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Tolkien lanciava messaggi politici ?

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    00 22/05/2006 14:05
    La questione è annosa e spero non degeneri in polemica. Secondo voi Tolkien ha lanciato messaggi politici nel Signore degli Anelli ? C'è chi giura di si e che Il Signore degli Anelli sia un'inno a questo o a quello. Da sinistra e da destra (più la seconda attualmente ma inizialmente più la prima) l'ipotesi è stata formulata.
    Da alcune lettere del professore possiamo avere una risposta ma prima di postarla volevo sapere cosa ne pensavate voi !
    [SM=g27811]
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    Ossian77
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    00 22/05/2006 14:14
    Suggerisco un saggio:

    "L'anello che non tiene", autore italiano che adesso mi sfugge, cronaca completa di come quando e perche' in Italia dalla pubblicazione ad oggi ha rivendicato politicamente il Signore degli Anelli ed i "presunti" messaggi politici che esso avrebbe contenuto. Nemmeno tanto criptati secondo i vari personaggi della DX e della SX, dagli Yippies Americani a Gianfranco Fini, che se ne sono appropriati.
    Per me l'eterogeneita' di coloro che rivendicano Tolkien per se e' il primo segnale del fatto che JRRT fosse un letterato 'puro', un vero medievista, e che non vi siano nel suo romanzo piu' riferimenti di quelli che l'autore del Beowulf (ad esempio) ha voluto mettere nella sua opera. CHiaramente la visione del mondo di una persona e come si mette in rapporto alla sua epoca (ben DUE guerre mondiali) non possono non venire a galla. Tuttavia credo ancora nella buona fede di John.

    Ossian

    PS
    UGV, bellissimo topic. Spero se ne possa discutere in tanti! [SM=g27811] [SM=g27811]
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    00 22/05/2006 17:07
    Grazie ! Prima di rivelare la risposta scritta nelle lettere del nostro spero che il topic si espanda. Magari prima della risposta posterò anche un post di un militante di estrema DX che spiega perchè secondo lui Tolkien lanciava messaggi di destra, purtroppo non ho trovato nulla di specifico per la sinistra che rivendicava Tolkien come "suo" decenni fà.
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    Mumak
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    00 22/05/2006 18:23
    l'unica cosa deprimente dell'arte di raccontere è come moltitudini di bisognosi ne rivendichino l'appartenenza politica...

    Tolkien dal canto suo, come ha sempre affermato, ha semplicemente raccontato una storia. non credo che ci fossero sottoindicazioni che riportassero a destra o a sinistra, esattamente come la locomotiva di Guccini che pur essendo stata adottata dal pubblico di sinistra come una specie di inno racconta di un tentativo di violenza in nome della giustizia popolare miseramente fallito ed è null'altro che una storia messa in musica, come lo stesso Guccini ha più volte affermato.

    ciò non toglie che Guccini sia di sinistra e Tolkien fosse, molto probabilmente, di destra, ma questo è tutto un altro paio di maniche ed è un argomento che forse è meglio non trattare.
    --------------------------------------------------
    "i nani... e chi cazzo li era mai visti!!!"
  • bvzk
    00 23/05/2006 06:08
    Introdurre ne "Il Signore degli Anelli" qualsivoglia messaggio, riconducibile ad una qualunque corrente politica, era quanto più possibile lontano dalle intenzioni del Prof.
    Se proprio un messaggio si vuole trovare nelle opere di Tolkien, questo è di natura religiosa molto più che politica.
    Se non sbaglio lo stesso Tolkien lo avrebbe ammesso, da buon cattolico osservante quale era, mentre ha sempre fermamente negato l'esistenza di qualunque messaggio politico.

    Yawurza.

    K.

    [Modificato da bvzk 23/05/2006 6.10]

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    silmie
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    00 23/05/2006 13:54
    Io la vedo così
    L'obiettivo di Tolkien, nello scrivere il Signore degli Anelli, è sempre stato quello di raccontare una storia.
    L'ha fatto talmente bene da risutare una storia esoterica, leggibile sotto tantissimi punti di vista: quello politico, quello religioso, quello sociale e chi più ne ha più ne metta.
    Lui però ha raccontato la storia di un hobbit che lotta contro le proprie ombre riprendendo tutti gli archetipi delle fiabe, così come è stato fatto per tutte le grandi fiabe dell'umanità... fareste lo stesso tipo di discussione su Biancaneve?
    Silme calyëa tiellma
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    Salkaner
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    00 25/05/2006 10:45
    Mah, cone diceva giustamente Asimov, nemmeno l'autore conosce tutti i possibilisignificati della propria opera...


