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Interventi sulle murature Storiche

  • Messaggi
  • G.Ferrari
    00 09/10/2003 12:26
    Alla cortese aattenzione del Responsabile ATE del Forum

    Credo farre cosa utile inviare un primo resoconto della attività di ricerca relativa all’ impiego dei mattoni faccia a vista nel riuso e nella riqualificazione delle costruzioni storiche.
    Come si potrà notare dalla documentazione fotografica, reperibile sul sito http://groups.msn.com//IPROVINCIALI, uno degli scopi del lavoro è di verificare la fattibilità dell’ impiego delle cuciture e dell’ utilizzo degli ancoranti chimici realizzati con barre filettate nel riadattamento funzionale / strutturale dei paramenti murari oggetto di futura e/o prossima riqualificazione nella destinazione e nell’uso delle costruzioni

    in muratura a cui sono destinate tali innovative applicazioni.
    Completa la documentazione la tabella sinottica dei risultati sin qui raggiunti; come si potrà notare nella tabella mancano i valori di campionamento delle previste prove di resistenza a rottura per compressione sui pannelli di muratura predisposti per la sperimentazione.
    Volutamente tale tipologia di prove non è stata condotta perché è intenzione discutere alcune modalità esecutive con i più diretti interessati in analoghe sperimentazioni in corso; ritengo l'apporto conoscitivodei soci ATE sull’ argomento di primaria importanza per la definizione delle linee future di sviluppo della ricerca.
    Si Confida di avere compiutamente spiegato le ragioni della necessità di un dibattito, si resta in attesa di una comunicazione in merito e nel contempo si porgoni i più cordiali saluti.



    San Giuliano Milanese, 9 ottobre 2003


    Ing. Giacomo Ferrari
  • Amministratore
    00 13/10/2003 14:59
    Non riusciamo a trovare la documentazione di cui parla, la preghiamo pertanto di inviarne copia agli indirizzi e-mail di ateservizi in modo da permettere alla commissione ATE di valutare quanto da lei proposto.

    Cordiali saluti
    Ing. Paolo Adami
  • OFFLINE
    ferrarigiacomo@hotmail.c
    Utente Junior
    00 01/06/2004 16:13
    I Sistemi di ancoraggio chimico nel consolidamento e nel restauro strutturale
    Si trasmette la documentazione sio ad oggi disponibile


    Premessa

    Per il riutilizzo e l’adeguamento strutturale di costruzioni storiche in muratura, si evince che: “uno dei principali problemi da risolvere negli interventi di consolidamento è di garantire la effettiva collaborazione tra le nuove strutture e quelle esistenti al fine di creare un complesso capace di rispondere alle sollecitazioni”; tale esigenza progettuale normalmente viene soddisfatta con l’adozione sistematica e diffusa di sistemi di fissaggio capaci di rendere solidali i diversi elementi strutturali coinvolti nel progetto di recupero. Per realizzare una tipologia d’intervento conforme ai modi d’impiego dei sistemi indicati, nel riuso di edifici storici in muratura, ultimamente si stanno imponendo i sistemi di ancoraggio post installati di tipo chimico più compatibili, rispetto agli altri sistemi disponibili (fissaggio meccanico con tasselli) , con le caratteristiche di resistenza dei materiali di base coinvolti nelle diverse fasi di recupero delle pre esistenti strutture orizzontali e verticali. Fra le applicazioni più significative segnaliamo l’inserimento di nuovi solai nei preesistenti orizzontamenti di edifici storici in muratura. Per una tale tipologia d’intervento, il problema strutturale consiste nel collegamento degli angolari metallici, che fungono da elementi d’appoggio della orditura del nuovo solaio, alla muratura; le fasi operative del procedimento costruttivo comprendono: la realizzazione di predeterminati fori nella muratura esistente, la successiva iniezione delle resina e l’inserimento di barre filettate sulle quali andranno ad ancorarsi i profili metallici realizzanti gli appoggi dei solai in ricostruzione.
    Per assicurare l’idoneità all’impiego di uno specifico ancorante chimico, nel fissaggio con i materiali di base costituenti i paramenti verticali delle murature, prima del collegamento definitivo, sarà indispensabile e vincolante condurre una campagna di prove di estrazione delle barre al fine di determinare la resistenza ultima a trazione del complesso barra – ancorante – muratura.
    A tale scopo nelle pagine seguenti sono presentati i primi risultati della attività di ricerca e sperimentazione condotta sugli ancoranti chimici di nuova concezione e formulazione (a base di resine epossidica ed uretanica HIT-RE 500 ) impiegati nel consolidamento e nel riuso delle murature a valore storico dove gli interventi di salvaguardia proponibili generalmente debbono soddisfare sia le esigenze di collaborazione tra i preesistenti materiali ed elementi di base, sia le nuove funzioni strutturali assegnate ai singoli elementi delle diverse tipologie d’intervento attuate.


