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Preti e monache di clausura. È tempo di calendari



di Mattia Bianchi/ 28/12/2007

Dopo le top-model, i rugbisti e le hostess, arriva il calendario dei preti e delle monache di clausura. Idee originali, per alcuni stravaganti, ma tutte sono nate a fin di bene. I particolari ...

Dopo le top-model, i rugbisti e le hostess, arriva il calendario dei preti. Sacerdoti in posa, scelti accuratamente tra i più 'belli', capelli biondi al vento e abito talare elegantissimo, alcuni con indosso cappelli a larga tesa. Dodici immagini di preti-modelli scelti per il Calendario romano 2008. Obiettivo? Far conoscere meglio ai turisti la Città del Vaticano e l'immagine della Chiesa. Dodici giovani preti e seminaristi - su iniziativa di Piero Pazzi, editore e ideatore del calendario - hanno posato per dare corpo al calendario 2008 e per dare informazioni su uno Stato di cui spesso si ignora la storia. Foto artistiche, tutte rigorosamente in bianco e nero, che oltre a informare i visitatori sul piccolo Stato hanno anche il compito di dare alla Chiesa una immagine giovane. Non solo. Anche alla moda. Il calendario - si legge nel sito di Piero Pazzi - si può trovare nelle edicole e nei negozi di souvenir di Roma, oppure è possibile richiederlo inviando una E-mail (p.pazzi@libero.it) al costo di 10 euro.





Intanto, è notizia di queste ore anche un'altra iniziativa simile che coinvolge però le suore cistercensi di clausura di Vittorio Veneto. Il calendario si intitola "Ora et Labora" ed è distribuito a tutti i visitatori del convento. Non c'è prezzo di copertina e l'offerta è libera. L'occasione è il centenario dell'acquisto del convento da parte delle religiose, su idea del fotografo Francesco De Bastiani. "Ho scattato le foto - spiega - quando le religiose hanno concesso l'ingresso a me e alle telecamere della trasmissione televisiva Geo&Geo di Raitre, per intervenire in difesa del convento e del suo territorio contro alcune speculazioni edilizie".



Da lì è nata l'idea del calendario, che è piaciuta molto alle monache, abituate a una vita ritirata e riservata fatta di preghiera e lavori all'interno delle mura del monastero cistercense femminile, uno dei pochi rimasti in Italia. A criticare l'iniziativa il sindaco leghista di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà, che annuncia di voler scrivere al vescovo e al papa per salvaguardare la clausura "un patrimonio anche per la città". E le suore? Continuano la vita di sempre e non rispondono alle polemiche.

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