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GIRSA e il mondo tolkeniano

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    Sauron,L'OscuroSire
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    00 01/05/2004 12:51
    Durante l’ultima sessione (se così si può chiamare) di girsa ha avuto luogo un dibattito sul rapporto tra il gioco di ruolo in generale ed il mondo di Tolkien. Il mondo creato da Tolkien è il frutto della sua opera, in particolare mi riferisco a Lo Hobbit, Il Signore degli Anelli e Il Silmarillion. I protagonisti di questo mondo sono degli eroi, uomini e creature fuori dal comune, nel bene e nel male; sebbene la caratterizzazione dei protagonisti “negativi” non sia assolutamente paragonabile a quella dei protagonisti buoni (e questo può essere una peculiarità o forse un limite dello scrittore), secondo me i primi svolgono in ogni caso una funzione narrativa indiscutibile, quella di opporsi alle forze del bene, esprimendo il desiderio di sovvertire l’armonia e l’equilibrio naturale immanente alla Terra di Mezzo. Senza dubbio, però, la vicenda si svolge attorno ai protagonisti positivi ed anche quelli di secondo piano (Faramir o Eowin ad esempio) hanno una “visibilità” (intesa come caratterizzazione) maggiore rispetto ai principali antagonisti (Saruman, per fare un nome). Senza dubbio sono le creature che si schierano con le forze del bene ad essere gli eroi della vicenda. Ma questo è prerogativa della letteratura, non del gioco di ruolo. Anche se l’ambientazione di girsa non può essere diversa dal mondo tolkeniano, bisogna anche tener presente i requisiti fondamentali del gdr. In primis il divertimento: d’accordo, anche il master deve divertirsi e quindi vorrebbe poter realizzare la sua (personale) concezione di “mondo tolkeniano”, tradotta in termini di ambientazione, ma sicuramente il suo piacere maggiore dovrebbe essere quello di divertire i suoi giocatori. Allora, proprio per il divertimento degli stessi, è fondamentale che abbiano la possibilità di libera scelta sul ruolo che i loro personaggi vogliono svolgere nella vicenda: se volessero opporsi alle forze del bene devono essere liberi di farlo (bene e male presuppongono una scelta libera, liber arbitrium), avendo la stessa possibilità degli eroi buoni di essere veri protagonisti della campagna; saranno poi le loro azioni, la capacità di interpretazione a decidere il loro destino ed il loro ruolo, non il loro “allineamento morale” o la loro ideologia. In questo punto l’ambientazione di una campagna di girsa dovrebbe distinguersi dal mondo tolkeniano: altrimenti si costringerebbero i giocatori a creare personaggi “buoni”, convinti che solo questi potranno essere gli eroi della vicenda o peggio ancora che chi sceglie l’alleanza con le forze del male sarà infine sconfitto; ma in realtà questi protagonisti “positivi” non sarebbero buoni, eccetto che sul foglio della loro scheda, in quanto il giocatore finirebbe naturalmente ad impersonare il tipo di personaggio che lui comunque preferisce.
    Un altro spunto di riflessione a riguardo: i giocatori possono diventare degli eroi (nel bene o nel male), ma non devono essere destinati a farlo, o meglio il master può aiutarli in qualche occasione, ma non deve forzarli in questa direzione. Senza entrare nel merito dei diversi desideri e delle aspirazioni dei singoli giocatori, comunque questi non devono avere la sensazione che i loro personaggi siano parte di un disegno di esseri superiori: meglio un piccolo successo frutto delle proprie scelte che una grande vittoria già scritta ed ottenuta con l’intervento divino. Ritornando al punto di partenza: ai giocatori deve essere lasciato il libero arbitrio, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che esso comporta.


    Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk agh burzum-ishi krimpatul
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    dark-elf
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    00 03/05/2004 09:38
    Va bene il libero arbitrio, ma ad un certo punto...
    ...
    L'ultima sessione, se ti ricordi, hai utilizzato dei sistemi di coercizione basati sul semplice terrore per poter ottenere le informazioni necessarie al nostro scopo. In questo caso hai avuto il libero arbitrio di usare sistemi alquanto crudi nei confronti di semplici pirati. Nella fattispecie, come detto dal master, hai usato il metodo di Sauron la paura. In G.i.R.S.A. se si persevera in tale sistema prima o poi verresti sottomesso dall'Oscuro Signore divenendo una marionetta sotto la sua volontà. È insito nell'ambientazione che prima o poi chi desidera essere "malvagio" passi sotto il volere del Signore di Mordor e da PG divieni un semplice PNG. Per fare l'antieroe devi per forza di cose utilizzare un'altra ambientazione, fermo restando se vuoi l'utilizzo delle stesse regole di G.i.R.S.A. Ma se vuoi giocare nella Terra di Mezzo l'unica scelta per rimanere te stesso è quella del "buono".


