Le “chiacchiere da Bar”, di tanto in tanto (ma solo di tanto in tanto), sono piacevoli: distraggono, distendono, rilassano.
“
Tu non puoi passare”.
Lo stretto ponte di pietra si spezza in due, Il Barlog di Morgoth precipita nel vuoto e il Grigio Pellegrino si (ri)unisce al resto della Compagnia, guadagnando l’uscita di Moria.
I Nove Viandanti raggiungono i confini di Lorien e a quel punto, con un Maia davanti, probabilmente quel “trans” di Haldir avrebbe evitato di rompere i coglioni come solo un elfo sa fare!
Gandalf si sarebbe consultato con Galadriel & Celeborn e tutti e tre avrebbero convenuto sul fatto che l’Anello, nel giro di pochissimo tempo, avrebbe iniziato a corrompere l’animo dei compagni di Frodo (il povero Boromir era già sulla buona strada, tra l’altro).
Allora? Che fare?
Essere il portatore significa essere “soli”, questo è vero, e Mithrandir lo sapeva. Lui stesso aveva tremato di fronte all’offerta che il giovane hobbit, mesi prima, gli aveva fatto nella Contea: gli aveva offerto di custodire l’Unico … e lui era indietreggiato!
Allora? Che fare?
Beh … il ”la”, molto probabilmente, glielo avrebbero fornito due eventi:
il futuro tentativo di Boromir di impossessarsi dell’anello e il successivo assalto degli Uruk di Saruman.
Suppongo che a quel punto il Grigio Pellegrino, a “bocce ferme”, avrebbe spedito:
1) Aragorn, Legolas e Gimli a Edoras
2) Boromir a Minas Tirith (forse con Merry e Pipino)
3) Frodo a Monte Fato, accompagnandolo fin quando gli fosse stato possibile, con Sam a seguito (impossibile separarlo dal suo “padrone”).
La domanda è: fino a che punto Gandalf avrebbe potuto accompagnare Frodo?
Avvicinarsi troppo agli appartamenti privati dell’Oscuro Sire sarebbe stato pericoloso: Sauron (e/o i Nazgul), infatti, avrebbe potuto rendersi conto della sua presenza e così addio segretezza!
La segretezza, infatti, era uno dei due punti fondamentali sui quali si basava la missione di Frodo. Il secondo era la certezza che nessuno, Sauron per primo, avrebbe mai immaginato che potesse esistere qualcuno nella Terra di Mezzo con la forza di volontà necessaria per distruggere l’Anello dopo esserne entrato in possesso (ricordate Isildur?).
E qui, non me ne vogliate, si dovrebbe aprire (ma non lo faccio … almeno per oggi) una bella (ed enorme) parentesi sul “fallimento di Frodo”: di fatto di rifiutò di gettare il suo “tessoro” nel fuoco!
C’è un’ulteriore complicazione: la Guerra dell’Anello si è risolta grazie anche al fatto che Gandalf è “tornato” dall’altro mondo con i “gradi aumentati”. C’è stato bisogno di Gandalf il Bianco per vincere il nemico … sarebbe bastato anche il “semplice” Gandalf il Grigio?
Non lo sappiamo; forse si, forse no.
Gandalf, ad ogni modo, non si sarebbe potuto avvicinare troppo a Barad-Dur quindi, probabilmente, ad un certo punto avrebbe dovuto lasciare Frodo e Sam da soli.
E come avrebbe potuto? Con quale cuore avrebbe fatto una cosa del genere? Due minuscoli ed indifesi Hobbit dispersi a Mordor con Smeagol/Gollum alle calcagna.
D’altra parte non avrebbe potuto mandare nessun’altro: Aragorn aveva un altro destino da seguire (e Gandalf lo sapeva fin dall’alba dei tempi); mandare Boromir era impossibile (troppo succube ed inoltre il suo posto era a Minas Tirith); Legolas e Gimli sarebbero stati di ben poco aiuto e prima o poi avrebbero ceduto al fascino dell’Unico. Forse gli unici compagni sarebbero potuti essere Merry e Pipino.
Insomma, è un rompicapo impossibile da risolvere.
E’ il famoso discorso delle “sliding doors” … con un’unica certezza: Frodo e Sam sarebbero andati a Mordor da soli o nella più remota delle ipotesi (
e comunque non oltre un certo limite) con Gandalf.
A presto
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
Geko, Web Master del "GiRSA crew" (www.girsacrew.it)
"Sono il mio nemico, il più acerrimo" (Frankie Hi-NRG MC, "Autodafè")