FORUM HISTORIAE (Si riparte con la storia) Dove la storia è il futuro

EL DORADO

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    kratosss
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    preistoria
    00 14/07/2007 00:12
    Città misteriosa o trappola?

    E’ una vera è propria trappola per turisti. In tutti gli alberghi di Bogotà, in Colombia, è espo­sto un cartello che invita i turisti a visitare l'Eldorado. Il costo del viaggio in Taxi verde (un'autopubblica riservata a escursioni turistiche) non è alto, ma se deciderete di compierla avrete egualmente una delusione. Ciò che i tassisti vi mostreranno dopo avervi accompa­gnato a tre/quattro ore fuori dalla città non è la leggendaria città d'oro, bensì un lago chiamato Guata­vita. E per di più non si tratta neppure del vero lago, ma di uno specchio d'acqua artificiale creato da una diga sul fiume Tominè. Nemmeno il paese di Guatavita è "vero"; è infatti una moderna ricostru­zione in stile "Porto Cervo" di un piccolo centro che ora giace sotto le acque del bacino.
    Il vero lago di Guatavita vi spiegherà il tassista si trova "più sopra", a qualche ora di cammino; "comunque" continuerà la vostra guida "non è particolar­mente interessante da vedere". E in effetti non lo è: dopo una lunga salita resa ancor più faticosa dall'aria rarefatta dell'altopiano an­dino potrete ve­dere un laghetto molte volte meno spettacolare di quello di Carezza e molte volte meno inquietante di quello di Bolsena. Eppure qui si celebrava, secoli fa, il rito dell'El Dorado, "Il dorato"; una cerimonia suggestiva e che, effettivamente, implicava il sacrificio di una certa ricchezza, e che tut­tavia non giustificava gli incredibili sforzi e l'enorme spargimento di sangue che riuscì a scatenare nel giro di pochi decenni.

    L'uomo dorato

    Nei territori ora occupati dagli attuali Colombia, Perù e Ecua­dor l'oro era un materiale, se non proprio comune, certo meno raro che in Europa. Più che per il suo va­lore monetario (determinato dalla mag­gior o minor abbondanza di un prodotto) era apprezzato sia per la sua bellezza intrinseca sia per il suo significato simbolico. Combinando i quat­tro elementi (la roccia aurifera, ovvero la terra, l’acqua, il fuoco, l'aria), la materia bruta può trasformarsi in un metallo scintillante; così anche l'uomo, sfruttando correttamente le forze della natura, può passare dallo stadio primitivo a quello di essere superiore. A simboleggiare questo pas­saggio lo Zipa, grande sacerdote delle tribù dei Chibcha, interpretava una singolare cerimonia. Completamente nudo, veniva ri­coperto di una spe­ciale resina chiamata Varniz de Pasto; quindi gli veniva soffiata addosso della pol­vere d'oro per mezzo di una piccola cerbottana. Così splendente e dorato (da cui il nome El Dorado) raggiungeva il centro del lago di Gua­tavita e vi si immergeva quando il sole era allo zenit; in quel momento i suoi sudditi gettavano nelle acque oggetti votivi di ogni genere, spesso rea­lizzati in oro.

    La Leggenda

    Era il 1520. Il Conquistador Hernan Cortèz, tornato in Eu­ropa dopo la conquista del Messico, aveva descritto al re di Spagna la ma­gnificenza dei TESORI di Montezuma: "Un disco a forma di sole, grande come la ruota di un carro e d'oro finissimo...Venti anatre d'oro di squi­sita fattura... Ornamenti a forma di cani, tigri, leoni, scimmie". Un inven­tario che sembrava inesauribile e che fece nascere la convin­zione che esi­stesse una terra ove l'oro era comune come le rocce. Parallelamente, la no­tizia di un "uomo d'oro", l'Eldorado, cominciava a ingigantirsi e ad assu­mere toni di leggenda. Ben presto la voce che in Sudamerica o in America Centrale si trovava un territorio chiamato Eldorado ove le strade e i tetti delle case erano lastricati del prezioso metallo. Tra il 1529 e il 1616 sei spe­dizioni (guidate da Ambrosius Dalfinger, Nicolaus Federmann, Georg Hohermuth, Seba­stian de Belalcazar, Gonzalo Jimenez de Quesada, Walter Raleigh), partirono alla ricerca di inesistenti città d'oro (a Eldorado si era aggiunta Ma-Noa, mitica "isola in un gran lago salato").