    'Lawful Good is not the same as Lawful Stupid'
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    imparooo
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    00 03/05/2004 12:17
    Se ho capito bene il discorso di Sauron (ma cos'altro ci si può attendere dall'Oscuro Sire? [SM=g27835]), la problematica è:

    - visto che comunque nel mondo esistono sia il Bene sia il Male, che sono due facce della stessa medaglia, perché devo essere costretto a parteggiare sempre e comunque per il Bene?

    Risposta: questo non è il mondo di Girsa!

    In Girsa, come ha giustamente puntualizzato dark-elf, essere buoni è condizione necessaria (ma non sufficiente) per non essere schiavi di Sauron... essere malvagi implica necessariamente (come deriva dall'ambientazione che Tolkien ha creato, che è quella che viene giocata in Girsa) scivolare nel baratro e sottomettere la propria volontà ed il proprio arbitrio a Sauron.

    In un certo senso Tolkien ci dice che un modo per perdere il proprio libero arbitrio è quello di scegliere arbitrariamente il Male: perché il Male è un assoluto che rende schiavi e non rende liberi di scegliere, ed una volta corrotti non si può tornare indietro. Tant'è che non c'è alcuna redenzione per i malvagi o per coloro che sono stati corrotti dal Male, siano essi orchetti, Gollum, i Nazgul o Sauron stesso.

    Quindi il mondo di Tolkien è un mondo di Assoluti, dove si può parteggiare per il Bene o per il Male; ma se dal Bene si può passare al Male, una volta scelta la strada del Male non c'è ritorno possibile.
    Anche il mondo di D&D è un mondo di Assoluti, dove Bene e Male sono forze cosmiche realmente esistenti: ma lì esiste la redenzione e la possibilità di cambiare (ecco perché gli dei mandano i loro emissari sulla terra, cosa che invece in Tolkien manca: infatti i chierici tolkieniani sono solamente guaritori), a meno che non si sia una creatura legata ad un Piano Inferiore (l'essenza del Male stesso), come un demone o un diavolo.

    Secondo il sottoscritto, nessun essere umano è mai al di là di ogni redenzione; ma ciò non significa che una scelta o l'altra non siano frutto del libero arbitrio, ovviamente!
    Per il resto invece sono d'accordo con dark-elf: devi scegliere una diversa ambientazione se vuoi la possibilità di interpretare personaggi malvagi!

    P.S.: Questa discussione può rimanere in questa cartella fintantoché continuerà a parlare di Tolkien e dle suo mondo; se dovesse invece sfociare in un dibattito sul libero arbitrio, allora la sposterò in "metagioco".
    Il coraggio è rinunciare a se stessi per diventare se stessi.
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    DurinShadowcleaver
    Post: 52
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    00 04/05/2004 20:32
    La dimensione interiore che Bene e Male aquistano nell'ambientazione Tolkeniana
    Stiamo dimenticando degli elementi fondamentali nella narrativa tolkeniana.

    Anzitutto la Redenzione è possibile.
    Pensiamo ad uno dei personaggi più importanti ne "Il Signore degli Anelli": Boromir.

    Boromir viene sedotto dalle lusinghe dell'Anello, corrotto dal suo richiamo alla prevaricazione ed alla prepotenza.
    Sebbene egli sia un uomo severo, valoroso e giusto, un tarlo rode la sua mente ed il suo cuore, un punto debole che la stessa Galadriel individua: è ossessionato dal fallimento, e pensa che il suo popolo sia quello che realmente si oppone a Sauron, perché usa la forza delle armi...e quindi cerca di prendere l'Anello , poiché esso è un'arma...spera di usare il Male contro il Male. Ciò su cui conta il Nemico, perche il Male, in Tolkien è una dissonanza(->cattolicesimo cristiano) e risponde ad un unica volontà.

    Il Male ha bisogno di una breccia per penetrare.

    Ma comunque Boromir è capace di redenzione. Capisce di avere sbagliato, pur senza volerlo. Si sacrifica eroicamente per difendere due deboli hobbit dalle orde di Saruman, combatte valorosamente e senza cedere fino alla fine, scegliendo di cadere fiero invece che piegarsi all'Oscurità.

