Carissimi amici e compagni,
vi inviamo gli aggiornamenti in nostro possesso sul pestaggio squadristico subito da un ventunenne senegalese il 30 agosto scorso, ad opera di alcuni vigili urbani. Vigili inquadrati - stando a quelle che attualmente sono solo voci in cerca di una qualche conferma - in un vero e proprio gruppo d'azione anti-migranti.
Anzitutto, nuovi dettagli sul pestaggio stesso (buttati giù non certo per un macabro e modaiolo gusto del gossip, quanto per permettere a tutti di comprendere interamente la portata culturale e sociale dell'azione e della reazione. Proprio per questo, omettiamo quanto affermato dai pizzardoni durante l'operazione punitiva, indice di sottocultura sbirresca e di rancore para-xenofobo, ma inutile ai fini della comprensibilità dell'evento):
1) il tutto è avvenuto a due passi dall'Unità cittadina dei Democratici di Sinistra. Abbiamo la certezza che un gruppo di diessini abbia assistito a tutta la scena dal balcone e che, quando sollecitati ad intervenire, si siano limitati a rispondere di aver attivato il loro capogruppo. Proprio come se si trattasse di un convegno sulla Cirami! A questa gente, evidentemente, manca il minimo senso di distinzione tra realtà concreta e realtà televisiva. Proprio come a quel loro alter-ego di Arcore. Sappiamo per certo che diverse lettere di cittadini indignati sono partite alla volta della Federazione regionale del partito. Ad oggi, nessuna risposta.
2) a cose fatte, il poliziotto intervenuto è rimasto sconcertato da quanto gli si presentava sotto gli occhi e, al colmo della sorpresa, ha esclamato (anche questo è più che certo, testimoniato, anche se in dialetto foggiano nell'originale): "Tutto questo casino per un nero?"
In data 8 settembre, Elio Capparella, presidente provinciale dell'ANVU, ha espresso - in una lettera aperta - tutta la sua rabbia e il suo disappunto per un comportamento assai strano dei cittadini foggiani, che - stando a quanto scrive: "vorrebbero il vigile, severo e accomodante alla bisogna, intransigente se deve perseguire gli altri, affabile e comprensivo nei propri confronti. Insomma, dovrebbe fare solo prevenzione e mai repressione". Capparella - ancora - esprime sconcerto per l'atteggiamento ostile nei confronti dei vigili urbani da parte dei cittadini, per le critiche espresse nei confronti del loro operato e accusati di parteggiare sempre "per il delinquente, mai a difesa del tutore dell'ordine". Quanto all'episodio del senegalese Capparella difende l'operato dei vigili: cosa avrebbero dovuto fare, di fronte a un reato? Lasciar stare, commettendo anch'essi, così, un reato d'omissione? Una lettera del genere meriterebbe, più che un semplice commento, una postilla (magari ironica), un profondo, serio studio sociologico. E' la mentalità che si cela dietro il rancore, l'isoddisfazione verso la cittadinanza attiva, la rabbia per la limitazione del dominio sul territorio, a non essere trattenuta dal dirigente.
E, stando a fonti certissime, pare siano già cominciate ambigue manovre contro i firmatari della lettera di denuncia.