MILANO (Reuters) - Il ministro delle Riforme Roberto Calderoli è riunito da stamane a Gemonio (Varese) con il leader del Carroccio Umberto Bossi e il ministro leghista del Welfare Roberto Maroni per stabilire la linea della Lega sul caso internazionale suscitato dalle dichiarazioni di Calderoli a proposito delle controverse vignette sull'Islam, che rischia di aprire uno scontro diplomatico fra Italia e Libia.
Lo ha riferito una fonte della Lega Nord.
Ieri sera un assalto al consolato italiano di Bengasi, in Libia, durante una protesta contro le vignette, ha provocato almeno dieci vittime fra i manifestanti, spingendo il premier Silvio Berlusconi a chiedere le dimissioni immediate di Calderoli.
Il ministro, al centro di un vero e proprio ciclone politico, ha detto che la sua discussa t-shirt con le vignette su Maometto, indossata provocatoriamente in tv nei giorni scorsi, non c'entra nulla con la vicenda libica.
"A me può anche dispiacere per le vittime. Ma quel che è successo in Libia non c'entra niente con la mia maglietta. La questione è un'altra ... E' in gioco la civiltà occidentale", ha detto Calderoli in un'intervista a Repubblica dopo l'assalto al consolato italiano di Bengasi.
"Da anni ormai subiamo minacce - ha aggiunto -, subiamo il terrorismo e nessuno dice che ci vorrebbe almeno il rispetto reciproco. Io considero doveroso il dialogo, ma non accetto che vengano strumentalizzati dei disegnetti".
La Fondazione Gheddafi, un gruppo umanitario con a capo il figlio dell'influente leader Mummar Gaddafi Saif al Islam, ha detto in un comunicato che la Fondazione vede un collegamento fra le dichiarazioni di Calderoli, definite "provocatorie e insultanti" e quanto accaduto a Bengasi.
La nota prosegue dicendo che considera il ministro italiano "responsabile per quanto accaduto, per le vittime innocenti e l'incidente deprecabile", concludendo che se il governo italiano non prenderà provvedimenti contro questo "ministro razzista", le relazioni fra Italia e la sua ex colonia potranno subire serie conseguenze.
DIMISSIONI? CALDEROLI "RELATIVAMENTE INTERESSATO"
Il ministro leghista ha detto di essere interessato "relativamente" dalla questione delle sue dimissioni, chieste da Berlusconi.
"Già me le aveva chieste la scorsa settimana - ha detto Calderoli a Repubblica - e io non mi sono dimesso. Di certo io non cambio idea ... Gli islamici si lamentano delle vignette, ma nessuno si lamenta delle vignette sul Papa".
Almeno dieci manifestanti sono morti ieri sera durante violenti scontri con la polizia locale davanti al consolato italiano a Bengasi, in Libia, durante una manifestazione contro la pubblicazione delle vignette satiriche sull'Islam.
Primo episodio che ha coinvolto l'Italia nelle proteste del mondo islamico contro le vignette satiriche pubblicate da un quotidiano danese, l'assalto di Bengasi è stato associato dal presidente del Consiglio Berlusconi alle recenti dichiarazioni di Calderoli. E a fare eco al premier, da diverse parti politiche sono giunte richieste di immediate dimissioni del ministro del Carroccio.