Fantaoracolo

L'angolo del cinefilo

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    -Charlie Brown-
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    00 18/09/2004 14:00
    Strizzando l'occhio soprattuto a don Ranieri che è il più interessato e interessante in questo campo, inauguro quest'angolo, dove potete confrontarvi e scrivere opinioni sulla mia forma artistica preferita, il cinema.

    P.S. atenersi spettatori di spider-man & co
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    -Charlie Brown-
    Post: 2.073
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    00 18/09/2004 14:01
    The Terminal (di Steven Spielberg)
    Se c'è una categoria di film che detesto, sono quelli che per la maggior parte contengono nel titolo le parole "amore", "per caso", magia". Peggio ancora quando questi termini coesistono... "The Terminal" è un nome che non farebbe mai pensare alle succitate pellicole in stile Julia Roberts (tant'è vero che quando lo sentii per la prima volta, pensai a un thriller...), ma il trailer lascia il sapore in bocca proprio di quelle stupide e ripetitive commedie romantiche. Ergo, quando con diffidenza sono entrato in sala per guardare l'ultima fatica di Spielberg, ho visto crollare ogni mio pregiudizio. Si, perché la pellicola mi ha lasciato estasiato e senza parole. Io, nemico giurato del finale-per-famiglie, ho trovato "The Terminal" un film incantevole. E, in effetti, era l'idea iniziale di fondo che mi ero fatto ad essere sbagliata, perché delle commedie melense e banali, "The Terminal" non ha proprio niente. Non è un film "impegnato", intendiamoci, ma è lo stato dell'arte della favola (prevedibile ma non banale), così come all'epoca fu E.T., del medesimo regista. L'ambientazione surreale prende spunto da un contesto reale, così come la storia - surreale - è tratta da un episodio vero. E Tom Hanks, dimostrando un talento straordinario, si è rivelato una conditio sine qua non il film non avrebbe ottenuto l'effetto sperato. Questa piacevolissima esperienza mi ha ricordato che il pessimismo non è una componente necessaria alla riuscita di un film, e che NON è importante che la visione della vita e il pensiero del regista coincidano con i nostri. Personalmente, non permetterò che il DVD di "The Terminal" manchi all'appello della mia collezione di film preferiti, pur risultando una voce fuori dal coro.

    [Modificato da -Charlie Brown- 19/09/2004 19.04]

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    Carl 86
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    Centravanti
    00 19/09/2004 16:28
    ottima l'idea di aprire questa nuova sezione dedicata al magico mondo del cinema spero che tutti parteciperanno attivamente

    per quanto riguarda "the terminal" hai già scritto tutto tu, bisogna solo aggiungere solo ulteriore merito a spielberg per la creazione di una stupenda galleria di personaggi minori che popola questo delizioso film
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    BarcolloMaNnMollo
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    Raccattapalle
    00 19/09/2004 17:12
    triffa non ho parole...sapevo ke eri stato preso come regista a LA7,ma nn credevo ke fossi arrivato a questa condizione di conoscenza cinematografica.
    un bacio dove vuoi tu by:
    PAVESI(il quale ti offre anche preziosi numeri di Dylan Dog)
    FRY(a braccetto col fallito Carleo)
    IO
    DARIO COCOZZA

