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Colleghe- semplicemente fantastiche
Il pensiero debole
di Luciana Littizzetto

30 aprile 2004

Lavorare stanca. Se poi, a peggiorare la musica, ci si mettono anche le colleghe è la fine. Piuttosto che varcare la soglia del tuo ufficio preferiresti di gran lunga spalare il letame anche tu nella Fattoria,gomito a gomito con Daniel Ducruet. Tutto pur di non rivedere ancora quel brutto muso della tua collega di scrivania. Quella che definire stronza farle un complimento.
Lei ci ha proprio tracce di cacca nel DNA. Così dedita al lavoro, così solerte. Una apessa sempre pronta a conficcarti il suo pungiglione nelle carni. La perfida Alexis di Dynasty. Coriacea. Mai un coccolone, mai un'influenza, mai una diarrea come si deve. Ercolina sempre in piedi.
E' persino tornata a lavorare ancora con le croste della varicella impestando tutto l'ufficio. Lei e la sua mania delle piante. Con gli anni ha messo su un piccolo dipartimento forestale. Una giungla pluviale di begonie, ficus, felci, e potus che d'estate fanno salire l'umidità dell'ottanta per cento.
Il tuo è l'unico ufficio in Torino dove ci nidificano le zanzare tigre.
Molto meglio LA BELA TULERA. La collega sempre perfetta. Quella che prima di uscire di casa fa il bagno nell'Opium. Per venire in ufficio si veste come se dovesse andare a ricevere dalle mani di Pippo Baudo il David di Donatello. Tutta despansè. Tubino nero delle dimensioni di un cerotto, tacco a spina di cactus, trucco leggero da Dragqueen, giacchetta strizzatette, messa in pieghissima. Mai un cedimento. E tu non ce la fai a starle dietro. Perché a te i capelli si sporcano, come a tutti gli esseri umani. Dopo un giorno sembra che ti abbiano gettato sulla testa una secchiata di lumache, la pelle ti si ingrigisce come quella del merluzzo, i tacchi ti fanno gonfiare i piedi, il tubino ha l'orlo scucito da mesi e non hai mai tempo di rimetterlo a posto. Così arrivi in ufficio con i
jeans slandronati, il maglione prugna che fa i pallini, e la coda di cavallo moscia. Però la giacca ce l'hai anche tu e si distingue dalle altre.
Sulla tua ha vomitato tuo figlio mentre lo portavi all'asilo.
Ultima tipologia di collega è la MALATA IMMAGINARIA. Quella che ne ha sempre una. Se non ha mal di gola, ha mal di schiena. Se non ha mal di schiena ha mal di testa. Se non ha mal di testa ha mal d'orecchie. insomma, una giaculatoria perenne di lamenti. Un catorcio piegato per otto ore consecutive. Solo per non sentire ancora le sue grida di dolore ti lasci commuovere e fai anche la sua razione di lavoro.
Poi scattano le cinque e papam. Un grillo. Una locusta. Devi vedere come salta via dalla scrivania. Sdeng. Sembra la palla pazza che strumpallazza.
Risorge Lazzaro. Il miracolo della cartolina bollata.
Un consiglio? Non fatevi impietosire. Sei in fin di vita, collega mia?
Ok,ti faccio dire una messa.

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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel