FORUM DEL PRINCIPE Il Forum degli Studenti del Liceo Principe Umberto

CATANIA-PALERMO, 100 FERITI, 1 MORTO, E IL CALCIO SI FERMA.

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    Mbare Macco
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    00 04/02/2007 21:49
    sono daccordissimo....quello ke mi fa seccare di + è ke adesso queste skifosissime persone sono con il sacco dietro sant'agata a far finta di essere devoti...ma come ci siamo ridotti!!! [SM=g27834] [SM=g27834]
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    Questo è Bunny.Ho deciso di aiutarlo nella sua
    missione di conquista del mondo. COPIA E INCOLLA NELLA TUA FIRMA PER AIUTARLO NEL SUO INTENTO
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    gtony.16
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    00 04/02/2007 21:50
    PUNIRE I COLPEVOLI...NON LA CITTA'

    com'è lontano il 28 maggio...quando fummo promossi in serie A dando a tuti 1 immagine pulita e seria della nostra città..adesso,4/2/07 tutto è cambiato, la nostra città e cambiata,i nostri concittadini sono cambiati, la nostra immagine è cambiata:un'immagine triste e sanguinosa..una città stordita...La mazzata subita dai gravi incidenti di venerdì sera con la conseguente morte dell'ispettore capo Filippo Raciti ha scosso non solo Catania e i catanesi, ma tutto il Paese. Commozione e solidarietà ci portano a essere vicini alla famiglia del poliziotto e a tutte le forze dell'ordine. Quello che è accaduto è fuori da qualsiasi logica, come è fuori dalla logica qualsiasi atto di violenza. Serve poco criminalizzare una città o un'intera società. I criminali si annidano in ogni luogo. Anche nello sport. Li troviamo addirittura, come sta accadendo da un po' di tempo a questa parte, nelle famiglie. E non c'è Nord e Sud che si differenzino. Se vogliamo rimanere nel campo dello sport i fatti di Genova, di Milano, di Roma lo testimoniano. C'è un'ondata di criminalità che le istituzioni hanno sottovalutato. Un problema che riguarda tutto il Paese. L'indulto è stata l'ultima goccia che ha contribuito a rinvigorire le radici di questo male. Aggiungiamo che c'è una gioventù insofferente all'ordine, alle regole di una vita sociale corretta, dove il nemico è lo Stato e chiunque lo rappresenti. Sintomatiche le scritte folli sui muri di Livorno e di Piacenza che inneggiavano alla morte di Filippo Raciti.
    In questo contesto ci sembra doveroso fare due riflessioni. Riguardano lo sport e la politica. A Catania è accaduto il fattaccio, come era accaduto in precedenza in altre parti d'Italia. Ne siamo coscienti e chiediamo che i responsabili vengano arrestati e puniti. Anzi chiediamo ai cittadini di collaborare per assicurare questi delinquenti alla Giustizia. Ciò non vuol dire però che sia lecito mettere sotto processo tutta una società. La delinquenza esiste come esiste in altre città, rispetto alle quali c'è più disoccupazione, c'è il malessere dovuto a uno Stato patrigno, c'è la mancanza di un progetto di sviluppo futuro. Non vorremmo qui ascoltare i santoni della politica pronti a fare pagelle di buoni e cattivi, nel tentativo di addossare le colpe agli uni o agli altri. Se c'è degrado la colpa è di tutti. E non solo dei politici...ma di tutti.anche lo sport deve avere il suo ruolo che nell'orgia dei pallonari milionari ha dimenticato. Abbiamo pochi impianti e per giunta non agibili perché abbandonati a sé stessi, c'è la necessità di educatori di provate doti non solo tecniche ma anche morali.
    Un'ultima nota riguarda chi si è tuffato in questa triste vicenda con il cinismo dello squalo. E' fuor di dubbio che Catania merita una punizione sportiva, ma non si approfitti per azzerare, forse a vantaggio di altri, una società che in pochissimi anni è riuscita a mettere su una squadra competitiva senza le follie da calcio mercato. Il ruolo conquistato e gli apprezzamenti arrivati da tutta Italia non possono essere disconosciuti.
    Il calcio ovviamente non è tutto per una città, ma mortificarla con pene eccessive e farle pagare le violenze consumate nel passato in altri stadi, significherebbe fare cattiva giustizia. Catania ha nel suo tessuto sociale la forza per superare questo maledetto venerdì. Ci auguriamo che tutti, evitando speculazioni, contribuiranno a far progredire la rinascita che da poco la città ha intrapreso.

