Credo che la cosa sia oltre "i musicisti" visto che TPB è famosa più che altro per la lotta alle major di hollywood.
Prendendo di spunto questa cosa della "pirateria musicale" mi viene in mente una sola cosa: conosco poco il mondo che gira intorno a TPB ma so come gira quello della pirateria musicale e sinceramente qui i musicisti c'entrano poco.
Si parla di lotta alle industrie discografiche, quelle che tirano su gruppi per vendere, quelle che non abbassano i costi dei dischi, quelle che monopolizzano la vendita online per fare i loro prezzi, quelle che una volta che il gruppo "ha dato" lo cambiano.
Smettere di supportare le etichette non vuol dire necessariamente smettere di supportare gli artisti: in molti casi può essere il contrario.
Muwa, mettiamo caso, che il tuo gruppo è il più famoso dell'underground di internet e che una etichetta musicale ti propone un contratto di 1.000.000€ per incidere 2 album. Tu e il tuo gruppo non avete potere contrattuale perché nessun'altra etichetta ti propone niente e decidete di accettare. Se la cosa va bene, a voi entrano quei soldi più un 5% circa sulle intere vendite. Sembra una bella cifra vero? Ma analizziamo:
Produrre un disco in una sala di incisione costa, ma non una cifra spropositata: produrre un disco di 12 traccie per una produzione di 1000 album viene a costare intorno ai 3-4000€ e anche rivendendolo a 8€ a disco (ammettendo di venderli tutti) ci rifai già ampiamente del costo di produzione...
Questo, almeno a me, fa pensare che gran parte dei soldi che girano in ambiente musicale, lo paghiamo noi per far andare in giro i produttori a "sfruttare" il prossimo fenomeno da baraccone.
[ scusate l'ot ]