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Capitolo 2 - Inseguiti dal destino

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    Admin-Geko
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    00 02/11/2005 20:26
    Jarek
    Jarek si intromise tra i suoi due compagni, quasi a volerli separare.
    Halya, supponendo che decidessimo di andare a Lualis … beh, una volta li, come potremmo trovare la Valle dei Principi? Hai qualche indicazioni o dovremo metterci a chiedere informazioni alla gente del posto? In questo secondo caso la nostra situazione si complicherebbe, ne convieni?
    Poi spostò l’attenzione sul bardo e disse:
    Bene, Vilahir.
    Conosci Haleth e ti fidi di lei.
    Bene, un problema in meno.
    Però non mi hai ancora spiegato per quale motivo LEI potrebbe essere coinvolta in questa storia e in che modo potrebbe aiutarci.

    E per favore …” disse alzando una mano ed interrompendo così il compagno (che stava per rispondere) “… per favore … NON parlarmi ancora una volta delle tue dannate sensazioni”.
    Quindi si spostò di lato, affiancandosi a Naetro e chiese:
    Cosa mi rispondete?

    [Modificato da bvzk 03/11/2005 15.13]

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    Tyrande
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    00 02/11/2005 21:33
    Halya
    Per tutto il tempo in cui l'eothraim parlava, Halya non aveva staccato un attimo gli occhi dal Bardo, alla fine spostò la sua attenzione a forza su Jarek.
    Gli occhi dell'elfa non riuscivano certo a celare il suo disappunto per quell'interruzione.
    "Cor-Angàlaladh si trova su un sentiero che parte dalla vecchia Rad-Angàlaladh, la via che collegava Lorien con il reame di Bosco Atro e terminava a Widu. Se riuscissimo ad intercettare la vecchia via a Lualis non dovremmo avere molti posti in cui cercare, calcolando che il lago occupa almeno la metà del territorio che circonda la cittadina."
    Sospirò.
    "Lo so non è molto, anzi a pensarci bene è veramente poco, ma tu lo sai meglio di me, Jarek, dobbiamo essere veloci e cauti e se dobbiamo proprio fare una deviazione, vorrei mi fosse spiegato esattamente il motivo."
    Lo sguardo si intristì leggermente.
    "Ma la decisione deve essere presa solo da te Elarin, io non potrò fare altro che seguirti fino alla fine."
    *Anche se questo mi porterà lontano da tutto ciò che amo.*

    [Modificato da bvzk 03/11/2005 15.08]

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    Salkaner
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    00 03/11/2005 10:44
    Vilahir
    L'intervento di Jarek avea dato un attimo di respiro al bardo, ma solo un attimo.

    *"Insegure un sogno.. o un'antica traccia?"*

    "Mi fido di lei, perchè è a lei che devo se posso ancora camminare su queste terre con le mie gambe." Rispose all'elfa, prima di rivolgere lo sguardo verso Jarek, e stavolta fissandolo negli occhi "E sento che c'entra a causa di un sogno. Un sogno di quelli che non si possono ignorare. So che le nostre strade si incroceranno ancora.
    O meglio, la sua strada con quella di Elarin e i tre Guardiani.
    E non so se questo voglia dire che dobbiamo dirigerci ora a Pasel. Ma come giustamente ha detto Halya, la decisione sta a te, Jarek
    "


    Ce ne sarebbe voluto, prima che Vilahir chiamasse il vecchio amico col nome di Elarin.

    [Modificato da bvzk 03/11/2005 15.10]

