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Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

Nichilista errante

  • Messaggi
  • Nichilista errante
    00 07/01/2006 20:59
    Salve, sono un diciottenne veneziano che scrive poesia da 4 anni, le mie passioni sono la musica (heavy metal, new wave, punk,industrial), la filosofia, le religioni e l'esoterismo. la mia poesia risente principalmente di queste passioni, difatti è criptica, oscura, densa di significati religiosi e mistici (ovviamente per quanto lo consenta la mia preparazione culturale); sono un lettore voracissimo ed eclettico, per cui non stupitevi se nelle mie poesie potete trovare Nietzsche mischiato a Novalis, Evola a Tieck, Schelling a Blake.

    ecco una poesia che rispecchia benissimo le asserzioni soprastanti:

    Il vangelo secondo Fedor

    Solo falene siamo
    che la luce inseguono fra specchi
    incrinati e sguardi complici
    di vecchi accasciati su fogli stinti di lacrime;

    pulsa nel vuoto del pensiero
    il sangue fra carni molli d’illusione,
    ignorando il riflesso
    del dolore che imporpora il labbro del vicino.

    Al freddo non trema chi siede fra i girasoli
    ma nell’ombra d’una quercia siamo confinati
    rabbrividendo come foglie
    che mai conobbero radici:

    eppure un sogno ancora s’inerpica per le vene
    ambrosia del condannato
    che evapora gonfiando il vento della Storia
    e lo spinge ad essere rugiada
    per l’ultimo fiore.


    Ps: alla memoria del padre e fratello Dostoevskij, a cui devo molto.

    [Modificato da Nichilista errante 16/08/2006 11.42]

  • Nichilista errante
    00 06/03/2006 01:10
    Quando per non piangere si ride!
    Hanno detto di lui:

    Luigi38: "un segaiolo"
    Luigi38: "un romantico fuori tempo massimo"
    Luigi38: "Fascista Sanbabilino!"
    Mr.sì: "prodotto d'un capitale poetico passato"
    Tony: "un'anima oscura"
    Amil: "ha la testa montata di filosofia"
    Versolibero: "un perenne contrito"
    Versolibero "sei forte [SM=g27822] , sei forte [SM=g27823] , sei forte [SM=g27828] "
    Fiordineve: "un poeta maledetto con il cuore d'un tenero pulcino"
    Calliope: "sei un tipo strano"
    Joyella: "un 18enne che sembra un 45enne con 3 matrimoni falliti alle spalle"
    Sagitta: "un poeta errabondo"
    La mia prima psicologa: "lei è un maschilista"
    la mia seconda psicologa: "lei è un allucinato"
    Il mio attuale psichiatra: "lei è un eremita"
    la mia migliore amica: "sei uno stronzo misogino"
    Il mio prof di sociologia: "sei disgustosamente insensibile"
    La mia prof di italiano: "un asociale dall'aria funebre"

    Direbbero di me:

    Novalis: "fossi nato 200 anni fà saresti stato un genio! peccato il tempo passi!"
    Leopardi: "non sei gobbo, ci vedi bene, perchè non vai a gnocche invece di leggermi?"
    Nietzsche: "il mondo è oberato di eterni penitenti, e tu dall'aspetto devi esserne il capo!"
    Corazzini: "non sei tisico, non devi morire presto, e allora perchè ti scrivi sul giubotto le mie poesie????"
    Marinetti: "Con feccia borghese passatista del tuo genere saremmo ancora al chiaro di luna e al Laura ti amo"

