LA NOTTE DELA MORTE DI RACITI
CATANIA - La bara entra nella Cattedrale, accompagnata da un lunghissimo, interminabile applauso. Fuori, sul sagrato e in piazza Duomo, la gente piange e si abbraccia per trovare consolazione a un dolore profondo, a una commozione sentita. Come dimostra il capo della polizia, Gianni De Gennaro, che, visibilmente provato, non riesce a trattenere le lacrime all' ingresso in chiesa della salma dell'ispettore Filippo Raciti, ucciso durante i disordini scoppiati venerdi' scorso al Massimino nel derby Catania-Messina.
Ci sono oltre cinquemila persone, a dimostrazione che Catania si e' fermata per lui. Per un uomo che il nunzio apostolico d'Italia e neo vescovo di Palermo, Paolo Romeo, definisce ''un servitore fedele e orgoglioso dello Stato''. Orgoglioso di una divisa che il figlio Alessio, 8 anni, ricostruisce cucendo i gradi di ispettore capo al suo loden blu e portando in testa il cappello da poliziotto. Il piccolo scatta sull'attenti quando arriva la bara del papa', facendo commuovere i presenti.
La madre, Marisa Grasso, e la sorella, Fabiana, di 15 anni, sono gia' dentro la Cattedrale. Per loro c' e' l' abbraccio di tutta la citta' e anche quello delle istituzioni: il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, che appena arrivato in Duomo si ferma a lungo a parlare con la vedova, confortandola con un abbraccio, e quello dello sport Giovanna Melandri. Ma ci sono anche il vicepresidente della Camera, Pierluigi Castagnetti, il viceministro all' Interno, Marco Minniti, il presidente dell'Antimafia, Francesco Forgione. E ancora i leader di An Gianfranco Fini e dell'Udc Pierferdinando Casini, il sottosegretario all'interno Marcella Lucidi, il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro.
Al completo i vertici della polizia: oltre al capo Gianni De Gennaro, i vice Antonio Manganelli e Nicola Cavaliere. In chiesa entrano insieme anche i vertici sportivi di Palermo, Catania e Messina e tutta la squadra etnea, che poi esce in piazza a seguire i funerali su un maxischermo. I dirigenti delle tre squadre siciliane di serie A ribadiscono in modo corale la loro condanna per una morte assurda a causa di una partita di calcio trasformata in un'Intifada contro le forze dell'ordine. Contro queste follie il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio letto in cattedrale, auspica ''decisioni severe e comportamenti conseguenti'' da parte ''delle autorita' di governo e di tutti i soggetti del mondo sportivo'' affinche' ''ritorni la serenita' e la normalita' sui campi di calcio''.
Il Capo dello Stato chiede inoltre che ''sia stroncata ogni torbida orchestrazione di violenza contro le forze di polizia''. Il presidente Napolitano rinnova infine ''l'espressione di commossa partecipazione al dolore della famiglia'', cosi' come Papa Benedetto XVI che si dice ''spiritualmente vicino alla moglie e ai figli di Filippo Raciti''. In un messaggio inviato a suo nome al vescovo di Catania, Salvatore Gristina, il Santo Padre ribadisce la sua ''ferma condanna per ogni gesto di violenza che macchia il gioco del calcio'' ed esorta a promuovere con ''maggiore determinazione'' il rispetto per ''la legalita' favorendo lealta', solidarieta' e sana competizione''.
E' la figlia della vittima, Fabiana, a scaldare il cuore e a scatenare lacrime di commozione tra tutti i presenti con il suo saluto: ''Ciao papino - dice con la voce incrinata dalle lacrime - e' l'ultima occasione in cui tutti vedranno quanto ti voglio bene''. ''Spero che la tua morte - aggiunge piangendo - induca la societa' a dei cambiamenti perche' tu sei un eroe''. ''Cambiamenti'' auspicati anche dalla moglie dell'ispettore, Marisa Grasso, durante i funerali, affinche' anche la sua scomparsa faccia del marito ''un educatore non solo nella vita ma anche nella morte''. La bara esce, tra il silenzio dei politici che lasciano Catania senza parlare, ma la tra le urla dei cinquemila presenti che scandiscono ''Filippo, Filippo...'' e applaudono, tra lacrime e dolore.
bhè ragazzi, che cosa ne pensate di quel che è uccesso venerdì sera allo stadio della partita palermo-catania..ok..va bene, io sono contro alcune azioni della pulla, ma scusate, perchè? non capisco perchè la gente debba morire perchè alcuni stupidi ragazzini vogliono fare i "tifosi" e far capire che sono ganzi! ragazzi questo uomo ha lasciato ls sua famiglia per una stronzata come una scemissima partita! mah!
Ma quando ti viene quella voglia di piangere pazzesca,
che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare,
allora non c'è verso di spiaccicare una sola parola,
non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro,
ingoiato da quei dannati singhiozzi,
naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime.
Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire...
E invece niente, non esce fuori niente.
Si può essere fatti peggio di così?
A.BARICCO
e poi ad un certo punto tutto ti passa dalle mani mentre eri sul più bello.. è cosi che ti deve funzionare la vita.. o ci sei o non ce la fai.. bè non so voi, ma io voglio esserci.. voglio dire che ci sono e che so ciò voglio.. e per quanto possa alcune volte fare un rumore da schifo, continua a credere che cè chi la ama con tutto il cuore.. impara ad amala.. non lasciartela scappare..
(IO)