    Diverso è il discorso per orchi et similia.
    Essi sono incapaci di redenzione per il semplice fatto che non la desiderano. A loro piace essere brutali, violenti, assassinare, e trovano gusto nel dolore degli altri. Sono loro i demoni e i diavoli: in Tolkien infatti, il Bene ed il Male hanno una dimensione quotidiana (->cattolicesimo cristiano).

    Essi non sono capaci di redenzione perché non vogliono redimersi (->libero arbitrio); si sono assoggettati al Male per loro libera decisione.

    Basterebbe che tornassero al Bene per un attimo, e ritroverebbero immediatamente la loro volontà.

    In sostanza, in Tolkien i Malvagi scelgono liberamente di essere tali, e quindi scelgono liberamente di essere schiavi (pensiamo a Saruman).
    Se un cuore è puro, il Male non può dominarlo.

    E non scherziamo: da dove si capirebbe che i chierici in GiRSA sono solo dei guaritori????
    E dov'è che in Tolkien si parla di chierici?

    In realtà tutti i popoli liberi nascono come emissari del Bene, vengano essi da Eru o da Aule...alcuni spiriti vengono corrotti...ma non dimentichiamo gli angeli tolkeniani...ad esempio, coloro che han visto la luce (i Calaquendi)...

    E poi cosa cosa?I Valar non mandano i loro emissari nella Terra-di Mezzo? Cosa sono allora gli Istari? (che come tutti gli Angeli, possono cadere).

    Da questo si capisce che Tolkien sia cattolico: il Male ed il Bene sono tali per libera scelta, ed hanno dimensione interiore e quotidiana.

    Quindi scegliere di essere malvagi in quest'ambientazione significa scegliere di rinunciare volontariamente al libero arbitrio, che il Male non tollera, in quanto dono del Bene.

    Si può avere la parvenza di fare quel che si vuole, se i propri scopi e mezzi coincidono con quelli del Signore dell'Ombra (e qui si crea lo spazio per giocare dei personaggi malvagi).

    Esaustivo?[SM=g27828]
    ...e nn mancherò di ricompensare quanto mi sarà dato: fedeltà con amore, valore con onore, tradimento con vendetta.
  • autolicus
    00 06/05/2004 11:59
    La mia su tolkien e i personaggi giocanti
    Ciao
    Bel dibattito!

    Io credo che per quanto riguarda il gioco i personaggi possono anche comportarsi in maniera un po'..come dire.. COMPROMETTENTE!
    Ovviamente senza le esagerazioni che possono scaturire da un libero e indiscriminato uso di questo tipo di comportamento.
    Per esempio cercare di terrorizzare i cattivi per ottenere informazioni o per salvarsi la pelle è una cosa ...terrorizzare , uccidere, ecc per il gusto di farlo ( come fanno la maggior parte dei giocatori di ruolo!) è un'altra cosa.
    Se ci pensiamo bene anche SAM voleva uccidere Gollum, ma non è stato corrotto dal male, alla fine ha anche portato l'anello senza subire conseguenze.

    Sono d'accordo con chi dice che il gioco è fatto per divertirsi
    e quindi i personaggi , secondo me, devono essere liberi di comportarsi come credono( guarda Autolicus!)...assumendosene le responsabilità. E' proprio sul fatto di assumersi le responsabilità dei propri comportamenti che va fatto un bel discorsetto a tutti i giocatori!!!!

    Il discorso potrbbe continuare ma devo andare..

    ciao
    [SM=g27830]
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    Sauron,L'OscuroSire
    Post: 8
    Registrato il: 23/04/2004
    Utente Junior
    00 15/05/2004 00:23
    libertà di scegliere il libero arbitrio
    Volevo proporre un altro argomento di discussione, ma mi compiaccio del fatto che questa sia decollata alla grande (manca solo l’opinione di Orodreth![SM=g27812] ) e sarebbe un peccato lasciarla così.
    Per cominciare una precisazione cronologica per l’elfo scuro… quando ho avviato il dibattito, l’ULTIMA sessione era quella giocata a casa mia, non da te (guarda bene la data[SM=g27828] )! Questa precisazione è importante per capire le radici della discussione.
    Infatti non poteva esserci alcun riferimento a ciò che è avvenuto nella sessione successiva, che peraltro c’entra assai poco. In ogni caso la mia idea è stata l’unica proposta per non far insospettire i pirati al momento della loro fuga (non era assolutamente finalizzato ad estorcere informazioni); poi non confondete i “buoni” con i “santi” o i “martiri”. Il perdono non è l’unica strada per il bene… se poi i “buoni” sono favorevoli alla pena di morte, non sono poi tanto più buoni di chi minaccia un tuffo in mare [SM=g27832] (che, ribadisco, SE poi fosse avvenuto, dal punto di vista dei pirati, sarebbe stato sicuramente meglio della prigione o della pena di morte)!