    O, come diceva Ende, sta al lettore trovarli.


    --
    Salkaner il Nero. Signore degli Enigli
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    00 25/05/2006 16:31
    Dunque, senza voler ancora rivelare la mia opinione nè le lettere di Tolkien che mi hanno portato ad avere la suddetta posto un pò di materiale su chi pensa che Tolkien abbia lanciato invece messaggi politici.
    Comincio della destra ma presto arriverà anche la sinistra (è più facile trovare materiale di questo tipo a destra perchè le rivendicazioni di Tolkien fatte a sinistra sono più vecchie) :

    La Compagnia dell'Anello (gruppo musicale di destra, scaricabile da QUI una loro canzone dal titolo particolarmente Tolkieniano)

    QUI per scaricare la canzone "Ragazzo dell'Europa" del gruppo "Hobbit" mentre invece QUI per scaricare la canzone "Hobbit" del gruppo "Diapason"

    DI SEGUITO UN'ARTICOLO SULLA VISIONE POLITICA DI DESTRA DI TOLKIEN
    L'intera opera tolkieniana sulla Terra di Mezzo e sul mondo dove essa si trova può essere vista, ed è già stata vista, come filosoficamente molto vicina all'ideologia della Tradizione codificata da contemporanei di Tolkien come erano appunto Julius Evola e Renè Guenon.
    Non si tratta di singole frasi ma della filosofia di fondo che governa quel mondo, stupirebbe forse sapere che il mondo di Tolkien è il nostro mondo ideale.
    Ricordiamo che in Italia (ma non solo) la nostra area politica ha sempre avuto molto in affetto Tolkien : il primo gruppo ufficiale di musica alternativa italiana era chiamato La Compagnia dell'Anello ed ancora oggi ci sono gruppi come gli Hobbit o i Contea, i primi raduni della gioventù della nostra area furono i famosi Campi Hobbit, numerosi pub fantasy o associazioni a sfondo fantasy sono dirette da camerati.
    Ma vediamo perchè l'opera tolkieniana rappresenta una metafora troppo profonda dell'ideologia tradizionale per poter pensare solo a semplici coincidenze :
    1) Il concetto di "gerarchia spirituale" su cui si basa la Tradizione permea Il Signore degli Anelli in ogni sua forma : il reame di Gondor è abitato dai Numenoreani, che si sono elevati per virtù al di sopra di ogni altra razza umana (come la razza Arya) e che rappresentano adesso "gli uomini per eccellenza". Nessun regno umano della Terra di Mezzo può nè vuole rivaleggiare con Gondor in grandezza e splendore : quello è il centro della civiltà, il punto di più alta espressione.
    2) La linea reale dei sovrani numenoreani di Gondor discende sia dagli Elfi che dai Maiar (la razza a cui appartenevano Sauron, Gandalf e Saruman) ed avevano vissuto a Numenor, "la terra mortale più vicina alle terre immortali". Insomma erano stati il tramite fra l'uomo del popolo ed il divino come i leader teorizzati dalla Tradizione. Da notare che quando la linea reale cade inizia il declino di Gondor perchè manca una vera elitè al comando.
    3) Arnor, il reame nordico gemello di Gondor, decade perchè la razza dei numenoreani si mischia con razze umane di minor valore perdendo sia i benefici della lunga vita sia l'eroismo della loro schiatta e diventando facile preda delle tentazioni del re stregone di Angamar, servo di Sauron.
    4) Gli Elfi sono le creature più perfette in quanto primogeniti fra le razze che camminani sulla terra, i più vicini ai Valar (gli esseri spiritualmente più elevati di tutti) fra tutte le creature che calpestano le terre mortali. Anche gli Elfi, razza più splendendente del mondo, sono un tramite fra l'uomo comune ed il divino perchè hanno visto le terre immortali in passato ed i Valar stessi.
    5) L'intero mondo della Terra di Mezzo è pieno di concetti di superiorità spirituale delle razze, strutturati in una gerarchia che và dal migliore al peggiore esattamente come le razze della Tradizione :
    Al vertice troviamo razze gli Elfi che sono di base buoni ed il male non ha presa su di loro.
    Subito sotto possiamo trovare i Nani, essi hanno congenitamente (quindi solo in base alla loro appartenenza razziale) alcuni difetti (vedi avarizia, smodato orgoglio, ecc) che non li rendono perfetti come gli Elfi.
    Sotto di loro ci sono poi i Numenoreani (i più perfetti fra gli uomini ma anche loro corruttibili), gli uomini di nazioni eroiche (come Rohan) e gli Hobbit (rappresentazione dell'ignavia ma anche della serenità, dei vizi ma anche della spensieratezza borghese).
    Infine ci sono le razze che non possono non essere malvagie : gli Orchi, i Sudroni schiavi di Sauron (che per inciso sono uomini neri di pelle venuti dal sud ), i Corsari (persone che vivono sempre e costantemente al di fuori della legge e quindi dell'ordine) e gli uomini selvaggi.
    6) Tutti i membri della fazione eroica dei libri di Tolkien credono in principi che la mia area politica esalta da sempre (e che altre aree politiche chiamano "valori morti" o "robba da fascisti") : onore, sacrificio per un bene maggiore, dedizione ad un regno o ad un'ideale, cameratismo verso i compagni, rispetto per le tradizioni. Al contrario gli Orchi e gli altri servi del male non conosco l'onore, si azzannano fra loro, sono tenuti insieme non da un credo, non da un'ideale ma solo dalla paura e dal potere di Sauron.
    7) Tutte le razze "buone" si rispettano fra di loro (come dovrebbe accadere in un mondo dominato dalla Tradizione) ma vivono separate : non c'è un regno multietnico in Tolkien, non c'è una società multirazziale in Tolkien ma anzi essa è avversata e quando Aragorn sale al trono di Gondor col nome di Elessar proibisce agli esseri umani di entrare nella Contea per preservare così com'è la civiltà Hobbit. Inoltre gli Elfi (razza più spiritualmente elevata di tutti) non odiano neppure i loro nemici, essi sono al di sopra dell'odio perchè il loro spirito ha trasceso queste cose terrene : gli Elfi rappresentano il punto d'arrivo massimo di una persona che segua il cammino tradizionale di elevazione spirituale.
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    Valandur
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    00 26/05/2006 00:15
    Ragazzi, occhio, state andando su un terreno minato.
    Fate i bravi e cercate di mantenere la discussione su un livello di confronto, ricordando che stiamo parlando di un mondo fantastico e di personaggi inventati. Una storia insomma, per stessa ammissione dell'autore, che NON vuole essere un'allegoria del mondo "vero".
    Finora siete stati bravi, ma occhio a quello che direte, altrimenti cadrete nelle ire dell'Admin (e sapete che non si arrabbia mai, ma quando si arrabbia sono uccelli per diabetici).