  • Nichilista errante
    00 06/03/2006 01:36
    Frasi e situazioni memorabili
    1)"parlo spesso da solo, è l'unico modo che ho per avere una conversazione intelligente"
    2)consiglio affettuoso dato ad un amica disperata che stava tentando di trovare delle ragioni per continuare a vivere "le tue ragioni per vivere sono troppo deboli, è meglio che ti ammazzi"
    3)Ad un amico che dopo la terza canna si sentiva male e non voleva più fumare, e ne avevano altre 12 pronte "se non ti distruggi che senso ha drogarsi????????"
    4)Alla mia ex ragazza in crisi affettiva. Lei "nessuno mi vuole bene, tu me ne vuoi?", io "No! e poi sei femmina"
    5)Alla mia ex ragazza che mi chiedeva un parere sulle poesie che aveva scritto per me. "secondo te ho l'intelligenza per scrivere poesie?" Io "NO! e poi sei femmina"
    6)"I maschi pensano che tutte le donne siano troie tranne la propria fidanzata. io penso che tutte le donne siano troie e soprattutto la mia fidanzata, che è talmente disperata da darla a me"
    7)Al parco con la mia ex ragazza, seduti su una panchina soli, le leggo nell'occhio che vorrebbe fare quello che ogni ragazza e ogni ragazzo dovrebbero fare al parco pubblico. Ispirato da un albero che perde una foglia mi avvicino a lei con gli occhi luccicanti dicendole "ti ho mai spiegato la differenza fra la concezione del tempo lineare occidentale e quella ciclica orientale?????"
  • kerianseray
    00 06/03/2006 17:00
    Mi spiace essere femmina perchè forse non sarai contento di sapere che mi sono divertita nel leggere i tuoi post [SM=g27828] [SM=g27828]
  • OFFLINE
    lorenzomagnifico47
    Sesso: Maschile
    00 06/03/2006 18:34
    ah
    [SM=g27816] [SM=g27828] [SM=g27828] [SM=g27828]
  • OFFLINE
    hunkchinasky
    Sesso: Maschile
    00 06/03/2006 19:09
    Il Messaggio è stato ritenuto non adatto e quindi censurato dai moderatori.
  • Nichilista errante
    00 07/03/2006 00:37
    Grazie dei commenti. kerian, io divido fra femmine e donne: la conosci la differenza????? vale
  • kerianseray
    00 07/03/2006 11:29
    La conosco molto bene la differenza perchè in me albergano tutte e due e ho modo di valutarle entrambe continuamente... [SM=g27822]
  • Nichilista errante
    00 07/03/2006 12:21
    un capolavoro di bipartisan la tua risposta [SM=g27828] [SM=g27828] . brava [SM=g27811] vale
  • VERSOLIBERO
    00 07/03/2006 14:48
    Frasi e situazioni memorabili

    1)"parlo spesso da solo, è l'unico modo che ho per avere una conversazione intelligente"



    Piccola domanda:

    Un uomo scemo, può fare una conversazione intelligente?

    E un uomo intelligente, può fare una conversazione scema?


    Ciao
    Rosanna
  • VERSOLIBERO
    00 07/03/2006 14:57
    Seconda piccola domanda:

    Dal 7/01, quando hai ppostato la poesia,
    al 6/03:

    Come mai adesso questa catena di replies, e per la poesia nemmeno 1???

    EhEh.... forse lo so.....
    Non sarà che leggendo la poesia si sono addormentati, e sentendoti parlare, ci fai sbellicare dalle risate?

    Riso amaro fa buon sangue! Poi, se siamo donne o femmine, ti stiamo ad ascoltare a bocca aperta, sai che siamo letteralmente tramortite dai "belli e maledetti", ma anche brutti vanno bene lo stesso!

    Ecco la tua condanna, caro misogino, sei accerchiato, circondato: basta vedere quante ex!!! [SM=g27828] [SM=g27824] [SM=g27835]

    Rosanna
  • Nichilista errante
    00 07/03/2006 15:19
    azz mancava il commento rosanna! in realtà la ex è una sola! ho inserito gli altri post appunto per far fare 4 risate; senno qualcuno cominciava a prendermi troppo sul serio [SM=g27828] [SM=g27828] . vedrai cosa ti posto domani su coffe break per la festa della donna. [SM=g27816] i belli e maledetti sono effetivamente una categoria di gran rimorchiatori, ma solamente se non sono troppo intelligenti e misogini......... altrimenti sono la categoria di peggior sfigati della terra [SM=g27828] . vale
  • VERSOLIBERO
    00 07/03/2006 17:11
    Sì ma non c'ero mica caduta, è chiaro che anch'io amo farmi quattro risate, anche se i benpensanti perfettini mi prendono terribilmente sul serio, ma sai, voi uomini non correte mai rischi, e meno che mai quando scherzate!

