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Pablo Neruda

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    00 22/02/2004 00:20
    Io adoro ogni scritto di Pablo Neruda...voglio condividere con voi una delle mie preferite[SM=g27817] E' un pò lunghina, ma vale la pena leggerla[SM=g27822]

    Qui ti amo.
    Negli oscuri pini si districa il vento.
    Brilla la luna sulle acque erranti.
    Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

    La nebbia si scioglie in figure danzanti.
    Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
    A volte una vela. Alte, alte, stelle.

    O la croce nera di una nave.
    Solo.
    A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
    Suona, risuona il mare lontano.
    Questo è un porto.
    Qui ti amo.

    Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
    Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
    A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
    che corrono per il mare verso dove non giungono.
    Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
    I moli sono più tristi quando attracca la sera.

    La mia vita s'affatica invano affamata.
    Amo ciò che non ho. Tu sei così distante.
    La mia noia combatte coni lenti crepuscoli.
    Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
    La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

    Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
    E poiché io ti amo, i pini nel vento
    vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.



    da Venti poesie d'amore e una canzone disperata

    Perchè tu possa ascoltarmi...

    Perchè tu possa ascoltarmi le mie parole
    si fanno sottili, a volte,
    come impronte di gabbiani sulla spiaggia.

    Collana, sonaglio ebbro
    per le tue mani dolci come l'uva.

    E le vedo ormai lontane le mie parole.
    Più che mie sono tue.
    Come edera crescono aggrappate al mio dolore antico.

    Così si aggrappano alle pareti umide.
    E' tua la colpa di questo gioco cruento.

    Stanno fuggendo dalla mia buia tana.
    Tutto lo riempi tu, tutto lo riempi.

    Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi,
    e più di te sono abituate alla mia tristezza.

    Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti
    perchè tu le ascolti come voglio essere ascoltato.

    Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle.
    Tempeste di sogni possono talora abbatterle.
    Puoi sentire altre voci nella mia voce dolente.
    Pianto di antiche bocche, sangue di antiche suppliche.
    Amami, compagna. Non mi lasciare. Seguimi.
    Seguimi, compagna, su quest'onda di angoscia.

    Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole.
    Tutto ti prendi tu, tutto.

    E io le intreccio tutte in una collana infinita
    per le tue mani bianche, dolci come l'uva.



    da Venti poesie d'amore e una canzone disperata

    Posso scrivere i versi...

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.

    Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,
    e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".

    E il vento della notte gira nel cielo e canta.

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.

    In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
    L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.

    Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
    Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

    Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
    Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.

    Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
    E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.

    Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
    La notte è stellata e lei non è con me.

    Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
    Lontano.
    La mia anima non si rassegna d'averla persa.

    Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
    Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

    La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
    Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.

    Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
    La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.

    D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
    La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

    Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
    E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.

    E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
    la mia anima non si rassegna d'averla persa.

    Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
    e questi gli ultimi versi che io le scrivo.

    [Modificato da o0 Aly 0o 30/03/2004 15.33]




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    00 02/03/2004 16:53
    Il tuo sorriso


    Toglimi il pane, se vuoi,
    toglimi l'aria, ma
    non togliermi il tuo sorriso.

    Non togliermi la rosa,
    la lancia che sgrani,
    l'acqua che d'improvviso
    scoppia nella tua gioia,
    la repentina onda
    d'argento che ti nasce.

    Dura è la mia lotta e torno
    con gli occhi stanchi,
    a volte, d'aver visto
    la terra che non cambia,
    ma entrando il tuo sorriso
    sale al cielo cercandomi
    ed apre per me tutte
    le porte della vita.

    Amor mio, nell'ora
    più oscura sgrana
    il tuo sorriso, e se d'improvviso
    vedi che il mio sangue macchia
    le pietre della strada,
    ridi, perché il tuo riso
    sarà per le mie mani
    come una spada fresca.

    Vicino al mare, d'autunno,
    il tuo riso deve innalzare
    la sua cascata di spuma,
    e in primavera, amore,
    voglio il tuo riso come
    il fiore che attendevo,
    il fiore azzurro, la rosa
    della mia patria sonora.

