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Nel 1532, sulle montagne delle Ande, in Perù, il conquistatore spagnolo F. Pizarro attirò in un tranello e strangolò brutalmente il re Incas Atahualpa.

Il re maledisse i suoi uccisori e questi morirono tutti. Il fratello del re, Manco Capac, si rifugiò sulla cima della montagna, in una città segreta chiamata Machu Picchu e i suoi nemici non riuscirono mai a trovarlo.

La città fu poi abbandonata e dimenticata.

Fu riscoperta dall'esploratore americano Hiram Bingham che vi fu condotto da un sud-americano nel 1911. Nell'arte inca confluiscono vari elementi delle precedenti culture di Chavin, Tiahuanaco e di Chimù ed essa si presenta tecnicamente perfetta ma priva di fantasia ed immaginazione. Non così appare la situazione a Macchu Picchu, grande città fortezza modellata secondo una tipologia costante e collegata attraverso una rete stradale con Cuczo.

Gli edifici, chiusi verso l'esterno sono in genere privi di decorazioni e sono costituiti da mattoni d'argilla o in pietre sovrapposte a secco.

Ancora oggi appare misterioso il motivo di una edificazione così difficile in area difficile e soggetta a frane ma alcuni studiosi sono convinti che la cittadella nasconda il grande tesoro, probabilmente un grosso quantitativo d'oro, che Athaualpa fece nascondere agli occhi degli spagnoli invasori