Test Jerez, day 3: Rossi show.
Chissà se Pedrosa, quando per primo ha girato sotto il piede dell’1’39”, ha creduto di avere in tasca le chiavi della BMW Z4M che oggi è andata in premio all’autore della “pole” di questa sessione di test spettacolarizzata ad uso e consumo degli appassionati. La risposta di Rossi, invece, è stata implacabile e micidiale: Valentino ha inanellato tre giri scendendo vertiginosamente con i tempi fino a migliorare di ben otto decimi la prestazione che l’anno scorso aveva garantito la pole a Capirossi. Sarà lo scontro Pedrosa-Rossi il leit motif di questo campionato? E’ probabile, ma il quadro sarà quasi sicuramente molto più ampio: questi test non permettono di valutare bene la reale competitività di moto e piloti. Una cosa è sicura: i dubbi in merito alla competitività della Yamaha, visto anche il terzo posto di Edwards, dovrebbero essere definitivamente archiviati.
Fatica invece Hayden ad interpretare bene quanto il compagno di squadra una 212 un po’ troppo piccola per le sue misure, e forse una cilindrata regolamentare che penalizza un po’ la sua guida fatta di derapate e traiettorie spigolose. I soliti dietrologi sostengono addirittura una preferenza della casa madre per il suo compagno di squadra che sarebbe arrivata a creare una forte disparità di trattamento tecnico, ma ci rifiutiamo di credere che Honda possa trattare così il pilota che ha saputo regalargli lo scorso titolo mondiale. Molto più credibile che Puig possa aver comunque fatto pressioni in tal senso...
Molto indietro le Bridgestone da qualifica, il che non ha permesso a nessuno dei piloti con gomma giapponese di piazzarsi nelle prime posizioni. Lo stesso Melandri, che nei giorni scorsi ci aveva illuso con tempi di assoluto rilievo, ha dichiarato di aver usato gomme da qualifica, che lo mettevano si e no in condizione di tenere il passo della concorrenza con gomme da gara. Il ravennate ha poi anche lanciato una frecciatina a Honda, dicendo che visto quanto va la moto di Pedrosa, spera che prima o poi qualcosa arrivi anche a loro – i problemi di gomme sono solo uno dei motivi di crisi per le Honda del team di Gresini: l’impressione è che il connubio fra la 212 e le gomme giapponesi sembra aver bisogno di un po’ di rodaggio, visto che invece sulla Kawasaki di De Puniet hanno invece fatto una figura ben più decorosa – il francese è il primo dei piloti gommati Bridgestone. Non male.
Non brillano nemmeno le Ducati, che del resto, al di là della vittoria di Capirossi dello scorso anno, non sono mai andate fortissimo sul tracciato andaluso. Se le due ufficiali hanno contenuto il distacco, facendo pensare che i problemi siano limitati alla difficoltà per la Desmosedici GP07 nello sfruttamento delle gomme da qualifica, quelle del team d’Antin sono veramente indietro. Aspettiamo il responso della gara in Qatar prima di giudicare: discorso che vale anche per le Suzuki. Il team di Paul Denning, orfano di Hopkins (al di là di tutto, la vera prima guida della squadra) ha comunque piazzato bene Vermeulen, ma non è difficile immaginare come John avrebbe saputo fare un po’ meglio. Speriamo di vederlo alla partenza a Losail.
Impossibile giudicare anche le Yamaha del team Tech 3, per le quali la gommatura Dunlop (ora sponsor ufficiale del team) aiuta a quadrare i conti, ma tarpa le ali a qualsivoglia velleità di piazzarsi nella prima metà della classifica. Fin troppo facile, invece, vedere nella Ilmor una replica di quanto già visto con la WCM. Apprezziamo solo il coraggio e la voglia di correre del vecchio leone McWilliams, che riesce si e no a camminare, ma non sembra avere problemi – a 42 anni, e con un femore rotto – a dare il suo meglio su una MotoGP. Giù il cappello.
I tempi:
1 Valentino Rossi Yamaha Racing 1’38”394
2 Dani Pedrosa Honda Repsol 1’38”527
3 Colin Edwards Yamaha Racing 1’39”300
4 Nicky Hayden Honda Repsol 1’39”556
5 Randy De Puniet Kawasaki Racing 1’39”832
6 Casey Stoner Ducati Marlboro 1’39”873
7 Loris Capirossi Ducati Marlboro 1’39”887
8 Chris Vermeulen Suzuki Rizla 1’40”043
9 Kenny Roberts Team Roberts 1’40”083
10 Carlos Checa Honda LCR 1’40”100
11 Toni Elias Honda Gresini 1’40”202
12 Shinya Nakano Honda Konica Minolta 1’40”242
13 Makoto Tamada Yamaha Dunlop Tech 3
1’40”307
14 Marco Melandri Honda Gresini 1’40”396
15 Olivier Jacque Kawasaki Racing 1’40”551
16 Alex Hofmann Ducati Pramac d’Antin 1’40”681
17 Alex Barros Ducati Pramac d’Antin 1’41”038
18 Kousuke Akiyoshi Rizla Suzuki 1’41”805
19 Sylvain Guintoli Yamaha Dunlop Tech 3
1’42”215
20 Vittoriano Guareschi Ducati Marlboro 1’43”008
21 Andrew Pitt Ilmor GP 1’43”’26
22 Shinichi Ito Ducati Bridgestone test 1’43”073
23 Jeremy McWilliams Ilmor GP 1’43”202
E BRAVO VALE, CHE TE L'HAI PORTATA A CASA!