Questo discorso è davvero molto molto bello, tanto bello che permettimi non centra niente con quel che dicevo io.
Di seguito:
1) "
l’Africa sia un paese a maggioranza cattolica tale da imputare tutti i suoi mali alla Chiesa"...
ho mai detto questo? mi prendi per scemo?
2)
"Dobbiamo pensare che se il Papa (di cui magari ignorano l’esistenza) glielo consentisse si metterebbero il preservativo prima di "procedere"?".
Ho detto che il Papa è la causa dei mali del mondo? Lo stai dicendo tu, in questo tuo bel discorso.
3)
"Nessuno è obbligato a praticare la castità ma non è detto che per alcuni il sesso all’interno del matrimonio e la fedeltà possano rappresentare un valore e motivo di felicità. Anche questo fa parte della libertà di scelta. Chi fa sesso cento volte al giorno con cento partner diversi non è detto che sia più felice e realizzato di chi lo fa sempre con la stessa persona. E poi…che strani questi cattolici! Temono l’anatema dell’uso del preservativo e non quello della fedeltà matrimoniale! Quando c’è da avere rapporti al di fuori del matrimonio si può peccare e al diavolo i precetti della chiesa ma quando c’è da farlo col preservativo no perché l’ha detto il Papa!"
Mi stai dicendo che tu sei in grado di stabilire dove sia la felicità? Come e quando un essere umano è in grado di praticarla?
Se leggi bene io ho detto che ognuno, per quel che riguarda se stesso può fare quel che gli pare, cioè fare sesso con milioni di persone e praticare la castità. Non era in discussione questo.
Forse non ci siamo capiti: per ovvie ragioni, non è che faccio tutto quel che mi dice il Papa (decido io, anche eventualmente da cattolico), ma posso criticare delle affermazioni del Papa, come per esempio che i cattolici non possono usare il preservativo (o non potrebbero, mettiamola così)?
4)
"Stando poi alla criminalizzazione dei papi (GPII non la pensava diversamente) riguardo alla diffusione dell’aids, nei paesi non cattolici non dovrebbe esistere (turismo sessuale cattolico permettendo, naturalmente). "
Bhè se è vero che la pensi così allora i Papi non dovrebbero rivolgersi ai Paesi non cattolici, ma guarda un po', lo fanno...
5)
I’Italia stessa diventa tutta improvvisamente cattolica quando si parla dei malati di aids ma tra quelli che ho conosciuto, di praticanti i dettami della Chiesa non ne ho visti. Parlano tutti di distrazione, imprevisto, fiducia mal riposta nel partner, imperizia, fastidio per l’uso del condom (scusate se scendo nei particolari ma certa demagogia mi sta proprio stancando).
Ma non è vero...perchè non si lascia che tutti decidano per se stessi? se usarlo o no? senza imporre dettami e cose simili? Poi se uno prende l'aids la prende, punto, lo ha deciso lui. E da qui a dire a delle popolazioni di NON usare il preservativo ne passa di strada, o no?
6)
Non si può santificarne uno e demonizzarne un altro quando la Chiesa è da anni sempre uguale a se stessa.
infatti le mie opinioni su queste tematiche non cambiano di molto a seconda dei Papi, appunto perchè, ahimè, la chiesa rimane sempre la stessa.
7)
Non vedo poi tutta questo atteggiamento guerrigliero dei cattolici
Giusto, non guerrigliero, ma in cosciente...andare a dire in momenti caldissimi come questo e fare un discorso a ratisbona tranquillamente equivocabile, a me pare quantomeno ignoranza.
8)
Non voglio guerre ma quando parlo con qualcuno esigo che sia fatto guardandosi negli occhi, seduti sullo stesso piano, non uno in piedi e l’altro genuflesso.
Ecco, sinceramente è questo che mi spaventa della società di oggi, questo "non voglio guerre, ma". E la cosa più orribile è che quel "ma" è enorme, passa dall'ipocrisia all'ignoranza per poi arrivare alla non tolleranza. Tutte cose tranquillamente evitabili se ognuno credesse a quel che gli pare e non desse fastidio a nessuno. Poi mi dici, ma quelli ci bestemmiano, quelli ci insultano. Non era quello che io considero un grande filosofo, Gesù di Nazareth, a dire "porgi l'altra guancia"? E come si porge l'altra guancia nella società di oggi? Sicuramente non controbattendo come se si fosse in un Talk Show, in modo da aspettare la reazione dell'altro e poi rispondere e buttare benzina sul fuoco nuovamente, ancora una volta. La soluzione migliore sarebbe forse pensare a sè stessi in materia di religione e lasciare che gli altri urlino, perchè se noi siamo forti e sappiamo di esserlo possiamo anche non parlare, a noi basta.
9) "Si può e si deve discutere senza animosità ma non si può rinunciare alle proprie convinzioni per agevolare il dialogo."
L'ultimo secolo ci ha inseganto che se non dialoghiamo e non cerchiamo dei punti d'accordo, rinunciando a qualcosa, non arriviamo da nessuna parte. Rimaniamo con le nostre guerre e con i nostri conflitti. E' questo che manca all'uomo, il coraggio di saper rinunciare a una sua convinzione.
Per il resto, credo non ci sia tanto da fare, forse abbiamo idee troppo differenti, ma mi è piaciuta la tua parte finale, quella in ui dicevi che puoi anche sbagliarti. Anch'io posso sbagliarmi e per questo mi ha fatto piacere discutere con te. Ciao
P.s. - Magari chiamami se rispondi al mio post, non penso che ritornerò per ragioni di tempo...ciauu
Il buon senso c'era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune.Alessandro Manzoni