00 06/02/2007 12:52
Io rispetto moltissimo i vostri sentimenti, la vostra passione, il vostro amore per un uomo che è morto in circostanze davvero tragiche e che merita tutto il mio rispetto.

Tuttavia...parole come quelle della biografia postata da Coliandro, mi fanno ricordare tutti i motivi per cui, una volta lette un paio di cose, smisi di amare il Pantani che adoravamo tutti, quello del '98, e soprattutto smisi di seguire il ciclismo. E sviluppai una crescente irritazione verso la figura che i media vollero costruire in seguito attorno a Marco Pantani.

Primo, Pantani si dopava. Come tutti nel giro del ciclismo professionistico. Le disquisizioni sull'ematocrito che leggo nella biografia sono ridicole. Un normale atleta ha un ematocrito di pochissimi punti superiori al 40%. Il 48, di fatto, già significa doping sicuro. Il 52 un rischio altissimo per la salute.
A quei tempi (fine anni '90), l'Epo non era rilevabile ai test.
Dire che Pantani non è mai stato trovato positivo è voler mettersi un velo davanti agli occhi.

Secondo, era un circo malato e che secondo me non si è ancora risollevato. Gotti, che vinse quel giro '99, aveva un ematocrito di 49.8, se non erro, a Madonna di Campiglio. Quel Giro andava fermato del tutto.
Pantani pagò più di tutti in quanto re di quello sport in quel momento. Come pagò Maradona ai suoi tempi. Con la differenza che Pantani assumeva sostanze per migliorare le sue prestazioni.
Pagò per il suo carattere che non gli consentì di superare le polemiche. Un altro personaggio come Virenque, con tutta la sua squadra (la famigerata Festina) arrestata e rea confessa, continuò a negare di doparsi fino a un paio d'anni fa credo. Quando vuotò il sacco dopo aver terminato la carriera con innumerevoli maglie a pois al Tour. Non mi risulta che se la passi male al momento.

Terzo, parlare in questo modo di Pantani non significa ignorarne il talento e l'enorme passione che ha suscitato nei tifosi.
E soprattutto significa avere molta pena per un uomo che ha pagato, quasi simbolicamente, per tutto il mondo per il quale era vissuto, non riuscendo ad accettare che fosse fasullo, drogato.

Fra qualche anno si tornerà a parlare anche di Armstrong, fidatevi. E delle pesantissime accuse di doping che già gravano sul suo conto.

Non avrei chiamato "traditore" Pantani come fece Cannavò, ma di certo sono un amante di quello sport che è stato completamente deluso e ha sviluppato il sentimento più terribile, l'indifferenza e lo scetticismo verso quello sport in quanto tale.

[Modificato da GreatGig 06/02/2007 12.56]

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"Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri" (G. Gaber)