Devo dare atto a Gino De Pauli di aver avuto la creanza di rispondere, sia pure con argomentazioni che in larga parte non mi convincono. Mi sembra che mantenga nei suoi messaggi un tono civile e su alcune sue osservazioni potrei anche dirmi d'accordo.
Ho partecipato a riunioni di comitati di vario tipo, e vi assicuro che ho sentito cose ben peggiori. Ricordo una riunione di alcuni Comitati Cittadini, tutti contrari al passaggio del tram nel quartiere dove abito, tenuta un paio di anni fa nei locali di un austero liceo: eleganti signore e distinti signori gareggiavano nell'urlare e nell'insultare chi non la pensava come loro, come, ovviamente, chi scrive. I pochi a favore del tram furono coperti di improperi e personalmente temetti non dico il linciaggio, ma l'aggressione fisica di certo; quanto alle argomentazioni, quelle di Gino De Pauli al confronto sono un modello di equilibrio. E pensare che nessuno di quegli strenui oppositori del tram aveva ancora subito il benché minimo danno, fisico o economico, dalla progettata linea tranviaria, i cui lavori devono ancora iniziare!
D'altronde, i commenti deliranti in materia di tram e tranvie sono tali e tanti, e, come si dice oggi, trasversali a tutti gli schieramenti politici, che ormai non mi turbano più.
Vi ricordate di quando i consiglieri di un certo partito, a Torino, sostenevano che la linea 3 non avrebbe mai potuto varcare il Po perché, a causa del loro enorme peso, le motrici 7000 sarebbero sprofondate nel fiume? O di quando alcuni albergatori romani chiedevano, in tutta serietà, che il servizio tranviario venisse interrotto la sera e la mattina presto perché il tram disturbava il sonno dei loro clienti?
Un cordiale saluto a tutti, incluso, perché no, anche titanio.gino.
Paolo