Vero! Ciò che si può fare, lo si deve fare.
Ma sono daccordo con Ariel. Troppo spreco dietro il senso del "diritto alla vita", ma non al "vivere", che è completamente diverso. Quello lo chiameriei, il dovere della sofferenza per volontà dei viventi che si arricchiscono dietro l'accanimento ( a fine sperimentale) terapeutico retaggio delle leggi e dei dogmi dettati all'inizio dell'esistenza delle multinazionali farmaceutiche e da quando miliardi di dollari confluiscono nelle casse della ricerca( vedi processo di Norimberga... mentre si lasciano morire bambini ( Si! quelli che fanno "OOH!")in quanto non è "fruttuoso" aiutarli a vivere, in questo caso, come ben vediamo, non esiste il diritto alla vita....
Si è vero, quelli che fanno, come facciamo con la mia famiglia, sono pesci piccoli, ma mille diventano duemila che poi aiutano altri duemila e divengono quattromila, poi ottomila...intesi?
E se sapeste quanto fanno paura...( questo è meglio non commentarlo, credete).
Vivere è vivere, vegetare per l'egoismo dei vivi all'ora del passo è sofferenza indicibile.
Poi se si crede in Dio come mai fa tanta paura la morte?
Forse la nostra fede non è poi così tanto vera?