    Ciaaoooooooo!:saluti
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    -Charlie Brown-
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    00 19/09/2004 19:57
    Goodbye Lenin! (di Wolfgang Becker)
    Gli eventi narrati sullo sfondo del film "Goodbye Lenin!" (di Wolfgang Becker), per noi giovani sembrano lontani anni luce, reminiscenze di quelle poche pagine di storia che ci siamo degnati di studiare, forse perché svogliati e pigri, o forse perché i programmi ministeriali stentavano (almeno ai miei tempi) a farci capire se Carl Marx fosse o no parente di Groucho e Zeppo. Eppure, appartengono agli appena trascorsi anni novanta, e molti di noi ne ignorano la reale portata. E se dovessi spiegare a qualcuno che non si è mai avvicinato all'argomento cos'è il socialismo, per cominciare gli consiglierei di vedere "Goodbye Lenin".
    Il film racconta la storia di una sana famiglia socialista residente a Berlino Est. Alla fuga del marito, non iscritto al partito, la moglie reagisce "sposando" la causa socialista, alla quale istruisce i suoi figli e dedica la sua vita. Diversi anni più tardi cade in coma vedendo il proprio figlio Alexander manifestare contro la repressione: si sveglierà in precarie condizioni di salute otto mesi più tardi. Il medico raccomanda di non farle subire traumi e turbamenti, ed è così che il figlio cerca in tutti i modi di tenerle nascosta la caduta della repubblica democratica dopo quarant'anni al servizio del popolo...
    Il socialismo, sconfitto nella vita reale, sopravvive dunque nella stanza (e nella mente) della madre di Alexander, che, per mantenere l'"illusione", nega l'evidenza, manipola l'informazione, mente. Questa altro non è che la metafora stessa della caduta del socialismo: ciò che i libri di storia ci racontano, e ciò la storia stessa testimonia, è riassunto in un semplice film-metafora. Una film-metafora raccontato con simaptia e leggerezza. Un film godibile e ben fatto, magari poco concreto e troppo "idealista" nel modo di vedere le cose... ma, dopotutto, è o non è questa la natura del socialismo?
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    -Charlie Brown-
    Post: 2.073
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    00 19/09/2004 20:01
    mi raccomando soprattuto claudio ma anche gli altri guarda-film-fracassoni (soprattutto paolo [SM=x229210]) che popolano questo forum, se vedete un film e vi va di condividere le vostre opinioni, commentate, commentate, commentate!
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    -Charlie Brown-
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    00 20/09/2004 02:09
    Le chiavi di casa (di Gianni Amelio)
    Quando si tratta di persone, persone con problemi seri, l'argomento è molto delicato e difficile. E dipende anche da che verso lo si prende: in queste occasioni, sorgono dilemmi esistenziali, interrogativi filosofici. Finiamo col riflettere su noi stessi, sul destino, e sui "perché". Dare una risposta universale a questi problemi sarebbe impossibile, e i film che tentano questa strada molto spesso scadono nella banalità, nel "misticismo scontato". Ma "Le chiavi di casa" non si avventura in questo tortuoso cammino, bensì è una testimonianza delle esperienze su citate, che si prefigge lo scopo di scatenare nello spettatore questi interrogativi, e non di risolverli. Ecco dunque, la storia di un padre che non riconosce un figlio handicappato, causa della morte della sua compagna. Lo rivedrà dopo 15 anni, decidendo prima per il senso di colpa e dopo per amore di accudirlo, consapevole del prezzo che questa scelta comporta.
    La prima metà del film cerca di raccontare le emozioni del padre attraverso le immagini (riuscendoci a metà), ma il nodo del messaggio di Amelio si scioglie solo alla fine. In un momento di dolore e di lucida sincerità, una signora madre di una ragazza anch'essa portatrice di handicap, parla con Kim Rossi Stuart (il giovane padre) e gli dice: "mi sveglio da 20 anni con il solo pensiero di mia figlia. penso alle piccole cose, al dentifricio che finisce, alla spesa. E' la superficialità che mi permette di vivere con lei. alle volte, la vedo soffrire, e dopo 20 anni, penso: perché non muore? sa, quando sto con lei, e vedo genitori con ragazzi sani, normali... io li invidio. e, non me ne vergogno assolutamente". Questo, che a mio vedere è il personaggio e il pensiero chiave del film, è il duro messaggio che ci manda Amelio. Non si può crecare di giustificare la sofferenza di queste persone, né con la religione, né con la filosfia, né con l'ipocrisia che chi le aiuti (come la signora) sia un privilegiato o che siano uguali a noi: ci è solo data la scelta di dedicarci a loro, accettandoli per ciò che sono, e non per ciò che vorremmo che fossero.