    Riditela della notte,
    del giorno, della luna,
    riditela delle strade
    contorte dell'isola,
    riditela di questo rozzo
    ragazzo che ti ama,
    ma quando apro gli occhi
    e quando li richiudo,
    quando i miei passi vanno,
    quando tornano i miei passi,
    negami il pane, l'aria,
    la luce, la primavera,
    ma il tuo sorriso mai,
    perché io ne morrei.

    Pablo Neruda






    Rapisca, ti prego, o Signore,
    l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia
    da tutte le cose che sono sotto il cielo,
    perché io muoia per amore dell'amor tuo,
    come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.
    (San Francesco d'Assisi)



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    00 02/03/2004 17:01
    La lettera lungo la strada


    Addio, ma con me
    sarai, verrai dentro
    una goccia di sangue che circolerà nelle mie vene,
    o fuori, bacio che mi brucia il volto
    o cinturone di fuoco nella mia cintola.
    Dolce mia, accogli
    il grande amore che uscì dalla mia vita
    e che in te non trovava territorio
    come l'esploratore sperduto
    nell'isola del pane e del miele.
    Io ti trovai dopo
    la tormenta,
    la pioggia lavò l'aria
    e nell'acqua
    i tuoi dolci piedi brillarono come pesci.
    Adorata, vado alle mie battaglie.
    Graffierò la terra per farti una grotta
    lì il tuo Capitano
    t'attenderà con fiori nel letto.
    Non pensar più, mia dolcezza,
    al tormento
    che passò tra di noi
    come un fulmine di fosforo
    lasciandoci forse la sua bruciatura.
    Venne anche la pace, perché torno
    a lottare alla mia terra,
    e poiché ho il cuore completo
    con la parte di sangue che mi desti
    per sempre,
    e poiché
    reco
    le mani piene del tuo essere nudo,
    guardami,
    guardami,
    guardami per il mare, che vado raggiante,
    guardami per la notte che navigo,
    e mare e notte sono gli occhi tuoi.
    Non sono uscito da te quando m'allontana.
    Ora ti racconterò:
    la mia terra sarà tua,
    vado a conquistarla,
    non solo per darla a te,
    ma per tutti,
    per tutto il mio popolo.
    Un giorno il ladro uscirà dalla sua torre.
    E l'invasore sarà espulso.
    Tutti i frutti della vita
    cresceranno nelle mie mani,
    prima abituati alla polvere da sparo.
    E saprò accarezzare i nuovi fiori,
    perché tu m'insegnasti la tenerezza.
    Dolce mia, adorata,
    verrai con me a lottare a corpo a corpo
    perché nel mio cuore vivono i tuoi baci
    come bandiere rosse,
    e se cado, non solo
    mi coprirà la terra,
    ma questo grande amore che mi recasti
    e che visse circolando nel mio sangue.
    Verrai con me,
    in quell'ora ti attendo,
    in quell'ora e in tutte le ore,
    in tutte le ore ti attendo.
    E quando verrà la tristezza che odio
    a bussare alla tua porta,
    dille che io ti attendo;
    e quando la solitudine vorrà che cambi
    l'anello in cui sta scritto il mio nome,
    di' alla solitudine che parli con me,
    che io dovetti andarmene
    perché sono un soldato,
    e che là dove sono,
    sotto la pioggia o sotto
    il fuoco,
    amor mio, t'attendo,
    t'attendo nel deserto più duro
    e presso il limone fiorito:
    in ogni parte dove sia la vita,
    dove la primavera sta nascendo,
    amore mio, t'attendo.
    Quando ti diranno « Quell'uomo
    non t'ama. » , ricorda
    che i miei piedi son soli in quella notte, e cerca
    i dolci e piccoli piedi che adoro.
    Amore, quando ti diranno
    che t'ho dimenticata, e anche se
    sarò io a- dirlo,
    quando io te lo dirò,
    non credermi
    chi e come potrebbe
    reciderti dal mio petto,
    e chi raccoglierebbe
    il mio sangue
    quando verso di te m'andassi dissanguando?
    Me neppure posso
    dimenticare il mio popolo.
    Vado a lottare in ogni strada,
    dietro ogni pietra.
    Anche il tuo amore m'aiuta:
    È un fiore chiuso
    che ogni volta mi empie del suo aroma
    e che s'apre d'improvviso
    dentro di me come una grande stella.
    Amore mio, è notte.
    L'acqua nera, il mondo
    addormentato, mi circondano.
    Poi verrà l'aurora,
    e nel frattempo io ti scrivo
    per dirti: « Ti amo » .
    Per dirti: « Ti amo » , cura,
    pulisci, innalza,
    difendi
    il nostro amore, anima mia.
    Io te lo lascio come se lasciassi
    un pugno di terra con semi.
    Dal nostro amore nasceranno vite.
    Nel nostro amore berranno acqua.
    Forse arriverà un giorno
    in cui un uomo
    e una donna, uguali
    a noi,
    toccheranno questo amore, e ancora avrà forza
    per bruciare le mani che lo toccheranno.
    Chi fummo? Che importa?
    Toccheranno questo fuoco,
    e il fuoco, dolce mia, dirà il tuo semplice nome
    e il mio, il nome
    che tu sola sapesti, perché tu sola
    sulla terra sai
    chi sono, e perché nessuno mi conobbe come una,
    come una sola delle tue mani,
    perché nessuno
    seppe come, né quando,
    il mio cuore stette ardendo:
    solamente
    i tuoi grandi occhi grigi lo seppero,
    la tua grande bocca,
    la tua pelle, i tuoi seni,
    il tuo ventre, le tue viscere
    e l'anima tua che io risvegliai
    perché restasse
    a cantare fino alla fine della vita.
    Amore, t'attendo.
    Addio, amore, t'attendo.
    Amore, amore, t'attendo.
    Così questa lettera termina
    senza nessuna tristezza:
    sono fermi i miei piedi sulla terra,
    la mia mano scrive questa lettera lungo la strada,
    e in mezzo alla vita sarò
    sempre
    vicino all'amico, di fronte al nemico,
    col tuo nome sulle labbra,
    e un bacio che giammai
    s'allontanò dalla tua bocca.






