Nel 1953 Edward Murrow, giornalista della CBS in cerca di una storia da raccontare, si imbatte nella vicenda di un pilota della marina, Milo Radulovich, espulso dall'esercito senza un motivo ragionevole, e soprattutto senza un processo. Murrow si appassiona al caso, e arriva a sospettare un coinvolgimento di Joseph McCarthy, senatore del Wisconsin impegnato in prima linea nella "caccia alle streghe" anticomunista. Quando manda in onda una puntata del suo programma-inchiesta, Murrow scatena una violenta reazione da parte del senatore...
Regia: George Clooney [premio Osella a Venezia per Miglior sceneggiatura]
Cast: David Strathairn (Edward Murrow)[Coppa Volpi al Festival di Venezia come Miglior attore protagonista], George Clooney (Fred Friendly), Patricia Clarkson (Jenny Darmondy), Jeff Daniels (Ted Church), Robert Downey Jr. (Jimmy Darmondy), Ray Wise (Hollenbeck), Frank Langella (William Paley)
"Nell'ormai lontano 1953, l'anchorman Edward R. Murrow conduceva il notiziario "See it now" e il talk show "Person to person". Nell'ormai lontano 1953 lo stesso accusava pubblicamente McCarthy di essere un criminale. Tempi duri per l'America, tempi di maccartismo e di liste nere. Una storia vera, verissima, per l'ex medico in prima linea di "E.R.", omaggio al padre giornalista e attacco (non esplicitamente dichiarato) ad un sistema che stenta a cambiare. Cast quanto mai azzeccato (con uno strepitoso David Strathairn nei panni che furono di Murrow, e - tra gli altri - i talentuosi Jeff Daniels, Robert Downey Jr. e Patricia Clarkson) e una coerenza formale che ha spinto George Clooney a girare "Good Night. And Good Luck" in un rigorosissimo bianco e nero d'antan. Come ai tempi d'oro di Hollywood, ma senza censure, per un film ben scritto, ben diretto e ben recitato. Inconsapevolmente, forse, l'attore-regista torna parzialmente sui luoghi che furono di "Confessioni di una mente pericolosa", insistendo sulla televisione e sulle sue star (qui il racconto del coraggio di Murrow, lì l'immaginaria biografia dello showman Chuck Barris). E, ancora una volta, Clooney regista si ritaglia solo un piccolo ruolo da attore. Novanta minuti che si respirano d'un fiato, vibranti e a tinte jazz, a cui è stato volutamente dato un taglio documentaristico anche attraverso parecchio materiale d'archivio. E per non sbagliare, a difendersi da qualsiasi attacco ci pensa proprio il senatore McCarthy, qui per la prima volta attore cinematografico nel ruolo di se stesso." (da www.35mm.it)
Bellissimo. E raggelante.
Perchè nelle parole di un giornalista che combatteva le sue battaglie 50 anni fa, ritroviamo le stesse situazioni, le stesse critiche alla politica e alla comunicazione di massa, statunitense, ma non solo, che potremmo fare oggi.
Giusto per parlare di evoluzione della specie...
In ogni caso un grande applauso a George Clooney
, che dimostra una volta ancora di avere una bella testa, fuori, ma soprattutto dentro...
[Modificato da banshee68 28/09/2005 15.40]
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