    Buona discussione [SM=g27811]

    P.S. per la cronaca, io non credo che Tolkien volesse dare coscientemente un messaggio politico (troppo facile estrapolare brani da un contesto generale per dimostrare una tesi o l'altra).

    Primo Palantìr del GiRSA Crew

    Che la Luce brilli sul vostro cammino

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    Ultimo Grigiovento
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    00 26/05/2006 14:03
    Preciso che i link che ho messo sono lì per solo dimostrare l'affetto di un certo tipo di cultura all'opera tolkieniana e che il "saggio" e lì sono per mostrare il pensiero di chi invece pensa che Tolkien lanciasse messaggi politici.
    Come ho detto appena avrò materiale sufficente posterò l'intepretazione anche "a sinistra" di Tolkien.
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    Admin-Geko
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    00 27/05/2006 19:23
    Il fatto stesso che esponenti di ideologie politiche destrorse e, al tempio stesso, di quelle sinistrorse si approprino di temi e concetti espressi nelle opere del Prof. significa, a mio avviso, che chiunque (e sottolineo chiunque) può trovare nei succitati libri dei buoni appigli per la propria “causa” (di qualunque genere essa sia) rendendo invece evidente, di conseguenza, che:

    Scritto da: Valandur 26/05/2006 0.15
    stiamo parlando di un mondo fantastico e di personaggi inventati. Una storia insomma, per stessa ammissione dell'autore, che NON vuole essere un'allegoria del mondo "vero".

    .
    In parole più comprensibili, ognuno di noi, nel il SdA, può trovare ciò che più desidera avendo a disposizione 1300 pagine tra cui spulciare per sostenere le proprie teorie: davvero troppo facile, per citare nuovamente il mio Socio Valandur.
    A presto.

