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BOICOTTATA DA CLIENTI DI DESTRA, CHIUDE LA MACELLERIA 'ROSSA'
FERRARA - Dal 3 settembre la macelleria di Gorino, nel Basso ferrarese tra il Po e il mare, è chiusa. Chiusa perché era una macelleria "rossa", boicottata perché gestita da una "comunista", Carla Passarella, segretaria comunale dei Ds di Goro da due anni.
La signora Carla e il marito, Giuliano Selvatico, sono stati costretti a chiudere perché, dicono loro e tutti lo confermano in paese, il centrodestra ha perso le elezioni amministrative comunali, nel comune di Goro e anche Gorino, sua frazione, dopo anni di governo, e nonostante una fortissima tradizione e un'altissima percentuali di votanti di centro destra.
E così, per ritorsione, una ventina di famiglie di Gorino, i clienti più assidui, nei mesi scorsi non faceva più la spesa nella 'macelleria comunista'. "Il cambiamento c'é stato, improvviso, il 30 maggio - ha riferito Carla Passarella - il giorno dopo il risultato delle elezioni comunali. Da quel giorno mi sono mancate una ventina di famiglie, pensavo fosse stato un fenomeno passeggero, invece siamo stati costretti a chiudere".
Dai primi di settembre dunque Gorino è senza macelleria, servizio necessario per tanti anziani, ammettono in paese. Perché marito e moglie si sono spostati a Goro, ad una manciata di chilometri dal precedente negozio, con il bancone macelleria all'interno del supermercato 'Vivo'. Secondo il segretario Ds-macellaia, è tutta colpa delle elezioni: "Le comunali sono state molto sentite quest'anno, si avvertiva il clima di tensione, ma anche durante la campagna elettorale è andato tutto bene. Si sapeva che questa volta per il centrodestra non sarebbe stata una passeggiata, ma pensavano di vincere lo stesso. Anche se a Goro finiva in parità, poi c' era Gorino che avrebbe fatto la differenza. Erano sicuri. Invece, a Goro c'é stato un grande spostamento di voti a favore della lista del centro-sinistra e Gorino non è bastata a colmare il divario. A Gorino la delusione è stata fortissima tra una parte degli elettori di centro destra".
E così, dopo lo scrutinio del 29 maggio, il giorno dopo si sono ritrovati con il negozio vuoto. E addirittura la stessa ritorsione sarebbe stata manovrata, poi riuscita solo in parte, con il medico condotto Fabio Magon, di Gorino, reo di essere entrato nella giunta di centro-sinistra. "Ma era complicato colpire il dottore - spiega Carla Passsarella - e l'operazione non è riuscita, con me invece sì. L'operazione però è avvenuta in contemporanea". Anche il sindaco Vincenzino Soncini, capolista dell'Airone, vincitore delle elezioni, non ha dubbi: "Carla mi ha sostenuto con passione e intelligenza nella campagna elettorale. Ha subito un'ingiustizia assurda, ora le auguro ogni possibile successo nella nuova attività". Il 28 e 29 maggio era stata una sconfitta bruciante per il centro destra, quando si era votato per eleggere il sindaco e dopo dieci anni il Comune di Goro è passato di mano, dal centro destra al centro sinistra.
A Goro il centro destra è fortissimo (e nella frazione di Gorino lo è ancora di più), come ha confermato anche il voto delle politiche del 9 aprile: alla Camera 1.731 voti ai partiti del centro destra e 1.313 ai partiti del centro sinistra, una differenza di 418 voti; 56,9% contro 43,1%. Ma alle comunali c' era stato un terremoto. L'Airone di Vincenzino Soncini ha stravinto: 1.637 voti contro 1.282 (56,1% contro 43.9%): un divario di 355 voti, un autentico rovesciamento di posizioni. E ora, in paese, non si parla d'altro. Una tra i tanti, la signora Edda Trombini: "Pensavo che fossero finiti i tempi delle Crociate e anche quelli di Peppone e Don Camillo, quando non c' erano i soldi avevamo tutto, anche il cinema, ora che sono tutti ricchi facciamo fatica anche a tener aperto l'asilo".