Più gli occhi non vedono
nel nero mare di cupe lacrime mai cadute,
e troppo distante è ogni raggio di sole
per essere scorto dalle tristi pupille,
sordi i timpani alla lieta risacca.
Sprofonderò nel nero vortice,
mi perderò nell'urlo nero,
scenderà la notte eterna fra mille tempeste di cuori,
come trista liberazione,
e la mia sarà
l'esistenza più inutile.