    Tornando al vero tema di discussione, secondo me il libero arbitrio è nella scelta tra il bene e il male, non tanto all’interno di questi. Cosa significa che se scelgo il male allora scelgo di seguire la volontà di Sauron? E’ ovvio, perché Sauron è il male. D’altra parte se scelgo il bene, scelgo la volontà dei Valar, la musica degli Ainur, quindi la scelta mi priva di una parte di libertà: non sono più libero di fare ciò che voglio e seguendo la strada del bene, alla fine seguo il disegno dei Valar. Insisto, la libertà è nella scelta!
    Ma il nocciolo della questione non è tanto sulla scelta che il giocatore fa per il suo personaggio, quanto sulla possibilità di scegliere che al giocatore viene offerta, e che DEVE essere offerta nel gdr, qualunque esso sia e qualsiasi l’ambientazione a cui si gioca, in quanto, sebbene anche l’ambientazione sia molto, molto importante, il concetto stesso di gdr sta un gradino più in alto; altrimenti si rispetta l’ideologia tolkeniana, ma si rinuncia a giocare di ruolo: a questo punto molto meglio leggersi direttamente il libro! Un conto è desiderare la strada del bene, altro è seguirla perché si è costretti “dall’ambientazione”: a parte che un buon master non dovrebbe scegliere per i giocatori e poi siete sicuri che il giocatore riuscirebbe a giocare il suo personaggio coerentemente con questa “sua” (?) scelta? Secondo me, il fatto che la scelta del male possa portare a seguire gli stessi fini di Sauron non è in contraddizione con le possibilità del gdr, anzi, come dice anche Durin, è proprio qui che si crea lo spazio per giocare personaggi malvagi.
    A proposito della redenzione, mi trovo del tutto d’accordo col nano (bravo, l’esempio è calzante), come a proposito dei messaggeri dei Valar; Imparoo, dovresti approfondire i tuoi studi sul mondo tolkeniano, ora che ti sei laureato… ma attento agli insegnamenti dell’emerito professore-nanaccio!

    Altro spunto di riflessione: siete proprio sicuri della malvagità di Gollum? Dividere il mondo in buoni e malvagi è troppo riduttivo, nel senso che ci sono dei personaggi al limite di tali confini. Per gli orchetti o per le grandi aquile è facile stabilire, ma per gli uomini queste categorie cominciano ad essere troppo strette: non sempre chi usa metodi poco ortodossi ha come finalità il male… oppure un fanatico servitore del bene può invero dirigere i propri passi verso l’abisso oscuro! E tornando a Smeagol, probabilmente per lui non s’è trattata proprio di una scelta consapevole (anche se la maniera con cui si è appropriato dell’anello…), è stato il potere dell’oggetto a renderlo schiavo, non la sua scelta di rivolgersi al male. Ricordate: è stata la pena a fermare la mano di Bilbo (ed è forse anche per questo che poi l’hobbit è riuscito cmq a svincolarsi dal suo potere malvagio)… non siate troppo ansiosi di elargire morte e giudizi.

    Infine, eccovi un esempio di personaggio (anzi, eroe) che pur scegliendo di compiere azioni malvagie, non è assolutamente schiavo del male (in questo caso di Melkor, di cui Sauron è il più grande servitore), anzi è il suo maggior nemico: Curufinwe, ai più noto come Feanor. Egli è un eroe della narrativa tolkeniana, anzi direi che è il personaggio chiave da cui prendono vita tutte le storie della Terra di Mezzo raccontate dallo scrittore inglese. E’ pur vero che compiendo azioni riprovevoli in ultima analisi aiuta il disegno del suo nemico, ma di certo il suo fine è l’annientamento di Morgoth: d’accordo, non è lo stereotipo dell’eroe buono senza macchia, eppure non è affatto uno schiavo del male! Come dice il suo stesso nome è uno spirito di fuoco e per questo sfugge ad una semplice e riduttiva classificazione tra buoni e malvagi; in realtà (direi fortunatamente) anche in Tolkien ci sono figure (e in questo caso si tratta di una figura di spicco!) che si svincolano da un’impostazione manichea del mondo. Il personaggio di Feanor richiederebbe una discussione a parte, ma questo non è il momento per farla. In ogni caso, tornando al tema principale di discussione, seppure si scegliesse di sacrificare lo spirito del gdr per esigenze di coerenza con la narrativa tolkeniana, ecco un controesempio per coloro che sostengano che secondo Tolkien il compimento di un’azione malvagia renda completamente schiavi del male.

