Terra Santa

Ne approfitto (pausa di sgamo in ufficio, oggi e' bella tranquilla, la situazione) per aprire questo topic. Piu' che dirvi come stanno le cose, spero di riuscire a comunicarvi le mie impressioni "live", senza troppi filtri narrativi. Magari condendo il tutto con qualche dritta storica e/o geopolitica.
Tra l'altro, almeno finche' non riusciro' a recarmi di persona da quelle parti, chiedo l'appogio di Angel per la zona di Hebron. Mi ci hanno invitato ed ho un paio di amici che sono nativi di la, ma non e' per questa settimana che si puo' fare (magari la prox).
Infine, sebbene temo che mi pentiro' di questa affermazione, chiamerei in causa anche l'omniscente signore di tutte le encarta: Napo dalla Torre Aldobrandini de Gama y Almirante y Mondragon y Jeneral de la Fuerteza del la Gran Peitencia de la Reina y del Rey y de la Ley y Conquistador.
Magari, con opportuni blocchi alla tastiera da cui scrivera', potra' colmare eventuali lacune. Ovviamente, anche lo Zio e' il benvenuto, cosi' come tutti quelli che vorranno partecipare e dire la loro. Insomma, tutto come al solito no?

Per cominciare, direi che il momento e', come dice Alessio, davvero storico. Ce lo hanno fatto presente anche all'aeroporto, con la eloquente sequela di frasi:
E cosi' lei entra in Israele...
Si
Hmmm...E va anche nei territori?
si
Gia'....Ma quanto restera'?
Tre mesi circa
Ma e' sicuro?
Beh...si...perche'? (inizio ad esitare)
No, dico, ma lei si rende conto di che momento ha scelto per venire qui da noi?
Beh....si...credo di si...
Hmmm...va bene, puo' andare.

Insomma, per gli israeliani, se non altro, il disengagement da Gaza e' un evento che viene forse dopo la fondazione dello stato ('48), la guerra del '67, il libano e pochi altri eventi. Appare come poca cosa agli arabi palestinesi, che in effetti gaza e' proprio un buco di posto, e non e' che sia questa gran concessione. Anche perche' i famosi coloni sfollati si attestano a 30 km da dove abitavano prima, sulla frontiera. Ecco perche' qui a Ramallah a malapena se ne parla. Stavolta e' una grana degli siraeliani PER gli israeliani. Non avete idea, dai telegiornali che ci sono in italia (quasi ridicoli) del casino che stanno facendo quei 4 gatti di coloni e il ginepraio in cui si sono infilati i militari incaricati del disimpegno. Scene patetiche, a volte surreali, interviste che hanno quasi del grottesco.
Un militare (comandante delle ex-truppe li stanziate) ha sostenuto che in questo periodo sono stati forti, fortissimi, gli scrupoli morali che si e' dovuto mettere. Suona strano se si pensa alle persone che sono morte per cause varie ed eventuali sotto il suo comando (tutte dell'ALTRO schieramento). Ma comunque...da qualche parte si deve pur cominciare, no? Anche se un piccolo passo in termini di km quadrati, e' di certo una grande ammissione da parte israeliana che forse il sogno di ricostruire Eretz Israel ESATTAMENTE come e' descritta nelle sacre scritture non e' cosa fattibile, anche perche' gli ebrei che hanno risposto alla chiamata, di 13.000.000 che ce ne sono al mondo, sono solo 5 o 6. Non abbastanza per tutto quel territorio (intendo la somma dei territori israeliani+palestinesi). Solo, vallo a spiegare al vecchio rabbi Efrem, o a quelli del Kibbutz tal dei tali, che se o sono zappato, difeso e conquistato a piu' riprese. Si mischia religione e politica ed ecco il botto! Ragazzi, 13 milioni di persone, in tutto il mondo. Sono gli appartenenti ad una religione. Voglio dire, sono pochi! E guarda che casino! In Italia, almeno sulla carta, ci sono 60 milioni di cattolici! Cinque volte tanti! I musulmani del mondo sono un miliardo e 200-300 milioni, tra sciiti e sunniti. C'e' da pensarci su eh?

Quante ne sento qui (anche sul vecchio Arafat, e dette da arabi, beninteso)...tante che non si possono mettere tutte in un solo post. Per cominciare vi consiglio di leggere gli articoli su Haaretz, on line, il quotidiano della sx israeliana. Non voglio dire che siano gli "illuminati", pero' hanno pochi peli sulla lingua quando si tratta di mettere le cose giu' dure.

Per ora vi mollo (Seconda flebo a Marc.... )

Manuel Coimbra de la Coronilla....y Azebiejo!

[Modificato da Ossian77 28/08/2005 10.34]

[Modificato da Ossian77 28/08/2005 10.40]

[Modificato da Ossian77 28/08/2005 10.42]

Correte a vedervi questo:

http://www.repubblica.it/2005/h/sezioni/esteri/moriente18/videohamas/videohamas.html

No dico, ma stiamo parlando del diavolo? Poi ti chiedi perche le cose vanno a remengo. Sara' che Sharon non e' proprio conciliante, ma quando ci si mettono i palestinesi a dire cazzate non li batte (quasi) nessuno. Me poi, questo qui, sara' il diavolo in persona? Dico TRE tentativi di assassinarlo degli israeliani (che non sono burbette...), di cui uno con un MISSILEEEEEEEE, cioe', dico, mica una sassata o un ago al curaro! Un missile!

mah...

Osso.

Per me la situazione in Palestina potrebbe essere sintetizzata con due sole, semplici frasi:

"Gli Israeliani si dovrebbero ritirare da TUTTI i territori occupati nel 1967, che non appartengono a loro ma ai Palestinesi."