    [Modificato da -Charlie Brown- 21/09/2004 17.58]

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    barney86
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    00 20/09/2004 16:31
    Non sono d'accordo nel denigrare cosi' spider-man2 1 perche' penso che nel suo genere è 1 dei migliori altro che Cat-woman e 2 perchè alcune americanate piene di effetti speciali sono stati anche dei discreti film!
    premesso che in linea di principio sono x il cinema all' italiana non bisogna atteggiarsi troppo a critici d'arte e bisogna mantenere 1 certo rispetto dell'opinione altrui!:angelo:


    DE GUSTIBUS!![SM=x229224]
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    barney86
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    00 20/09/2004 16:41
    PATCH ADAMS
    Senza dilungarmi troppo mi sono rivisto qualche tempo fa 1 dei miei film preferiti dove il protagonista è anch'esso 1 dei miei attori preferiti, Robin Williams, che penso come pochi riesce ad ipersonificarsi in personaggi molto diversi(ad esempio in "One Hour Photo")!:libro:
    Molto triste ma allo stesso tempo allegro dedicato a quello stesso medico che ha fatto guarire tante persone grazie all'allegria!!1 storia vera che se non avete ancora visto vi consiglio di farlo!
    bacetti!!:saluti
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    -Charlie Brown-
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    00 20/09/2004 21:39
    Pablo non è un fatto di atteggiarsi a critici d'arte o voler fare gli snob, è una critica senza pregiudizi la mia a spider man! Come ho scritto per the terminal, non è che il film non è bello solo perché ha il lieto fine e perché è allegro e ottimista, anzi, come ho sritto, the terminal è un ottimo film. ma ciò non toglie che se prendi tutte quelle cose uguali come serendipity, piovuta dal cielo, per amore o per delizia, notting hill, 30 anni in un secondo ecc. ecc., pur volendo dare lo stesso messaggio ottimista di the terminal, lo fanno tutti nello stesso banel modo, sempre con i luoghi comuni del vedere la vita col sorriso, di ottenere ciò che si vuole se si è bravi, evviva la bontà, l'amore vince sempre. e non troverai nessun critico vero che ti dirà che 30 anni in un seoncodo è un bel film perché preso nel suo genere. la nutella è buona nel suo genere ma non per questo la puoi mettere alla stregua di una torta con le praline e la panna, che richiede un'idea, uno sforzo creativo e una tecnica differenti! allo stesso modo, un film come spider man, che ha dialoghi zero e si basa sulle botte mazzate e sugli effeti speciali con personaggi che sono addirittura meno profondi che nel fumetto, uno non lo attacca per fare lo snob, lo attacca perché è basso cinema commerciale è basta, perché non è valido.
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    barney86
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    00 21/09/2004 02:14
    c'è stato 1 malinteso!io non ti ho accusato di fare lo snob o cos'altro bensi' ho semplicemente il mio giudizio su 1 film che magari x molti puo'essere semplicemente banale o la solita americanata mentre penso che nel genere dei film tratti dai fumetti come X-MEN BATMAN o SPIDER-MAN mi è sembrato confezionato meglio di tanti altri e con questo non vogio dire che sia 1 filmone ma semplicemente 1 film pieno di grandi effetti speciali che attirano le folle o i folli x qualche critico che certamente non si puo' adorare ma almeno x me è valso il prezzo del biglietto x 1 film che sono andato a vedere x divertirmi aspettandomi quegli effetti speciali che volevo vedere!
    ci sono delle serate che mi va di vedere 1 certo film e altre che mi va di vedere qualche film piu' impegnato e non penso che 1 persona deve assere giudicata come incopetente se non disprezza film come spiderman o independence day! [SM=x229231]
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    -Charlie Brown-
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    00 21/09/2004 12:36
    no ora ho capito quello che volevi dire, sono d'accordo (anche se sempre per gusti personali a me non piacciono molto sti film), cmq ho capito cosa dicevi. però, ad esempio, secondo me era fatto molto meglio un Batman il ritorno, con Micheal Keaton e Danny de Vito. nell'ambito cinema-fumetto preferisco quello.