    [SM=g27824]
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    imparooo
    Post: 37
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    Utente Junior
    00 17/05/2004 12:52
    Re: libertà di scegliere il libero arbitrio

    Scritto da: Sauron,L'OscuroSire 15/05/2004 0.23
    Volevo proporre un altro argomento di discussione, ma mi compiaccio del fatto che questa sia decollata alla grande (manca solo l’opinione di Orodreth![SM=g27812] ) e sarebbe un peccato lasciarla così.
    Per cominciare una precisazione cronologica per l’elfo scuro… quando ho avviato il dibattito, l’ULTIMA sessione era quella giocata a casa mia, non da te (guarda bene la data[SM=g27828] )! Questa precisazione è importante per capire le radici della discussione.
    Infatti non poteva esserci alcun riferimento a ciò che è avvenuto nella sessione successiva, che peraltro c’entra assai poco. In ogni caso la mia idea è stata l’unica proposta per non far insospettire i pirati al momento della loro fuga (non era assolutamente finalizzato ad estorcere informazioni); poi non confondete i “buoni” con i “santi” o i “martiri”. Il perdono non è l’unica strada per il bene… se poi i “buoni” sono favorevoli alla pena di morte, non sono poi tanto più buoni di chi minaccia un tuffo in mare [SM=g27832] (che, ribadisco, SE poi fosse avvenuto, dal punto di vista dei pirati, sarebbe stato sicuramente meglio della prigione o della pena di morte)!

    Tornando al vero tema di discussione, secondo me il libero arbitrio è nella scelta tra il bene e il male, non tanto all’interno di questi. Cosa significa che se scelgo il male allora scelgo di seguire la volontà di Sauron? E’ ovvio, perché Sauron è il male. D’altra parte se scelgo il bene, scelgo la volontà dei Valar, la musica degli Ainur, quindi la scelta mi priva di una parte di libertà: non sono più libero di fare ciò che voglio e seguendo la strada del bene, alla fine seguo il disegno dei Valar. Insisto, la libertà è nella scelta!
    Ma il nocciolo della questione non è tanto sulla scelta che il giocatore fa per il suo personaggio, quanto sulla possibilità di scegliere che al giocatore viene offerta, e che DEVE essere offerta nel gdr, qualunque esso sia e qualsiasi l’ambientazione a cui si gioca, in quanto, sebbene anche l’ambientazione sia molto, molto importante, il concetto stesso di gdr sta un gradino più in alto; altrimenti si rispetta l’ideologia tolkeniana, ma si rinuncia a giocare di ruolo: a questo punto molto meglio leggersi direttamente il libro! Un conto è desiderare la strada del bene, altro è seguirla perché si è costretti “dall’ambientazione”: a parte che un buon master non dovrebbe scegliere per i giocatori e poi siete sicuri che il giocatore riuscirebbe a giocare il suo personaggio coerentemente con questa “sua” (?) scelta? Secondo me, il fatto che la scelta del male possa portare a seguire gli stessi fini di Sauron non è in contraddizione con le possibilità del gdr, anzi, come dice anche Durin, è proprio qui che si crea lo spazio per giocare personaggi malvagi.
    A proposito della redenzione, mi trovo del tutto d’accordo col nano (bravo, l’esempio è calzante), come a proposito dei messaggeri dei Valar; Imparoo, dovresti approfondire i tuoi studi sul mondo tolkeniano, ora che ti sei laureato… ma attento agli insegnamenti dell’emerito professore-nanaccio!

    Altro spunto di riflessione: siete proprio sicuri della malvagità di Gollum? Dividere il mondo in buoni e malvagi è troppo riduttivo, nel senso che ci sono dei personaggi al limite di tali confini. Per gli orchetti o per le grandi aquile è facile stabilire, ma per gli uomini queste categorie cominciano ad essere troppo strette: non sempre chi usa metodi poco ortodossi ha come finalità il male… oppure un fanatico servitore del bene può invero dirigere i propri passi verso l’abisso oscuro! E tornando a Smeagol, probabilmente per lui non s’è trattata proprio di una scelta consapevole (anche se la maniera con cui si è appropriato dell’anello…), è stato il potere dell’oggetto a renderlo schiavo, non la sua scelta di rivolgersi al male. Ricordate: è stata la pena a fermare la mano di Bilbo (ed è forse anche per questo che poi l’hobbit è riuscito cmq a svincolarsi dal suo potere malvagio)… non siate troppo ansiosi di elargire morte e giudizi.

