofe sono nuovamente al centro di strani avvistamenti di "esseri animati" ed UFO.
I testimoni, di cui si conoscono alcune generalità, sono una donna, tale Terenzinha Gallo Clepf, la quale avrebbe intravisto un essere, con la testa simile a quella delle creature descritte precedentemente, dalla veranda di un ristorante, e due automobilisti che dichiararono di aver evitato per un soffio di investire un essere simile, che avrebbe loro repentinamente attraversato la strada.
Fin qui, quanto dichiarato dagli ufologi.

Veniamo, ora, al consueto "copione", ben conosciuto in tanti altri casi:
Tutte le autorità, quelle civili e militari, ospedaliere e scientifiche, negano in modo assoluto, attraverso comunicati ufficiali, di sapere qualcosa di tali presunti avvenimenti. In altre parole, a dispetto delle numerose testimonianze che hanno dichiarato il coinvolgimento delle suddette strutture, viene opposto il più rigido silenzio. Una marcata censura, insomma, avrebbe fatto calare la sua mannaia anche su questo caso.
Gli ufologi non si demoralizzano ed assericono, senza ombra di dubbio, di essere in possesso di deposizioni registrate in audio e videocassette nelle quali, evidentemente "prima" che ricevessero la consegna del più assoluto silenzio, agenti del corpo dei Pompieri, Polizia Militare ed Esercito avrebbero ammesso il loro diretto coinvolgimento nella cattura e trasferimento in varie località dei misteriosi esseri.
La presenza di un fitto cover-up, inoltre, viene ad essere ancora più probabile quando si consideri l'episodio con cui ho aperto questo articolo, ovvero il tentativo di indurre a ritrattazione le due sorelle Liliana de Fatima e Valquiria Aparecida Silva da parte di quattro misteriosi individui pronti ad elargire, in cambio, denaro e "benefici".

Esiste un altro fatto che induce a non poca perplessità su quanto, effettivamente, abbiano voluto nascondere le autorità:
il 29 maggio di quel 1996, nel luogo in cui il dr. Palhares avrebbe effettuato l'autopsia su uno dei due esseri, è stata indetta una strana riunione di vertice militare con la partecipazione di 25 generali (ovvero uno per ogni stato del Brasile), presieduta dal ministro della Difesa brasiliano Zenildo Zoroastro Lucena.
Spiegazione ufficiale: verificare il sistema informatico dell' Accademia Militare...!
Ma, dulcis in fundo, ecco che arriva nientemeno che... la NASA!
Spiegazione ufficiale: preparare e coordinare i futuri "astronauti" brasiliani...!
Inutile dire che, di astronauti brasiliani, la storia delle imprese spaziali, finora, non ha avuto traccia...

Il copione del cover-up, insomma, sembrerebbe, un'altra volta, rispettato in tutta la sua triste arroganza. Se consideriamo che, dopo i suddetti avvenimenti, si sono registrati i consueti trasferimenti e provvedimenti disciplinari nei confronti di personale e di militari "troppo loquaci", minacce, controlli, e l'intervento nientemeno dell'"Intelligence" brasiliano attraverso i famigerati e repressivi servizi dell'"S2", non dovremmo far molta fatica a sorridere mestamente, considerando che i soliti scettici hanno descritto le misteriose "creature" di Varginha come scimmie fuggite dallo zoo...!
Qui, siamo ai soliti livelli da avanspettacolo in cui, ad una sostanziale mancanza di rispetto per il prossimo (evidentemente considerato alla stregua di poco più che beota), simili scettici aggiungono l'arroganza di manipolare la realtà con spiegazioni ridicole ignorando sfacciatamente l'esistenza di dichiarazioni e testimonianze comprovate e comprovabili.

Ignoriamo noi, una volta tanto, questi presuntuosi e domandiamoci, da liberi pensatori: che cosa potrebbero essere stati i misteriosi esseri di Varginha?
L'ipotesi che mi si presenta più spesso alla mente è quella di "errori genetici", ovvero "scarti" di operazioni genetiche effettuate da "qualcuno" che stava manipolando materiale biologico per creare supponibili "incroci".
Forse, si trattava di "feti" alieni o di "neonati" tarati da qualche imperfezione di cui ci si è voluti sbarazzare. Alcuni elementi, infatti, metterebbero in relazione tali esseri con i neonati terrestri:

- la testa grossa e calva (sappiamo che i neonati sembrano spesso avere la testa più grossa del corpo e che sono quasi sempre calvi);
- le vene "in rilievo" (anche questo, in un certo senso, è un fenomeno riscontrabile in alcuni neonati, se consideriamo la finezza della pelle);
- la sconosciuta "sostanza oleosa" (e se fosse un residuo del liquido amniotico della madre?

Ma l'ipotesi dello "scarto genetico", per quanto a mio parere plausibile, non ne esclude altre.
Agli ufologi brasiliani il nostro augurio di continuare nel loro importante lavoro d'indagine.

















"Palingenesi: è l'obliterazione dell'io subcosciente che si immadesima nella genesi archeotipica dell'antropomorfismo universale".

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