    Caratteristiche dei campioni di muratura e proprietà meccaniche dei materiali di base (costituenti )

    Per la sperimentazione e conduzione delle prove di estrazione sono stati espressamente confezionati 18 pannelli di muratura realizzati ciascuno secondo lo schema (fig. a) che prevedeva la orditura di sette corsi di mattoni pieni tipo UNI posti con giacitura in spessore e disposti a una testa previa la interposizione tra un corso e l’ altro di un letto di malta bastarda di tipo M3 equivalente confezionata secondo le prescrizioni previste dalla normativa italiana sulle murature ( D.M. del 20/11/1987) per tale tipologia di malta.
    I pannelli murari di dimensioni geometriche BxLxH di cm 12,0 x 52,0 x 48,0 , livellati superiormente ed inferiormente con l’interposizione di uno strato di malta di ripartizione ed orizzontamento, sono stati raggruppati in tre serie di sei elementi ognuna allo scopo di disporre di un rappresentativo numero di campioni necessari per condurre le prove previste nelle successive fasi della sperimentazione.
    Per le finalità della ricerca, consistente nella determinazione sperimentale della resistenza ultima media a trazione dell’ ancoraggio chimico di riferimento ( nel complesso costituito da barra – resina (ancorante chimico) – muratura ), le successive fasi operative della sperimentazione sono state contraddistinte dalla conduzione di prove di rottura a compressione dei pannelli per gli elementi della prima serie e da prove di estrazione della barra di fissaggio dell’ancoraggio chimico confinato nel laterizio pieno o nella malta delle fughe della muratura costituente i pannelli, rispettivamente per la seconda e terza serie di campioni.
    Contemporaneamente alla formazione dei pannelli , si sono predisposti e confezionati i provini necessari per la determinazione delle caratteristiche meccaniche più significative dei singoli materiali costituenti il paramento murario operando secondo le indicazioni del paragrafo 2.1.1 dell’ Allegato al D.M. soprarichiamato.










    Più specificamente si sono preparati:
    per la malta,
    complessivamente n. 6 provini prismatici di dimensioni 40 x 40 x 160 mm, confezionati in numero di 3 per ognuno dei due impasti utilizzati per la realizzazione dei pannelli; i provini, dopo la determinazione della massa, sono stati sottoposti a flessione e quindi a compressione sulle 12 mezze parti risultanti; operando secondo le indicazioni della la norma UNI EN 196-1 si sono ottenuti i sotto riportati valori:

    Massa volumica apparente (valore mediato su 6 provini ) kg/m3 1865
    Resistenza media a compressione a 28 giorni secondo UNI EN 196-1
    (valore mediato su 12 provini) daN/cm2 45,9 (58,8)

    per i laterizi,
    da 8 mattoni pieni, tagliati ognuno in due mezzi mattoni e spianati sulle facce xy dei piani di giacitura, si sono ottenuti, per sovrapposizione con interposizione di malta ad alta resistenza ( fbk = 52, 5 N/mm2) dei mezzi blocchi, 8 provini di dimensioni nominali 12 x 12 x 9,5 cm da sottoporre a prova di compressione nella direzione z conformemente alle Norme per l’accettazione dei materiali laterizi ( R.D. 16/11/1939, n. 2233) attualmente in vigore in Italia; su tutti i provini prima del ciclo delle prove di carico, è stata determinata la massa volumica, i risultati sperimentali sono riportati sotto:


    Massa volumica 1,768 gr/cm3
    Resistenza media a compressione direzione z (daN/cm2) 203,41 (valore medio)



    Dopo la caratterizzazione dei singoli materiali, prima di procedere alla esecuzione delle prove di estrazione sugli ancoraggi di riferimento inseriti nei pannelli di muratura campione è stata eseguita la prova di rottura a compressione degli elementi della prima serie allo scopo di definire un valore limite per la muratura che sia rappresentativo del materiale di base su cui si andranno a realizzare gli ancoraggi. In tale fase i pannelli della prima serie sono stati sottoposti singolarmente a prova di compressione semplice con carico centrato generato da una pressa da 2000 KN con l’intento di determinarne il carico di rottura a compressione; il valore medio ottenuto è stato di 54600 daN corrispondente a una resistenza media a compressione della muratura pari a 87 daN/cm2, come è indicato nella sottostante tabella che riporta i risultati ottenuti per ogni singolo campione.