    Infine, eccovi un esempio di personaggio (anzi, eroe) che pur scegliendo di compiere azioni malvagie, non è assolutamente schiavo del male (in questo caso di Melkor, di cui Sauron è il più grande servitore), anzi è il suo maggior nemico: Curufinwe, ai più noto come Feanor. Egli è un eroe della narrativa tolkeniana, anzi direi che è il personaggio chiave da cui prendono vita tutte le storie della Terra di Mezzo raccontate dallo scrittore inglese. E’ pur vero che compiendo azioni riprovevoli in ultima analisi aiuta il disegno del suo nemico, ma di certo il suo fine è l’annientamento di Morgoth: d’accordo, non è lo stereotipo dell’eroe buono senza macchia, eppure non è affatto uno schiavo del male! Come dice il suo stesso nome è uno spirito di fuoco e per questo sfugge ad una semplice e riduttiva classificazione tra buoni e malvagi; in realtà (direi fortunatamente) anche in Tolkien ci sono figure (e in questo caso si tratta di una figura di spicco!) che si svincolano da un’impostazione manichea del mondo. Il personaggio di Feanor richiederebbe una discussione a parte, ma questo non è il momento per farla. In ogni caso, tornando al tema principale di discussione, seppure si scegliesse di sacrificare lo spirito del gdr per esigenze di coerenza con la narrativa tolkeniana, ecco un controesempio per coloro che sostengano che secondo Tolkien il compimento di un’azione malvagia renda completamente schiavi del male.

    [SM=g27824]



    Grande Sauron, i tuoi interventi sono sempre concisi ed essenziali! [SM=g27835]

    Scherzi a parte, per quanto riguarda il libero arbitrio, ti do perfettamente ragione da un punto di vista cattolico: nel senso che il libero arbitrio è la scelta tra bene e male, ma pensa a ciò che dicono altre dottrine, tipo la metempsicosi indù o la predestinazione protestante. Poi, ognuno è libero di pensare ciò che vuole.
    Il coraggio è rinunciare a se stessi per diventare se stessi.
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    dark-elf
    Post: 3
    Registrato il: 26/04/2004
    Utente Junior
    00 21/05/2004 08:52
    ...libertà di scegliere il libero arbitrio
    Tolkien è sudafricano.


    'Lawful Good is not the same as Lawful Stupid'
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    DurinShadowcleaver
    Post: 67
    Registrato il: 20/04/2004
    Utente Junior
    00 24/05/2004 23:38
    Feanor e Fingolfin

    Scritto da: Sauron,L'OscuroSire 15/05/2004 0.23
    ...
    Infine, eccovi un esempio di personaggio (anzi, eroe) che pur scegliendo di compiere azioni malvagie, non è assolutamente schiavo del male (in questo caso di Melkor, di cui Sauron è il più grande servitore), anzi è il suo maggior nemico: Curufinwe, ai più noto come Feanor. Egli è un eroe della narrativa tolkeniana, anzi direi che è il personaggio chiave da cui prendono vita tutte le storie della Terra di Mezzo raccontate dallo scrittore inglese. E’ pur vero che compiendo azioni riprovevoli in ultima analisi aiuta il disegno del suo nemico, ma di certo il suo fine è l’annientamento di Morgoth: d’accordo, non è lo stereotipo dell’eroe buono senza macchia, eppure non è affatto uno schiavo del male! Come dice il suo stesso nome è uno spirito di fuoco e per questo sfugge ad una semplice e riduttiva classificazione tra buoni e malvagi; in realtà (direi fortunatamente) anche in Tolkien ci sono figure (e in questo caso si tratta di una figura di spicco!) che si svincolano da un’impostazione manichea del mondo. Il personaggio di Feanor richiederebbe una discussione a parte, ma questo non è il momento per farla. In ogni caso, tornando al tema principale di discussione, seppure si scegliesse di sacrificare lo spirito del gdr per esigenze di coerenza con la narrativa tolkeniana, ecco un controesempio per coloro che sostengano che secondo Tolkien il compimento di un’azione malvagia renda completamente schiavi del male.

