Il cammino è chiaro
sebbene gli occhi non possano vedere
il corso tracciato molto tempo fa.
E così, insieme agli dei ed agli uomini,
le pecore rimangono nel loro recinto,
sebbene spesso abbiano avuto modo di lasciarlo.
Cavalca maestoso,
passa dimore di uomini
che non fanno caso oppure fissano con gioia,
per vedere ivi riflessi gli alberi, il cielo, i bei lillà,
la scena di morte che si stende appena sotto.
La montagna taglia fuori la città dalla vista,
come un cancro abilmente rimosso.
Lascia che si riveli.
Una cascata, suo madrigale.
Un mare interno, sua sinfonia.
Canzoni di ninfe.
Urgono i navigatori
finché vengono adescati dal grido delle sirene.
Ora come un fiume che si dissolve nel mare,
così Nettuno ha rivendicato un’altra anima.
E così, insieme agli dei ed agli uomini,
le pecore rimangono nel loro recinto,
finché il pastore guiderà il suo gregge lontano.
Le rive del tempo sono erose dal fiume di costante cambiamento.
Yawurza.
K.
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[Modificato da bvzk 10/12/2003 14.14]