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    Admin-Geko
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    00 29/05/2006 16:52
    Tratto ed estrapolato da Wikipedia (ho eliminato le parti non inerenti al discorso “politico”):

    […] Tolkien non era un attivista politico, né uno scrittore politico. Egli stesso si oppose ad interpretazioni del genere, ed ebbe a dichiarare che Il Signore degli Anelli "non ha intenzioni allegoriche [...] o morali, religiose o politiche" (Lettera 165, "La realtà in trasparenza").

    “Il Signore degli Anelli è fondamentalmente un’opera religiosa e cattolica; all’inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione. Questo spiega perché non ho inserito, anzi ho tagliato, praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la "religione", oppure culti e pratiche, nel mio mondo immaginario. Perché l’elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo. Tuttavia detto così suona molto grossolano e più presuntuoso di quanto non sia in realtà. Perché a dir la verità io consciamente ho programmato molto poco: e dovrei essere sommamente grato per essere stato allevato (da quando avevo otto anni) in una fede che mi ha nutrito e mi ha insegnato tutto quel poco che so.” (lettera al padre gesuita Robert Murray).

    Ovviamente - come tutti - anche Tolkien aveva delle idee politiche, ma queste non vanno ricercate nella sua produzione letteraria. L'unico modo in cui è forse possibile ricostruirle è attraverso la lettura di scritti più personali (e non pubblicati mentre era in vita), come la raccolta delle Lettere (edita in Italia col titolo di La Realtà in trasparenza. Lettere 1914-1973, a cura di Humphrey Carpenter e C. Tolkien, trad. it., Rusconi, Milano 1990).

    […] dal suo senso religioso discendono anche le sue idee politiche, che mai prendono esplicitamente posizione verso una particolare fazione.
    Anzi, nella Lettera 52 Tolkien dichiara che le sue opinioni politiche "inclinano sempre più verso l'anarchia (intesa filosoficamente come abolizione di ogni controllo, non come uomini barbuti che lanciano bombe)". La sua è piuttosto insofferenza verso le istituzioni e le organizzazioni concepite, costruite e guidate da uomini su altri uomini.
    Nella Lettera 154 Tolkien dice poi: "Io non sono un riformatore e nemmeno un "conservatore"! Non sono un riformatore (attraverso l'esercizio del potere) dato che mi sembra si vada sempre a finire nel Sarumanismo. Ma anche "imbalsamare" comporta, com'è stato dimostrato, delle punizioni".
    Ancora più diffidente è il suo atteggiamento - per le medesime ragioni - verso gli uomini di governo: "L'occupazione più inadatta per qualsiasi uomo [...] è governare altri uomini. Non c'è una persona su un milione che sia adatta e men che meno quelli che cercano di afferrare l'opportunità" (Lettera 52). Si tratta quindi di un'anarchia di carattere religioso: il governo sull'uomo è un fatto divino. Il governo "umano" sull'uomo finisce sempre nel male.
    Allargando il discorso, Tolkien diffida fortemente di tutte le forme di "organizzazione" create dall'uomo, comprendendo in queste anche le istituzioni, gli eserciti e la tecnologia (Lettera 66). Anche alla base di queste affermazioni vi è un concetto religioso: è la presunzione umana che costruisce diavolerie senza disporre del senno per padroneggiarle; e arrogandosi il potere di "creare", che è invece riservato a Dio, mentre all'uomo rimane solo la potenzialità della sub-creazione artistica (Lettera 75).
    Per questo le sue simpatie vanno a coloro che cercano di sottrarsi agli schieramenti e alle conquiste dell'uomo: agli "staterelli che rimangono neutrali", alla Gallia libera e a Cartagine durante l'Impero Romano. Ed egli stesso dichiara di appartenere "alla parte dei sempre sconfitti mai sottomessi" (Lettera 77).
    Tolkien non ha mai dichiaratamente appoggiato un partito politico, né una nazione o un'alleanza fra nazioni. Ed in effetti i suoi commenti personali al riguardo sono quasi sempre critici. Alcune lettere (tratte da "La realtà in trasparenza") ne sono esempi illuminanti.