"I Palestinesi dovrebbero riconoscere l'esistenza dello stato d'Israele ed i suoi confini, rinunciando definitivamente a qualsiasi rivendicazione e rinnegando il terrorismo."

Mi rendo conto che forse si tratta di una utopia, ma da questi due assiomi proprio non si può prescindere. Tutto il resto dovrebbe essere solo una questione di tempi e modi.
Bene quindi il ritiro da Gaza effettuato dagli Israeliani, ma non vorrei si trattasse solo di una manovra per giustificare altri abusi (in fondo poche migliaia di coloni arrabbiati sono un prezzo ragionevole da pagare per legittimare la costruzione del muro e l'annessione di Gerusalemme e di terre nella Cisgiordania).

Salutoni

Valandur

[Modificato da Valandur 30/08/2005 13.20]

C'e' anche chi ha visto il ritiro da Gaza, tra cui gli uktrortodossi sionisti politici, come una specie di ammissione, implicita, del fatto che Ertez Israel (ovvero la Grande Israele) non si puo' realizzare, o non nei termini biblici e messianici che alcuni proponevano (del tipo, dal mediterraneo all'eufrate e dal liban all'egitto/sinai). LA ragione e' che troppo pochi ebrei hanno effettivamente aderito alla chiamata in Terra Santa. Dei 13.000.000 in tutto il mondo, solo 5,6 sono in Israele e territori. Troppo pochi per realizare la colonizzazione di massa, per trasformare la "pietraia" nella Terra Promessa.

C'e' da sperare che questo porti addirittura ad un ritiro unilaterale dalla riva ovest del giordano (ma non subito ne entro 50 anni). Chiaramente, se i Palestinesi continuano a propugnare la "cancellazione geografica dello stato di Israele" come ho letto nelle dichiarazioni del leader di HAmas, questo non invogliera' nessuno a fare ammissioni di sorta. Contate che gli ebrei nei territori occupati, oltre che relativamente pochi, sono sparpagliati tipo pionieri alla frontiera dell'oklahoma. Come dire che la loro mentalita', quella della frontiera, non e ' forse piu' produttiva come un tempo. Invece di stare in kibbutzim a 30 km uno dall'altro, isolati ed autosufficienti, come dei bravi lavoratori della terra fedeli al Talmud, potrebbero fare le stesse identiche cose nella terra di Israele come da Green Line
senza casuare tanto trambusto.

Staremo a vedere che accadra', e quale testa prevarra'. Tanto appena finisce il petrolio questo posto diventa meno che inutile agli occhi di chiunque, visto che di petrolio non ce n'e' e ci sono solo gli sbocchi sul mare per le navi che caricano da oleodotti e gasdotti che provengono da altri paesi (a 360 gradi)


Osso

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Scritto da: Ossian77 30/08/2005 13.49
Staremo a vedere che accadra', e quale testa prevarra'. Tanto appena finisce il petrolio questo posto diventa meno che inutile agli occhi di chiunque, visto che di petrolio non ce n'e' e ci sono solo gli sbocchi sul mare per le navi che caricano da oleodotti e gasdotti che provengono da altri paesi (a 360 gradi)


Osso

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Stai trascurando una cosa importantissima che si trova in relativa abbondanza in Palestina e che nel Medio Oriente sta diventando più importante dell'Oro Nero:

l'acqua.

A quella (il fiume Giordano e le fonti del West Bank) non credo rinunceranno facilmente gli istraeliani...

Qualcuno ha detto che la prossima guerra mondiale sara' per l'acqua, fonte di vita, ma anche di energia rinnovanile (per gravita', nelle turbine) e componente essenziale per l'Idrogeno combustibile.

E' vero, e difatti ieri, come ogni due giorni, in casa mia non c'era acqua. A quanto ho capito il governo Isr. vende a quello Palesto un tot di m3 di acqua, nell'ordne di qualche milioncino, che pero' in estate scendono di brutto. Inoltre, la fa pagare a caro prezzo, cosa che riempie la compagnia idrica Palest. sempre indebitata. Anche perche' la rete idrica locale fa abbastanza cag...e le perdite non sono poche.
Infine, quando gli girano, regolano le forniture e la distribuzione agli acquirenti palestoni in maniera un attimino...punitiva.

Vero, difficile che rinuncino, ma hanno una discreta tecnologia di desalinizzazione, e magari potrebbero tenersi soltanto (si fa x dire) i tank che stanno sule alture del Golan.
Mah...

Manuel Summer Spammer

Chiedo a Manuel ed Angel, ma anche allo Zio e a Napo (e a tutti gli altri interessati) di aiutarmi ad uscire dall’ignoranza in cui vegeto (da sempre) su argomenti “storici” come quello trattato in questo topic (la cui apertura è stata suggerita proprio dal sottoscritto).
Sono giorni che, a tempo perso, mi documento utilizzando il Web come fonte. Ho trovato un paio di siti di Storia davvero interessanti, ve li segnalo: www.cronologia.it/ e www.storiainrete.com/.
Vorrei partire dalle origini, dall’ABC, e cercare di capirci qualcosa. In merito al termine “ebreo” ho trovato, su due articoli contenuti in “cronologia.it”, che:

1) è un termine che deriva da Eber, uno dei discendenti di Sem citato nella Bibbia. Viene messo in relazione con una radice semitica che alluderebbe al nomadismo ma la cosa è solo una ipotesi. Il termine non viene generalmente usato dagli Ebrei stessi ma da altri popoli.

