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GiovaniLampedusa Forum Le discussioni dei giovani

"Una parola è troppo, troppo poco..."

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    00 30/01/2004 14:51
    << Dio: tre lettere, una parola che, come tante altre, tenta di spiegare qualcosa di intangibile e indimostrabile... inutile, allora? Forse, anche se guardando il cielo stellato di notte i dubbi restano... una parola è troppo, troppo poco... >>
    Queste sono parole di un quindicenne, vi chiedo di dire la vostra su ciò che avete appena letto o sul vastissimo argomento che racchiude la parola Dio!!
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    javierlamp
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    00 30/01/2004 20:25
    Intanto voglio fare i complimenti al quindicenne che ha scritto questa frase, davvero ricca di significato!!!
    Sono proprio d'accordo con questa frase!!!
    I dubbi riguardo l'argomento esistono , e sono molto difficili da risolvere!!!
    Ognuno ha una propria idea, ma difficilmente si è in grado di scoprire quella giusta!!!
    Per quanto mi riguarda quando ho un problema da risolvere, una cosa da migliorare, non sto di certo ad attendere che Dio ci pensi per me, o magari lo invoco chiedendogli aiuto!!!
    L'aiuto reale che posso chiedere è quello di un amico, o quello della mia famiglia, l'aiuto delle persone che mi stanno vicine!!![SM=x237433] [SM=x237433] [SM=x237433]
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    javierlamp
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    00 02/02/2004 16:16
    Cosa significa essere agnostico



    Gli agnostici sono atei?