    Sul nazismo: Adolf Hitler viene citato diverse volte, come un "piccolo ignorante, ispirato da un diavolo pazzo" (Lettera 45), o un "piccolo furfante volgare e ignorante" (Lettera 81). Nella lettera 78 Tolkien afferma che "non c'è molta gente così corrotta da non poter essere redenta", ma ammette l'esistenza di persone "che sembrano incorreggibili a meno di uno speciale miracolo", e che "di queste persone esiste una concentrazione particolarmente elevata in Germania e Giappone".

    Su Stalin e il comunismo: Stalin è definito come un "vecchio assassino assetato di sangue" (Lettera 53), mentre per quanto riguarda la propaganda comunista Tolkien afferma: "persino i piccoli infelici Samoiedi, temo, hanno cibo in scatola e l'altoparlante del villaggio che racconta le favole di Stalin sulla democrazia e sui fascisti crudeli che mangiano i bambini e rubano i cani da slitta" (Lettera 52).

    Sugli USA: Tolkien teme le "manie di massa" introdotte dagli americani, tanto da dubitare che quelle portate dai Soviet possano essere peggiori (Lettera 77). In ogni caso non si ritiene sicuro che "una vittoria americana a lunga scadenza si rivelerà migliore per il mondo nel suo complesso" (Lettera 53).

    Sulla Patria: Tolkien è patriota, ma nei confronti della sola Inghilterra, "non la Gran Bretagna e sicuramente non il Commonwealth - grr!" (Lettera 53).

    Sulla seconda guerra mondiale: della guerra, nonostante i suoi libri ne parlino spesso, Tolkien pensa tutto il male possibile. La guerra "moltiplica per tre la stupidità e all'ennesima potenza" (Lettera 61). Anche la guerra "giusta", dal momento che gli capita di commentare "stiamo tentando di conquistare Sauron utilizzando l'Anello" (Lettera 66).

    Sul razzismo: nel 1938 una casa editrice tedesca che voleva pubblicare Lo Hobbit in Germania chiese a Tolkien se fosse di origine ariana. Tolkien ne fu molto seccato, e fu tentato - pur se in ristrettezze economiche - di "lasciare che la pubblicazione tedesca andasse a quel paese". A questo episodio sono totalmente dedicate le lettere 29 e 30, in cui Tolkien fra l'altro si espresse con parole lusinghiere nei confronti del popolo ebraico, e definì la dottrina della razza completamente infondata e pericolosa.
    Ancora: nella lettera 61 scrive di provare orrore per l'apartheid sudafricano. Infine, sul razzismo in generale, la sua parola definitiva si trova nella lettera 81: "i tedeschi hanno lo stesso diritto di definire polacchi ed ebrei vermi da schiacciare, creature subumane, quanto noi di definire così i tedeschi: e cioè nessuno, qualunque cosa abbiano fatto".
    È indubbio che nei vari "stati" presenti nella Terra di Mezzo si possano riconoscere varie forme di "governo", ma Tolkien ha negato in varie occasioni ogni identificazione "politica" tra Terra di Mezzo e mondo contemporaneo.
    Quella che può sembrare l'analogia più significativa, tra Mordor e Unione Sovietica, è smentita da Tolkien nella lettera 229 ("La realtà in trasparenza"): "La localizzazione di Mordor all'est è dovuta semplicemente alle necessità geografiche del racconto, all'interno del mio sistema mitologico. La fortezza originaria del Male era (come vuole la tradizione) a nord; ma dato che venne distrutta e sepolta sotto il mare, doveva esserci una nuova fortezza, lontana dai Valar, dagli elfi e dalla potenza marinara di Numenor".


    A presto.

    [Modificato da Admin-Geko 29/05/2006 16.58]


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    00 31/05/2006 19:28
    Accidenti, erano proprio quelle le lettere che svelavano l'arcano
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    Martino NonancoraRe
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    Tutto ciò mi ricorda le discussioni del liceo, quando, entrambi appassionati di Tolkien, io e un mio amico rivendicavamo Il Signore degli Anelli come un libro di destra (io) o di sinistra (lui)...

    Ammetto poi che mi sono avvicinato (ergo: ho militato per vari anni, fino a lasciare, per motivi di lavoro) a movimenti di destra proprio grazie a un volantino che ritraeva Gandalf con Glamdring e bastone in mano sul Ponte di Khazad-Dum che fronteggiava il Balrog, sopra frasi del tipo "le radici profonde non gelano": io ero forte e coraggioso, ero in vena di combattere il Male (e fosse chiaro come nella Terra di Mezzo!), avevo tanta voglia di fare, ero sensibile a spade e discorsi sulla tradizione.
    ...Gli elementi c'erano tutti!


