00 06/02/2007 14:16
Conosco benissimo la regola del 50% di ematocrito.
Era una regola pessima (Gotti dentro col 49 è ridicolo), ma era determinata dal fatto che la maggior parte delle moderne (per allora) tecniche di doping non fossero rilevabili ai test (Epo e Gh su tutte).
L'ematocrito alto è una CONSEGUENZA del doping, ma era l'unico parametro misurabile allora, ecco il perchè di quella regola.
Si diceva: fermatevi precauzionalmente. Si leggeva: vi dopate ma non possiamo dimostrarlo.
Certo, col 50% di ematocrito sei a rischio con la salute se devi scalare lo Stelvio, per dire, ma principalmente, se hai l'ematocrito al 50%, ti dopi, perché anche un atleta non supera mai, da pulito, il 45%.
Dire che poiché Pantani non è mai stato trovato positivo a sostanze direttamente dopanti allora non si dopava, significa volersi nascondere dietro ad un dito. L'ematocrito al 52% non può avere nessun tipo di giustificazione se non nel doping.
Poi è ovvio che con Pantani quel giorno erano dopati Gotti e il 90% (se non di più) dei corridori. E che Pantani ha pagato più di tutti.
Non conosco bene la questione delle 7 procure di cui parli, a quel tempo mi ero già disinteressato della questione e di ciclismo, mi limito a dire che per Pantani come per Provenzano di Procure ce ne sarebbe voluta solo una e che facesse il suo dovere. La moltiplicazione delle Procure mi pare che parli di più della condizione della nostra magistratura.

Ciao
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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)