    No, un ateo, così come un cristiano, afferma che possiamo sapere se Dio esiste o no. Un cristiano sostiene che Dio c'è; un ateo che non c'è . Un agnostico, invece, si astiene dal giudicare, dicendo che non ci sono basi sufficienti sia per affermano che per negarlo. Un agnostico può affermare contemporaneamente che l'esistenza di Dio, per quanto non del tutto impossibile, sia comunque alquanto improbabile. Può arrivare persino a dire che sia talmente improbabile, che, in pratica, non vale la pena di prenderla in considerazione; in tal caso, non si distacca molto dall'ateismo. Il suo atteggiamento può essere quello che avrebbe un cauto filosofo nei confronti degli dèi dell'antica Grecia. Se mi venisse chiesto di dimostrare che Zeus, Poseidone, Era, e il resto degli dèi dell'Olimpo non esistono, potrei non riuscire a trovare argomenti del tutto convincenti. Un agnostico può pensare che l'esistenza del Dio cristiano sia tanto improbabile quanto quella degli dèi dell'Olimpo; in tal caso egli sarà, dal punto di vista pratico, tutt'uno con gli atei.
    Un agnostico non accetta alcuna «autorità» nel senso in cui la accettano le persone religiose. Un agnostico sostiene che dovrebbe creare da solo le proprie regole di vita. Chiaramente cercherà di trarre profitto dalla saggezza altrui, ma dovrà selezionare da solo le persone che riterrà sagge, e non darà peso a ciò che esse dichiareranno indiscutibile. Si renderà conto che quella che passa sotto il nome di «Legge di Dio» varia di volta in volta.
    Dato che un agnostico non crede in Dio, non può nemmeno credere che Gesù fosse Dio. La maggior parte degli agnostici ammira la vita e gli insegnamenti di Gesù riportati nel Vangelo, ma non più di quanto ammiri quelli di certi altri uomini. Alcuni lo pongono allo stesso livello di Buddha, altri a quello di Socrate, altri ancora a quello di Abraham Lincoln. Non pensano neppure che sia indiscutibile ciò che Egli ha detto, dato che non accettano alcuna autorità come assoluta.
    Gli agnostici considerano l'Immacolata Concezione come una dottrina ripresa dalla mitologia pagana, dove fenomeni del genere non erano affatto inusuali.Gli agnostici non possono dare credito né a questa dottrina né a quella della Trinità, poiché ambedue appaiono del tutto infondate se non si crede in Dio.
    La questione della sopravvivenza degli esseri umani oltre la morte è una di quelle di cui è possibile dare una dimostrazione. Alcuni ritengono che l'indagine psicologica e lo spiritismo costituiscano una conferma di tale dimostrazione. Un agnostico non prende posizione a riguardo, a meno che non creda che vi sia una dimostrazione valida per l'una o l'altra ipotesi. In quanto a me, non credo che vi sia alcuna buona ragione per credere alla vita oltre la morte, ma sarei pronto a cambiare idea se mi venisse presentata una valida dimostrazione del contrario.
    Il paradiso e l'inferno sono un'altra cosa. Credere all'inferno è strettamente legato al credere che la punizione vendicativa sia giusta, in maniera del tutto indipendente da ogni effetto detenente o correzionale che la cosa possa avere. Quasi nessun agnostico ci crede. Per quanto riguarda il paradiso, invece, si può anche arrivare a concepire che un giorno sarà possibile dimostrarne l'esistenza mediante lo spiritismo, ma la maggior parte degli agnostici non ritiene la cosa possibile, pertanto non crede neanche al paradiso.
    Gli agnostici non credono che vi sia alcuna prova dei «miracoli» intesi come eventi contrari alle leggi della natura. Si sa per certo che la fede nella guarigione aiuta, e in questo non vi è nulla di miracoloso. A Lourdes alcune malattie possono essere curate, altre no. Quelle che possono essere curate a Lourdes, probabilmente potrebbero essere curate da qualsiasi altro medico di cui il paziente si fidi. Per quanto riguarda, invece, i racconti relativi ad altri miracoli, come quello di Giosuè che ordina al sole di fermarsi, gli agnostici li rifiutano, in quanto leggende, nonché attestazioni del fatto che la religione sia fornitissima di episodi simili. La dimostrazione dell'onnipotenza degli dèi greci in Omero non è meno valida di quella del Dio cristiano della Bibbia.
    L'esistenza di vili e crudeli passioni è innegabile, ma nella storia non riscontro alcun elemento che dimostri che la religione si sia opposta a tali passioni. Al contrario, le ha santificate, e a dato agli uomini la possibilità di indulgervi senza provare rimorso. Vi sono state più persecuzioni crudeli nel cristianesimo che altrove. Ciò che sembra poterle giustificare è il credo dogmatico. Benevolenza e tolleranza sono sempre inversamente proporzionali alla forza del credo dogmatico. Oggi è nata una nuova religione dogmatica: il comunismo. Gli agnostici vi si oppongono, cosi come si oppongono a qualsiasi altro dogma. Le caratteristiche persecutorie del comunismo di oggi sono tali e quali quelle del cristianesimo dei secoli passati. Il fatto che il cristianesimo sia divenuto sempre meno oppressivo, si deve soprattutto all'opera dei liberi pensatori che hanno reso gli ortodossi molto meno ligi al dogma. Se ancora adesso lo fossero tanto quanto lo erano una volta, si riterrebbe ancora giusto mandare al rogo gli eretici. Quello spirito di tolleranza che i cristiani di oggi considerano esclusivamente cristiano, in realtà è frutto di un atteggiamento che lascia spazio ai dubbi e sospetta delle certezze assolute. Credo che chiunque studi la storia in maniera obiettiva venga spinto ad ammettere che la religione ha causato molte più sofferenze di quante non ne abbia ostacolate.
    Nessun uomo assennato, seppur agnostico, ha «fede nella sola ragione». La ragione si occupa di dati di fatto, alcuni empirici, alcuni soltanto dedotti. La questione della vita eterna e dell'esistenza di Dio ha a che fare con dati di fatto, e l'agnostico sosterrà che dovranno essere prese in esame nello stesso modo in cui si prenderebbe in esame la domanda «Ci sarà un eclissi di sole domani?». Ma i dati di fatto da soli non ci dicono quali sono i fini che dovremmo perseguire. E, nell’ambito dei fini, abbiamo bisogno di qualcosa di più della ragione. L’agnostico cercherà i suoi fini nel proprio cuore, e non in un'autorità esterna. Facciamo questo esempio: supponete di voler andare in treno da New York a Chicago: userete la ragione per sapere a che ora partono i treni per Chicago, ed è ovvio che chiunque pensasse di poterlo fare mediante l'intuito o di possedere qualche facoltà interiore capace di dispensano dal consultare l'orario, sarebbe assai sciocco. Tuttavia nessun orario al mondo gli dirà mai se è saggio andare a Chicago. Senza dubbio per decidere se lo sia, una persona dovrà tener conto di altri dati di fatto, ma al di là di questi esisteranno sempre quei fini che giustificano il viaggio, e tali fini, tanto per un agnostico, quanto per il resto degli uomini, appartengono a un regno che non è quello della ragione, anche se non sono in contraddizione con esso. Il regno a cui mi riferisco è quello delle emozioni, dei sentimenti e del desiderio.
    Credo che se udissi una voce dal cielo predire tutto quello che mi accadrà nelle prossime ventiquattro ore, compresi gli eventi ritenuti altamente improbabili, e se poi vedessi avverarsi tutti questi eventi, allora potrei per lo meno convincermi che esiste qualche mente sovrumana. Posso immaginare molte altre prove di questo tipo in grado di convincermi, ma per quanto io ne sappia nessuna di esse esiste davvero.