    [Modificato da gtony.16 04/02/2007 21.51]

    la terra ROSSA il cuore ci colorerà...il mare con l'AZZURRO ci distinguerà..fra mille o diecimila colori vivrà, la nostra la + bella x sempre sarà....1 urlo risuonerà...E VOLA CATANIA...DELL'ISOLA SIGNORA...
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    $Fedem$
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    00 04/02/2007 22:30
    ORMAI NON POSSO CHE DIRE LE COSE CHE DITE TUTTI...MAH!
    SAREBBE QUESTA LA MIA CITTà?
    LO STADIO è IL SIMBOLO DELLO SPORT?
    ...........IO NN SO KE DIRE,IN CHE MONDO SI VIVE... :(
    BY fEdE I-C
    CiAo A TuTi Da *FeDe*
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    Carmen!!!
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    00 05/02/2007 10:32
    Oggi i funerali di Filippo Raciti...vorrei essere lì...vorrei poter dare il mio appoggio alla sua famiglia,per fargli capire che non tutti a Catania siamo allo stesso modo...forse non potrò andarci, ma mi stringo ugualmente a loro con tutto il cuore... [SM=g27813] [SM=g27813] [SM=g27813]
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    .bimbetta.
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    00 05/02/2007 12:47
    E' inutile vergognarsi di essere catanesi...in questa città ci sono nata e ci ho vissuto troppi anni e mi sono abituata alle nomine che ci siamo ASSUPPATI per colpa di chi regna nella malavita...ma è così!
    Il problema non è la partita di calcio allo stadio...questa è la ciliegina sulla torta che fa aprire gli occhi soprattutto perchè è scappata una vittima...ma il problema non è questo!
    Il problema non è solo la regola applicata o meno negli stadi o i confronti con quelli inglesi..che comunque...CI STAREBBE e secondo me CI DEVE stare!!!Ma qui si parla anke d'altro...Il problema è la grande mancanza di valori,di limiti,di rispetto...di maturità e coscienza...dell'educazione che viene "non" data...delle regole che non vengono applicate non tanto agli stadi...quanto alla famiglia,alla scuola!!!
    Parlare di quello k è gia successo è in parte inutile...tranne che per riflettere e per capire...e bisogna capire anke che non sono le toppe che aggiustano le cose...ma è proprio la stoffa quella che deve essere cambiata!!
    Chi si vergogna di essere catanese a mio parere rinnega se stesso...se dovessi ricevere insulti sulla mia città potrei dargli ragione x quello che è successo...ma anzikkè vergognarci dobbiamo aiutare a risollevare la situazione,a risollevare i nostri animi e farci forti...urlando la rabbia e non implodendo scappando o nascondendoci!
    Adesso sono le istituzioni e la figura di Catania a pagarne le conseguenze...ma quei bast**di sono sempre in giro...quei minorenni avranno la faccia di entrare nel corpo della polizia...nella politica...guideranno la regione...(nessuuuuun riferimento!) e ci saranno pezzi importanti che saranno i primi a far finta d piangere per eventi come quest ultimo...quindi che si può fare??
    Noi che possiamo fare??Pensare al nostro futuro ma soprattutto a quello che sarà tra molti anni...quando avremo i risultati di una generazione in contrasto tra pezzi d merda e animi feriti???
    E adesso??
    Quello che m sento di fare adesso è quello di stare a testa alta grazie alla mia coscienza...alla mia città...e non alle merde che la abitano!Anche se è vergognoso...che nel 2007 in una civiltà cm la nostra...accadano certe cose..."civiltà"che ormai è scomparsa...o k forse in fondo nn è mai esistita veramente...
    ...quella notte d'estate sotto un cielo tempestato di stelle...