    [SM=g27824]



    Bisogna chiarire una cosa: certamente Feanor è indiscutibilmente grande, x molte cose che egli ha fatto…ma egli NON è un eroe.

    Feanor viene trascinato anche dalle sue passioni, crea le gemme + sacre di Arda, i Silmarilli, in cui è racchiusa la luce degli Alberi; crea le Pietre Veggenti, i Palantiri, ovvero “Coloro Che Guardano lontano”…

    Eppure si lega in modo ossessivo alle sue gemme, rifiuta di sacrificarle x ridare la vita agli Alberi, ne è geloso, ed il loro furto (oltre all’assassinio del padre) ad opera di Morgoth, lo spinge a sfidare i Valar ed al Giuramento.

    In Tirion, anche x gelosia dell’affetto del padre minaccia di morte il fratellastro Fingolfin, che lo perdona, e poi in seguito gli dice: “Fratello a mezzo nel sangue, fratello intero nel cuore voglio esserti.”

    Dopo essere andato via da Aman, Feanor lo ricambia lasciando a morire lui e la sua gente sul Ghiaccio Stridente, bruciando le navi strappate ai Teleri al Porto dei Cigni.E sempre Feanor dà gli ordini x il Fratricidio ad Alqualonde, uccidendo i Teleri e prendendo le loro navi con la forza.

    Non si dirime neppure di fronte alla Condanna ed al Bando di Mandos, che gli ricorda che Melkor è un Vala, e quindi lui, Feanor, non ha e non avrà mai la forza necessaria ad ucciderlo.

    Infine, arrivato su Endor, altero ed orgoglioso, si spinge troppo avanti, e cade combattendo il generale delle armate di Morgoth, Gothmog, Signore tra i Balrog…e Feanor pretendeva di affrontare Morgoth in persona!

    Sarà invece suo fratello Fingolfin, dopo aver attraversato con la sua gente e quella di Finarfin il terrore dell’Helkaraxe, a diventare Re Supremo dei Noldor, a fondare regni nel Beleriand e, dopo lunghi anni di guerra, a cadere dianzi al Nero Nemico del Mondo (Morgoth), Colui Che Si Leva in Possanza (Melkor), fierissimo e valentissimo, e solo dopo averlo fatto tremare col suono del suo corno e della sua voce, ed averlo ferito sette volte ed avergli mozzato un piede grazie alla possanza del suo braccio ed alla profondità della sua mente…ferite da cui Melkor mai guarì.

    Ed era sempre dianzi a Fingolfin che Sauron, secondo solo a Morgoth in persona, non si muoveva x paura e certezza di essere distrutto.

    (Ironia della sorte, Sauron nella seconda era cadde davanie ad Elendil ed a Ereinon, meglio noto come Gil-Galad (Luce di Stella).

    Per concludere, tra i tanti Eroi che Arda può annoverare, compare tra i primi Fingolfin…Feanor non compare neppure tra gli ultimi.
    Perché Feanor NON è un eroe.
    Manca di compassione, di responsabilità, di generosità, di onestà, di correttezza, di onore, di nobiltà d’animo, di moderazione, di spirito di sacrificio e di saggezza.
    Feanor non è proprio un eroe.
    Quanto all’essere schiavo del Male…beh, alla fine Feanor si comporta se non come voleva Morgoth, che lo ha manipolato, in maniera ancora più vantaggiosa per il Vala Oscuro.
    ...e nn mancherò di ricompensare quanto mi sarà dato: fedeltà con amore, valore con onore, tradimento con vendetta.
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    Sauron,L'OscuroSire
    Post: 11
    Registrato il: 23/04/2004
    Utente Junior
    00 30/05/2004 23:07
    eroi...
    Faccio solo presente, come ho già detto durante unna sessione, che esistono EROI BUONI e EROI MALVAGI. Secondo me un eroe è colui che si distingue dagli altri uomini comuni per le sue azioni, i suoi pensieri e le sue passioni. Di certo onestà, compassione, spirito di sacrificio sono caratteri di eroi buoni, ma, ripeto, esistono anche eroi malvagi ed anche (per fortuna[SM=g27824] ) personaggi eccezionali che sfuggono alla classificazione manichea buoni/malvagi... tra questi c'è Curufinwe.



    Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk agh burzum-ishi krimpatul
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    DurinShadowcleaver
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    00 31/05/2004 00:26
    eroe
    dallo Zingarelli:

    "Eroe:

    -chi sa lottare con eccezionale coraggio e generosità, fino al cosciente sacrificio di sé, x una ragione od un ideale ritenuti validi e giusti;

    -uomo illustre x virtù eccelse ed in particolare x valore guerriero."

    Feanor non è un eroe.

    Tolkien è un cattolico: Feanor è selfish. La selfishness è la causa stessa della caduta di Lucifero e degli angeli ribelli, la fonte del Male, l'unde Malum agostiniano.
    ...e nn mancherò di ricompensare quanto mi sarà dato: fedeltà con amore, valore con onore, tradimento con vendetta.
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    Sauron,L'OscuroSire
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    00 02/06/2004 15:10
    Bene, allora Feanor rientra a pieno titolo in queste definizioni. Combatte con gran coraggio (ok poca generosità) fino al sacrificio estremo per un ideale che egli ritiene profondamente giusto: il giuramento prestato deve essere mantenuto... tener fede ad una promessa è una ragione senza dubbio nobile!
    A parte il valore in battaglia, di cui di certo Feanor non manca (ok, ci sono anche guerrieri più forti di lui, ma è come dire che Ulisse non è un gran guerriero perché Achille è più forte di lui![SM=g27833] ), Feanor è maestro impareggiabile (direi il più grande di tutta la storia delle terre create da Eru) nella lavorazione di gemme e pietre preziose; nessun altro sarebbe stato in grado di creare i Silmarilli!!![SM=g27811]

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    DurinShadowcleaver
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    00 10/06/2004 00:53
    x l'appunto!

    Scritto da: Sauron,L'OscuroSire 02/06/2004 15.10
    Bene, allora Feanor rientra a pieno titolo in queste definizioni. Combatte con gran coraggio (ok poca generosità) fino al sacrificio estremo per un ideale che egli ritiene profondamente giusto: il giuramento prestato deve essere mantenuto... tener fede ad una promessa è una ragione senza dubbio nobile!
    A parte il valore in battaglia, di cui di certo Feanor non manca (ok, ci sono anche guerrieri più forti di lui, ma è come dire che Ulisse non è un gran guerriero perché Achille è più forte di lui![SM=g27833] ), Feanor è maestro impareggiabile (direi il più grande di tutta la storia delle terre create da Eru) nella lavorazione di gemme e pietre preziose; nessun altro sarebbe stato in grado di creare i Silmarilli!!![SM=g27811]



    ...Feanor combatte con arroganza e non si sacrifica coscientemente ma muore xché sottovaluta tutto e tutti.

    Perde l'unica battaglia che combatte, combattendo x se stesso senza pensare agli altri, ed è capace solo a minacciare a vuoto...soprattutto il fratello che gli è chiaramente superiore.

    Combatte x riavere ciò che ritiene "suo" di diritto, diritto che stabilisce lui stesso tra l'altro, quando la bellezza dei Silmarilli è dovuta alla luce degli Alberi, e quindi non a lui.

    Combatte x avidità e rancore xsonale, uccide i consanguinei, tradisce suo fratello, e trascina i suoi figli nella dannazione...alla miseria piace la compagnia.

    Ideale? quale? egli lo ritiene giusto? Egli! Infatti è selfish.

    Mostra tutti gli elementi che contraddistinguono gli angeli caduti...infatti in Tolkien son proprio i Calaquendi gli Angeli...e Feanor è il + Caduto.

    Nella visione di Tolkien, (che è un cattolico), Bene e Male sono quotidiani, incarnati e non semplicemente esterni: angeli i Calaquendi, demoni gli Orchi e le altre razze oscure.

    [Modificato da DurinShadowcleaver 10/06/2004 0.55]

    ...e nn mancherò di ricompensare quanto mi sarà dato: fedeltà con amore, valore con onore, tradimento con vendetta.
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    Sauron,L'OscuroSire
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    Utente Junior
    00 25/06/2004 01:36
    altri interventi?
    Non so quanto possa essere utile continuare[SM=g27818] . Io ho esposto la mia opinione diffusamente ed anche il nanaccio. Continuare il confronto senza ulteriori interventi mi sembra inutile, dato che sarebbe un continuo riproporre il proprio punto di vista ed un puro esercizio di dialettica, che peraltro potrebbe benissimo aver luogo (se ancora ce ne fosse bisogno[SM=g27828] ) in altre situazioni.

    PS: secondo me Feanor è un eroe!
    Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk agh burzum-ishi krimpatul