2) Spesso si pensa che essere ebreo significa seguire una certo credo religioso ma non è affatto cosi: si è ebrei anche se non si ha una fede religiosa ebrea..
A un primo livello la risposta è semplice: è ebreo il figlio di ebrei e precisamente, secondo le consuetudini bibliche, chi è nato da madre ebrea. Ma a un secondo livello la risposta è oltremodo complessa: cosa distingue gli ebrei dai non ebrei? Bisogna tener presente vari fattori:
RELIGIONE: è l'elemento più importante. Ma l'ebreo rimane tale anche se non segue alcuna religione e d'altra parte non si diventa ebrei per conversione religiosa ( come si puo diventare buddista o mussulmano). La religione ebraica infatti ha la caratteristica di essere una religione nazionale, non fa proseliti presso gli altri popoli. Dio infatti ha stretto un patto con i discendenti di Israele e al patto non possono accedere altri. Si noti che il temine "ebreo" di incerta origine (forse significava "nomade") è stato sempre il termine usato dagli altri popoli : il termine esatto invece è "israeliti " cioè discendenti da " Israele" nome con il quale, secondo il racconto biblico, l'angelo del Signore designò Giacobbe.
CULTURA: potrebbero allora essere identificati in una cultura. Tuttavia gli ebrei hanno assunto la cultura dei popoli presso i quali vivono ad eccezione di tutto ciò che riguarda la religione e quindi gli usi ad essa connessa. Un ebreo in Germania avrà una mentalità da tedesco, in Iraq da arabo. Si rimanda quindi alla religione.
GRUPPO ETNICO: Si può considerare gli ebrei nel senso di un insieme che persone che hanno caratteri genetici comuni in quanto discendenti da un piccolo, antico gruppo umano. L'antisemitismo parte proprio da questo assunto per individuare negli ebrei una "razza". In effetti gli ebrei non possono considerarsi un popolo puro (ma d'altra parte non ne esistono). Gli ebrei che durante i millenni della diaspora si sono convertiti al cristianesimo o all'islam sono infatti usciti fuori dal gruppo confondendosi con i popoli circostanti: tutti noi europei abbiamo un antenato ebreo (convertito al cristianesimo). Soprattutto attraverso matrimoni misti molti non ebrei sono entrati a farne parte. La cosa è molto evidenti: gli ebrei hanno caratteri fisici simili a quelli dei popoli presso cui hanno convissuto: infatti in Israele si vedono persone che hanno caratteri fisici molto diversi: nordici, mediterranei, anche negri (Falascia), è un po’ come girare per gli USA. Identificare gli ebrei come un gruppo genetico è chiaramente insostenibile.
LINGUA In genere è l lingua a individuare un popolo. L'ebraico è la lingua originale e in essa furono scritti i primi libri della Bibbia. Tuttavia già dalla antichità (V secolo a. C.) gli ebrei persero la loro lingua e usavano l'aramaico che era la lingua comune del Medio Oriente e non come comunemente si crede, lingua specifica degli Ebrei. In seguito, spargendosi per il mondo, assunsero le lingue locali. Talvolta alcuni gruppi parlavano lingue diverse da quelle locali ma in questo caso si tratta di gruppi che conservano la lingua del luogo di emigrazione. E' il caso notissimo del "Yddish": nel mondo slavo si diffusero gruppi di ebrei provenienti dalla Germania che conservarono l'antico dialetto tedesco contaminato da elementi slavi. Lo stesso avvenne per certi gruppi di ebrei diffusi nel mediterraneo provenienti alla Spagna che conservarono a lungo lo spagnolo antico come lingua propria. La lingua ebraica rimaneva però come lingua liturgica. Solo in tempi recenti, alla formazione dello stato di Israele, su un antichissimo fondo biblico si è ristabilito l'ebraico come una lingua parlata. Caso unico nella storia una lingua morta ormai da 2500 anni è tornata a vivere.

