Harry attese che Dean, Neville,Seamus e Ron si addormentassero.Poi, prese dal baule il vecchio mantello dell'invisibilità del padre, la mappa del malandrino e ciò che sembrava un gufo agli occhi degli estranei.La mappa segnava pochi movimenti nella scuola e tutti concentrati nelle sale comuni.Lo studio di Silente era occupato temporaneamente dalla McGranitt e Gazza,il custode,era occupato nella Torre di Astronomia da Pix.Un minuscolo puntino con la scritta"Draco Malfoy"era appostato davanti alla sua sala comune.Harry chiuse le tende del baldacchino,così che nessuno sospettasse della sua assenza,e uscì nascosto dal mantello.Raggiunse Draco dall'altra parte del castello.Il quadro che apriva la sala comune dei Serpeverde ammiccò nella direzione di Draco, dicendo:"Se devi disturbare Gazza,hai la mia piena approvazione"Malfoy entrò nel mantello dell'invisibilità."è quella?"chiese riferendosi al finto gufo.Harry annuì senza staccare gli occhi dalla mappa.Una volta giunti nel cortile della scuola,i due, prima accerrimi nemici ora compagni,cercarono la passaporta.Il Signore Oscuro non aveva specificato cosa fosse,ma quando Draco vide una pelle di serpente abbandonata davanti a un grande albero, non ebbero dubbi."Al mio tre"disse Harry,chiudendo la mappa del malandrino."Uno...due...tre" I due si sentirono tirare all'altezza dell'ombelico.Tutto intorno a loro vorticava:colori e suoni si mischiarono fino a che, al posto del cortile illuminato dalla luna, non apparve davanti a loro un cupo cimitero.Era lo stesso dove Voldemort era risorto due anni prima:harry riconobbe la lapide alla quale Codaliscia lo aveva legato.Gli parve perfino di rivedere Cedric che cadeva a terra privo di vita.Sfilarono il mantello e Harry lo avvolse attorno al gufo.Draco tremava al suo fianco. improvvisamente il braccio sinistro cominciò a bruciare e insieme a lui, anche la cicatrice di harry.In alto, nel cielo, apparve un enorme teschio dalla cui bocca sputava fuori un serpente."Non credevo avresti avuto il coraggio di farlo, Harry Potter" Da dietro la lapide di Tom Riddle padre,Voldemort si avvicinò ai due ragazzi.La veste nera, impalpabile,lo avvolgeva come una nube.La faccia,quella faccia che Silente gli aveva mostrato nel pensatoio, quella bella,non c'era più da molto tempo.Ora rimaneva un teschio bianco,senza naso,gli occhi rossi."Non sono più l'uomo di Silente"rispose Harry, trattenendo il dolore che gli partiva dalla tempia e proseguiva fino al braccio.Voldemort sorrise,un ghigno spaventoso che atterrì Draco."Lei...dov'è?"chiese Voldemort,cambiando improvvisamente tono:ora era imperioso."Dov sono gli altri compagni?"chiese Draco,guardandosi intorno. "Volevo avere un po' di intimità...è un onore sapete:stare al mio cospetto da soli.Mostramela!" doveva aver praticato un Imperio non verbale perchè Harry, quasi senza accorgersene aveva sfilato via dal mantello ciò che Voldemort bramava avere.L'incantesimo di mascheramento, per una qualche strana ragione, era svanito: ora, tra le mani di Harry, non c'era più un gufo ma la spada di Godric Grifondoro.