Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Il Gazebo

Il terzo Occhio

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  • danzandosottolaluna
    00 08/12/2006 17:38



    Molto tempo fa, secondo un'antica leggenda tibetana, ogni uomo e ogni donna potevano avvalersi delle straordinarie facoltà del terzo occhio. Gli dei vivevano in mezzo agli uomini e questi pensarono di ucciderli. Il castigo degli dei fu la chiusura del terzo occhio. Per la sua riapertura i monaci tibetani praticano da millenni un delicato intervento chirurgico al cranio.

    In tutte le culture delle antiche civiltà del mondo, si ritiene che un tempo, in un passato remoto, gli dei e gli uomini vivessero insieme e che a questi ultimi fossero concessi poteri straordinari, simili a quelli degli dei stessi.
    A questo punto l'uomo peccò di presunzione e come castigo le sue facoltà vennero drasticamente ridimensionate.
    In Tibet questa leggenda prevede che tali poteri straordinari risiedano nel terzo occhio, chiuso dagli dei quando l'uomo tentò di ucciderli.
    I monaci, o meglio i Lama, da migliaia di anni praticano, esclusivamente agli iniziati che ne sono degni, un delicato intervento chirurgico di perforazione cranica in corrispondenza di un preciso punto della fronte, per riaprire il terzo occhio e potenziare così di mille volte le capacità di chiaroveggenza e di comprensione della realtà.

    Nella chiaroveggenza credono tutte le culture del mondo, considerandola un senso aggiuntivo, una vista che scruta all'interno del mondo invisibile. L'apertura chirurgica del terzo occhio viene accuratamente descritta nel libro “il terzo occhio”, di T. Lonsang Rampa, pseudonimo utilizzato da un Lama tibetano di origine inglese.

    RITUALE

    L'intervento chirurgico segue un rituale preciso che inizia al tramonto con l'applicanzione di un impacco di erbe sulla fronte. L'impacco viene tolto dopo alcune ore e l'area viene accuratamente ripulita.
    Con uno strumento simile ad un punteruolo dentellato, sterilizzato su una fiamma, viene quindi eseguita la perforazione. Sul foro viene inserita una durissima scheggia di legno, precedentemente esposta al fuoco e all'azione di erbe particolari.
    Per alcune settimane l'iniziato rimane in una stanza buia, dove la luce viene fatta entrare progressivamente, mangia e beve pochissimo, il minimo possibile per la sopravvivenza.
    Dopo 17 giorni la scheggia viene estratta e bruciata insieme a degli incensi particolari. Sulla minuscola ferita vengono infine applicate delle erbe.
    L'intervento avviene con il soggetto sveglio e cosciente.
    Dopo l'apertura l'iniziato è subito in grado di vedere le auree psichiche emanate dalle persone.
    L'aura psichica è la radiazione della forza vitale (anima) dell'individuo.
    Gli esseri umani posseggono dei profili colorati che circondano il corpo e in base al colore e all'intensità cromatica, gli esperti possono dedurre lo stato di salute dell'individuo, la sua dirittura morale, lo stadio della sua evoluzione.
    Così, ad esempio, chi conduce una vita pura ha un alone dorato, chi non è evoluto spiritualmente ha un alone di colore blu, chi mente emana degli aloni colorati, chi è in preda all'ira si circonda di colori simili alle fiamme.
    Anche lo stato di salute ed i pensieri negativi nella mente del prossimo sono individuabili da particolari effetti di luce e di colori che compaiono nella sua aura psichica.

    Il terzo occhio, quindi, percepisce un livello della realtà normalmente inaccessibile ed il suo uso viene insegnato e regolamentato dai lama.
    Si avvalgono di cristalli, ad esempio, per mettere a fuoco la vista del terzo occhio, come un biologo si avvale del microscopio per guardare i batteri.
    Possono chiuderlo o aprirlo a piacimento, per essere anche in grado di avere una vista “normale”, evitando di dover sempre scrutare nei difetti degli uomini.
    L'apertura del terzo occhio prelude poi agli insegnamenti che renderanno l'iniziato in grado di comunicare telepaticamente e compiere i viaggi astrali, distaccandosi dal corpo fisico, di levitare e perfino di rendersi invisibile.

    Tutto ciò, per noi occidentali, rimane difficile da capire e da accettare.

    I tibetani hanno un bellissimo paragone per rendere meglio l'idea.
    Supponete di dover spiegare ad una persona nata cieca e vissuta esclusivamente in un contesto di ciechi, il fatto che voi vediate, che percepite come sono gli oggetti senza doverli toccare, senza entrarvi in contatto fisico.
    Sarà molto difficile che lo possiate far capire.
    Così siamo noi, disabituati dall'uso di queste facoltà, che abbiamo finito per ignorare totalmente e che ora stentiamo anche a concepire.
    Eppure, stando alle antiche tradizioni di tutto il mondo, queste capacità “extra” sono innate in noi, un tempo le usavamo normalmente.