Ci si pone allora il problema storiografico come gli ebrei abbiano potuto mantenere la loro individualità per duemila anni senza essere assorbito dai popoli circostanti. Bisogna distinguere il "prima" e il "dopo" la formazione dello stato moderno laico e liberale.
Sia nel modo islamico come nel modo cristiano nei quali gli ebrei si sono diffusi, lo Stato ha sempre avuto forti connotazioni confessionali: solo gli aderenti alla religione dominante avevano la pienezza dei diritti, gli altri gruppi potevano essere più o meno tollerati ma restavano sempre ben distinti . Nel mondo dell'islam non solo si sono conservato come entità distinta gli ebrei ma anche gruppi di cristiani aderenti alle più diverse confessioni: i Maroniti del Libano, i Caldei dell'Iraq, i Copti dell'Egitto.
In Occidente per ragioni storiche che sarebbe troppo lungo ad esaminare l'unico gruppo non cristiano furono gli ebrei. Essi furono sempre identificati solo su base religiosa: la conversione al cristianesimo significava anche uscire dalla identità ebraica. In effetti proprio per questo però non era facile psicologicamente per un ebreo passare al cristianesimo perchè questo avrebbe significato troncare i rapporti di solidarietà con tutti gli altri aderenti al gruppo, con parenti ed amici. Malgrado persecuzione ed emarginazione o meglio proprio per questo, la identità ebraica si manteneva forte.
La situazione cambiò radicalmente in Europa nell' 800 con la formazione dello stato laico e liberale e la contemporanea perdita di importanza della identità religiosa e il diffondersi anche dell'ateismo. L'appartenenza al culto ebraico non era più un impedimento alla piena integrazione e d'altra parte moltissimi ebrei abbandonavano la religione che d'altra parte perdeva rilievo sociale. Gli ebrei si integravano rapidamente e la identità che millenni di persecuzione non avevano potuto cancellare tendeva a perdersi in pochi decenni di libertà. Un contributo culturale grandissimo, sproporzionato alla modesta consistenza numerica è venuta alla civiltà occidentale dagli Ebrei. Ma si noti: in nessun caso si tratta di un contributo della "cultura ebraica", ma sempre di persone di origine ebraica che operavano a prescindere e in genere in contrasto con la loro cultura tradizionale. Insomma non c'è nulla di ebraico nel pensiero di Marx o di Freud o di Einstein (anche se qualcuno crede di vedere qualche lontano riflesso). Il processo di integrazione ebraico fu però improvvisamente e tragicamente interrotte dalle follie dell'antisemitismo soprattutto nazista. L'antisemitismo si distingue dall'antiebraismo tradizionale perchè identifica l'ebreo come appartenente a una razza e non a un a religione inventando i concetti scientificamente insostenibili di "ariani" e "semiti". L'antisemitismo si basa su un cumulo di errori storici e sociologici, su un complesso di assurde dicerie e incredibili confusioni ed è veramente gran meraviglia che abbia potuto diffondersi in un popolo come quello tedesco d'altra parte colto e civile.
Ne "Il giardino dei Finzi Contini" di Bassani ben si ritrae il fenomeno del ritorno all'identità: gli ebrei di Ferrara non formano gruppo, non hanno particolari relazioni fra di loro, non si conoscono nemmeno bene tra loro anche se vivono in una piccola città, in maggioranza non sono nemmeno più credenti. Ma con la promulgazione delle leggi razziali sono "costretti" a divenire gruppo, a ritrovare la identità. Cacciati incredibilmente dal circolo del tennis cittadino perchè "non ariani" formano un loro circolo privato separato "ebraico"
La immane tragedia seguita alla follia nazista ha creato una nuova coscienza ebraica fondata sulla paura che avvenimenti del genere possano ripetersi: nessuno avrebbe pensato negli anni trenta che sei milioni di esseri umani potessero essere sterminati nei lager: chi ci assicura che avvenimenti del genere non possano ripetersi?
Si è pure creato in occidente un senso di solidarietà e anche un senso di colpa profondo per non aver saputo impedire la immane tragedia.
Il nazismo ha provocato insieme il risorgere della coscienza ebraica e il passaggio dalla millenaria ostilità europea a una profonda solidarietà: Hitler certo non lo aveva previsto
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Ci sono errori? Avete considerazioni/chiarimenti da fare? A me resta ancora il dubbio su quale sia il fattore di “identificazione” principale.
A presto.

"A me avete lasciato il vento dell'Est. Di esso, tuttavia, io non cantero'", disse Gimli.
Ieri sono andato a Jenin. Solo il viaggio di ritorno, tra 7 checkpoint uno peggio dell'altro, il tramonto sulle colline ed i compagni di viaggio (3 sergenti palestinesi, molto giovani, max 23 anni) hanno reso la giornata meno oprimente. Ci siamo quasi divertiti vivendo quel viaggio di ritorno. Tagliando con il taxi scassatissimo per un oliveto sterrato, correndo a 130 km/h su delle mulattiere con degli strapiombi da cagarsi sotto e un buio che levati.

Di Jenin io non posso dire nulla. Sono ancora un po' sotto shock. Pero' posso dirvi che di molti (se non tuti e me in testa) di noi e' un crimine l'ignoranza. Scusante? Il filtro mediatico, forse. Rimedio? Parlare, chiedere. Rompere le palle fino allo sfinimento e fino ad aver avuto le risposte che cerchiamo. E non chiedere mai ad una sola fonte, o a quella che gia' sappiamo che ci dara' le risposte che vogliamo, che ci piacciono di piu'. Contraddirsi, falsificare le ipotesi, avvicinarsi al vero senza pretendere di averlo mai trovato, come il santo graal, che sta li' per essere cercato, non trovato.

Da Mordor si alza una nube nera, di cenere e fumo. E'il velo dell'ignoranza. Noi, che abitiamo internbet, abbiamo un grande potere. Quello di dire, diffondere, citare. Cerchiamo di essere sempre rigorosi, rintracciabili, puliti nelle nostre ricerche, per quanto ce lo possa consentire il trasporto e l'emozione per i fatti tremendi che incontreremo.
Vi prego di andare a questo link. E' solo uno, ma ce ne sono a bizzeffe. E' quello che ho scelto per voi perche' e' impaginato ed organizzato bene. Non solo. Quando avrete finito di leggere, e starete pensando che e' tutto falso, che e' una invenzione, una esagerazione, che e' impossibile che non se ne sapesse nulla o che non se ne parli piu' o che la cosa sia stata perdonata, non indagata, messa a silenzio, allora e sopratutto allora, attaccatevi al computer e sparate questo link e quelli che troverete, come un cazzotto dinformatico alo stomaco, a tutti i contatti che avete.

Buona lettura e fatevi un bello stomaco.

http://this.is/jenin/text1_en.html

Manuel.

Da parte del Socio Ossian.

Vi riporto ciò che mi ha scritto per e-mail:

“…trattasi del Muro con torretta (una delle tante) presso il checkpoint di Qualandiya (o Kael Hindiya, come è scritto nel blog di JSMORAN/The keepers). Sembra Cirith Ungol vista da dietro, perchè dal muro sporge solo la parte finale della torretta. Il ch.point è a metà strada tra Jerusalem e Ramallah.”

A presto.

Già si sapeva. Per quello che è successo a Jenin c'è una sola parola adeguata: genocidio.
Oggi non si può pronunciare, tra venti o trent'anni, forse, Israele comincerà a fare i conti con il lato oscuro della sua storia.
Ma per allora i criminali che l'hanno commesso saranno stati chiamati presso un tribunale ben più alto.