    Sigla campione Massa Volumica (Kg/m3) Sezione reagente nominale ( cm2 ) Carico (daN) Resistenza a compressione
    I/A1 1586 624 34200 55
    II/B4 1650 624 55000 88
    III/C10 1656 624 57000 91
    IV/C16 1671 624 65600 105
    V/C17 1691 624 60000 96
    VI/C18 1715 624 55800 89
    Valore Medio 1661 624 54600 87





    Risultati delle prove di estrazione

    In assenza di una normativa di riferimento sugli ancoranti chimici, procedendo in modo analogo a quanto previsto dall’Annesso B della Guida EOTA sugli ancoranti metallici, le prove finalizzate alla determinazione delle condizioni d’impiego ammissibili ed ultime dell’ancoraggio chimico campione sono state condotte su una tipologia di fissaggio caratterizzata dalla stessa resina (RE500), stessa barra filettata ( 8MA, classe dell’acciaio 5,6) , stesse condizioni di posizionamento valutate in termini di profondità di posa dell’ancoraggio ( 12 cm ) e diametro del foro praticato nel materiale base costituente ogni singolo pannello murario utilizzato nella sperimentazione. Con tali condizioni scelte per la realizzazione effettiva dell’ancoraggio chimico campione, questo praticamente è formato da uno spezzone di barra filettata M8 ( L = 500 mm) inserito in un foro di diametro 10 mm praticato nel materiale base, laterizio o malta, lungo tutto lo spessore della muratura ( profondità di posa pari allo spessore di testa delle muratura, nominale 120 mm, effettiva 116 mm) previo riempimento del foro con la resina; come indicato, i campioni sono stati preparati attenendosi, nelle diverse fasi di realizzazione, alle istruzioni di posa fornite dal produttore.




    Fig. 2 Fig. 3 Fig .4




    Dopo la formazione degli ancoraggi campione delle due serie di riferimento differenziantesi nella posizione del punto d’innesto della barra filettata ( barra rispettivamente inserita nella malta fra i corsi o nella massa del laterizio del muro), sono seguite le prove di estrazione allo scopo di determinare sperimentalmente la capacità portante a trazione dell’ancoraggio valutata in termini di resistenza media ultima a trazione del fissaggio (barra) realizzato con l’impiego della resina (RE500) inserita nei differenti punti d’innesto dei singoli pannelli di muratura di ogni serie caratterizzata da un diverso materiale base prevalente, argilla cotta del laterizio pieno o malta cementizia .
    Le prove di estrazione sono state condotte utilizzando una cella di carico a chiave dinamometria ( espressamente studiata dalla Hilti per tale tipologia di interventi ) appoggiata ad un distanziatore conico provvisto di due flange che centravano la barra filettata dell’ancoraggio per permettere lo sviluppo del meccanismo di rottura più corrispondente a quello che si realizzerebbe nelle condizioni effettive d’impiego dell’ancoraggio.




    Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6



    I risultati delle prove di estrazione sulla seconda e terza serie di campioni sono riportati nelle tabelle sottostanti; rispettivamente nella tabella 2 sono espressi i valori della forza di estrazione ottenuti sui singoli campioni e sono descritte le modalità dei meccanismi di crisi rilevati sul materiale di base del fissaggio composto esclusivamente dal cotto del laterizio pieno,


    Sigla
    pannello Massa
    Volumica
    (Kg/m3) Forza di
    estrazione
    (daN) Note e Commenti
    I/B7 1639 1310 Rottura per trazione del muro senza sfilamento della barra 8MA
    II/C13 1671 1020 Rottura per trazione del muro senza sfilamento della barra 8MA
    III/C14 1620 1410 Rottura della Barra Filettata 8MA per trazione
    IV/D3 1620 Rottura della Barra Filettata 8MA per trazione
    V/D4 440 Rottura per trazione del blocco di argilla cotta
    Valore
    Medio 1643 1247 Resistenza media ultima a trazione dell' ancoraggio