    ..."forse già lo sai...ke a volte la follia....sembra l'unica via...per la felicità...!"
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    Miledi88
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    00 05/02/2007 14:17
    Catania è divisa fra lutto e festa....
    ho visto i funerali...da rabbrividire...dei figli privati di un padre...x cosa???x chi???x una partita d calcio....ho sempre pensato che fossero estremamente pericolose questo tipo di partite...e adesso lo affermo a maggior ragione...
    cioè...sarebbe potuto capitare a tutti una cosa del genere...ma stiamo scherzando?????nel mondo esiste già troppa criminalità...troppa ingiustizia...e noi fomentiamo queste c***o di forme di inciviltà attraverso cosa??una partita??
    nn scherziamo ragazzi....catania siamo noi...siamo noi il futuro della nostra città...è nella nostre mani....
    molti si sn preoccupati dell'immagine che d'ora in poi avrà la nostra città..si ok...ma cosa ci importa dell'opinione altrui?..tnt piu in basso di così ora nn possiamo scendere...xciò...riscattiamoci in qualche modo..facciamo capire cm qll persone che hanno provocato una guerriglia sono una netta minoranza rispetto a coloro che vogliono il bene comune....in modo tale che queste persone siano isolate..siano rinchiuse...è una forma di pazzia ke hanno nella loro mente...
    E SPERO CN TUTTO IL CUORE...che colui che ha avuto il coraggio di depositare una bomba carta nella macchina di servizio di Filippo Raciti...ora..fra qualke giorno..mese...o anno...s senta appassito..morto all'interno della sua anima...affinchè i sensi di colpa lo avvolgano tanto da nn fargli più condurre una vita serena..lo spero..qst è la sorte che si merita.....

    ciao ragazzi...speriamo di condurre altre discussioni in momenti più lieti x ttt noi...
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    mauciccio
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    00 05/02/2007 15:06
    riporto le parole d un mio caro amico...proviamo a riflettere...

    "Poche parole, anzi forse sarebbe meglio non parlarne proprio; forse sarebbe meglio rifugiarsi nel proprio dolore, o meglio nella propria vergogna.

    SI VERGOGNA.

    Vergogna di fare parte di un popolo che non riesce nemmeno a mettere su un pò di sana falsa indigniazione per quello che accade.
    Vergogna per un Sindaco che gioca a scarica barile, e per un Questore e un Prefetto entrambi latitanti.
    Vergogna perchè non c'è nemmeno la dignità di sospendere completamente la festa della Patrona della città.
    Vergogna per un tizio qualunque che non muore in un modo qualunque.
    Vergogna perchè probabilmente Filippo Raciti, da bravo tizio qualunque, avrebbe preferito morire in un modo qualunque
    Vergogna perchè non riusciamo a vergognarci.

    Ho premesso che sarebbe meglio non parlarne, eppure non mi è possibile.Non posso fare a meno di provare la rabbia e la vergogna per quello che in un paese civile, democratico, industrializzato (ecc ecc) non dovrebbe mai accadere.

    E' retorica? Non saprei e onestamente non mi importa...

    Damiano Pagliaresi"
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    Blackiller Queen
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    00 05/02/2007 21:50
    Ma è possibile ke si muore x una partita d calcio? è possibile ke s arrivi a uccidersi a vicenda x una semplice PARTITA DI CALCIO? e poi una partita tra catanesi e parlemitani ke sn XSONE della stessa regione, stato e MONDO...il degrado d qst società s fa sentire sempre +... ho seguito i funerali su rai uno, e mentre la figlia, nstr coetanea, parlava del padre m si sn riempiti gli okki d lacrime...