Ahimè, parlando di quello che succede nei territori occupati (o West Bank come vengono definiti, in modo molto asettico, dagli Israeliani) si vanno a toccare nervi scoperti.
Molti interessi sono in gioco, alcuni sacrosanti, altri discutibili, altri ancora talmente oscuri da essere incoffessabili.
La Cisgiordania, dunque. Perchè Israele si ostina a mantenervi un notevole e dispendioso apparato militare, in barba a tutte le risoluzioni ONU che gli imporrebbero di ritirarsi?
Due sono gli architravi sui quali si fonda la politica israeliana di questi decenni: il controllo dell'acqua ed il problema demografico.
Il primo necessita di un capillare controllo del territorio sul quale sono presenti le fonti idriche che, lo ricordo ancora una volta, sono certamente una delle principali risorse del Medio Oriente, la cui importanza è attualmente superata solo dal petrolio. Per poter esercitare tale controllo sono quindi necessari insediamenti ed infrastrutture che necessitano di risorse demografiche (il secondo architrave) che Israele possiede solo in misura limitata, almeno rispetto al tasso di natalità tipico dei paesi arabi.
Come fare per riuscire a controllare le fonti d'acqua, quando Israele è formato da meno di 7 milioni di individui (dei quali circa il 20% arabi) ed è circondato da paesi ostili dieci volte più popolati?
Con l'unica soluzione possibile: una politica di incentivi (sgravi fiscali, donazioni) per spingere le numerose popolazioni ebree (o pseudo tali) della Russia e dell'Europa Orientale ad installarsi nelle colonie fondate nei territori occupati, situate in luoghi strategici che permettono il controllo diretto di vie di comunicazione, fonti idriche e risorse agricole. Contemporaneamente una dura politica repressiva e di limitazione dei diritti e delle libertà delle popolazioni arabe delle zone occupate (requisizioni, arresti, processi sommari ed "esecuzioni mirate"), per spingerle ed emigrare aldilà del Giordano, rinunciando alla loro identità storica, politica e religiosa.
Questa, in soldoni, la politica dello stato d'Israele negli ultimi decenni. Attuata con la politica dei piccoli passi, ma attuata sempre e comunque, da tutti i governi che si sono succeduti nel corso delle varie legislature.
Come alcuni di voi sanno, ho visitato Israele più volte fino al 2000, il periodo cioè più tranquillo per quella zona: non c'era quasi terrorismo, non c'era quasi intifada ed ho potuto girare (quasi) liberamente per i territori occupati (Betlemme, Gerico, Hebron, ecc). Due cose ho notato: il continuo espandersi degli insediamenti dei coloni (in barba agli accordi di Oslo) ed il continuo montare della rabbia dei palestinesi, che si tramutava sempre più in odio inestinguibile verso gli invasori.
Io credo che ora gli israeliani stiano solo raccogliendo ciò che hanno seminato: odio.

Salutoni

Valandur

Caro Angel. La mia parte razionale e civile ti da' ragione al 100%.
Eppure da Europeo sbattuto a Ramallah senza essersi debitamente organizzato (mea culpa) alla fine del ramadan i miei sentimenti sono contrastanti. Non scrivo ora quello che penso perche' ho ancora le palle che mi girano. Non posso escludere che qualche musulmano, come ce ne sono tanti e sono persone piu' che serie e di mente aperta, legga questo post e...potrebbe sentirsi offeso.

Quindi la versione redux e' questa: dopo 28 giorni di Blackout totale, sono iniziati 6 giorni di FESTA post blackout.
Tutti troppo stanchi per fare qualcosa, durante il mese (a parte magiare come 7 cristiani ad ogni sacrosanto iftar) ed ora, per riposarsi, altri 5 giorni di dolce far niente, poi un bel venerdi (e venerdi' e' venerdi' e non si tocca), e sabato...ponte. Ricominciamo tutto domenica, forse.
Saro' un Europeo viziato, saro' tante cose brutte, ma per me e' stata davvero dura. Immagino se da noi le vacanze di natale e capodanno iniziassero il 5 dicembre, per proseguire poi fin dopo l'epifania. TUTTI in vacanza. Niente turni. Niente lavoro festivo e poi l'anno prossimo o a Pasqua ci diamo il cambio. TUTTI in vacanza.

Vabbe', aspetto di sbollire un po' di frustrazione causata da indolenza generalizzata.

Osso.

PS
Cari Admin, sentitevi liberi di censurarmi. Non mi offendo. E' solo che dovevo....liberarmi. Se ho cagato fuori dal vaso, me ne scuso e mi auto banno.

Socio, non ho capito niente!
Mi spieghi (in Ovestron) che cosa ti è successo?
A presto.

In entese, semplicemente, a Ramadan (mese sacro in cui si pratica il digiuno dall'alba al tramonto. Non si mangia non si beve nulla (acqua, caffe, nulla) ne' si fuma ne' si fa...altro), qui e' stato...arduo.
L'ufficio chiudeva alle 2.00. Ufficio che costituisce la maggior parte dei miei contatti sociali, possibilita' di parlare, interagire con esseri umani etc...
Ufficio che ha il PC collegato a Internet etc...
Fino al tramonto, anche se le bancarelle debordavano di roba da mangiare, nessuno ti vende niente. A poco vale dire che sei cristiano. E' ramadan, e anche se non e' scritto sul Corano, NON si vende cibo prima di una certa. Solo un chioschetto mi preparava una pita (piadina) con falafel fritti. Costo:30 centesimi di euro. Numero di cellule epatiche uccise irrimediabilmente: svariati miliardi.

