Giallo al GP. “Giallo” come il colore di gara di Valentino Rossi, dominatore del Gp di Gran Bretagna; “giallo” come il colore della bandiera sventolata dai commissari (ma non “rispettata”) al campione del mondo di Tavullia.
Il finale della storia dice che Rossi è arrivato primo al traguardo ma che è Max Biaggi a portarsi a casa la vittoria del Gp britannico.
Il fatto: nel corso del secondo giro, Valentino sorpassa Capirossi in regime di bandiera gialla, con Ukawa steso a bordo pista dopo una caduta. Rossi, passando Capirossi, ha violato il regolamento che proibisce i sorpassi in situazione di pericolo.
Sito Pons, team manager di Max Biaggi, suggerisce alla giuria di gara di guardarsi il replay del sorpasso. La giuria si guarda il VHS e scopre l’inghippo: Rossi certamente non ha visto la bandiera gialla ma la legge non ammette ignoranza e lui l’irregolarità l'ha commessa, non vedendo ben due bandiere gialle.
L’inghippo è soprattutto morale. Valentino ha stravinto la gara e l’irregolarità è palesemente involontaria. Seguire il regolamento o la legge dello sport che premia comunque il più bravo in pista?
Max Biaggi, secondo dopo aver condotto la gara per metà, accetta il verdetto della pista ma si ricorda anche che a Barcellona, qualche anno fa, fu penalizzato per una situazione simile, senza possibilità d’appello. La giuria è implacabile e affibbia al pesarese 10" di penalità (sentenza mite): sufficienti per retrocederlo al terzo posto ma mantenerlo sul podio.
A Valentino sfugge così la vittoria numero 54 in carriera, quella che gli avrebbe permesso di eguagliare il suo mito e mentore Mike Doohan. Bucando la vittoria di Donington, Rossi non riesce ad eguagliare le 26 vittorie nella classe regina di Kevin Schwantz. E non solo, per la prima volta Rossi non vince a Donington dal 2000 a oggi.
La gara: Max parte per la prima volta dal palo ed è agguerrito come non mai. Il telaio nuovo funziona e si vede: conduce la gara con un piglio autorevole, con la voglia di vincere. Alle calcagna c’è Rossi, autore di una partenza mediocre ma anche di una rimonta imponente.
Al 13° giro Biaggi fa il pasticcio: entra nella “S” stretta mentre s’innesta la folle, la sua Honda va larga e Valentino lo sorpassa. Il pesarese s’invola e vince facile facile.
Alle spalle dei due c’è sempre il solito Gibernau vera e propria terza forza del campionato. Capirossi soffre molto l’instabilità della sua Ducati e fa una gara attendistica. Note positive da Macio Melandri: il ravennate parte in prima fila, si attacca al trenino dei più bravi e non molla. Nella “S” lenta, però, la comina grossa: all’entrata la moto si accascia, scivolando sullo sporco.
Per Melandri, ma anche per Rossi, rinvincita in vista al Sachsenring, tra 15 giorni.
Ogni ambizione ha un prezzo. Se ciò che desideri è la morte di qualcuno, devi essere pronto a sborsare parecchio. ... Il prezzo di un'ambizione troppo grande . . . è la propria rovina.