    ×÷·.·´¯'·)»LUNGA VITA AL ROCK«(·´¯'·.·÷×   ..."Più Stratocaster e meno DJ" Caparezza


    Freddie Mercury Roger Taylor Brian May John Deacon

    "Voglio ridicolizzarmi. Io non mi prendo troppo sul serio. Se fossi stato serio non avrei indossato questi panni. La sola cosa che mi fa andare avanti è che rido di me stesso." (Freddie Mercury)

    "Si volge ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente." (Seneca)

    "Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere." (Che Guerava)

    "Dio ci ha donato la memoria, così possiamo avere le rose anche a dicembre" (James Matthew Barrie)

    "E mi chiesi se un ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto." (Woody Allen)


    "Non voglio più cercare lAmerica

    Ma solo conquistare una dignità


    Non voglio più cercare lAmerica

    Ma solo assaporare la libertà"

    (Punx Crew - Irish punk)


    Oº°¨ßøw tø th3 Bl@çk!LL3r Que²n¨°ºO ... Non mi piacciono i Queen, eh? :D
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    gtony.16
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    00 05/02/2007 21:58
    UNA SPERANZA OLTRE IL DOLORE.....

    Un funerale il giorno della festa. Esequie funebri nel momento del solenne pontificale. Gioia e dolore oggi si fondono a Catania. La devozione a sant'Agata si lega e dà luce all'ultimo saluto a un fedele servitore dello Stato, morto per la furia omicida della guerriglia catanese.
    E' stata una scelta ardita quella della Chiesa di unire due momenti apparentemente così distanti. Eppure l'uno serve a illuminare l'altro.
    L'uccisione dell'ispettore capo Filippo Raciti ha messo la parola fine a una festa che aveva i colori del calcio, che si alimentava dell'orgoglio di una squadra fatta in casa, in economia, e che stava scalando le vette della serie A. Tutta la città gridava al riscatto. Ma, all'improvviso, Catania è ripiombata nel buio....come se nulla fosse successo. La festa s'è sciolta in lutto, in una presa d'atto dell'esistenza di "sacche di degrado" che possono frenare tutta la vita sociale.
    Anche l'altra festa, quella della città per la sua santa, s'è dovuta purificare, niente spari o luminarie, niente candelore. Niente che assomigli a un festival... Solo il fercolo della santa in giro per i quartieri a offrire un'occasione di speranza.
    «Coraggio, Catania, non rassegnarti al male», ha detto ieri l'arcivescovo Gristina alla messa dell'aurora. In Cattedrale c'era la folla delle grandi occasioni. Gente semplice e devota che si stringeva attorno a sant'Agata. Quella stessa santa che i tifosi della curva avevano ricordato venerdì allo stadio esponendo un enorme stendardo....
    Alla patrona etnea il popolo, la gente comune, la gente civile chiedono le ragioni per continuare a sperare, per resistere al male, per rifiutare la violenza cieca. E chiedono le ragioni di una morte assurda.
    Per questo il funerale di Filippo Raciti si celebra assieme alla liturgia della Patrona.la bara è stata posta di fronte allo stesso busto reliquiario della santa. La festa cristiana non è evasione dalla realtà, non censura il dolore di cui la vita è impastata, è ricordo della Croce e certezza della Resurrezione. Agata stessa fu martire, eppure oggi partecipa alla gloria dei santi. Senza questo mistero anche la morte dei moderni martiri della giustizia resterebbe solo un pio ricordo. E non ci rimarrebbe altro che un moralistico richiamo ai doveri e le logore parole di circostanza. Invece,la speranza può nascere da un esempio di vittoria sul male e sulla morte. Solo se il male e la morte non sono l'ultima parola possiamo realisticamente tornare a sperare. Solo se il bene c'è ed opera possiamo trovare le ragioni per non abbandonarci al fatalismo.
    Gli eventi di questi giorni ci hanno mostrato la drammatica realtà di giovani allo sbando, accecati dal vuoto di ideali, radunati in branco e pronti a colpire al cuore la società. Occorre reprimere, certamente, questa ondata di guerriglia metropolitana. Ma occorre prendere atto anche che la prima emergenza è l'educazione.La scuola, gli oratori, le associazioni di volontariato sono i veri presìdi di una vita a misura d'uomo:occorre sostenerli, con tutte le forze e le risorse,tutti aiuteremo così Catania e la Sicilia a rialzarsi....
    la terra ROSSA il cuore ci colorerà...il mare con l'AZZURRO ci distinguerà..fra mille o diecimila colori vivrà, la nostra la + bella x sempre sarà....1 urlo risuonerà...E VOLA CATANIA...DELL'ISOLA SIGNORA...
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    gio.46
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    Utente Junior
    00 06/02/2007 11:10
    Indignazione, dolore, rabbia. Come è possibile tutto ciò? Andatelo a spiegare a bimbo di 8 anni senza più un padre. Andatelo a spiegare a una casalinga senza lavoro e senza più un marito. Andatelo a spiegare a una ragazza coetanea degli assassini di suo padre. Non vuole vivere chi toglie la vita
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    cla92
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    00 06/02/2007 11:49
    è davvero allucinante tutto ciò k è successo!!!morire x una partita di calcio!!ma veramente mi sembra di essere in iraq là la gente si può dire k muore x ragioni +normali,+umane!!k schifo,la rabbia e il dolore k si prova è indescrivibile,la nostra società sta andando verso il degrado +assoluto!!!
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    Cyberelfo
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    00 18/02/2007 14:11
    Catania dopo il 2 febbraio