    Cmq io con il benestare di ranieri e sasà, principali esponenti delle due culture che sto per citare, aprire la mega-polemica sul cinepanottone di boldi&de sica. o volete aspettare natale? [SM=x229210]
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    lelenice
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    Raccattapalle
    00 21/09/2004 17:51
    Fight Club
    Fight Club (USA, 1999, David Fincher)

    Forse il film più sottovalutato degli ultimi anni. Ma in molti ugualmente lo conoscono. E chi non lo conosce farebbe bene a guardarlo ed a fermarsi qui con la recensione - che contiene tratti basilari della trama -.
    Jack (ottimo Edward Norton) è un benestante impiegato in continua ricerca di sé stesso, che arriva a frequentare per questo diverse riunioni di 'autoaiuto' dedicate a persone malate in modo più o meno grave, unico posto in cui secondo lui si può parlare ed essere realmente ascoltati. In alcuni di questi incontra Marla Singer (Helena Bonham Carter) che li frequenta per lo stesso motivo di Jack e con cui arriva a 'spartirseli' in modo da non vederla (gli ricorda infatti che in quei gruppi proprio non dovrebbe esserci ...).
    Ma uno strano incontro lo spingerà a non frequentarli più. Infatti dopo aver conosciuto in modo casuale lo strambo Tyler Durden (azzeccatissimo Brad Pitt), ed essere andato a vivere con lui in una fatiscente fabbrica abbandonata - poiché la sua casa si era misteriosamente incendiata -, sembra aver finalmente trovato la serenità.
    Insieme a Tyler, Jack inventa una sorta di 'hobby': il Fight Club appunto, che consiste semplicemente in un gruppo di persone che si incontrano settimanalmente per darsele di santa ragione. Quasi incredibilmente in poco tempo il Fight Club diviene sempre più colmo di gente che vi sfoga i più nascosti stimoli.
    A questo punto il film inizia a correre come una sfera su un piano inclinato. A poco a poco il club diviene da simil 'circolo ricreativo' un vero e proprio gruppo terroristico, che compie attentati contro le multinazionali dell'economia e soprattutto contro le società di carte di credito, da cui deriva tra l'altro il consumismo sfrenato, condannato sin dalle prime battute da Tyler.
    Le figure di Jack e Tyler però si avvicinano in modo sempre più marcato, sino a rivelarsi coincidenti nelle ultime scene del film, in cui sarà Jack ad avere la meglio su quella che risulta essere la sua personalità 'vera', cattiva e spregiudicata, in grado di compiere le azioni che Jack non ha il coraggio di fare.
    Piccoli indizi disseminati sapientemente ci avvertono della vera natura dei due personaggi sin dalle prime scene, ma il colpo di scena finale, in un crescendo di accadimenti sempre più irreali, fa comunque il suo effetto.
    Grandissimo film, dalla originale e ben sviluppata sceneggiatura, che si avvale di due ottimi interpreti - Norton e Pitt - davvero adeguati e credibili nel ruolo di due facce della stessa medaglia. La firma di Fincher - Seven - non si discute.
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    -Charlie Brown-
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    00 02/11/2004 18:50
    Santa Maradona (di Marco Ponti)
    Non è del tutto chiaro il riferimento del titolo, dato che Diago Armando non è mai citato nel film (se non nelle immagini dei suoi gol durante i titoli di testa). "Santa Maradona" infatti non parla di calcio, ne del talento argentino: narra invece la vita di due ragazzi che, post-lauera, si affacciano al mondo del lavoro e a quella che dovrebbe diventare la "vita vera". Ma tra la statica passività di Andrea (Stefano Accorsi) e la sarcastica pigrizia di Bartolomeo-per gli amici Bart-(Libero De Rienzo), la vita dei due coinquilini procede tra affitti morosi, piccoli furti da adolescenti, colloqui di lavoro "persi in partenza", partite a pelota nel disastrato e disordinato soggiorno. Per Andrea le cose sembrano andare per il meglio quando incontra Dolores (Anita Caprioli): è colpo di fulmine fra i due. Ma l'eccessiva sincerità di quest'ultima comprometterà le cose fra i due.
    L'eroe mancato del film è l'amico Bart: la sua "saggezza" e la sua weltanshaung sembrerebbero portato al giusto modo di interpretare la vita, se non fosse che il nostro Bart predica bene e razzola male; così, forse per mancanza di coraggio, pecca anch'egli degli stessi vizi di Andrea, rinunciando a vivere, e limitandosi a non morire. Riusciranno i nostri eroi a prendere in mano le loro vite? Con questa domanda si chiude il film, una commedia amaramente divertente e magari un po' superficiale (come i suoi stessi protagonisti, d'altronde), ma che induce comunque a riflettere sul talento che molti di noi hanno e che molti di noi buttano via. E forse è proprio questo il filo conduttore con il titolo: quale più chiaro esempio di talento sprecato (e non solo quello calcistico), se non quello di Maradona.