    Centinaia e centinaia di indios furono torturati e uccisi perchè rivelassero ciò che non sapevano; centi­naia di conquistadores persero invano la vita nella foresta o sugli impervi sentieri andini. E il sogno dell'Eldorado conti­nua in tempi recenti. Nel 1927 il colonnello Percy FAWCETT perì misterio­samente in Mato Grosso (Brasile) durante la ricerca della misteriosa Zeta, una città posta in cima a una montagna che l'esploratore inglese identificava non soltanto come il regno dell'Uomo Dorato, ma an­che come una colonia avanzata della famosa e misteriosa Atlantide.....PURE SU EL DORADO SCRIVO..è UNO DEGLI ALTRI MISTERI DEL MONDO ANTICO PROPRO COME ATLANTIDE....CHE NE PENSATE?

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    Augustus Matteus Imperato
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    00 20/09/2007 02:18
    atlantide è esistita(soggetto della mia tesina di maturità!!...lol..). el dorado nn lo so...
    ciao
    Augustus Matteus Imperato
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    00 20/09/2007 16:12
    Re:
    Augustus Matteus Imperato, 20/09/2007 02.18:

    atlantide è esistita



    Quantomeno opinabile, permettimi. [SM=x278660]


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    00 20/09/2007 18:33
    magari si riferisce alla tesi di Frau, Atlantide = Sardegna.




    Fra 30 anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la TV
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    Ennio Flaiano
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    00 20/09/2007 18:35
    Re:
    Lux-86, 20/09/2007 18.33:

    magari si riferisce alla tesi di Frau, Atlantide = Sardegna.



    Opinabile anch'essa - per quanto più solida di altre. [SM=x278629]



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    Lux-86
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    00 20/09/2007 22:14
    sì, be'. tutto è opinabile [SM=x278632]
    la tesi di frau mi pare un po' azzardata perchè, di fatto, accusai i cartografi greci di non sapere nulla di geografia, ma a parte questo potrebbe essere vera.




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    Ennio Flaiano
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    Augustus Matteus Imperato
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    00 21/09/2007 03:57
    dunque dunque dunque...
    ...atlantide è esistita e stava su marte; in realtà era la patria di un'avanzata civiltà di extraterrestri che in seguito al prosciugamento dei bacini d'acqua dovette abbandonare il pianeta natio e trasferirsi sulla terra...

    ....forse no...

    vabbo ci sono infinite teorie su atlantide...praticamente ogni piccola concentrazione Civile esistita nel corso della storia e scomparsa senza lasciare traccia x lungo tempo è stata chiamata così..creta,santorini/thera, la sardegna,l'africa settentrionale(in quanto precedentemente un pezzo di essa era stacato dal resto e quindi faceva isola a se), le azorre..
    io sinceramente ho trovato quest'ultima ipotesi piu plausibile delle alre, quella dell'antartide piu plausibile di questa e quella del centroamerica piu plausibile anche di quest'ultima..
    avevo letto prima x fatti miei poi xx la tesin tipo un 5-6 libri(folle [SM=x278632] ...)solo sull'argomento...essi trattavano varie ipotesi sulla questione
    (se a qualcuno potesse vagamente interessare sono tipo "atlantide" di paolo marini(ipotesi azorre), "il libro degli antichi misteri", di thorpe e james(nncredenti ad alcuna plausibilità dell'ipotesi..),"atlantide" di perrone( prove generiche a sostegno dell'esistenza),"daAtlantide alla sfinge" di Colin Wilson(strabello...discorso piu generale, utile x farsi un quadro), "gli eredi di atlantide", di Rand Am-Fleth & Colin Wilson(supposizione antartide), e soprattutto "le strade di Atlantide" di Zapp & Erikson(delineatore di un quadro generale a mio parere plausibile e fautore dell'ipotesi del Centroamerica, cm fulcro di un'antica rete di civiltà pantaterrestri) piu appunto il libro di frau, del quale nn mi ricordo pero il titolo.

    quella di frau,in particolare, è apparentemente plausibile SE nn consideriamo che l'immaginario greco ha sempre considerato cio che era oltre le colonne cm qualcosa di inaccessibile ed alieno,mentre lo stretto di sicilia conteneva al di la di se civilià cn le quali erano gia in stretto contatto(nell'epoca ipotizzata da frau) e, soprattutto, il progressivo delinearsi di un quadro piu generale, esposto qui in parte da nn mi ricordo chi( [SM=x278654] [SM=x278644] ) in u altro post, che porta a consideraere la sardegna al massimo cm una piccola tessera del mosaioo...
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    00 21/09/2007 10:43
    Atlantide non esiste nè è mai esistita.
    Ogni tanto spunta qualcuno che dice che è sicuro di averla trovata, se ne parla qualche giorno, poi tutto sfuma. Chi la trova dice che resti sono in "tot punti" aderenti alla descrizione platonica, ecc.