    Tabella 2 – Risultati delle prove di estrazione sui campioni di muratura,II° serie – Materiale base: Argilla cotta


    Sigla
    pannello Massa
    Volumica
    (Kg/m3) Forza di
    estrazione
    (daN) Note e Commenti
    I/B8 1644 810 Rottura per trazione della malta con inizio di sfilamento della barra 8MA
    II/B9 1684 790 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    III/C15 1628 760 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    IV/D1 650 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    V/D2 830 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    Valore
    Medio 1652 768 Resistenza media ultima a trazione dell' ancoraggio

    Tabella 3 – Risultati delle prove di estrazione sui campioni di muratura, III° serie – Materiale base: malta


    mentre nella tabella 3 sono indicati i valori della forza di estrazione misurata sui pannelli di muratura quando il materiale base prevalentemente interessato dalla prova è costituito dalla malta cementizia interposta tra i corsi dei mattoni pieni.









  • OFFLINE
    ferrarigiacomo@hotmail.c
    Utente Junior
    00 01/06/2004 16:14
    I Sistemi di ancoraggio chimico nel consolidamento e nel restauro strutturale
    Si trasmette la documentazione sio ad oggi disponibile


    Premessa

    Per il riutilizzo e l’adeguamento strutturale di costruzioni storiche in muratura, si evince che: “uno dei principali problemi da risolvere negli interventi di consolidamento è di garantire la effettiva collaborazione tra le nuove strutture e quelle esistenti al fine di creare un complesso capace di rispondere alle sollecitazioni”; tale esigenza progettuale normalmente viene soddisfatta con l’adozione sistematica e diffusa di sistemi di fissaggio capaci di rendere solidali i diversi elementi strutturali coinvolti nel progetto di recupero. Per realizzare una tipologia d’intervento conforme ai modi d’impiego dei sistemi indicati, nel riuso di edifici storici in muratura, ultimamente si stanno imponendo i sistemi di ancoraggio post installati di tipo chimico più compatibili, rispetto agli altri sistemi disponibili (fissaggio meccanico con tasselli) , con le caratteristiche di resistenza dei materiali di base coinvolti nelle diverse fasi di recupero delle pre esistenti strutture orizzontali e verticali. Fra le applicazioni più significative segnaliamo l’inserimento di nuovi solai nei preesistenti orizzontamenti di edifici storici in muratura. Per una tale tipologia d’intervento, il problema strutturale consiste nel collegamento degli angolari metallici, che fungono da elementi d’appoggio della orditura del nuovo solaio, alla muratura; le fasi operative del procedimento costruttivo comprendono: la realizzazione di predeterminati fori nella muratura esistente, la successiva iniezione delle resina e l’inserimento di barre filettate sulle quali andranno ad ancorarsi i profili metallici realizzanti gli appoggi dei solai in ricostruzione.
    Per assicurare l’idoneità all’impiego di uno specifico ancorante chimico, nel fissaggio con i materiali di base costituenti i paramenti verticali delle murature, prima del collegamento definitivo, sarà indispensabile e vincolante condurre una campagna di prove di estrazione delle barre al fine di determinare la resistenza ultima a trazione del complesso barra – ancorante – muratura.
    A tale scopo nelle pagine seguenti sono presentati i primi risultati della attività di ricerca e sperimentazione condotta sugli ancoranti chimici di nuova concezione e formulazione (a base di resine epossidica ed uretanica HIT-RE 500 ) impiegati nel consolidamento e nel riuso delle murature a valore storico dove gli interventi di salvaguardia proponibili generalmente debbono soddisfare sia le esigenze di collaborazione tra i preesistenti materiali ed elementi di base, sia le nuove funzioni strutturali assegnate ai singoli elementi delle diverse tipologie d’intervento attuate.


