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La Stampa - Tutto Scienze
1/9/2004
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UNA SVOLTA NELLE MISSIONI SPAZIALI
«Polvere» del Sole in arrivo sulla Terra
L’OTTO SETTEMBRE CE LA PORTERA’ LA SONDA «GENESIS», CHE PER TRE ANNI CON UNA
«RACCHETTA» HA RACCOLTO LE PARTICELLE ATOMICHE DEL VENTO SOLARE

E’ trascorso quasi mezzo secolo da quando nel gennaio 1959 la sonda sovietica
«Luna 1», che tra l'altro scoprì l'esistenza del vento solare, sfuggì alla
gravità del nostro pianeta, dando inizio all'epoca dell'esplorazione spaziale
del Sistema Solare. Nelle prime fasi di questa avventura, le macchine spaziali,
si limitavano a riprendere immagini dei corpi visitati mostrandoci mondi nuovi,
come la faccia nascosta della Luna, la superficie di Marte e la densa atmosfera
che avvolge Venere. Dopo pochi anni le prime sonde si posarono sulla Luna e sui
pianeti più vicini, Venere e Marte, "toccando con mano" il suolo di questi
mondi alieni. Se però si fa eccezione per le missioni Apollo ed alcune missioni
automatiche sovietiche, grazie alle quali furono riportate a terra delle rocce
lunari, finora non era mai accaduto di poter disporre in laboratorio di
campioni di un altro corpo celeste. Se tutto andrà come previsto, ciò accadrà
l’8 settembre quando la sonda «Genesis», dopo essersi avvicinata alla Terra dal
punto lagrangiano L1 (il punto tra la Terra e il Sole in cui le attrazioni
gravitazionali dei due corpi si bilanciano, a circa 1,5 milioni di chilometri
dal nostro pianeta), attorno a cui orbitava da poco più di tre anni, sgancerà
verso la Terra una capsula con all'interno campioni di particelle del vento
solare raccolti durante il periodo trascorso nello spazio interplanetario. Le
manovre sinora effettuate dalla sonda per avvicinarsi alla Terra sono avvenute
regolarmente, mentre due equipaggi di elicotteristi, esperti in acrobazie
aeree, continuano il loro addestramento nel deserto dello Utah (USA), dove la
capsula si calerà mercoledì prossimo appesa ad un paracadute. Per evitare che
l'urto con il suolo possa danneggiare il contenitore dei preziosi campioni,
infatti, si tenterà di catturarla al volo durante la discesa per mezzo di una
specie di lunga canna da pesca dotata all'estremità di un gancio, che verrà
azionata da personale specializzato a bordo degli elicotteri; si tratterà di
un'operazione molto delicata per la sicurezza degli equipaggi e della capsula.
Più o meno nello stesso momento la sonda madre entrerà nell'atmosfera e brucerà
nei cieli dell'oceano Pacifico orientale.
Scopo di «Genesis» è stato quello di catturare da 10 a 20 milionesimi di grammo
- il peso di pochi granelli di zucchero - della materia che forma il vento
solare, il flusso di particelle elettricamente cariche che viene continuamente
emesso dall'atmosfera esterna del Sole e che a velocità comprese fra 350 e 800
km/s si propaga nello spazio interplanetario. Per intrappolare questi minuscoli
"frammenti" di Sole, la sonda è stata dotata di un sistema di particolari e
preziosissimi collettori circolari delle dimensioni di una ruota di bicicletta
costituiti da sottilissimi strati di materiali come oro, diamante, zaffiro e
silicio. Il lavoro di raccolta è terminato lo scorso mese di aprile, quando
Genesis, che fu lanciata nell'agosto 2001, ha iniziato le manovre per
riprendere la strada di ritorno verso la Terra.
Nonostante la loro piccolissima quantità, questi campioni di particelle del
vento solare saranno cruciali nel fornire importantissime informazioni sulla
composizione della nostra stella e della nebulosa di gas e polveri da cui ebbe
origine il nostro sistema planetario circa 4,5 miliardi di anni fa. Il modo
migliore per ottenere questo risultato è analizzare direttamente la materia di
cui è fatto il Sole, che è il corpo che contiene più del 99% di tutta la massa
del Sistema Solare e che molto probabilmente ha mantenuto praticamente
invariata la sua composizione originaria. Naturalmente la composizione del Sole
è nota da lungo tempo grazie all'analisi degli spettri della luce solare, in
cui i vari elementi e la loro abbondanza possono essere individuati,
rispettivamente, sulla base della posizione delle righe in essi presenti e
della loro intensità. Comunque, anche le migliori osservazioni spettroscopiche
non sono in grado di determinare la composizione della nostra stella in maniera
così precisa come può permettere l'analisi in laboratorio di campioni di
materia provenienti direttamente da essa. Genesis è la prima missione nella
storia dell'esplorazione spaziale a riportare a terra materiale extraterrestre
raccolto aldilà dell'orbita della Luna; seguiranno la sonda Stardust, nel
gennaio 2005, che il 2 gennaio scorso ha prelevato campioni della chioma della
cometa Wild 2, mentre nel giugno 2007 toccherà alla sonda giapponese Hayabusa
("falco"), che l'anno prossimo incontrerà l'asteroide Itokawa e preleverà dei
campioni della sua superficie. Con la prossima settimana, quindi, inizia una
nuova era nell'esplorazione del Sistema Solare.
INAF, Osservatorio di Torino
Gildo Persone'
Centro Italiano Studi Ufologici
CISU - Roma
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