    Già il fatto che di Atlantide parli soltanto Platone, fra gli autori antichi, non dovrebbe far riflettere? Dopo di lui la leggenda venne liquidata sbrigativamente da Aristotele, quindi avvalorata da Strabone (I sec. d.C.) e garantita da Proclo (V sec.), in un crescendo che non si è più fermato. Tutti, bisogna sottolineare, si basavano su Platone. Il quale in due dialoghi, il Timeo e soprattutto il Crizia, sviluppa la storia mettendola in bocca appunto a Crizia, che dice di averla appresa da suo nonno, che l'aveva saputa da Solone, che a sua volta l'aveva appresa dai sacerdoti egizi a cui aveva fatto visita a Sais, sul delta del Nilo. C'è un modo più esplicito per prendere le distanze dalla veridicità di quanto si sta per riferire?
    E del resto, se la catastrofe di cui qui si parla fosse realmente avvenuta (come altre sicuramente erano avvenute, che in qualche modo avranno fornito lo spunto a Platone), non ne sarebbe rimasta traccia almeno nell'abbondante documentazione papiracea egizia?

    Anche in un altro senso Platone prende le distanze: situando l'isola scomparsa al di là delle Colonne d'Ercole, in un luogo remoto, oltre i confini del mondo conosciuto. Perché allora individuarla qua e là nel mare nostrum, dalle parti di Cipro, a Santorini com'era prima dell'esplosione vulcanica (1500 a.C.), e così via perforando (l'acqua)?

    Bisogna peraltro sapere che la storia di Atlantide è evocata dal filosofo per contrapporre il modello ideale della Atene primigenia - ordinata, ben governata, rispettosa degli dèi - al nemico dell'isola ricchissima e progredita che volle attaccare la capitale dell'Attica, perse la guerra e per un sovrappiù di punizione venne sprofondata negli abissi. E non va trascurato che la vicenda è fatta risalire da Platone a novemila anni prima della sua era: ossia un'epoca in cui non esistevano ancora né l'agricoltura, né la domesticazione degli animali, né la metallurgia, né la scrittura, né tantomeno le città, e quindi neppure Atene.

    Ora, delle due l'una. O si crede alla lettera del racconto platonico - ma allora si lascia Atlantide nell'Atlantico, e si ricusa tutto ciò che l'archeologia, la paletnologia e le altre discipline scientifiche ci hanno insegnato sulla preistoria dell'uomo, per aprirsi magari a ipotesi avventurose come quelle che chiamano in causa interventi extraterresti nel cammino della civilizzazione (niente di sconvolgente, per carità, in America c'è chi si fa eleggere presidente dando corda ai fanatismi creazionistici: ma in questo caso ogni discussione diventa inutile). Oppure si opta per un'interpretazione libera, in chiave simbolica, come (non da tutti) si fa per la Bibbia - ma allora non si invoca più la corrispondenza «perfetta» alla «descrizione dettagliata» di Platone.

    E un po' di sensibilità per il significato dei miti nei dialoghi platonici. Se ne sono scritti volumi su volumi. Tutte le volte (e sono tantissime) che si appresta a introdurre un mito, Platone ha cura di avvertirci. Nel Protagora, per esempio, Socrate domanda ai suoi interlocutori se desiderino sentire una certa dimostrazione attraverso un mythos, «come sogliono fare i vecchi con i giovani», oppure attraverso un logos; e dal momento che quelli lo lasciano libero di scegliere, opta per la prima soluzione, perché «mi sembra più piacevole». Tutto qui: un modo per rendere meno indigesti certi passaggi del ragionamento, un puro espediente didascalico-esornativo, qualche cosa che vale come veicolo per la comprensione, non come enunciato di fatti reali. Bisogna tenerne conto, prima di avventurarsi in fatiche maldestre.