    [Modificato da -Charlie Brown- 02/11/2004 18.51]

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    Goffredo di Buglione
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    00 03/11/2004 00:46
    Natale in India
    Mario Trifuoggi aveva dato il via al dibattito su questo tipo di film ma nessuno aveva risposto all'appello... è arrivato il momento di smuovere le acque...

    Ogni Natale sbarca nelle sale italiane il filmone natalizio "made in Italy" tutto risate e spensieratezza con la premiata ditta Boldi & De Sica, storici mattatori della sana risata all'italiana da oltre vent'anni a questa parte, affiancati da uno stuolo di ottimi comici quali Biagio Izzo, Enzo Salvi. Da parte mia non mancheranno mai elogi ai nostri migliori comici, autentica prima linea di un cinema italiano in triste caduta libera, tuttavia non posso esimermi dal riflettere e sottolineare che, Natale in India non può essere << il nostro film di Natale >>, o se preferite << il film di Natale di tutti gli italiani >>. Dove Merry Christmas propone scenette originali ed esilaranti, gags a volte incontenibili all'insegna di una comicità sempre saggia e mai blasfema o troppo volgare, e dove il forte e divertente Natale sul Nilo ci sottolinea in maniera intelligente e beffarda la deriva dei valori, la volgarità e la bassezza morale nella quale il nostro Paese è caduto negli ultimi anni facendoci sorridere di gusto dei nostri difetti, Natale in India "distrugge" il costrutto delle precedenti spassose pellicole e "provoca" i perbenisti dando adito alle feroci critiche dei "criticoni" storicamente insensibili alla comicità offrendo loro l'occasione di << fare di tutta l'erba (i film di Boldi & De Sica) un fascio >>: Natale in India ci propina e ci ricopre di tutte le forme ed espressioni possibili ed immaginabili di volgarità che lo scibile umano possa attualmente sfornare, al punto tale da essere un film "tragicamente volgare". Non esprimere questo importante appunto ad una pellicola in parte comunque divertente vorrebbe dire non apprezzare appieno i precedenti lavori dei nostri attori ed il talento di Neri Parenti, Boldi & De Sica i quali non hanno assolutamente bisogno di montagne di letame, peti, eruttazioni continue e scurrilità a ruota libera per tenerci compagnia con la loro bravura, giacchè i loro film sono ormai parte integrante di noi italiani. Altro aspetto negativo la fuorviante e, se volete, anche un pò triste assenza di legami affettivi tra familiari manifestata così apertamente dalla storia. Aspettiamo fiduciosi il prossimo Natale, probabilmente in Cina, per tornare a ridere di gusto grazie al sapiente umorismo che i nostri beniamini sono stati capaci di offirci in passato e che, sicuramente, torneranno ad offrirci in futuro.

    Mi aspetto un commento di Pasquale Ranieri
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    Filippo Turati: La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
    Pietro Nenni: Le idee camminano sulle gambe degli uomini.