    Oltretutto, facendo due conti sulla tua età, con le tre quattro ragazze al seguito avresti dovuto cominciare a innamorarti già quand'eri in fasce! [SM=g27828] (Vabbè che in certi casi si dice "un latin lover nato", ma insomma! Mi sembrava esagerato [SM=g27824] !!!)

    Comunque ti devo proprio fare i complimenti per le quattro risate (semiserie, eheh...dài che un pizzichino di verità ce l'hai messa, qui e là...........[SM=g27828] [SM=g27821] [SM=g27820]: )

    Un abbracciooooooo [SM=g27822] (così spero per domani non infierisca troppo!!! [SM=g27838] )

    Rosanna
  • Nichilista errante
    00 08/03/2006 12:11
    Ma quello che ho messo è vero! non c'è nulla di inventato. [SM=g27826] se me lo inventato che gusto trovavo nella derisione degli altri [SM=g27833] ? ogni tanto sfottersi da soli è un piacere. per quanto riguarda la tua domanda: un uomo intelligente avrà sempre conversazioni intelligenti. io personalmente per non smentire questa massima appena noto che in una conversazione dico qualcosa di stupido o di non all'altezza del mio spirito la tronco in maniera brusca. [SM=g27826]
    Per quanto riguarda la tua provocazione: effetivamente immagino che gran parte dei lettori si addormentino leggendo i miei scritti (soprattutto quelli a carattere religioso),poco male, se sapessero di cosa sto parlando mi riterrebbero folle. vale
  • Nichilista errante
    00 08/03/2006 12:16
    lo aggiungo come saggio del mio scrivere in prosa e dei miei interessi
    Introduzione
    In questo breve scritto proverò a fornire alcuni spunti sulla reale origine della festa della donna, sul suo perchè e sui suoi significati. la mia è un interpretazione che immagino pochi/e avranno mai sentito e sulla quale non mi aspetto commenti positivi. non essendo uno studio specialistico (ed essendo il problema inesauribile) sarà per forza di cose incompleta ed i punti non saranno adeguatamente sviluppati, chiedo perdono fin d'ora.

    Linee generali
    La festa della donna che attualmente si celebra non è che la trasposizione moderna e sotto mentite spoglie delle antiche feste di fertilità, quali i baccanali ed i saturnali. in questo stesso periodo nella Grecia classica e nella Roma antica per 3 giorni (ma il periodo poteva essere anche più lungo) le donne con la tacita connivenza del mondo maschile "scappavano" di casa, rifugiandosi sui monti, ed ivi celebravano rituali orgiastici ed i così detti "misteri femminili". I misteri celebrati, di cui abbiamo scarse notizie, non sono che riti in onore dell'arcaica dea madre e del sistema sociale nel quale il suo culto si è sviluppato, ossia il matriarcato.

    Matriarcato e Ammazonismo
    Grazie allo sviluppo degli studi antropologici su popolazioni arrestatesi al cosidetto stadio "paleolitico", oggi sappiamo che la quasi totalità delle società umane antiche ha attraversato il cosidetto stadio "matriarcale", stadio nel quale il potere politico e religioso era concentrato nelle mani delle donne, che dominavano sul genere maschile, imponendo i valori "femminili" (specificherò in seguito quali essi siano). Questa fase, che presubibilmente ha avuto una durata di centinaia di migliaia di anni, è stata superata (nelle società dove è stata superata) in tempi molto recenti dello sviluppo storico, all'incirca con la nascita delle grandi civiltà (3000 ac). Non ci è dato sapere il perchè di questo improvviso strappo, non dovuto a modificazioni dei metodi di produzione, tuttavia il declino del matriarcato fù lento ed inesorabile, e non fu affatto indolore. Le donne reagirono alla progressiva conquista del potere e del dominio della società da parte dei maschi in maniera violenta, dando origine ad una fase di transizione fra il matriarcato ed il patriarcato: questa fase è denominata amazzonismo. L'amazzonismo fu una fase di guerra fra i sessi, una sorta di guerra civile fra opposti schieramenti sessuali, nella quale lo schieramento maschile elaborò una mitologia ed una assiologia sessuale nuova ed in conflitto con quella femminile. Quasi certamente ci fù un tentativo di creare società composte esclusivamente di maschi e di femmine, con contatti con l'altro genere limitati al puro atto riproduttivo........ tuttavia tali tentativi fallirono, lasciando ricordi di sè solamente in miti marginali.

