Non fu un fatto casuale" ma "un risultato positivo che è il frutto del lavoro di tutti i giorni". A sottolinearlo è il capo della Polizia Giovanni De Gennaro, riferendosi alla presenza di Emanuele Petri, il sovrintendente ucciso il 2 marzo 2003 dalle cosidette "Nuove brigate rosse"- sul treno Roma-Firenze in cui avvenne la sparatoria che costò la vita dello stesso agente della Polfer.
"Essere lì su un treno secondario alle 8 di una domenica mattina, non ci si sta per caso", ha aggiunto il Capo. Che ha voluto ricordare anche Filippo Raciti, l'ispettore di Polizia morto fuori dallo stadio "Massimino": "avrei voluto essere contemporaneamente anche a Catania" per il trigesimo della morte di Filippo.
Uniti nel destino
Eroi senza volerlo, Emanuele Petri e Filippo Raciti. Due poliziotti diversi, due uomini diversi, che amavano il proprio lavoro. Uniti da un triste destino, la morte. Arrivata per ragioni diverse ma con una motivazione comune: la follia umana, mascherata in un caso dall'ideologia aberrante delle Brigate rosse, nell'altro da chi pensa che una partita di calcio sia l'occasione per fare una guerra vera. Faceva parte dei rischi del mestiere di poliziotto, certo, ma la morte è qualcosa che non si accetta mai.
Petri e Raciti: due Poliziotti caduti in servizio
Emanuele Petri e Filippo Raciti il 2 marzo 2007 sono uniti anche da una ricorrenza. Esattamente quattro anni fa il sovrintendente della Polizia di Stato Emanuele Petri moriva su un treno lungo la tratta Roma-Firenze per mano del terrorista "rosso" Mario Galesi. Esattamente un mese fa l'ispettore di Polizia Filippo Raciti era la vittima della violenza cieca che si era scatenata contro le forze dell'ordine in una serata che doveva essere una festa di calcio, il derby Catania-Palermo.
Le cerimonie per ricordare Petri e Raciti
A Castel Fiorentino in provincia di Arezzo, per il quarto anniversario di Emanuele Petri, tra gli altri, c'è anche il capo della Polizia Giovanni De Gennaro. Mentre Filippo Raciti, trenta giorni dopo essere caduto in servizio, viene ricordato con una celebrazione nella Cattedrale del capoluogo etneo, una messa di suffragio in programma alle 10,30 officiata dal vescovo Pio Vittorio Vigo, con la signora Marisa Raciti, i figli, i familiari e i rappresentanti delle Istituzioni. A Filippo sarà intitolata inoltre la sala conferenze del X Reparto mobile della Polizia di Stato.
Al sovrintendente Petri oggi nel corso di una cerimonia solenne verrà intitolata una via di Arezzo, contemporaneamente all'inaugurazione della nuova Questura. Per Alma Petri, vedova dell'agente della Polfer Emanuele, è un dolore "che si rinnova ogni anno". Riferendosi al recente blitz antiterrorismo fatto dalla Polizia nel Nord-Est Italia è anche un'occasione per esprimere la propria soddisfazione "perché stavolta è andata bene, sono arrivati in tempo, non ci sono famiglie che piangono". Anche perché per la signora Petri "consegnare la memoria ai giovani" è un fatto particolarmente importante.
E per noi un segno di riconoscenza a due poliziotti, due uomini caduti in servizio. 2 marzo 2007(poliziadistato.it)
Onore alla Loro Memoria ........
Grazie