    Fonte: www.girodivite.it

    A Catania si è tenuta una manifestazione ad una settimana dalla morte di Raciti, in piazza Spedini, il luogo nel quale si sono svolti i fatti che i media continuano a farci vedere.
    giovedì 15 febbraio 2007, di Angela Allegria - 117 letture

    L’uccisione dell’Ispettore capo Filippo Raciti, avvenuta lo scorso 2 febbraio 2007, ha scosso le coscienze di tutti gli italiani, tifosi e non tifosi. Mentre gli inquirenti continuano ad indagare per assicurare i colpevoli alla giustizia, a Catania si è tenuta una manifestazione ad una settimana dalla morte di Raciti, in piazza Spedini, il luogo nel quale si sono svolti i fatti che i media continuano a farci vedere. Ma cosa pensa davvero la gente, cosa pensano i catanesi di ciò che è accaduto?

    Per cercare di comprendere la mentalità e lo stato d’animo dei catanesi, dei giovani cittadini del capoluogo etneo, ho chiesto ad Agatino Lanzafame, vent’anni, studente, catanese.

    Agatino, cosa pensi da catanese dei fatti accaduti al Massimino lo scorso 2 febbraio?

    I tristissimi fatti accaduti la scorsa settimana al Massimino hanno fatto riflettere profondamente tutti quei Catanesi che come me, amano la propria città. Da Catanese mi sento profondamente responsabile dell’accaduto, poichè, anche se quei 200 teppisti non sono assolutamente rappresentativi della nostra città, chi ama Catania non può considerare questi episodi come un proprio fallimento. Un fallimento che parte innanzitutto dalle istituzioni e dalle agenzie educative. Le istituzioni perchè sono state incapaci di gestire correttamente la sicurezza dell’incontro (e il mio pensiero si rivolge a tutti i teppisti entrati allo stadio senza biglietto e armati di tutto punto), perchè non hanno avuto il coraggio di imporsi e di rimandare una partita a rischio in una data e ad un orario che fosse adeguato alle esigenze di sicurezza, e soprattutto perchè non hanno saputo rendere conforme alla normativa vigente lo Stadio Massimino. Un fallimento che è condiviso dalle agenzie educative, e mi riferisco alla scuola e alla famiglia, che non sono più capaci di educare veramente ai valori della cittadinanza e della convivenza civile (penso all’elevatissimo numero di giovani e giovanissimi fermati per i disordini).