    Altrimenti che succede? Prendiamo per esempio un altro celebre mito platonico, quello raccontato da Aristofane nel Simposio, sugli esseri umani primordiali composti di maschio e femmina - schiena e fianchi a cerchio, quattro braccia, quattro gambe, due teste - poi spaccati da Zeus in due opposte metà: c'è qualcuno che si candida a trovarne la prova paleoantropologica? [SM=x278632]

    P.s. Il libri di Colin wilson hanno lo stesso valore scientifico dei famosi "10 piani di morbidezza". [SM=x278631]
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    00 27/09/2007 21:57
    atlantide è esistita per filo e per segno tutti i più possibili documenti mai trovati ammettono che c'era una città sul mare e dopo 100 anni è stata sommersa da tsunami più grande di manattam
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    00 28/09/2007 10:19
    Re:
    kratosss, 27/09/2007 21.57:

    atlantide è esistita per filo e per segno tutti i più possibili documenti mai trovati ammettono che c'era una città sul mare e dopo 100 anni è stata sommersa da tsunami più grande di manattam




    [SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639] [SM=x278639]

    Ok. Citami uno qualunque di questi documenti.






    [Modificato da -Asmodeus- 28/09/2007 10:19]
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    00 28/09/2007 11:37
    a me è sempre puzzata la storia che quelli di atlantide avevano invaso tutto e solo gli ateniesi li avevano sconfitti, oltretutto per dimenticarsene e farselo ricordare dagli egizi.




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    00 28/09/2007 20:58
    biblioteca di alessandria o la biblioteca egizia
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    Re:
    kratosss, 28/09/2007 20.58:

    biblioteca di alessandria o la biblioteca egizia



    Ah, vero. Non ci avevo pensato. E' che gli ultimi rotoli della biblioteca di Alessandria che ho avuto in visione si sono rovinati quando è passato un ufo nazista. Lo spostamento d'aria ha rovesciato il graal sul comodino, e siccome era pieno li ha inzuppati.

    Peccato.

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    kratosss
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    00 30/09/2007 22:54
    Puoi tranquillamente non crederci, tanto non mi cambia mica la vita anzi meglio così sennò ti staresti sentito male se avessi bevuto il graal...poverino non sai quanto k mi dispiace
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    Augustus Matteus Imperato
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    00 24/10/2007 01:26
    Re: Re:
    -Asmodeus-, 28/09/2007 21.20:



    Ah, vero. Non ci avevo pensato. E' che gli ultimi rotoli della biblioteca di Alessandria che ho avuto in visione si sono rovinati quando è passato un ufo nazista. Lo spostamento d'aria ha rovesciato il graal sul comodino, e siccome era pieno li ha inzuppati.

    Peccato.





    [SM=x278662] [SM=x278662] uomo "miscredente"[SM=x278640] ..
    se vai a vdere tutte le antiche leggende di popoli di tutto il mondo (ossia nello specifico: giapponesi, cinesi, aztechi e precedessori(toltechi mi sembra...ma nn vorrei sbagliarmi), maya, nonche anche babilonesi e sumeri..) troverai riferimenti o interi capitoli che narrano di un'antic civiltà primigenia distrutta improvvisamente da un improvviso cataclisma...x fare un esempio(l'unico che mi ricordi:purtroppo sono passati dei mesi e la mia memoria cn linvecchiare scade....19 anni nn sn x niente uno scherzo.....) gli aztechi citano esplicitamente come loro terra d'origine un'isola
    chiamata Atlan....
    oltre a questo bisogna ricordare che in effetti c'è qualcosina che corrisponde letteraslmente al mito di platone e che si trova quindi in mezzo all'atlantico...la chiamano America...

    poi boh...nel senso...riguardo ai giudzi che hai espresso su colin wilson... hai letto qualcuno dei suoi libri che nn ti ha convinto, in quanto hai trovato schiaccianti riscontri negativi alle sue teorie?x il resto...in genrale...la nostra conoscenza del mondo e quindi anche della storia nn è ancora cosi certa da poterci permettere di ignorare tutte le zone d'ombra rimaste e a proclamare le nostre tesi cm qualcosa di piu di un popperiano "temporaneamente corroborato"...sicuramente cmq, se nn altro, nn da presentarle dogmaticamente cm assolute ed inconfutabili..
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    kratosss
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    00 28/10/2007 00:46
    Tante persone non ci credono ad Atlantide...per me va più che bene...quelle sono le loro opinioni riguardo al fatto...e ci sono anche tante persone che ci credono al mito sia di atlantide sia a quello di el dorado ed io ne faccio parte...tutto qui...
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    00 27/11/2017 09:12
    Leggere questo topic mi ha riportato alla mente "Aguirre, furore di Dio", uno splendido lungometraggio di Werner Herzog, incentrato sul mito dell'Eldorado.