    Caratteristiche dei campioni di muratura e proprietà meccaniche dei materiali di base (costituenti )

    Per la sperimentazione e conduzione delle prove di estrazione sono stati espressamente confezionati 18 pannelli di muratura realizzati ciascuno secondo lo schema (fig. a) che prevedeva la orditura di sette corsi di mattoni pieni tipo UNI posti con giacitura in spessore e disposti a una testa previa la interposizione tra un corso e l’ altro di un letto di malta bastarda di tipo M3 equivalente confezionata secondo le prescrizioni previste dalla normativa italiana sulle murature ( D.M. del 20/11/1987) per tale tipologia di malta.
    I pannelli murari di dimensioni geometriche BxLxH di cm 12,0 x 52,0 x 48,0 , livellati superiormente ed inferiormente con l’interposizione di uno strato di malta di ripartizione ed orizzontamento, sono stati raggruppati in tre serie di sei elementi ognuna allo scopo di disporre di un rappresentativo numero di campioni necessari per condurre le prove previste nelle successive fasi della sperimentazione.
    Per le finalità della ricerca, consistente nella determinazione sperimentale della resistenza ultima media a trazione dell’ ancoraggio chimico di riferimento ( nel complesso costituito da barra – resina (ancorante chimico) – muratura ), le successive fasi operative della sperimentazione sono state contraddistinte dalla conduzione di prove di rottura a compressione dei pannelli per gli elementi della prima serie e da prove di estrazione della barra di fissaggio dell’ancoraggio chimico confinato nel laterizio pieno o nella malta delle fughe della muratura costituente i pannelli, rispettivamente per la seconda e terza serie di campioni.
    Contemporaneamente alla formazione dei pannelli , si sono predisposti e confezionati i provini necessari per la determinazione delle caratteristiche meccaniche più significative dei singoli materiali costituenti il paramento murario operando secondo le indicazioni del paragrafo 2.1.1 dell’ Allegato al D.M. soprarichiamato.










    Più specificamente si sono preparati:
    per la malta,
    complessivamente n. 6 provini prismatici di dimensioni 40 x 40 x 160 mm, confezionati in numero di 3 per ognuno dei due impasti utilizzati per la realizzazione dei pannelli; i provini, dopo la determinazione della massa, sono stati sottoposti a flessione e quindi a compressione sulle 12 mezze parti risultanti; operando secondo le indicazioni della la norma UNI EN 196-1 si sono ottenuti i sotto riportati valori:

    Massa volumica apparente (valore mediato su 6 provini ) kg/m3 1865
    Resistenza media a compressione a 28 giorni secondo UNI EN 196-1
    (valore mediato su 12 provini) daN/cm2 45,9 (58,8)

    per i laterizi,
    da 8 mattoni pieni, tagliati ognuno in due mezzi mattoni e spianati sulle facce xy dei piani di giacitura, si sono ottenuti, per sovrapposizione con interposizione di malta ad alta resistenza ( fbk = 52, 5 N/mm2) dei mezzi blocchi, 8 provini di dimensioni nominali 12 x 12 x 9,5 cm da sottoporre a prova di compressione nella direzione z conformemente alle Norme per l’accettazione dei materiali laterizi ( R.D. 16/11/1939, n. 2233) attualmente in vigore in Italia; su tutti i provini prima del ciclo delle prove di carico, è stata determinata la massa volumica, i risultati sperimentali sono riportati sotto:


    Massa volumica 1,768 gr/cm3
    Resistenza media a compressione direzione z (daN/cm2) 203,41 (valore medio)



    Dopo la caratterizzazione dei singoli materiali, prima di procedere alla esecuzione delle prove di estrazione sugli ancoraggi di riferimento inseriti nei pannelli di muratura campione è stata eseguita la prova di rottura a compressione degli elementi della prima serie allo scopo di definire un valore limite per la muratura che sia rappresentativo del materiale di base su cui si andranno a realizzare gli ancoraggi. In tale fase i pannelli della prima serie sono stati sottoposti singolarmente a prova di compressione semplice con carico centrato generato da una pressa da 2000 KN con l’intento di determinarne il carico di rottura a compressione; il valore medio ottenuto è stato di 54600 daN corrispondente a una resistenza media a compressione della muratura pari a 87 daN/cm2, come è indicato nella sottostante tabella che riporta i risultati ottenuti per ogni singolo campione.




