Nel calcio, così come in altri sport davvero ricchi, e cmq più ricchi del ciclismo, il vaso di Pandora della questione doping ancora non è stato sollevato a dovere.
Il ciclismo, a carissimo prezzo, ma la sua lotta al doping la sta facendo, sta cacciando via anche i suoi volti noti. Nel calcio non si muove una foglia.
I guru del doping come Conconi e Ferrari hanno lavorato per il Coni e non sono stati puniti. Petrucci è ancora al Coni dopo lo scandalo del laboratorio dell'Acqua Acetosa, è lì come non fosse successo nulla. Anzi si permette anche di dichiarare che i controlli antidoping funzionano solo in Italia. E il bello è che, al momento, potrebbe avere ragione.
I nomi nella lista del dottor Fuentes, lista che ha sbugiardato Basso Ullrich e Valverde, per dire, sono stati resi noti solo in parte. Quale parte? Solo i ciclisti.
Rasmussen è stato cacciato per aver mentito sui suoi spostamenti all'antidoping, Gattuso dopo aver proprio rifiutato un controllo a sorpresa ("il tavolaccio era orribile", disse) è andato in Nazionale a vincere, venerato, il mondiale. Così come il Cannavaro del video della flebo...
Se si aprisse sul serio la questione doping, dovremmo riconsiderare le vittorie italiane degli ultimi 20 anni nel calcio, nel nuoto, nell'atletica, nello sci di fondo (che la Di Centa super dopata sia addirittura in Parlamento è scandaloso)...e non solo quelle.
[Modificato da GreatGig 29/07/2007 22.40]
[Modificato da GreatGig 29/07/2007 22.41]
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)