    Ragazzi dopo queste mie parole , mi sa che sono un agnostico!!!
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    00 02/02/2004 16:40
    Bravo javier..
    è importante che tutti riflettano seriamente su questo argomento.. perchè è l'altra faccia della vita religiosa! Molti di noi sono invogliati, fin da piccolissimi, a frequentare le cerimonie religiose.. ma se ci fermiamo un attimo a pensare... Quante cose nella religione sono nettamente staccate dal concetto di razionale! Esistono una marea di contraddizioni.. e nn credo sia giusto essere spinti a credere in qualcosa di così importante nella vita di un essere umano!
    I miei complimenti cumpà..
    [SM=x237320]
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    javierlamp
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    00 02/02/2004 19:44
    Graziè cumpà....[SM=x237320] [SM=x237320]

    Ti associ al mio essere agnostico??[SM=x237416] [SM=x237416]
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    00 02/02/2004 20:21
    Come nn potrei.. sai come la penso!! [SM=x237439] [SM=x237433]
    Ciau ciau!!
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    00 06/02/2004 14:53
    Le origini...
    tutti si sono sempre chiesti: ma Gesù di che colore aveva la pelle? Di che origini era, da quale paese proveniva?
    Leggetevi questo documento ufficiale!!

    [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410]

    TRE MOTIVI PER DIRE CHE GESU' ERA IRLANDESE:
    Non si è mai sposato
    Non ha mai avuto un lavoro fisso.
    La sua ultima richiesta è stata qualcosa da bere.

    TRE MOTIVI PER DIRE CHE GESU' ERA PORTORICANO:
    Si chiamava Jesus.
    Aveva costantemente guai con la legge.
    Sua madre non era sicura di chi fosse suo padre.

    TRE MOTIVI PER DIRE CHE GESU' ERA GRECO:
    Parlava gesticolando.
    Beveva vino ad ogni pasto.
    Lavorava nel settore delle costruzioni.

    TRE MOTIVI PER DIRE CHE GESU' ERA NERO:
    Chiamava tutti "fratello".
    Non aveva un indirizzo fisso.
    Nessuno lo voleva assumere.

    TRE MOTIVI PER DIRE CHE GESU' ERA CALIFORNIANO:
    Non si tagliava mai i capelli.
    Era sempre scalzo.
    Ha inventato una nuova religione.

    E FINALMENTE, LA PROVA CHE GESU' ERA ITALIANO:
    E' andato a lavorare nell'impresa di suo padre.
    Ha vissuto in casa fino a 33.
    Era convinto che sua madre fosse vergine.
    Sua madre era convinta che lui fosse Dio.

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    javierlamp
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    Utente Senior
    00 06/02/2004 21:23
    Troppo simpatica cumpà....[SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410] [SM=x237410]

    Finalmente sono riuscito a togliermi questo dubbio...


