Il re di Laguna Seca punta tutto sul ritrovato feeling con la sua Honda, ma sulla sua strada oltre ai favoriti yankee troverà Stoner e Rossi
"Non credo che quest'anno avrò dei vantaggi a Laguna Seca, oramai anche gli altri piloti l'hanno imparata a memoria. Ora la mia carta vincente per arrivare primo e tornare alla vittoria dopo un anno, è nella mia Honda che con il nuovo telaio va alla grande- identico nella geometria ma con una diversa elasticità – e mi ha riportato sul podio". Esordisce così Nicky Hayden, campione del mondo in carica della MotoGp a secco di vittorie da 12 mesi sa, che a Laguna domenica 22 luglio sulla sua pista di casa non avrà più il bonus dato dalla conoscenza perfetta di un tracciato strano, a tratti pericoloso, ma dal grandissimo fascino. E Hayden sa che la sfida sarà come sempre con Colin Edwards, ma soprattutto con i duellanti per il mondiale: Valentino Rossi e Casey Stoner. Due che hanno l'obbligo di vincere o per lo meno di salire sul podio per continuare la loro fuga verso il titolo. Specialmente Rossi che dalla Germania è tornato a casa con uno zero in classifica a causa di un suo errore, come ha sportivamente ammesso. Ma, senza che ci sia bisogno di avvocati difensori, Rossi ha sbagliato perché è costretto a girare sempre al massimo… Forse di più! Oramai si vede a occhio che la Yamaha M1 è la moto meno potente del lotto. Sarà anche bilanciata e agile, ma non si può sempre rischiare in staccata o a centro curva per passare qualcuno. La domanda da porsi è: "Serve il motore a Laguna Seca?" Non si può vincere senza la moto, quindi il motore conta, eccome… E non bisogna scordare che in California fa caldo e che la temperatura "mangia" qualche CV. Quindi, Valentino dovrà fare una corsa all'attacco, in attesa che la Yamaha riesca a portare a Brno qualche novità tecnica per semplificare la vita del suo pilota di punta.
Casey Stoner invece potrà contare su una Ducati GP7 che va bene su ogni pista anche se avrà la solita incognita delle gomme. Dopo la batosta tedesca la Bridgestone ha preparato i pneumatici giusti per una gara che sarà caratterizzata dalle alte temperature.
Con Nicky Hayden e Colin Edwards, in pista ci saranno altri quattro piloti americani con diverse motivazioni: John Hopkins che sa di avere una Suzuki molto a posto (lo scorso anno fece la pole il suo compagno di squadra Chris Vermeulen), Kurtis Roberts che invece ha poco da sognare con la sua mediocre KR Honda e poi ci sono le wild card.
Roger Lee, fratello di Hayden con la terza Kawasaki che è stato sfortunato, visto che quando l'ha provata ad Autopolis, il tracciato giapponese, è stato bloccato da un uragano che gli ha impedito di completare il test e Duhamel. Miguel, chiamato dalla Honda a sostituire Tony Elias (e quindi Fabrizio che corre a Brno in Superbike nello stasso week end) sulla RC212V del team Gresini. Qui siamo nel campo dell'incognita più assoluta, visto che Duhamel non ha mai toccato una Moto GP in tutta la sua carriera. A suo vantaggio l'esperienza dei 39 anni e il fatto di conoscere benissimo la pista.
Occhio anche a due italiani in rilancio: Marco Melandri che sogna di tornare sul podio (e al Sachsenring ci è andato molto vicino) e Loris Capirossi, oramai ai saluti d'addio con la Ducati che promette una gara di alto livello.
LA CB CEEEEEEEEE!!!!!!!
112 CAVALLI 11,9 Kg di coppia