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    Admin-Geko
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    00 03/11/2005 12:13
    Jarek
    Jarek spostava lo sguardo velocemente da Halya a Vilahir, soffermandosi su ognuno dei due solo per un brevissimo istante.
    Le sue mani si muovevano freneticamente passandosi il ferro di cavallo a vicenda, con fare nervoso.
    Che succedeva all’eothraim?
    Cosa succedeva a quel furfante da quattro soldi?
    Dove era finito il suo sangue freddo?
    Dove erano finite quella razionalità e quella calma che gli avevano permesso, in mille occasioni, di riportare a casa la pelle?
    Nessuno lo aveva mai visto agitato in quel modo.
    Teso fino allo spasmo, irrequieto.
    Si stava muovendo sul limite di un baratro … anzi, era immobile sul limite di un baratro!
    Un passo verso la follia o una lunga falcata verso quella ragione che lo avrebbe portato alla consapevolezza?
    Ma, scherzo del destino, era proprio quella consapevolezza che avrebbe potuto portalo verso la follia!
    Fino a quel momento non era mai esistito uno "Jarek preoccupato"!
    Fino a quel momento l’eothraim non aveva mai avuto la responsabilità di prendere delle decisioni per qualcuno che non fosse lui stesso.
    Halya lo avrebbe seguito, a Lualis come a Pasel.
    Vilhair si era messo a sua disposizione.
    Si rese conto di avere il fiato corto e che il cuore gli batteva contro tempo … come se avesse perso un colpo.
    Continuava a passarsi quel dannato ferro di cavallo da una mano all’altra.
    Lui che fino a quel momento si era divertito a saltare da un letto ad un altro ... da una taverna ad un'altra.
    Lui che era scappato e fuggito.
    Che aveva rubato.
    Ingannato.
    Lui che non aveva famiglia (ad esclusione di Mejan) ne amici (ad esclusione di Mejan).
    Lui che era un solitario.
    Uno schivo, un irriverente, uno sfrontato.
    Lui che …
    Dove era andato a finire "Jarek il furfante"?
    *Ma cosa mi sta accadendo?*
    La sua voce rimbombò nella sua testa come un’eco in una grotta senza uscita!
    L’elfa e il bardo lo stavano fissando con un’espressione di stupore dipinta sul volto.
    Stupore che ben presto divenne preoccupazione!
    Preoccupazione che si trasformò in paura quando Jarek, con un gesto improvviso e violento, scagliò il ferro di cavallo lontanissimo, nella foresta!
    I due compagni istintivamente fecero un paso indietro, allontanandosi da lui.
    Jarek chiuse gli occhi, fece un profondo e lungo respiro, poi li riaprì.
    Si girò verso Naetro e sfoderò uno dei suo soliti incredibili sorrisi.
    Se mi seguirai in questa follia, mio buon amico, e se riusciremo a tenerci la pelle addosso … beh … allora ti assicuro che, in un modo o nell’altro, scopriremo se Elarin esiste davvero!
    E senza aggiungere altro mosse i suoi passi sul sentiero che conduceva a nord-ovest … verso Pasel!

    [Modificato da bvzk 03/11/2005 15.12]

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    Maraudja
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    00 03/11/2005 21:23
    Naetro
    Il guerriero rimase in silenzio ed accolse la decisione dell'Eothraim. La chiacchierata che si era ripromesso di fare con Jarek poteva essere rimandata a più tardi.
    Si accinse a seguire Jarek e gli altri, quando si accorse che Kuma era sparita.

    [Modificato da bvzk 04/11/2005 3.23]

  • bvzk
    00 04/11/2005 03:55
    Master
    Naetro si guardò intorno, ma non vide traccia del cane. Si accorse che Jarek, Vilahir ed Halya si erano già messi in cammino, e ben presto sarebbero spariti dietro una svolta della strada.
    “Kuma!” chiamò con urgenza, non volendo rimanere troppo indietro. “Kuma! Dove ti sei cacciata? Vieni qui!”
    Qualche istante più tardi il muso del cane fece capolino da una macchia di cespugli, al lato della strada. Portava qualcosa stretto tra i denti.
    “Su, andiamo! Se non ti muovi ti lascio qui.” E Naetro accennò un passo.
    Il cane schizzò via dai cespugli, con espressione preoccupata, e si affrettò a raggiungere il padrone, senza mollare la presa sull’oggetto che aveva in bocca.
    “Cosa diavolo hai raccolto, in giro tra i boschi?” chiese Naetro notando l’oggetto. Poi guardò bene è capì. “Il ferro di cavallo di Jarek?” non riuscì a trattenere un sorriso. “Hai riportato il ferro di cavallo lanciato da Jarek, eh? Cane bislacco!”
    Kuma lo guardò.
    “Su, su. Non ti offendere: scherzavo. Da’ qua.” E si chinò per prendere il ferro. Kuma glielo lasciò cadere sul palmo della mano.
    Naetro notò che c’era una profonda tacca sul ferro, come se avesse subito un forte colpo. Magari, dopo il lancio di Jarek, il ferro aveva urtato un roccia, cadendo.
    Poi si accorse che i suoi amici non erano più visibili sulla strada, per cui immediatamente distolse la propria attenzione dal ferro di cavallo e si affrettò a raggiungerli. Distrattamente infilò l’oggetto in una delle sue tasche.
    Kuma trotterellò al suo fianco.
7