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le cronache di Narnia

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    piccolaflo
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    00 08/01/2006 11:50
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    Fauni che servono il tè in maniera impeccabile; nani rossi che vivono sottoterra alla ricerca di tesori incredibili; ninfe che danzano alla luce della luna nelle radure dei boschi; vecchi castori bonari e ospitali; cervi bianchi come il latte che esaudiscono ogni desiderio di chi li cattura; dolci stregati a cui è impossibile resistere; castelli argentati dalle alte torri che proiettano ombre lunghe come cappelli di streghe; anelli colorati che infrangono le barriere dello spazio e del tempo; incantesimi che pietrificano; città morte e alberi fatati, giganti buoni e serpenti alati, orchi mostruosi e lupi mannari, draghi e minotauri, demoni e unicorni...

    Questo nuovo mondo, ricco di suggestioni, sta per invadere le sale cinematografiche dei cinque continenti, dopo la trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e i quattro episodi delle avventure del maghetto di Hogwarts: è l'universo fantastico de Le cronache di Narnia, un ciclo di sette romanzi realizzato da Clive Staple Lewis, di cui stiamo per ammirare la prima avventura per il grande schermo intitolata Il Leone, La Strega e L'Armadio.

    Sebbene siano d'obbligo i riferimenti al mondo irreale di Tolkien e di Harry Potter, la saga di Narnia non ha niente a che vedere con loro. Sono tutti e tre mondi immaginari governati dalla magia. Ma sono diversi. L'affinità più evidente tra le tre opere cinematografiche riguarda, invece, il piano tecnico e produttivo in quanto Le cronache di Narnia, costato intorno ai 150 milioni di dollari, è un kolossal che contiene circa 800 inquadrature con effetti digitali all'interno.

    Durante la seconda guerra mondiale i quattro fratelli Pevensie abbandonano Londra per sfuggire al pericolo dei bombardamenti, e si rifugiano nella casa di campagna di un vecchio professore. Lucy, Edmund, Susan e Peter passano il tempo giocando e scoprendo nuovi angoli nella grande casa che li ospita. Una sorpresa, però, li attende: un armadio speciale che è il rifugio ideale per nascondersi, ma è anche l'ingresso che li condurrà nel meraviglioso mondo di Narnia.

    Ivi scoprono un ambiente incantato abitato da creature stranissime, minacciato dalla Strega Bianca Jadis, la quale ha lanciato un maleficio che stabilisce l'eternità dell'inverno cancellando le stagioni, e che ha diffuso il terrore pietrificando i suoi nemici. Interpretando un'antica profezia che presagisce il trionfo della pace allorché verranno occupati i quattro troni vuoti del castello di Cair Paravel, ai quattro bambini guidati dal saggio Leone Aslan sarà affidato il difficile compito di sconfiggere la maga in una strenua lotta che vedrà schierate le forze del Bene contro quelle del Male…

    Il sole tornerà a brillare su Narnia, e con esso la gioia della primavera, ma soprattutto, i nostri piccoli eroi avranno modo di superare molteplici difficoltà e di mettere alla prova le qualità del loro carattere, così come le fiabe prescrivono. Tuttavia, il pregio del film risiede non solo nel ricorso agli ingredienti classici del racconto fiabesco, ma specialmente nella manipolazione creativa degli stilemi di genere allo scopo di imbastire un intreccio movimentato e spettacolare, in cui il susseguirsi degli emozionanti colpi di scena, ne scandisce i ritmi, tipici del film d'azione.

    Le Cronache di Narnia: Il Leone, La Strega e L'Armadio è dunque un fantasy atipico, e non solo per questo. La trama presenta, seppur più sfumati rispetto alla pagina scritta, alcuni aspetti di spiritualità e simbologia cristiana. Il più evidente concerne la morte e la resurrezione del leone Aslan che in questo episodio si sacrifica per scontare il tradimento di Edmund, uno dei ragazzini della storia. Tale allegoria evoca direttamente il martirio di Gesù Cristo, redentore dell'umanità. E inoltre, impone ai protagonisti - che alfine scopriranno, con occhi trasformati, il mistero all'interno della propria realtà - l'accettazione della responsabilità e della sofferenza, e la consapevolezza che a ognuno è affidato un compito diverso. "Il dolore è il megafono di Dio che risveglia un mondo sordo", scrisse C. S. Lewis in seguito alla morte della moglie.

    La messinscena di questo primo episodio della saga ("a tecnica mista" come Mary Poppins), che viene già indicata come la risposta Disney al Signore degli anelli, è stata affidata ad Andrew Adamson, noto per avere diretto entrambi gli episodi di Shrek. Il regista neozelandese riesce a rendere le fascinazioni del libro di Lewis in una vicenda che si propone come viaggio immaginario in una dimensione senza tempo, in un paesaggio sospeso tra i sogni. Lo spirito avventuroso del film, e l'incredibile girandola di personaggi - in carne e ossa e digitali - procureranno sicuro divertimento agli spettatori più giovani, mentre gli adulti scopriranno uno straordinario "scenario medievale" dominato da valori universali come amicizia e generosità, giustizia e lealtà.



    CLAUDIO LUGI





    [SM=g27811] .. lo consiglio a Tutti .. una bellissima favola

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    Rhal
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    00 17/04/2006 18:06
    l'ho visto. non male, pero' l'ho trovato lentuccio.

















    "Palingenesi: è l'obliterazione dell'io subcosciente che si immadesima nella genesi archeotipica dell'antropomorfismo universale".

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