Santa Mira, California. Dei baccelli giganti, provenienti dallo spazio profondo, atterrano sulla Terra: il loro scopo è assimilare in tutto e per tutto l'essere umano e diventare Sosia dell'originale. Accade all'improvviso, una notte, all'insaputa di tutti, quando la gente dorme e si risveglia mutata. Il Sosia, che sostituisce l'originale, distrutto nel processo, ha un solo scopo: diffondere la trasmutazione a tutti, in primis alla moglie ed ai figli, poi ai parenti ed agli amici. Un "contagio" voluto e ricercato, perchè il Sosia mantiene i ricordi, è sempre in apparenza umano, ma non prova più emozioni: è un "diverso" a tutti gli effetti, ma soltanto chi gli vive accanto nota questa differenza. Il dottor Miles e la compagna Becky riusciranno a sventare la minaccia attraverso la forza di volontà e molti sacrifici, costretti a tenersi svegli con medicinali, avendo contro l'intero paese.
La famosa trasposizione cinematografica del 1956 è abbastanza fedele al libro, ma il finale è diverso e presenta anche una evidente incongruenza. Infatti, nel libro, i grandi baccelli sostituiranno gli umani, assimilandone i pensieri quando gli "originali" si addormentano. Alieni ed umani sono due cose diverse: uno prende fisicamente il posto dell'altro, del quale resterà soltanto una lanuggine argentata. Nel film, durante la fuga, Becky si addormenta per un istante ed al suo risveglio si ritrova tramutata in aliena, nonostante non ci siano baccelloni nelle sue vicinanze.
Un ultimo cirro nebbioso si dissipò davanti alla Luna, il cielo divenne più chiaro e potei vedere i grossi baccelli che si alzavano, abbandonando il terreno dove erano stati coltivati. Non c'erano più frutti mostruosi, bei filari! Gli ultimi si staccavano dal suolo, si alzavano adagio, raggiungendo gli altri formando uno sciame che col trascorrere dei minuti rimpiccioliva, sempre più in alto nel cielo. Ma i singolari palloncini procedevano ordinatamente, senza urtarsi fra loro, diretti verso lo spazio esterno............
Stando immobile al fianco di becky, con la bocca socchiusa, la faccia rivolta in alto a fissare lo spettacolo incredibile nel cielo notturno, appresi mille cose che richiederebbero troppo tempo per essere spiegate, ed altre ancora che non riuscirei a spiegare neanche in tutto il resto della mia vita.........
Parecchi erano stati sconfitti, ma tutti quelli che non erano stati presi si erano battuti decisamente, implacabilmente, e mi tornò alla mente il brano di un discorso fatto in tempo di guerra: "Li combatteremo nei campi e nelle strade, li combatteremo sui monti; non ci arrenderemo mai". E questo incitamento valido per un popolo valeva per tutta la razza umana.
E capii che nulla, nello sterminato universo, avrebbe potuto sconfiggerci. Che quella incredibile forma di vita lo "pensasse" o lo sapesse? Probabilmente no, ma l'aveva sentito; aveva sentito che il pianeta della piccola razza di esseri a due gambe non l'avrebbe mai accettata, nè avrebbe mai ceduto. Becky ed io, rifiutando di arrenderci e rinunciando alla speranza della fuga, pur di sterminare una parte dei baccelli coltivati, avevamo la prova finale e decisiva della volontà di resistere, E perciò per sopravvivere, il loro unico scopo e funzione, i grandi baccelli si alzavano e andavano alla deriva attraverso gli spazi.
Non so per quanto tempo restammo a guardare il cielo, probabilmente finchè i puntini divennero invisibili....
[Modificato da Tidus forever 15/10/2006 15.17]
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"Notte, ore 11 - Esperienza indimenticabile...luogo meraviglioso...piazza con rudere di tempio romano...chiesa rinascimentale...fontana con delfini...messaggero di pietra...musica celestiale...tenebrose presenze"
"Ricordo ancora notte indimenticabile in casa di O. Che io possa essere dannato se accetto di nuovo un suo invito"
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