    Da un punto di vista di un vecchio militante di destra, Grigiovento, ti dirò:
    Riconosco poco delle parole di quell'articolo e certo si poteva scegliere qualcosa di meno marcatamente razzista per spiegare una rivendicazione del libro alla destra!
    Ho letto di meglio, nella mia vita! ...Qualcosa sulla tradizione e sulla simbologia usata, anche sul background cristiano e pagano che permea tutto il libro... Ma tutto secondo canoni forse validi nelle ideologie di quaranta anni fa, ed ora anacronistici.

    Quell'articolo che tu ci hai proposto, fa parte probabilmente di un certo becero-destrismo (mi piace chiamarlo così!), di certi discorsi da bar, che t'assicuro non hanno spazio nemmeno nella stessa destra.

    Parlare di Tolkien come un autore di destra per me è soltanto per un discorso di "estetica" (e nell'estetica inserisco anche la simbologia): è chiaro che cinquant'anni fa non mi sarei proprio visto una sinistra rivoluzionaria utilizzare spade tra i propri simboli (semmai trattori!), e non certo valorizzare un mondo di struttura medievale, di quel medioevo di tirannia, fede e ignoranza che ben necessitava un superamento secondo Marx.
    Quindi, se Saruman e Mordor potevano essere comunque tacciati di fascismo (soprattutto Saruman, per me. ...E su Mordor ho sentito più analogie a Stalin... !!!! [SM=x294589] Eheheheh...), e gli elfi ad un'utopia comunista, di certo l'alternativa "umana" a questi due modelli (riferita a discorsi dello scorso secolo, s'intende!) NON POTEVA essere comunque considerata "di sinistra", per la simbologia di allora.

    Poi è chiaro che ognuno, in un'opera d'arte, in ciò che è bello e puro, vede riferimenti a quello in cui crede e quello per cui lotta.

    Tutto qui.


    Oggigiorno parlare di Tolkien come un autore di destra o di sinistra ha lo stesso senso del chiedersi se Il Signore degli Anelli è un libro più per maschi o per femmine (e ne ho sentiti di discorsi così!!!! [SM=x294580] ): è un discorso simpatico, che affronterei; qualche minuto in birreria ce lo perderei a discuterne; ma, seriamente... Che senso ha?


    Ciao a tutti!

    No Martino No Party
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    00 01/06/2006 17:30

    Scritto da: Ultimo Grigiovento 31/05/2006 19.28
    Accidenti, erano proprio quelle le lettere che svelavano l'arcano


    Scusa, Grigiovento, non volevo rovinarti la “sorpresa” … a dire il vero non ci ho proprio pensato. Avevo fatto un giro in rete per racimolare un po’ di info sull’argomento e, una volta assemblato e sistemato il tutto, ho inserito il post.
    Mi ero dimenticato che avevi manifestato l’intenzione di voler postare il contenuto di alcune di quelle lettere.
    A presto.

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    Ultimo Grigiovento
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    00 05/06/2006 03:22
    Nessun problema Gecko, davvero nessuno [SM=g27811]
    Trovo le tue argomentazioni, Martino, davvero interessanti e sono certo che la destra ha sostenuto la paternità del Signore degli Anelli anche per altri motivo ma non credere che l'ideologia razzista che stà dietro al documento che ho postato "non abbiamo spazio nemmeno all'interno della destra stessa" come tu hai scritto. L'autore di quel documento è infatti uno dei massimo esperti italiani di Julius Evola, pensatore che se hai frequentato i circoli di destra avrai sicuramente sentito, il quale ha un peso talmente grande nella destra moderna che Roberto Fiore (fondatore di Forza Nuova) e Luca Romagnoli (segretario di Fiamma Tricolore) si sono dichiarati suoi ammiratori ed estimatori, il Fronte Nazionale ha addirittura inserito Evola nel suo programma ! E' stato Evola ha usare per primo il termine "Tradizione" nel senso che la destra oggi gli dà.
    La sinistra ha rivendicato l'opera di Tolkien in quanto supposta metafora della seconda guerra mondiale : due forze tiranniche (Isengard\Italia e Mordor\Germania) tentano la conquista del mondo, un'unione di varie razze (multicultura contrapposta al razzismo) invece li ferma sconfiggendo prima Isengard (Italia, 1943) e poi Mordor (Germania, 1945). Nel viaggio i borghesissimi Hobbit crescono spirituale e non possono più vivere bene nella Contea, si devono unire agli Elfi i quali hanno trasceso la meschinità del ceto-medio e vivono in stati che possono ricordare perfette ed idealistiche comuni. Certo non credo affatto che Tolkien intendesse davvero questo, così come non credo che intendesse la visione di destra, ma tuttavia è stata usata anche questa spiegazione.
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    Alester
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    00 06/06/2006 00:53
    Premesso che questo è esattamente il tema sul quale volevo scrivere quelle mie famigerate pagine che avevo promesso a geko [SM=g27828] e che non ho mai avuto il tempo di fare....questo post mi fa tornare la voglia di lavorarci...finita la maturità mi ci metterò.