    Giacomo Matteotti: Potete uccidere me ma lidea che è dentro di me non morirà mai.
    Bettino Craxi: La mia libertà equivale alla mia vita.
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    -Charlie Brown-
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    00 03/11/2004 14:57
    a parte il fatto che quell'umorismo (se proprio ci vogliamo sprecare a definirlo tale) tutto sarà meno che sapiente. qualcuno provi a smentirmi, ma il cinema italiano non è affatto in caduta libra come l'hai definito tu, anzi. è proprio nell'ultimo lustro che stiamo ritrovando registi capaci di produrre dei buoni lungometraggi. certo, non ci sono più i fellini, i pasolini, e probabilmente non saremo in grado per molti anni di produrre nuovamente dei kolossal (spogliando di commercialità tale termine) epici come c'era una volta in america. ma abbiamo riscoperto l'umiltà del cinema a basso costo, e stiamo cominciando ad esaltarne i pregi che gioco-forza, quando si hanno alti budget (e obiettivi economici di conseguenza maggiori dei fini artistici), si perdono di vista. tutto ciò, chiarendo che non mi aggrapperei assolutamente a muccino per fare nomi o esempi.
    non volgio poi assolutamente dare adito all'idea che le produzioni dei vanzina o di parenti ci vengano a svelare la bassezza morale e culturale del nostro paese: i rapporti di causa ed effetto vanno invertiti. non si può affermare che il cinepanettone sia buon cinema perché rispecchia lo status culturale del nostro paese, bensì il contrario, ossia che non si tratti affatto di cinema, perché sfama le bocche di chi non sa cosa sia la settima arte. qui non si tratta di distinzione di generi, fra commedia e film drammatico, tra film d'azione o neo-realista o di novelle vague: qui si tratta di distinzione di categoria, fra cinema e non-cinema. non credo che nessuno possa collocare il fumetto dell'uomo ragno o un fotoromanzo alla stregua della della letteratura. e non si può fare nemmeno appello al relativismo soggettivista, santo protettore di chi ha finito gli argomenti. la tesi che l'arte sia nella testa dell'artista e che il giudizio sia soggettivo, l'effettiva irraggiungibilità dell'oggettività hanno portato all'appiettimento e alla sterilità delle arti, fino ad elevare un barbeque riuscito male a opera d'arte (Homer Simpson docet). è vero, non esista l'oggetività, ma noi dobbiamo tendere ad essa, come allo stesso modo tendiamo alla perfezione. perché altrimenti cercare di migliorare un'automobile, una teoria scientifica, una legge? lasciatevi dare qualche lezione da popper, se ancora non siete convinti.
    concludendo, non vado solo a criticare un umorismo becero, volgare, di grana grossa anzi gargantuesca, di bassa lega e privo della minima intelligenza, che può anche piacere (pur nell'assurdità dell'evento), ma condanno anche il minimo sforzo creativo e tecnico. si ripetono le stesse vicende in tutti i film, non c'è uno straccio di dialogo, la struttura ripropone sempre episodi staccati fra loro che terminano con la gag, vengono riproposti sempre gli stessi identici prevedibilissimi equivoci bassamente linguistici o di persona. per non parlare della fotografia: la macchina da presa è come se fosse un fastidioso arnese imposto al regista (o a quello che scandalosamente definiamo direttore della fotografia), con immagini statiche, sempre mezzo-busto/primopiano e sempre sul personaggio attivo: come se la fotografia non esistesse, l'asetticità più completa.

    guai, guai a chi osa inserire boldi&desica nel contesto della commedia all'italiana. dio perdonali, non sanno quel che fanno
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    Goffredo di Buglione
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    00 04/11/2004 18:48
    Re: Ma che dici?