Non parliamo dei servizi: alle 5, visto che tutti stanno morendo di fame, ci sarebbe l'iftar, o rottura del digiuno (come in inglese: break fast). Si suppone che, specialmente nei mesi col giorno corto, come ottobre, uno all'iftar mangi normalmente. Il ramadan e' mese di preghiera, digiuno, spiritualita'.

La scena simpatica (molto simpatica, visto che coi crampi alla pancia ho partecipato almeno tre volte) e' proprio alle 5.00. Alle 5 - dieci sono tutti seduti e tutti i ristoranti di ramallah sono pieni. TUTTE le strade sono deserte. Tutti:internet point, lavanderia, supermercato, caffe', hanno chiuso alle 16.00 per andare a prepararsi (se non devono cucinare o se non hanno ospiti a casa, tipo 30 persone alla volta,nel qualcaso il cessa lavori e' alle 14.00 max).
Tra le 5.00 -10 e le 5.00 senti un ronzio tipo sciame di locuste che arriva da ovest. Poi scatta il verde alla griglia di partenza. Dalla moschea piu' vicina (ce ne sono a uffa) arriva l'Adhan (richiamo alla preghiera). A quel punto...beh, dovreste leggere "I LAngolieri " di Stephen King per capire cosa succede (anche io mi sono trasformato in Langoliere). Pensate a Pac Man ed incrociatelo con uno Squalo Bianco, pero' Mannaro e durante la notte di Plenilunio. Ecco, ci siete quasi...

E poi? Boh? Dalle 18.00 fino al giorno dopo, ancora strade deserte (stanno tutti a "visitare i parenti" come dicono qua. Ma perche', il resto dell'anno non e' bono per visitare? Che se non e' Ramadan zia Ilda e zia Zelda le schifiamo?....).
Ora, se sei come me, ipotetico cooperante e stageur, se come me non hai ancora la "greffa", se come me NON hai un laptop a casa e NON hai di conseguenza la scheda UMTS e se per caso ti sei dimenticato di fare la spesa il pomeriggio prima uscendo dal lavoro in tempo (ovvero in anticipo), e se non sei invitato a un iftar, che te MAGNI? To o dico io....er tavolo!
Vabbe', a parte queste inezie, e a parte la noia mortale, qui e' iniziato lo Strategic Planning, in ufficio, e nonostantela mole spaventosa di cose da scrivere e presentare ai vari finanziatori eurpei (belgi, per lo +. Sai quanti belgi fanno ramadan? lo sai? Ci sono piu' orchi infermieri in giro che funzionari dell'Unione Uropea praticanti il ramadan). Risultato? Segretarie scomparse, progettisti latitanti etc....
Risultato? Duarnte i primi giorni, causa digiuno forzato, lavoro (normale) sete e fame e consegunte sfondamento a suon di calorie all'Iftar, indigestioni, malesseri, coccoloni a non finire....bella furbata. Complimenti...
Alla fine di questa tiritera (che raddoppiava la sua intensita' ogni venerdi'...e meno male che ce ne sono solo 4 in 28 giorni), si proclama festa. Ale'. Non si torna prima dall'ufficio. Non ci si va proprio! E via cosi' per 5 giorni.
Dimenticavo che, all'inizio ed alla fine non si sapeva nulla e devi stare a guardare la diretta satellitare da La MEcca dove hannomun telescopio tipo Contact connJodie Foster puntato contro la luna per decidere se inizia o meno (o se finisce) il mese in oggetto. Pianifichiamo qualcosa? NO! Perche' non sai se dmani e' ramadan, se 'e l'ultimo giorno (festa, e' vigilia della fine) se e' il giorno dopo ancora (festa, e' finito il ramadan). Tutto questo in un paese dove per fare qualunque cosa devi usare il TAxi e il taxi in oggetto sono gia' di per se erratici ed incostanti. Almeno ti dicessero: NO NON FARTI VEDERE PRIMA DI UNA SETTIMANA, IDIOOTA!Uno si mette il cuore in pace....
No, sai, vediamo, non so, prova domani, passa, poi vediamo, in sha llah ci sentiamo, se dio vuole forse qualche taxi domani c'e', ma io non so, il capo? non c'e', non oggi, no, non c'e', si c'e'? chi e' chi e' chi? di chi stai parlando? devo andare sono le 5 ciao....

Insomma, se non sei abituato a questo tran tran e se qui non hai famiglia ne amici non musulmani, e' dura. Molto dura.

Claro?

Osso.
ps
Marc, nonti incazzare. Mi ha chiesto Ale di parlare in Entese, ed in entese per dire le cose ci vogliono molte parole, ok?
O era Ovestron?....hmmm...non ricordo....

Non ti incaxxare, Manuel!

1. Il tuo fisico non ti ha aiutato a superare il Ramadan;
2. L'umore, soprattutto in condizioni di mancanza di energie, ne risente parecchio;
3. L'incertezza, l'assoluta non conoscenza di quello che sarebbe potuto succedere anche di lì al giorno dopo, unita al senso di inutilità (ma allora che ci sto a fare io qui?) è un moltiplicatore spaventoso.

Capisco quello che hai provato, e non dev'essere stato facile.
Il farsi cogliere impreparati su queste cose dev'essere stato scoraggiante, ma sappi che è soltanto questione di... preparazione!
Psicologica (sai cosa t'aspetta) e fisica (sai come/quando nutrirti al meglio).
La prossima volta sarà una passeggiata!

E soprattutto: può capitare a tutti, quando meno ce lo si aspetta! (E non sono frasi "così per dire": so abbastanza bene quanto capiti!)