    Assiologia e religiosità femminile
    Il genere femminile ha come elemento la Terra, nella duplice visione di terra come Dea Madre e di terra come garante di valori e diritti non codificati, primitivi (nell'accezione positiva del termine). Il diritto e la cultura femminile partendo da ciò si basavano su punti estremamente chiari: 1- culto della maternità 2- Immodificabilità ed universalità delle leggi 3- Estromissione del maschio dal compito di educare ed accudire i figli (di ambo i sessi) 4- Subordinazione del figlio alla madre, del fratello alla sorella. 5- Parità di tutte le donne in prestigio sociale e potere politico (perciò niente differenziazione di funzione e stratificazione sociale).
    Il culto della maternità è essenzialmente la celebrazione dell'atto della gestazione e del parto proprio della femmina umana come universale atto di generazione della Terra, ed un atto magico di incommensurabile valore, in quanto con il parto la femmina umana si riconnette spiritualmente con il suo elemento, replicando nel microcosmo umano l'atto del donare la vita della Terra. In base a questo presupposto, le leggi elaborate dalle donne non sono passibili di cambiamento in quanto applicazione nel microcosmo umano delle immutabili leggi della Terra, stabilite una volta per sempre; le stesse leggi sono universali in quanto la Madre Terra è una. Sempre in base a questa visione, il contributo maschile alla procreazione è nullo (difatti la maternità è un atto fisico, la paternità è un sentimento) perciò il padre non può reclamare alcun diritto sui figli, ne li può considerare suoi; indi per cui la crescita dei piccoli non richiede la sua cura. La predominanza della femmina sul maschio sia in famiglia che nei rapporti sociali al di fuori di essa, si concretizzava nella trasmissione dell'eredità (materiale e di autorità morale) di madre in figlia, nella scelta da parte della femmina del maschio con il quale accoppiarsi, nel riservare alle sole donne i posti di maggior prestigio in campo religioso e politico, nonchè militare (e qui si sfata il falso mito che fossero gli uomini a cacciare e combattere, in realtà non era affatto così). In ultimo, essendo tutte le donne capaci di donare la vita, ed essendo questo il valore dominante, le donne fra loro non accettano alcuna subordinazione di gradi, se non quelle dovute all'età.... indi per cui si è notato come nelle società matriarcali ci fosse una tendenza all'egualitarismo e alle decisioni collettive sulle questioni politiche, tuttavia da tale "democrazia" ante litteram erano esclusi i maschi.

    Fine del matriarcato: la nascita della festa della donna
    La fine del matriarcato come sistema politico e sociale ha prodotto un trauma irreparabile e profondo nella coscienza e nella cultura femminile, che tutt'oggi non ha dimenticato l'antica epoca di potere e di prestigio. La vittoria del genere maschile su quello femminile, e la conseguente imposizione dell'assiologia maschile anche alla donna non è stata totale, ed il nostalgico ricordo del matriarcato è stato celebrato (ed è celebrato) in rituali religiosi e feste orgiastiche annuali, che non a caso coincidono con l'arrivo della primavera e la rinnovata capacità riproduttiva della Terra. in questo periodo perciò nella civiltà classica (ma anche in quelle orientali, è bene ricordarlo) le donne si sottraevano per pochi giorni al controllo ed al dominio del maschio per ricordare in maniera simbolica il matriarcato e celebrare e tramandare da una generazione all'altra i cosidetti "misteri femminili", che non sono altro che espressioni religiose dei valori femminili autentici. Valori che con la vittoria del patriarcato sono stati eliminati e/o piegati alle esigenze del nuovo dominio da parte dei maschi, maschi che ancora oggi ricordano con terrore l'amazzonismo ed il matriarcato, tanto che nella mitologia classica greco romana la figura delle dee madri è tratteggiata come quella di una femmina inquietante, possente e spietata, che domina il maschio con il terrore.