    Scritto da: -Charlie Brown- 03/11/2004 14.57
    concludendo, vado solo a criticare un umorismo becero, volgare, di grana grossa anzi gargantuesca, di bassa lega e privo della minima intelligenza



    Caro Mario,
    io credo che queste tue critiche scaturiscano semplicemente dalla tua antipatia per i 2 personaggi in questione in quanto tu sei notoriamente un cultore di film di Diego Abatantuono, tanto per fare un esempio, che non si discostano affatto da Boldi e De Sica. E'semplicemente una questione soggettiva, questi film possono piacere o meno e come ho già ripetuto migliaia di volte visto che il compito del comico è far ridere Boldi e De Sica non possono che essere considerati dei grandi comici in quanto godono di uno strepitoso successo. Parlando solo e unicamente della bravura e dell'abilità di un comico i mezzi che utilizza per generare le risa sono assolutamente secondari rispetto al fine, ovvero la grassa risata dello spettatore. E' secondo me inutile, quindi, continuare il discorso perchè, ripeto, Boldi e De Sica possono piacere o meno ma non può essere messa in dubbio la loro bravura come comici
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    Filippo Turati: La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
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    Giacomo Matteotti: Potete uccidere me ma lidea che è dentro di me non morirà mai.
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    -Charlie Brown-
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    00 04/11/2004 20:29
    gino guarda che hai omesso la mia risposta, leggi bene e leggi il NON vado solo a cariticare un bla bla bla (dico non solo per aggiugere appunto che è nu fatto soggettivo) ma quelle cose che ho scritto sotto. non facciamo disinformazione per favore
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    -Charlie Brown-
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    00 04/11/2004 20:52
    anzi, ho anche letto la tua risposta data alla mia frase trascritta con inesattezza, e se leggi bene la fine del mio discorso, vedi che sono io per primo a proporti il ragionamento di diego abatantuono! e a dirti che è un fatto di gusto comico. ma come ribadisci stesso tu, sono due grandi comici (che poi a me non piaciono è un problema mio), ma il film è una cosa diversa, nel senso che i comici stanno a zelig, e un film per essere chiamato tale deve avere diversi presupposti e non tutti quei difetti che descrivo con minuziosità nella parte finale della mia filippica
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    Carl 86
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    00 04/11/2004 21:48
    Re: Natale in India

    Scritto da: Goffredo di Buglione 03/11/2004 0.46

    Mi aspetto un commento di Pasquale Ranieri



    ecco il commento di pasquale ranieri:
    con la tua recenzione fintamente asettica ma in realtà volta soprattutto a provocare il sottoscritto hai tentato ancora una volta l'impossibile difesa e il conseguente inserimento nel mondo del cinema dei tuoi beniamini
    non sarò prolisso mi limiterò a distruggerli con poche parole

    potremmo stare a discutere sulla validità della loro comicità dalla risata stupida e falice per ore
    la realtà innegabile è che i mitici rifuggono completamente la satira, la battuta ironica poichè essa necessita di un buon numero di neuroni sapientemente utillizati e di un'osservazione e percezione di quello che accade nel mondo
    e con quello che accade nel mondo intendo le notizie d'attualità,le dimamiche del nostro agire e non i rutti di paolo
    preferiscono puntare su un tipo di risata che fa regredire lo spettatore lasciandolo totalmente vuoto intelletualmente alla stregua di un bambino di 4 anni che si diverte urlando continuamente "cacca, pipì"

    detto questo, si, nel loro genere sono i migliori (ma è un merito essere il PIU' tra gli stupidi?)e ti dico anche che se un loro film capitasse in tv probabilmente non avrei preclusioni a vederlo perchè rappresentano cmq una buona evasione, ma non pagherei mai un biglietto del cinema per loro perchè il cinema è arte e loro non sono artisti


    il forte e divertente Natale sul Nilo ci sottolinea in maniera intelligente e beffarda la deriva dei valori, la volgarità e la bassezza morale nella quale il nostro Paese è caduto negli ultimi anni facendoci sorridere di gusto dei nostri difetti,

    perpiacere la radiografia della nostra società lasciala a qualcun'altro che è meglio


    concludendo
    esiste il divertimento "stupido" e quello intelligente
    personalmente preferisco il secondo ma non disdegno il primo purchè non si degeneri
    ma venirmi a dire che loro fanno cinema, come dice il buon bisteccone, ma baffan...vai

    non sarà un caso che qualunque oggetto cartaceo e non che parli di cinema e giudichi i film in quanto tali li critichi spietatamente
    :neo: :neo:

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