Ore 16,45 di giovedì primo giugno. Mentre cominciavano a calare le prime ombre della sera(direbbe nick carter)dalla buia, impentrabile e imperscrutabile fermata Pasteur della metro 1 linea rossa di Milano usciva una figura circuspetta. Guardandosi intorno con fare circospetto, estrasse da un giubbotto un telefono cellulare...vecchiotto il modello...e dopo aver digitato un numero, si avviò con passo sicuro e spedito verso una magione occupata e disegnata con disegni inneggianti all'eroico motociclista che si fece uccidere in Bolivia. Ma non si fermò. Strana figura, che d'un tratto si arrestò. Con sguardo interrogativo vide dirigersi incontro un'altrettanto arcana figura. Ora erano di fronte, due omoni, pizzettati, con i capelli alquanto argentati e dotati di aspre e turgide protuberanze panciali, manone forti e parlate rumorose e sapide. Un rapido sguardo, una stretta di mano, e via, verso nuove avventure, fatte di ottime sigarette camel, scolopendre dormienti e ragni di notevoli dimensioni. Una casa bella e accogliente, una famiglia divertente e simpatica, dei soldatini medievali, eroici Atlantic formato HO, un cane anziano ma con istinti ampiamente copulatori, una gatta placida e multicolori, tanta buona acqua fresca e lui, l'orologio del non tempo che scandisce i giorni, i minuti con il suo tactic! E dopo ricordi di strade nebbiose ed impervie, una stretta di mano, con la certezza di aver rafforzato una bella amicizia vicolistica. Un rapido batter di panze e via, di nuovo verso la buia e (ora meno) imperscrutabile fermata Pasteur, verso nuove e mirabolanti avventure meneghine.
Avete letto: resoconto di un bel pomeriggio milanese: Bibba rende vista ad EffeCi61. Ed è tutto un poema!
"Ma noi siamo in tre: io, Smith e Wesson"
Clint Eastwood