Goditi le stelle, invece, che lì il cielo credo che sia magnifico!
E i felafel distruggeranno il fegato, ma saranno unici, e non avrai tante altre occasioni per mangiarli così! "Non vorrai vivere per sempre" (dicevi tu che diceva una tipa)?


Tornerai con gli occhi gonfi, e con l'impressione che il Ramadan sia servito anche al tuo spirito!


Bello 'sto topic, comunque!
Ho poco da dire, e tanto da capire.


Ho accolto con gioia il ritiro degli israeliani da Gaza, che sono sempre stati la vera causa di quasi tutti gli eventi bellicosi che hanno coinvolto il medioriente, ma con molto meno giubilo la reazione inconsolabile dei Palestinesi e soprattutto dell'Iran.
Tutte notizie "filtrate" dai media occidentali certo (quindi voi che conoscete meglio la situazione reale potreste contribuire ad appianare questa mia ignoranza) e si scade in discorsi da complottista, ma guardacaso questo avviene proprio quando è un paio d'anni che sento dire che l'America ha come prossimo obbiettivo strategico, dopo l'Iraq, per consolidare la propria posizione strategica in medioriente e giàcchecc'è far passare di lì un bell'oleodotto insieme all'Afanistan, proprio l'Iran...
Le vie del Signore sono infinite, si sa; come quelle del Mossad e della CIA, si dice.

Che ci rimane? Almeno la consolazione che non rimarrò mai senza lavoro...


Sapete che vi dico?
Vado subito su quel forum!


Saluti!

Martino


Manuel: mi puoi essere d'aiuto! Noi dobbiamo parlare da vicino su tante cose...

Beh, Lorenzo, anche se sto per andare a roma (tra meno di 25 minuti) se vogliamo fare due chiacchere mi inviti a nozze. Cosi' ti racconto quello che ho sentito (alla nausea) la', dalla gente ma anche.....nell'aria......su Gaza, sul ritiro, sul futuro della West Bankm dell'Iraq, dell'Iran.....

Poi uno si sconvolge perche' Khamenei fa certe sparate.
Ragazzi, guardate che c'è gente mooooooooolto paziente al mondo, che sa che per fare bene queste cose ci vogliono 50-100-200 anni (non sto dando numeri a casaccio) ed e' disposta a fare la sua piccola parte perche' questo, alla fine, accada, e con la massima naturalezza, e perche' finisca nei libri di storia come i Gracchi, la Bastiglia, l'impero di Costantinopoli, le Crop Laws, insomma,, nel flusso del tempo, quando i pronipoti dei pronipoti dei nipoti di coloro che ne hanno visto lìinizio (la generazione prima della nostra) saranno polvere e sabbia, o saranno davanti alla corte di Crom a ridere dei miseri mortali.

E'una lunga storia....

Comunque torno in Palestina entro venerdi' notte (gia' immagino l'interrogatorio all'aeroporto...e che due palle....).
Da lì, teniamoci in conbtatto (almeno internet a Ramallah ce l'ho).

Petro' la cosa non e' solo poltica, Lorenzo.
Quello e' il medio oriente. E' una cacchio di bomba che ticchetta sotto il nsotro sedere e noi alziamo lo stereo e guardiamo Adriana Lima per non sentirlo (io la Lima la guardo cmq. volentieri, sia chiaro...).
Ma e' anmche la terra santa. E quello e' un UNIVERSO di considerazioni separate, parallele ma non euclidee (nel senso che all'INFINITO si incontrano, cari miei...)

Ora so come fare i conti col Ramadan. Diciamo che il digiuno e' stato la parte +...facile, anche se col mio metabolismo da centrale nucleare non mi ha aiutato a restare Lucido.
Ora, la regola è:mangia quando ce l'hai. Aspettare cena? Poi mi rovino l'appetito? Ma se non sai manco DOVE sarai a cena o SE la farai. PAnino alle 4.00, ma non hai fame? Fregatene: svjhiaffatelo in bocca emangiatelo...

Bon,
vedo che è tardi.

Manuel.

PS
Poi parleremo, un bel di', dell'essere senza casa: Palestina, Cambogia, Equador....A volte anche io lo penso: cinque o sei anni, ancora 5 o 6 anni....resisti....

[Modificato da Ossian77 12/11/2005 8.47]

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Scritto da: Ossian77 12/11/2005 8.47
sto per andare a roma (tra meno di 25 minuti)

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E noi Capitolini ti aspettiamo, Socio!
Fatti vivo.
A presto.

Questa e' bella.
Sono in ufficio che compilo un report.
Mi scanno con excel...non lo so usare bene come
a) dovrei
b) vorrei

Devo mettere degli elenchi puntati nelle celle, ma pare che nessun genio alla microsoft abbia mai pensato che a qualcuno un giorno sarebbero potuti servire FUORI da Word. (a proposito, Gekino, se leggi il post e ti viene pure una soluzione in mente....scrivila pure!)

Mi giro per un attimo e....Ramallah e' sparita.
Ramallah e' a 700 metri di quota. Io sono al 7 piano di un palazzo costruito su una alta collina, e nonostante tutto la visibilita' e' zero. Dalla finestra sembra di stare sott'acqua. NON si vede NULLA.
Avete presente quelle storie alla Stephen King?
Avete presente le nebbie di Avalon che mettono in comunicazione i mondi?

