"The Arcade Fire Live @ Transilvania 24/5/05" by GAGARIN
Stupefacente. Poco altro si può dire di questo spettacolo, perchè di spettacolo si tratta. Ogni dettaglio è curato e ricercato, eppure tutto appare così vorticoso, gli Arcade Fire trascinano il pubblico con loro, prendono ognuno per mano e lo portano, non bisogna fare altro che lasciarsi accompagnare e godere di questo spettacolo. Le canzoni del disco acquisicono nuova forma in versione live, si possono cogliere più sfumature, probabilmente date da una presenza scenica inaspettatamente forte.
Guadagna il palco Final Fantasy (un componente della band) armato di violino e di una camicia da boscaiolo. Saluta il pubblico, è timidissimo, attacca un giro con il violino, sbaglia, chiede scusa e ricomincia. Ripete la stessa frase quattro volte, intanto sta campionando, mette in loop quello che ha suonato e comincia con un'altra frase finchè non inizia a cantare. Sono canzoni dal suono rock, alcune ballate, di qualche canzone lui stesso campiona una base ritmica ottenuta picchiettando le corde con l'archetto. Intanto intrattiene il pubblico con qualche battuta tra una canzone e l'altra, si è sciolto grazie agli applausi del pubblico. Suona per mezz'ora, alla fine viene sommerso di applausi, se li è meritati, è stato un ottimo aperitivo.
Qualche minuto di attesa e salgono tutti e sette (assente il fratello di Win) sul mini-palco del transilvania. Parte l'arpeggio iniziale di Neighborhood #2, forse la loro canzone più famosa. Non ci potrebbe essere inizio migliore, la fisarmonica conquista il pubblico che non può fare altro che lasciarsi trasportare. Anche loro si fanno conquistare dalle loro stesse canzoni, si agitano come degli ossessi sul palco che a mala pena li contiene. La gente balla, loro rispondono dando spettacolo nello spettacolo: il percussionista (ancora non so tutti i nomi) tiene il ritmo picchiando con violenza le bacchette su ogni dove, dalla struttura che regge le luci all'ormai mitico casco rosso che li accompagna in ogni live. Dietro di lui Final Fantasy aiuta il batterista nella sua ardua impresa: troppa roba da menare con forza e solo due braccia per poterlo fare. Solo Sophie al violino mantiene il suo ruolo per tutta la durata del concerto, gli altri non suonano lo stesso strumento per più di due canzoni. Si continua con Wake Up, altra canzone che mette a dura prova gli strumenti e le voci dei sette. E' il turno di Haiti, tutti incantati dalla voce fanciullesca di Régine, completamente rapita da se stessa, se il Transilvania fosse crollato lei starebbe ancora cantando. Suonano due vecchie canzoni (non ne sono sicuro, non ho ancora recuperato tutto il loro materiale precedente), poi arriva Crown of Love e l'impianto del transilvania non regge alla potenza che riescono a sfoderare, gli ampli friggono. Fino a quel momento l'acustica era stata accettabile, anche loro tecnicamente non sono ineccepibili, ma il tutto passava assolutamente in secondo piano; con Crown of Love però si intuisce appena la parte strumentale, è troppo poco per un locale che ospita l'unica data italiana di un tour mondiale. Fenomenale carrellata delle varie Neighborhood restanti, non mi dilungo perchè rischio di ripetere le solite cose, passando per Rebellion dove sprigionano una forza sonora degna di un concerto da stadio, fino alla perla finale: At The Back Seat. Canzone da me un po' snobbata, anche riascoltandola adesso mi stupisco di quello che sono riusciti a inscenare al concerto. Canta Régine con la sua solita voce delicata ma dai picchi intensi, lei è completamente assente. Non saprei spiegare bene cosa sia successo, loro hanno suonato la canzone esattamente com'è sul disco, eppure non è stata la stessa cosa: forse vedere loro che erano come dei fantasmi sul palco, dopo tanto dimenarsi probabilmente la quiete che hanno mostrato ci è stata fatale. Durante il finale di At The Back Seat tutti e sette si sono assicurati bene il proprio strumento al corpo e sono scesi fra la folla. Suonavano mentre camminavano lenti fra la platea, la gente che si scostava appena per farli passare per poi richiudersi subito dopo il loro passaggio. Tutta la camminata è stata accompagnata da un applauso veramente sentito, che li ha accompagnati fino al backstage."
by GAGARIN