    Immagino anche tu sia tifoso: com’è possibile che una manifestazione sportiva che dovrebbe unire invece divide al punto di dar vita alla formazione di un vero e proprio nemico?

    Non ho la presunzione di considerarmi un tifoso del Catania, non avendo l’intensa passione che anima migliaia di tifosi che seguono con amore e compostezza la loro squadra (ebbene sì, ci sono anche quelli). ma senz’altro sono un appassionato di calcio che segue con piacere le vicende del Calcio Catania. Personalmente ritengo che il mondo del calcio in generale debba interrogarsi sulle proprie responsabilità, perchè al giorno d’oggi il calcio non è visto più come uno sport, e anche la naturale e comprensibile rivalità tra supporter si è trasformata in un odio inaccettabile e violento. È doveroso che le società di calcio si impegnino a promuovere un’idea di sport come momento formativo ed educativo, dove non c’è spazio per l’odio. È il primo passo è senz’altro recidere di netto, come hanno fatto i presidenti Lotito e Pulvirenti, i legami con i gruppi che propugnano la violenza all’interno degli impianti sportivi.

    Come stanno reagendo Catania ed i catanesi?

    I Catanesi, così come tutti gli uomini del sud, sono profondamente emotivi, e la morte di un uomo giusto ed onesto quale era Filippo Raciti a causa di una insensata violenza non li ha lasciati indifferenti. E questo è un primo dato profondamente positivo. Come recitava uno striscione ieri durante una assemblea Cittadina convocata in piazza Spedini (oltre 1000 i partecipanti), "la peggior violenza è l’indifferenza", di conseguenza la straordinaria partecipazione della cittadinanza alle manifestazioni di solidarietà che da una settimana si susseguono nei luoghi dei tragici incidenti fanno ben sperare chi come me crede nella possibilità che i Catanesi possano voltare pagina e costruire una città più vivibile e solidale. Tutti insieme, partendo dalle associazioni di società Civile, dai partiti, dalla Chiesa, dalle Istituzioni, siamo chiamati ad operare in questa direzione. Speriamo che questo entusiasmo però non si spenga con il passare del tempo.

    Cosa a tuo avviso è necessario fare per far si che fatti del genere non accadano più?

    Per prevenire tali avvenimenti è necessaria un’azione strutturata su diversi livelli. Innanzitutto sul piano repressivo è necessaria una maggiore certezza della pena per chi commette questo tipo di reati. Dal punto di vista della prevenzione ritengo che vadano attuate completamente le normative vigenti circa la sicurezza negli stadi, e vada impedito di giocare negli stadi non a norma, senza alcun tipo di proroga, è importante far comprendere ai teppisti che lo stadio non è un luogo di impunità.

    Il secondo e forse più importante livello di intervento è quello da esercitare a livello educativo. È necessario che la scuola sappia formare studenti capaci di essere cittadini del domani, capaci di spendersi per la legalità e la giustizia, in grado di esprimersi e confrontarsi nel rispetto reciproco senza barriere ideologiche e culturali. Per fare questo è necessario investire sull’istruzione e combattere la dispersione scolastica. Ultimo ma non meno importante intervento deve essere condotto dalle amministrazioni, centrali e locali, per combattere il degrado sociale, la povertà (specialmente nelle periferie) e nell’offrire opportunità che diano speranza ai giovani e li allontanino dal mondo dell’illegalità.

    Angela Allegria

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    Agatino Lanzafame.
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