    Ho finito questa breve disamina, a chi è riuscito a leggere fin qui un grazie e miei complimenti per la pazienza. spero d'esser stato chiaro ed esauriente. BUONA FESTA DELLE DONNE!
  • OFFLINE
    elfo nero
    Sesso: Maschile
    00 08/06/2006 23:34
    "Un diciottenne che sembra un quarantacinquenne con 3 divorzi alle spalle" è la migliore e la più appropiata fra le definizioni!!!
    [SM=g27827]:

    Ciao fratellino!
    [SM=g27811]
    I let fall flowers of blood
  • Nichilista errante
    00 16/08/2006 11:37
    Saggi sulla mia poetica!
    Recensione

    "Nichilista Errante (pseudonimo di Leonardo Sultato) è il poeta dell'adolescenza per due motivi: nella sua poesia si ritrovano tutti i tratti adolescenziali con un segno di particolare intensità emotiva; egli scrive inoltre in adolescenza. La sua vita creativa, iniziata assai precocemente nell'infanzia, diventa autentico genio per un periodo assai breve, l'éspace d'un matin (come direbbe verlain), il percorso dell'adolescenza...pochi anni di poesia. Una poesia che ha cambiato la letteratura italiana" (ibid., p. 93).
    PanFlute in questo saggio intende valersi della psicoanalisi per far luce sui processi creativi del poeta, contribuendo inoltre alla comprensione dei processi creativi durante l'adolescenza.
    L'analisi comincia dal suo perpetuo fuggire, a partire dai 16 anni. Il Nichileo è materialmente fuggito (nel senso che viaggiava molto) molte volte nell'arco della sua breve esistenza, dalla sua Venezia, dall'Europa stessa (ma anche dal mondo stesso). L'inizio delle fughe coincide con l'espansione di un genio poetico altamente personale ed intrinsecamente violento, specie considerata la forte coeva corrente degli hunkiani e rosolaccionisti.
    A 17 anni enuncia il suo programma poetico.In una lettera si pone come poeta filosofo, cioè come colui che va verso l'ignoto attraverso lo sregolamento di tutti i sensi, specie quelli ormai vetusti del fru fru. Parallelamente, formula due concetti nuovi: "E falso dire: Io penso; si dovrebbe dire mi si pensa." Il secondo dice: "Io è un altro. Tanto peggio per il legno che si ritrova violino". Poco tempo dopo dirà: "Se l'ottone si risveglia tromba, non è affatto colpa sua" (era questo il periodo del pakistano nero).
    Secondo l'autore, il legno e l'ottone che si trasformano in strumenti musicali esprimono l'esperienza trasformativa del poeta, su cui vengono interposti giudizi e giustificazioni: non è colpa sua. Scrive il poeta: "Io assisto allo schiudersi del mio pensiero: lo guardo, lo ascolto: lancio un colpo d'archetto: la sinfonia si muove nel profondo, oppure arriva d'un balzo sulla scena".
    Commenta il Panflute: "La violenta emozione della scoperta poetica di sé è qui descritta attraverso la metafora del direttore d'orchestra, in cui gli attori sono ad un tempo gli strumenti, i musicisti e il pensiero allo stato nascente" (ibid., p. 95).
    Tutto questo riporta al pensiero di Bion, per cui non è l'uomo a pensare i pensieri, ma sono i pensieri che cercano un pensatore per trovare la loro espressione, e, quando lo trovano, generano squilibri, ed intensi vissuti persecutori. Il poeta si sente invaso dalla poesia, anche in mancanza di un contenitore adeguato, donde il vissuto persecutorio, di un Io che si trova a dover ricevere una forza che può anche mandarlo in pezzi.