    Fortunatamente dalle mie parti non manca mai il senso dell'umorismo...:facc75: :facc75: :facc81: :facc81:
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    tommyXX
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    00 08/06/2004 01:29
    il danno dei dogmi
    Una cosa è chiedersi se una religione è vera, altra se è utile. Io sono fermamente convinto che le religioni, come sono dannose, così sono false. Il danno arrecato da una religione è di due specie: uno dipende dalla natura generica della fede, l'altro dalla natura particolare dei dogmi accettati. Per quanto riguarda la natura della fede, si ritiene virtuoso credere, avere cioè una convinzione che non tentenna di fronte a evidenze contrarie, e se l'evidenza contraria fa sorgere dubbi, ritenere di doverli sopprimere. Per tali motivi, non si permetteva ai giovani di ascoltare discussioni, in Russia, a favore del capitalismo, o, in America, a favore del comunismo. Questo conserva la fede di entrambi intatta e pronta per una guerra micidiale. La convinzione che è importante credere questo o quello senza ammettere libere indagini, è comune a quasi tutte le religioni, e ispira tutti i sistemi di educazione statale. Ne consegue che il pensiero dei giovani viene soffocato e indirizzato a una fanatica ostilità contro coloro che hanno altri fanatismi e, anche più violentemente, contro coloro che a qualsiasi fanatismo si oppongono.
    L'inveterata consuetudine di basare le convinzioni sull'evidenza e di dare ad esse soltanto quel grado di certezza, che l'evidenza garantisce, sarebbe un rimedio, se divenisse generale, per tutti i mali che affliggono il mondo.
    Attualmente, però, nella maggior parte dei paesi, l'educazione mira a impedire lo sviluppo di tale consuetudine gli uomini che si rifiutano di credere in sistemi basati su dogmi infondati, non sono ritenuti idonei all'educazione della gioventù. I Mali che ci sovrastano non sono prerogativa di un particolare credo, ma sono caratteristici, indistintamente di qualsiasi credo dogmatico.
    Nella maggior parte delle religioni ci sono, inoltre, specifiche dottrine etiche che arrecano un danno ben determinato. Se la condanna del cattolicesimo al controllo delle nascite potesse prevalere, essa renderebbe impossibile la diminuzione della povertà e l'abolizione delle guerre. La credenza indù che la vacca sia un animale sacro e che per la vedova sia immorale risposarsi è fonte di inutili sofferenze. Il dogma comunista nella dittatura di una minoranza ha causato orrori senza fine. Si sente dire che soltanto il fanatismo può rendere efficiente un gruppo sociale. Ma questo dogma è in contrasto con le lezioni della storia. In ogni caso, soltanto coloro che servilmente adorano il successo possono, credere che l'efficienza sia di per se stessa cosa ammirevole senza tener conto di quanto sangue essa grondi. Da parte mia, penso che è meglio fare un poco di bene piuttosto che molto male. Il mondo che io auspico dovrebbe essere libero da faziose incomprensioni, e consapevole che la felicità per tutti nasce dalla collaborazione e non dalla discordia.
    L'educazione dovrebbe mirare alla libertà della mente dei giovani, e non al suo imprigionamento in una rigida armatura di dogmi destinati a protteggerla, nella vita, contro i pericoli dell'evidenza imparziale. Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano.

    BERTRAND RUSSELL

    Penso che tutte le grandi religioni del mondo: ebraismo, induismo, cristianesimo, islamismo e comunismo, siano, a un tempo, false e dannose. A rigor di logica, poiché contrastano fra loro, non più di una dovrebbe essere quella vera. Con pochissime eccezioni, la religione che l'uomo accetta è la stessa professata dalla comunità dove vive, sicché è l'influenza dell'ambiente che lo spinge ad accettarla. E' vero che gli scolastici inventarono argomenti logici per provare l'esistenza di Dio, e che questi vennero accettati da molti eminenti filosofi; ma si appoggiavano alla logica aristotelica, ora rigettata da quasi tutti i pensatori, tranne certuni, come i cattolici. Uno di questi argomenti non assolutamente logico: l'argomento del fine delle cose, che, peraltro, fu demolito da Darwin; e, in ogni caso, potrebbe divenire logicamente accettabile a condizione che si neghi l'onnipotenza di Dio.
    Lasciando da parte la logica, trovo strano si possa pensare che una divinità onnipotente, onnisciente e benevola abbia preparato il mondo da nebulose senza vita, in tanti milioni di anni, per poi ritenersi soddisfatta dall'apparizione finale di Hitler, Stalin e della bomba H.

    Bertrand Russell