A volte penso di immaginare da dove venissero tutte le storie, le magie, le leggende, il corpus da cui attingiamo beatamente per le nostre partitelle del venerdi' sera.
Guardando dalla finestra del XXI secolo ma da una terra vecchia, molto vecchia, impregnata di misticismo (solo un po' sporcato dalla cafoneria degli attuali e truzzissimi e tascissimi e tamarrissimi abitanti) riesco facilmente ad immaginare un mondo dove la gente credeva IN BUONA FEDE e senza bisogno di farsi tante domande (come a dire....e' ovvio no? che ne stiamo anche a parlare?) che nelle giornate di nebbia fosse meglio stare a casa perche' strane presenze potevano nascondersi tra le nuvole basse, basse quanto la strada, intendo, o le stesse strade che un giorno ti avrebbero portato dalla casa al tempio, le stesse porte che normalmente si aprivano su luoghi familiari e sempre gli stessi, si sarebbero aperte in quei giorni su mondi ....altri.
Con un biglietto di sola andata.

Fico, a modo suo...

Ora, mi chiedo COME fisicamente tornero' a casa se la nebbia, la bruma non si alza.
A parte i Wendoll e le varie creature della Bruma, le probabilita' di restarci secco se non trovo un tassista ULTRA PRUDENTE (che cioe' si renda conto che deve guidare a passo d'uomo) sono...esistenti....diciamo.

Quando hai un po’ di tempo e voglia scrivimi due righe (anche in questo topic, se vuoi) su come ti sono andati questi giorni natalizi.
Io, come dicevo poco fa in un altro topic, sono davvero contento che siano passati, trascorsi, andati.
Uff!
A presto.

P.S.
Vedi di non farmi preoccupare con tutte queste storie di tassisti pazzi, strade pericolose e lamiere arrugginite volanti. Dico davvero … sono un po’ apprensivo.

Ah, e' dura da spiegare. Dura perche' Natale e Capodanno, trascorsi nello stesso posto, hanno avuto valenze tanto diverse, almeno per me.

Il Natale e' stato salvato per miracolo. Stavo per rassegnarmi a passarlo da solo, in ufficio, che almeno e' caldo e c'e' la cucina per farsi tutti i the ed i caffe' che vuoi, c'e' internet e si vede un bel panorama dalla finestra. Poi ho acchiappato il telefono e l'ho buttata la', a dei contatti recenti, molto recenti, ed ho scoperto che tutto sommato la cosa faceva piacere anche a loro. Non solo. Gradualmente ho scoperto di non essermi aggregato, ma di essere anche gradito.
Per il resto, cerco di essere breve.
Notte del 24. Qualandya sotto la pioggia. Fango, vento gelido, quasi tutti vanno a Betlemme. Alla fine passiamo il check point. Nei vari corridoi ed attraverso i vetri vedo radunarsi altri gruppi di avventurieri. CI parliamo attraverso i vetri antiproiettile di 5 cm, nel labiale leggo sempre
Betlemme? C vediamo li'!

Arriviamo alla casa dove dobbiamo accamparci. entro ci sono gia' 12 persone. Scopro che dormiranno tutte li'. Un megagalattico narghile campeggia sul tavolino, come brucaliffi di alice in wonderland, tutti spippettano allegramente dai 2 tubicini, sbuffando nuvolette colorate e puire un po' troppo profumate. Via scarpe, calze, tutto ad asciugare davanti a termosifoni. The scalzi, per scaldare l'interno.

Via, alla Citadel. Cena. A tavola ci sono qualcosa come 5 etnie, 7 nazionalita' e 12 linguaggi diversi che cercano di comunicare. Bello, ma stancante. W l'italiano!

Dopo, fuori. Ancora diluvio. L'acqua non la smette di scendere dalla mattina. Ormai ci sono laghi e fiumi p;er le strade. Dopo 30 secondi che usciamo dalla Citadel, siamo gia' zuppi, mentre aspettiamo un taxi. Il cameriere della Citadel si unsice a noi (ha volgia di cazzeggiare pure lui, e tanto gli abbiamo chiuso il locale....).

Angel Square (si chiama cosi'...). Ancora acqua. Incontrata vecchia amica della TUNISIA (5 anni prima) a cena con la famiglia davanti alla chiesa. Aggiornamento reciproco, a presto vederci.

Abu MAzen se ne e' andato ormai, ma la security sta ancora la' a rompere. Metal detector nella nativita'.
Vedo la messa di mezzanotte (anche se era l'1.00). Piena zeppa (ala francescana della chiesa, che e' GReco-ortodossa al 90%) .
Poi giu', ubi eius natus est, messa cristiana ma in lingua araba. Incredibile, e' uguale alla nostra, dice le STESSE cose.Sono quasi le 2. Il prete non ja a fa piu', si abbiocca nel mezzo delle litanie, ma tanto i suoi "coristi" lo coprono. Esco, vedo la madonna (inglese, sui 28-30 anni, bionda, occhi grigi, trench chiaro, foulard in testa, alta) al di la' di un candelabro acceso (bonus al carisam +30, effetto luce soffusa di candela-beautiful).

Si esce. Piove ancora di piu'. Un vero uragano. Un freddo da cagarsi. Addio mani e piedi. Rientriamo nel localino di prima per un bicchiere di vino e qualche dolcetto arabo.

CHe bello. Una goduria incredibile. Un gruppo di persone mai viste prima, che si ritrova per lenire la reciproca solitudine, che costruisce una piccola comunita', che trova subito l'affiatamento. QUESTO e' Natale. Poi di nuovo in casa base. Materassi buttati in terra ovunque, sacchi a pelo, coperte. L'indomani, tardiva sveglia e Betlemme silenziosa come poche.
Dopo un cappuccino, si va a Gerusalemme. Si perde tempo al Faysal Hostel, e Natale e' passato...

Capodanno? Al prossimo post.

Manuel