    La prima formulazione del pensiero "Io è un altro", che poi nella cultura mitteleuropea avrà fortuna, è di Nichilista. Questo pensiero - direbbe Bion- prima di essere formulato dal poeta era nella sfera dei pensieri-non-ancora-pensati , in attesa di pensatore, del "genio", contrapposto alle istituzioni. E Nichilista fu davvero violentemente in contrapposizione con le istituzioni, ribellandosi alla famiglia, legandosi al pensiero socialista, interessandosi di occultismo, scandalizzando la bigotta Venezia (La sera si spegne su un lampione che sbieco guarda altrove e la luce di traverso macchia la faccia avvolta nell’asfalto).
    Egualmente iconoclasta la sua esistenza in officina, fino al processo nel 2006, dopo gli spari che segnarono la fine del suo sadico e francamente patologico legame con Versolibero.
    Le fughe, che dureranno tutta la vita, iniziano nel 1997, l'anno delle "illuminazioni interiori".
    Ma non si tratta, come si potrebbe pensare, delle vicende di un eterno adolescente.
    L'età adulta di N. inizia dopo i 19 anni, col rifiuto della scrittura, e con essa prende il sopravvento l'agire, spesso violento e contro ogni legge.
    "In questa prospettiva teorica i padri, i nonni, gli zii vagabondi, ubriaconi, violenti
    Nichilista incontra in hunkchinasky proprio la sequenza fuga-vagabondaggio-furto-alcoolismo, in cui l'individuazione poetica coincide con il dare espressione al destino, fatto di agire, e di scarica immediata della pulsione, anzichè di pensiero. "In termini di conflitti transgenerazionali, diciamo che Leo riesce a descrivere e comunicare quanto vissuto senza pensiero, dunque agito, nel corso di tre generazioni: il nonno, il padre e gli zii materni" (ibid., p. 100): E' però altrettanto vero che, nel momento in cui tutto questo diventa materia di poesia, valendosi proprio dell'elaborazione mentale, addirittura egli teorizza la poesia come predominio del pensiero sull'azione, mescolando pensiero simbolico e azione evacuativa.
    Tuttavia, osserva Panflute, " non è...legittimo intendere ciò in termini di mera psicologia, bensì è necessario comprendere come tale configurazione psicologica sia dal poeta asservita ad un programma poetico, vol-to a legare il pensiero alla carne-materia, ovvero a legare elemento alfa a elemento beta. In Confessioni di un poeta fallito e in confessione di un anarca (sempre le confessioni ad indicare una chiara turba da chierichettalismo fondo) l'esperimento di "inventare il cielo ride di noi" ha lo scopo di cercare le sensazioni che esse possono produrre, le immagini che possono evocare, nell'intenzione di attuare una poetica della "sensazione bruta" inventando una parola poetica accessibile, un giorno o l'altro, a tutti i sensi. Un modo di intendere la "cosa poetica" nella sua valenza materiale e materialistica." (ibid., p. 101).
    Dunque il poeta cerca di avvicinarsi al nucleo della produzione simbolica , cioè alla trasformazione del dato percettivo grezzo in evento dotato di senso, per avvicinarsi all'istante ancora pregno di sensazioni in cui la percezione si trasforma in emozione . Si tratta di una "scrittura - lavoro" che maneggia la materia, proprio come fa l'operaio.
    Nel 2006, come abbiamo visto, Nichilista forse abbandona la poesia, perdendo in tal modo il tramite tra pulsiene e azione. Inizia così un vagabondaggio, in Africa(tra i marocchini lunghi), con fantasie di forza e dissoluzione oziosa violenta e sregolata , evidentemente non curata né risolta dagli anni della creazione poetica. Creazione che non può però essere ridotta a un mero esercizio evacuativo(e ci mancherebbe), giacché l'arte di Nichilista è pure simbolo fruibile, in quanto comunicabile ed è indubbiamente arte. Il resto, è pura ipotesi speculativa.
    La tragica fine avverrà all'insegna del " Non so più parlare".
    E noi ci auguriamo che questo accada presto.