    Volevo fare solo un appunto:
    gli intellettuali "non schierati, non allineati, non di parte" non esistono. Anche quando non si schierano dichiaratamente, e quindi rimangono terzi, questa è già una posizione.
    Essi sono sempre rispondenti al tempo e all'ambiente in cui vivono, tolkien compreso. Vale per tutti.
    --------------------------

    Altrove, qualcuno ha scritto:
    "...quando ti ciopperanno un braccio (uno qualunque!), mollerai il martello lungo almeno 170 centimetri, guarderai il nemico e dirai:"Potrei ucciderti col mio braccio ferito...ma userò QUESTO!!!"
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    Martino NonancoraRe
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    00 06/06/2006 01:34
    Evolvo il discorso:

    Quell'articolo che hai citato, siccome mi fido di quello che mi dici circa l'autorevolezza della fonte, potrebbe fare parte di un discorso più ampio, fatto dalla destra PER la destra.

    Come molte volte mi è capitato di assistere, se non di esserne io stesso l'autore, l'articolo fa riferimento quindi al passato valoriale da cui i movimenti A CUI PARLA sono partiti, non certo rinnegandolo, ma sorvolando (perchè in quell'ambito probabilemente non era intellettualmente necessario farlo) sulle successive evoluzioni.
    Ciò implica lasciare sottointese molte cose ritenute scontate, tra cui, t'assicuro, il superamento del becero-razzismo che sembrerebbe emergere da quell'articolo così com'è, estraniato dai discorsi in cui era immerso.


    In ogni caso, quindi, senza un'ulteriore spiegazione, quell'articolo non ha senso di essere esposto qui.


    Martino
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    00 10/06/2006 01:44
    Beh che dire ? Personalmente credo che più di militante di destra se ti sentisse dare alle teorie di Evola del "becero razzismo" inorridirrebbe.
    Se invece intendevi dire che per capire bene il messaggio da me postato occorreva prima conoscere Evola è un altro discorso.
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    Gemellato
    00 10/06/2006 09:40

    Scritto da: Martino NonancoraRe:
    Oggigiorno parlare di Tolkien come un autore di destra o di sinistra ha lo stesso senso del chiedersi se Il Signore degli Anelli è un libro più per maschi o per femmine (e ne ho sentiti di discorsi così!!!! ): è un discorso simpatico, che affronterei; qualche minuto in birreria ce lo perderei a discuterne; ma, seriamente... Che senso ha?


    Bravo, hai trovato le parole per dire quello che penso io (guarda un pò!). Mi permetto solo di dire, avendo letto velocemente tutti i vostri interventi, che (ad esempio) immaginare Saruman come fascista ne sminuisce la portata: nel senso che la minaccia di Saruman è quella che è (wow che acuto pensatore [SM=g27824]) ed è insidiosa perchè, per usare l'aggettivo di T, "multicolore". Allargando quindi l'esempio: cercare di definire alcuni personaggi/realtà della TdM riconducendoli ad esperienze e personaggi 'reali' ne limita il significato, sminuendolo appunto. Un pò come succede adesso al telegiornale o nei discorsi comuni: se vuoi "banalizzare" un gruppo/persona/etc.. basta "dargli un nome" e tutti lo chiameranno in quel modo senza chiedersi chi/cosa effettivamente sia.
    Ne approfitto subdolamente per fare pubblicità segnalando questa cosetta che forse descrive meglio la minaccia di saruman (per tornare all'esempio) ma appunto, per quanto detto, la sto già circoscrivendo.
    Saluti
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