    Sigla campione Massa Volumica (Kg/m3) Sezione reagente nominale ( cm2 ) Carico (daN) Resistenza a compressione
    I/A1 1586 624 34200 55
    II/B4 1650 624 55000 88
    III/C10 1656 624 57000 91
    IV/C16 1671 624 65600 105
    V/C17 1691 624 60000 96
    VI/C18 1715 624 55800 89
    Valore Medio 1661 624 54600 87





    Risultati delle prove di estrazione

    In assenza di una normativa di riferimento sugli ancoranti chimici, procedendo in modo analogo a quanto previsto dall’Annesso B della Guida EOTA sugli ancoranti metallici, le prove finalizzate alla determinazione delle condizioni d’impiego ammissibili ed ultime dell’ancoraggio chimico campione sono state condotte su una tipologia di fissaggio caratterizzata dalla stessa resina (RE500), stessa barra filettata ( 8MA, classe dell’acciaio 5,6) , stesse condizioni di posizionamento valutate in termini di profondità di posa dell’ancoraggio ( 12 cm ) e diametro del foro praticato nel materiale base costituente ogni singolo pannello murario utilizzato nella sperimentazione. Con tali condizioni scelte per la realizzazione effettiva dell’ancoraggio chimico campione, questo praticamente è formato da uno spezzone di barra filettata M8 ( L = 500 mm) inserito in un foro di diametro 10 mm praticato nel materiale base, laterizio o malta, lungo tutto lo spessore della muratura ( profondità di posa pari allo spessore di testa delle muratura, nominale 120 mm, effettiva 116 mm) previo riempimento del foro con la resina; come indicato, i campioni sono stati preparati attenendosi, nelle diverse fasi di realizzazione, alle istruzioni di posa fornite dal produttore.




    Fig. 2 Fig. 3 Fig .4




    Dopo la formazione degli ancoraggi campione delle due serie di riferimento differenziantesi nella posizione del punto d’innesto della barra filettata ( barra rispettivamente inserita nella malta fra i corsi o nella massa del laterizio del muro), sono seguite le prove di estrazione allo scopo di determinare sperimentalmente la capacità portante a trazione dell’ancoraggio valutata in termini di resistenza media ultima a trazione del fissaggio (barra) realizzato con l’impiego della resina (RE500) inserita nei differenti punti d’innesto dei singoli pannelli di muratura di ogni serie caratterizzata da un diverso materiale base prevalente, argilla cotta del laterizio pieno o malta cementizia .
    Le prove di estrazione sono state condotte utilizzando una cella di carico a chiave dinamometria ( espressamente studiata dalla Hilti per tale tipologia di interventi ) appoggiata ad un distanziatore conico provvisto di due flange che centravano la barra filettata dell’ancoraggio per permettere lo sviluppo del meccanismo di rottura più corrispondente a quello che si realizzerebbe nelle condizioni effettive d’impiego dell’ancoraggio.




    Fig. 4 Fig. 5 Fig. 6



    I risultati delle prove di estrazione sulla seconda e terza serie di campioni sono riportati nelle tabelle sottostanti; rispettivamente nella tabella 2 sono espressi i valori della forza di estrazione ottenuti sui singoli campioni e sono descritte le modalità dei meccanismi di crisi rilevati sul materiale di base del fissaggio composto esclusivamente dal cotto del laterizio pieno,


    Sigla
    pannello Massa
    Volumica
    (Kg/m3) Forza di
    estrazione
    (daN) Note e Commenti
    I/B7 1639 1310 Rottura per trazione del muro senza sfilamento della barra 8MA
    II/C13 1671 1020 Rottura per trazione del muro senza sfilamento della barra 8MA
    III/C14 1620 1410 Rottura della Barra Filettata 8MA per trazione
    IV/D3 1620 Rottura della Barra Filettata 8MA per trazione
    V/D4 440 Rottura per trazione del blocco di argilla cotta
    Valore
    Medio 1643 1247 Resistenza media ultima a trazione dell' ancoraggio


    Tabella 2 – Risultati delle prove di estrazione sui campioni di muratura,II° serie – Materiale base: Argilla cotta


    Sigla
    pannello Massa
    Volumica
    (Kg/m3) Forza di
    estrazione
    (daN) Note e Commenti
    I/B8 1644 810 Rottura per trazione della malta con inizio di sfilamento della barra 8MA
    II/B9 1684 790 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    III/C15 1628 760 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    IV/D1 650 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    V/D2 830 Rottura per trazione della malta senza sfilamento della barra 8MA
    Valore
    Medio 1652 768 Resistenza media ultima a trazione dell' ancoraggio

    Tabella 3 – Risultati delle prove di estrazione sui campioni di muratura, III° serie – Materiale base: malta


    mentre nella tabella 3 sono indicati i valori della forza di estrazione misurata sui pannelli di muratura quando il materiale base prevalentemente interessato dalla prova è costituito dalla malta cementizia interposta tra i corsi dei mattoni pieni.