    PanFlute
  • Nichilista errante
    00 16/08/2006 11:39
    La mia prima biografia (by Paolo)
    biografie

    Quello che il biografo ufficiale ha taciuto.

    Come fu che Trakl lo cacciò di casa.

    Che cazzo di musica ascolti ? gridò Trakl,
    è metal, Georg, replicò impaurito Nichi, è una tarda reviviscenza di certo simbolismo...
    ma non riuscì a terminare la frase perché Trakl lo aveva già preso a calci nel culo urlando: fuori di qui, ritornerò al mio guttalax!

    Nichi dichiarò in seguito: non è vero che mi prese a calci, in realtà era morto molti anni prima e non se n'era accorto. Pensare che ho continuato a lavargli i piatti tutto quel tempo...

    Invece Trakl pensò: è vero, non si lavava mai e mi teneva la casa uno schifo, spacciava per poesie quelle cose orribili, rubava la marmellata, però le fettuccine non erano male, e anche quella musica, mi ha fatto dimenticare il guttalax per tutto il tempo che è stato qui.

    Fu allora che Nichi fondò la rivista L'alleanza delle pantegane.
    Per una evoluzione del Romanticismo, di chiara matrice anarco onanista.
    Percghé quel titolo, Nichi ?
    Era già dai tempi di Trakl che avevo iniziato una corrispondenza con alcune pantegane, ci confidavamo, progettavamo viaggi e rivoluzioni, mi apparivano allora la cifra di un esasperato nichilismo. Una notte mi era apparsa in sogno una pantegana, aveva lo sguardo di Kierkgaard e l'accento di Dolo, mi disse: Nichi, l'idea è l'ipostasi del concetto, ma non esagerare col pepe.

    A quel periodo si fanno risalire il poemetto L'obnubilamento della passera e il saggio L'onanismo come metafora di un più vasto palcoscenico (dal significativo sottotitolo: rivalse, aspettative, tutto quello che Nietsche non ha mai confessato).

    Una notte un esercito di pantegane tentò di rosicchiargli l'alluce, Nichi si difese, gridò, diede fuoco al materasso, ma ogni sforzo apparve vano, le pantegane fuggirono solo quando iniziò a declamare i primi versi del suo poemetto L'oscuro guado, di chiara ispirazione simmenthalista.
    Eppure non ho scritto di meglio, gridò Nichi quando l'ultima pantegana fu fuggita. Ve ne pentirete!
    Quella notte neanche Corazzini riuscì ad arginare le sue lacrime.
    Fu allora che compose il capolavoro: Diario di un enarca, di un esarca, volevo dire di un pitale.
    Ma subito Heine gli tolse il saluto.
    Laforgue dichiarò: Facevamo già ridere allora, ma questo ragazzo ci ha sputtanati per sempre, se ne torni dalle sue pantegane.

    Ma Nichi inciampò in Dio, e approdò dalle orsoline che lo ripulirono e sfamarono, coronando finalmente il suo sogno di divenire un vero seminarista errante.

    Suor Cunegonda dichiarò in seguito: Non ho mai capito come facesse a farsi tutte quelle seghe, neanche quella novizia di Padova si masturbava tanto.

    Paolo.p
  • OFFLINE
    Sal 70
    Sesso: Maschile
    00 17/08/2006 08:14

    [Modificato da Sal 70 17/08/2006 8.15]

  • OFFLINE
    misteraid
    Sesso: Maschile
    00 07/03/2007 21:40
    sei semplicemente un "narcisista errante"
    alla ricerca di di uno specchio d'acqua che ti faccia più brutto
    un anatroccolo in attesa di divenire cigno...
    ...o uno che si sente cigno ed invece è un anatroccolo?
    con simpatia,
    sei preparato ma non lo far vedere
    potresti capire che l'ignoranza deriva proprio dal sapere

    *************************
    andate incontro al mondo
    ..non aspettatelo troppo