    Questo sesto senso di cui la storia, l'occultismo e l'esoterismo sono pervasi, ha una qualche base scientifica?

    La risposta è sì.

    Certi animali sono dotati di un terzo occhio fisico, come alcune specie di rettili, di anfibi e di pesci.
    Nei mammiferi, quindi anche nell'uomo, questo apparato è riconducibile alla ghiandola pineale, una minuscola formazione posta alla base del cranio, le cui funzioni sono oggi in gran parte sconosciute.
    Molti psicologi attribuiscono allo sviluppo della ghiandola pineale le capacità paranormali dei chiaroveggenti, capacità che si ritiene possano essere sviluppate in tutti, mediante la stimolazione della ghiandola.

    Fra le tecniche ipotizzate per tale stimolazione vi è proprio la perforazione del cranio all'altezza della fronte.
    In questo modo si ritiene che venga creato un flusso psichico tra il mondo esterno e la ghiandola pineale, in grado di far percepire alla persona ciò che normalmente non si può vedere. Le nostre (ancora molto limitate) conoscenze mediche sul funzionamento cerebrale ci dicono che il mantenimento della massima quantità di sangue nel cervello consente a tutte le sue cellule di avere un metabolismo ottimale.
    All'uomo, nella fase terminale della crescita, si chiudono le suture del cranio ed il cervello cessa di espandersi, mentre aumenta la quantità di liquido cerebrale.
    L'effetto di pompaggio delle arterie cerebrali che viene prodotto dal battito cardiaco, viene soffocato e infine cessa. La posizione eretta e il maggior peso del sangue rispetto al liquido cerebrale comporta un progressivo ridursi del sangue nel cervello.
    Come conseguenza il metabolismo cerebrale rallenta e con esso si riducono tutte le funzioni del cervello.
    Gli interventi di trapanazione e, come nel caso dell'antica civiltà sudamericana di Paracas, di perforazione unita a deformazione ed espansione della scatola cranica, possono forse rappresentare un meccanismo scoperto in un lontano passato, per mantenere un alto metabolismo cerebrale o forse addirittura per aumentarlo ed espandere così le facoltà percettive umane.

    www.pomezia.it/misteria/

    P.S.

    Altro che TERZO OCCHIO...!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Ci siamo bendati i "2" che possediamo...

    vero?
    [SM=g27829]
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    alter fritz
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    Wizard & Elf
    00 12/12/2006 12:03
    vewrissimo ade, e tutto nel mondo contribuisce a cercare si renderci il più ignoranti e orbi possibile, ma noi non molliamo, no? [SM=g27828] [SM=x515535] [SM=x515535] [SM=x515535]
  • fairy67
    00 13/12/2006 01:56
    Splendido contributo, mamy!!!

    Molto, molto interessante... [SM=x515622] [SM=x515622]

    Fiuuuuuuuuuuuuuuuuuu, 'sto giro = per 'sta Vita - mi sono risparmiata la "perforazione"... Terzo Occhio... Aperto.

    [SM=x515553]

    (che fortuna) [SM=x515641] [SM=x515641] [SM=x515641]

    [SM=x515524]

  • danzandosottolaluna
    00 14/12/2006 15:30
    A Voi...
    [SM=g27811]
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    Rebecka
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    00 07/01/2007 22:41

    Bellissima cosa. Io sono molto "credulona" o se vogliamo vederla da altre prospettiva, per esempio quelle del terzo occhio, sono una aperta a più possibili spiegazioni per quanto concerne le cose della vita. Tutto può essere finchè non viene dimostrato l'esatto contrario.
    Siamo ormai così poco spirituali, così poco attenti a noi stessi figuriamoci poi agli altri...altro che terzo occhio...davvero. E dire che nemmeno troppo tempo fa l'essere umano usava tutti i suoi sensi al meglio che poteva...
    Questo rituale dei tibetani mi era davvero sfuggito e ringrazio Ade per avvermi "illuminata". Quando, per il lavoro che svolgevo in quel periodo, ho dovuto studiare la medicina ayurvedica, ho scoperto quante piccole cose si possono fare per renderci la vita fisica e spirituale più lieta e serena.
    Beh...senza dilungarmi, concludo dicendo che è davvero spassoso il modo di aprire il terzo occhio.

  • danzandosottolaluna
    00 08/01/2007 10:47
    Reb... sì [SM=g27811]