00 12/06/2003 20:22


Qualche tempo fa, per la serie "fumettistica" di Repubblica, è uscito il volume dedicato a Francesco Tullio Altan, famoso creatore di Cipputi, l'operaio cinico, rassegnato, disincantato che commenta con pungente sarcasmo i fatti politici del momento.
Conoscevo Altan per le vignette satiriche, appunto, e anche per la Pimpa, curioso cagnolino a pois rossi che appariva con le sue storie sul Corriere dei piccoli.

Ma con questo volume l'ho conosciuto meglio, e mi s'è aperto un mondo. Perchè lavori come "Colombo", "Franz" e "Casanova" sono uno splendido compendio di tutta l'arte, la sensibilità, la sagacia, l'ironia e la melanconia che pervadono lo spirito di questo grande autore.
E' stato detto, di Altan, che "fa dire ai suoi personaggi cose che loro neanche penserebbero", ovvero dona loro una dignità che non hanno, gli conferisce una maggiore autorità di pensiero, li esalta quasi, pur dileggiandoli. Regala loro, forse, un po' di libertà, come Andrea Pazienza ravvivava, stilizzandola con il suo tratto acrobatico e la sua massacrante ironia, la grigia inerzia degli ambienti di Palazzo.
Altan è caustico, sardonico, atrocemente disperato, e tale disperazione è la stessa dei suoi personaggi, così negativi, bassi, assolutamente irrecuperabili, e per questo più veri di qualunque verità storico-scolastica.
E' un autore eccentrico che trae spunto da un mondo eccentrico, ricreandolo poi altrettanto eccentricamente.

Una lettura veramente appagante, divertente, dolcissima e quasi tragica, a tratti.
Lo consiglio a tutti, cercate nelle edicole che forse c'è ancora.




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