Re:
Come dice lei stesso sergente...
nella nostra professione le delusioni possono essere tante...lo condivido in pieno...
Sicuramente io ho pochi anni di servizio ma non conta il tempo, contano le esperienze, i luoghi visti, le persone conosciute....nei miei pochi anni di servizio di una cosa sono grata all'Esercito...ho visto tante cose, tanti posti, ho conosciuto tante persone diverse, mi sono confrontata, (dai problemi inerenti al servizio a discorsi che andavano al di là del lavoro) e tutto quello che ho vissuto ed ho provato sono dei ricordi preziosi, ricordi che mi hanno fatto crescere, che mi hanno fatto maturare...
Ricordi di quando ero caporale e ancora capivo molto molto poco ma credevo, credevo ciecamente, di quando ero al corso, del primo addestramento in montagna, della mia prima missione nei Balcani, ricordi dell'Afghanistan, di quello che ho visto, delle persone che erano li con me e con cui ho lavorato...tutto questo ha formato il mio bagaglio sia professionale che umano, e al di là di quello che i civili pensano di noi soldati in missione al di là dei racconti che si possono fare di una missione, nessuna parola e nessun racconto potrà mai descrivere le emozioni e le sensazioni di ogni soldato in missione all'estero...
C'è il lavoro, ci sono i momenti di svago tra colleghi durante una pausa, momenti in cui, almeno per me, non è contato l'essere donna, ero lì, insieme ai miei colleghi e si parlava di tutto, i colleghi che si confidavano e parlavano delle loro mogli o delle loro ragazze, che chiedevano consiglio a noi ragazze..Si, li ho visto che tra noi non c'era differenza.
Il rovescio della medaglia però c'è...ho visto e fato io stessa rappresentanze inutili in cui noi ragazze e anche i ragazzi veniamo usati come burattini dai superiori per farsi belli agli occhi dei grandi capi, ho visto gente a cui era morto un familiare non essere mandata subito in GMF perchè non si trovavano sostituti per il servizio, ho visto elogi ed encomi regalati a personale che non aveva altro merito se non quello di aver svolto il proprio lavoro come tutti gli altri, ho visto gente che credeva veramente nel proprio lavoro penalizzata per un ritardo in adunata con giorni di consegna che non gli hanno permesso di passare in spe....ma ci sarebbe un elenco ben più lungo da fare...
e dopo tutto questo mi chiedo se c'è giustizia....perchè spesso vince il più furbo/a , il tirapiedi del capitano e non chi si impegna veramente e crede in quello che fa??