    Rapisca, ti prego, o Signore,
    l'ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia
    da tutte le cose che sono sotto il cielo,
    perché io muoia per amore dell'amor tuo,
    come tu ti sei degnato morire per amore dell'amor mio.
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    00 30/03/2004 15:45
    Questa è un'altra delle mie preferite [SM=g27836] [SM=g27836]

    Se tu mi dimentichi

    Voglio che sappia
    una cosa.

    Tu sai com'è questo:
    se guardo
    la luna di cristallo, il ramo rosso
    del lento autunno alla mia finestra,
    se tocco
    vicino al fuoco
    l'impalpabile cenere
    o il rugoso corpo della legna,
    tutto mi conduce a te,
    come se ciò che esiste,
    aromi, luce, metalli,
    fossero piccole navi che vanno
    verso le tue isole che m'attendono.

    Orbene,
    se a poco a poco cessi di amarmi
    cesserò d'amarti a poco a poco.
    Se d'improvviso
    mi dimentichi,
    non cercarmi,
    ché già ti avrò dimenticata.

    Se consideri lungo e pazzo
    il vento di bandiere
    che passa per la mia vita
    e ti decidi
    a lasciarmi alla riva
    del cuore in cui affondo le radici,
    pensa
    che in quel giorno,
    in quell'ora,
    leverò in alto le braccia
    e le mie radici usciranno
    a cercare altra terra.

    Ma
    se ogni giorno,
    ogni ora
    senti che a me sei destinata
    con dolcezza implacabile.
    Se ogni giorno sale
    alle tue labbra un fiore a cercarmi,
    ahi, amor mio, ahi mia,
    in me tutto quel fuoco si ripete,
    in me nulla si spegne n‚ si oblia,
    il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
    e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
    senza uscir dalle mie.



    #Alice#
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